redazione il torinese

Il Balon di tutti e per tutti: Sinistra italiana promuove la petizione

Insieme alla consigliera di Torino in Comune Eleonora Artesio, Sinistra Italiana ha lanciato su change.org la petizione “ Il Balon di tutti e per tutti” per muovere alla Sindaca Chiara Appendino una richiesta ben precisa: «Non obbligate gli ambulanti del suk a trasferirsi in via Carcano, perché fanno parte della tradizione di Borgo Dora esattamente come il mercato del Balon. Non si governa una situazione complessa col pugno di ferro, nemmeno quando si gode di una maggioranza istituzionale, perché si può vincere in aula e perdere nella società». 

Questa storia, a cavallo di due secoli, non è proprietà di nessuno, perché è parte di tutti, di chi c’era e di chi c’è oggi. Tuttavia oggi il Balon, anziché restare storia comune, è conteso come un copyright, il luogo di incroci è rivendicato da perimetri e sbarramenti, l’economia informale è rappresentata come illegalità o come qualcosa di poco dignitoso. Eppure le persone continuano ad andarci, l’esistenza di una clientela (quindi di una utilità del libero scambio) non può essere negata e gli espositori sanno che canale Molassi e via Carcano non sono la stessa cosa: lo spirito dei luoghi non è lo stesso, le famiglie non sono le stesse, non è uguale ciò che si trova nei dintorni, dai negozi di antiquario alla ristorazione.  

Tra i primi firmatari della petizione, oltre al Segretario regionale Marco Grimaldi, gli ex assessori Ilda CurtiMarta Levi e Paolo Hutter, i consiglieri comunali Francesco Tresso e Chiara Foglietta, l’ex deputata Chiara AcciariniSilvja Manzi (Radicali Italiani), Edi Lazzi (FIOM Torino) per il mondo politico. Ma anche la società civile si sta muovendo: ci hanno “messo la faccia” l’attrice comica e torinese doc Luciana Littizzetto, il cantante Samuel Romano, la direttrice dell’istituto Gramsci Dunia Donatella Astrologo, i registiGianluca e Massimiliano De Serio, gli scrittori Marco Magnone e Hamid Ziarati, i professori Ugo Mattei e Francesco Pallante, il presidente della Fondazione Benvenuti in Italia Davide Mattiello, professionisti come Maurizio CilliGiuseppe Piras e Fabrizio Vespa e moltissimi residenti di Porta Palazzo.

Qui la petizione: http://chng.it/yzXswr8v

Trova la mamma morta in casa e si suicida impiccandosi

Giulia Prato, di 71 anni, e il figlio Fabrizio Cordara, di 45 anni, sono stati trovati ieri senza vita nella loro abitazione a Castelletto Monferrato, nell’Alessandrino. Il medico legale ha svolto un primo esame che fa presumere che la morte della donna risalga a tre o quattro giorni fa per cause naturali, mentre il figlio si sarebbe tolto la vita, impiccandosi successivamente nella stessa stanza. I corpi sono stati trovati dai vigili del fuoco,  dopo la segnalazione del marito separato della donna, che non aveva più notizie di entrambi da diverso tempo. I carabinieri stanno svolgendo le indagini.

 

(foto archivio)

I bianconeri rallentano: 3-3 contro il Parma

Dopo l’eliminazione dalla coppa Italia da parte dell’Atalanta, nell’anticipo della 22a giornata in campo contro il Parma la Juve rallenta ancora la sua corsa e il risultato è un pareggio:  3-3 . Gli avversari dei bianconeri pareggiano in  rimonta con la rete di  Barillà e la doppietta  di Gervinho. Cristiano Ronaldo  segna al 36° del primo tempo e il raddoppio  i ragazzi di Allegri  lo ottengono  nella ripresa con  Rugani al 17°. Immediatamente per il  Parma segna però Barillà , ma Ronaldo,  di testa,  porta la sua squadra al risultato di 3-1. A sorpresa il  Parma segna al 29° con Gervinho,  di tacco,  e ancora, in recupero, al  28°  il gol è sempre  di Gervinho. Frenata per la Juve, ma il Napoli è a 9 punti di distanza.

Tanta neve in montagna: è alto il rischio valanghe

Il maltempo è tornato  in Piemonte, con nevicate sulle Alpi, in pianura e nel centro città di Torino. E’ allerta per il rischio di valanghe  “forte”  ovvero di grado 4, su una scala di 5 sulle Alpi Liguri, Marittime e Cozie, invece è  “marcato” (di grado 3) sulle Alpi  Graie, Pennine e Lepontine. In tre giorni sono  caduti 50-70 cm di neve, a quota 2.000 metri, sulle Alpi Cozie, Marittime e Liguri, con picchi di 70-90 a Bardonecchia e; 40-50 centimetri in pianura ad Alessandria, Asti e Cuneo. Permane l’ allerta gialla diramata da Arpa – Agenzia regionale per la protezione ambientale sul Piemonte meridionale e allerta gialla valanghe almeno fino a oggi, domenica.

EUROPEAN MASTERS GAMES TORINO 2019 INIZIA IL CONTO ALLA ROVESCIA

Dal 26 luglio al 4 agosto il capoluogo piemontese e 15 comuni delle province di Torino, Vercelli e Novara ospiteranno 80 eventi per 30 sport, a cui parteciperanno più di 10 mila atleti suddivisi in 60 sedi di gara

L’arte nello sport, lo sport nell’arte è il claim scelto per gli European Masters Games Torino 2019 l’evento realizzato in collaborazione con Città di Torino, Regione Piemonte, Città Metropolitana, Camera di Commercio e International Masters Games Association in programma tra meno di 6 mesi, dal 26 luglio al 4 agosto, nel capoluogo piemontese e in 15 comuni delle province di Torino, Novara e Vercelli. Sì, perché l’evento sportivo più atteso dell’estate porterà gli oltre 10mila atleti e i loro accompagnatori provenienti da tutto il mondo a gareggiare nei parchi, nelle piazze e negli altri luoghi simbolo della città, unendo così la vocazione culturale e storica del territorio alla passione per lo sport che unisce tante persone.

 

Si correrà ad esempio nel Parco Regionale de La Mandria, la riserva di caccia della corte sabauda dal XVI secolo, la mezza maratona con arrivo davanti alla Reggia di Venaria, patrimonio UNESCO dal 1997. La gara di ciclismo su strada raggiugerà invece il Colle di Superga dove sorge l’omonima Basilica, gioiello sabaudo progettato dal celebre architetto del ‘700 Filippo Juvarra, dopo un percorso panoramico che si snoda tra la collina di Torino e quella di Asti. E ancora Piazzetta Reale, cuore nobile della centrale Piazza Castello, dove si svolgeranno le finali di alcune specialità della scherma, o il Forte di Fenestrelle, la più grande fortezza alpina d’Europa, che ospiterà la gara della 4.000 scalini per raggiungere la sommità del forte.

 

Con i World Masters Games del 2013 avevamo portato a Torino più di 15mila atleti, 20mila accompagnatori provenienti da 107 nazioni e oltre 200 giornalisti italiani e stranieri – commenta Fabrizio Benintendi, presidente del comitato organizzatore dei Masters Games – Per questa nuova edizione dei giochi, che attirano atleti non solo europei, basti pensare che ad oggi la maggior parte delle iscrizioni proviene da Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Brasile e Sud Africa, vogliamo replicare e superare il successo ottenuto 5 anni fa. Siamo più organizzati, più presenti dal punto di vista della visibilità e stiamo creando importanti partnership con enti e società per garantire il meglio dell’ospitalità e dell’offerta turistica che il nostro territorio sa dare”.

 

Gli European Masters Games (EMG) non sono solo sport: stimolare l’incontro tra culture, far conoscere le eccellenze di un territorio, sviluppare i principi della vita sana e della corretta alimentazione sono solo alcuni dei valori di questo grande evento mondiale multisport dedicato agli atleti over 30. Non ci sono qualificazioni né squadre nazionali, sono ammesse squadre miste e per partecipare basta essere in possesso del certificato d’idoneità all’attività sportiva agonistica. Inoltre il calendario di gara prevede 3 discipline paraolimpiche (atletica, nuoto e tiro con l’arco), perché gli EMG sono un evento inclusivo, aperto a tutti.

 

I giochi mirano a essere inclusivi anche per il territorio, coinvolgendo non solo il capoluogo ma ben 13 comuni della provincia di Torino (Avigliana, Candia, Ciriè, Fenestrelle, Fiano, Giaveno, Grugliasco, Ivrea, Rivoli, Robassomero, Settimo Torinese, Castiglione Torinese e Venaria), spingendosi fino alle province di Novara e Vercelli con le gare di tiro a volo di Carpignano Sesia e Carisio. Per partecipare bisogna iscriversi entro il 15 giugno 2019 sul sito dell’evento www.torino2019emg.org. Non è necessario essere tesserati presso federazioni sportive, si può partecipare a tre sport e a cinque discipline e si gareggia per fasce d’età.

 

A Torino si disputeranno, tra le altre, le gare di tiro con l’arco, atletica, badminton, basket, beach volley, ciclismo, scherma, calcio, paddle, tiro al piattello, nuoto, taekwondo, tennis, pallavolo e una scenografica maratona di canottaggio nel centralissimo tratto di Fiume Po in prossimità del Ponte Umberto I. A Ivrea si gareggerà con la canoa mentre sul lago di Candia si disputeranno le gare di canoa-kayak e canottaggio. Ad Avigliana il triathlon, a Giaveno gli incontri di judo e karate, a Fenestrelle la vertical run, nel parco della Mandria le gare di golf, a Grugliasco il rugby, a Rivoli il torneo di tiro con l’arco di campagna, a Ciriè le competizioni di sollevamento pesi, a Settimo Torinese il wakeboard, a Venaria Reale la maratona e i 10.000 metri piani, a Castiglione, Carisio e Carpignano Sesia il tiro a volo.

 

Tutte le novità e le informazioni sul sito www.torino2019emg.org e sui canali Facebook, Twitter e Instagram con il profilo @EMGTorino2019 e gli hashtag #EMGTorino2019 #EMG #europeanmastersgames #MastersAthletes

 

Facebook https://www.facebook.com/EmgTorino2019/

Twitter https://twitter.com/EMGTorino2019

Instagram https://www.instagram.com/emgtorino2019/

 

Il genio di Van Dyck, pittore di corte

Fino al 17 marzo 2019

.

“Gloria del mondo”: così amava definirlo – fra i molti regnanti e uomini e donne di corte che ebbero la felice ventura d’esser da lui ritratti – Carlo I Stuart (il “re martire”) sovrano d’Inghilterra, Scozia, Irlanda e Francia, che il 30 gennaio del 1649, dopo oltre vent’anni di regno, venne miseramente decapitato al termine di una terribile guerra civile. E Antoon van DicK, certamente fra i più blasonati artisti del Seicento europeo, ritrattista di grande innovazione narrativa e il migliore allievo di Pieter Paul Rubens (di cui assimilò la superba tecnica ma, solo in parte, lo stile caratterizzato per Antoon da una più tenue armonica eleganza) rappresentò davvero per quasi tutto l’arco della sua breve vita – morì a soli 42 anni – l’espressione massima del pittore ufficiale delle più grandi corti europee. Un suo ritratto era all’epoca un prezioso attestato di gloria agli occhi del mondo, un vero e proprio status symbol delle classi dominanti: dagli aristocratici genovesi ai Savoia, dall’Infanta di Spagna e Portogallo, fino alle corti di Giacomo I e Carlo I d’Inghilterra. I suoi ritratti, caratterizzati da una stupefacente perfezione formale ma anche da un afflato lirico sconosciuto al più epico Rubens, sono una preziosa e potente lente ottica capace di svelare, attraverso gli abiti sopraffini o i gesti o gli ammiccamenti del volto e del corpo, il fastoso universo seicentesco e le ambizioni dei personaggi che si fecero da lui immortalare. Ne è chiaro e lodevolissimo esempio la mostra che la “Galleria Sabauda – Musei Reali” di Torino dedica al grande artista fiammingo (Anversa, 1599 – Londra, 1641), all’interno delle Sale Palatine, fino al 17 marzo dell’anno prossimo. Mostra-evento. Imperdibile. E imprevedibile, se si pensa alla straordinarietà delle opere raccolte attraverso la collaborazione di ben quindici Musei italiani e stranieri, in dialogo con l’importante numero di capolavori del van Dyck appartenenti alle collezioni della stessa Sabauda. Organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Musei Reali di Torino e dal Gruppo Arthemisia, la mostra (con la curatela di Anna Maria Bava e Maria Grazia Bernardini) assembla in totale 45 tele e 21 incisioni, articolandosi in quattro sezioni espositive.

 

***

Il percorso si apre con la formazione del giovane artista e il suo rapporto (dopo l’apprendistato nella bottega di Van Belen) con l’inarrivabile –allora, per lui – Rubens, di cui la rassegna presenta alcuni oli su tela, fra i quali la celebre “Susanna e i vecchioni” del 1618, dal significato moraleggiante e con quel particolare della Fontana Farnese che si ritroverà anche in alcuni dipinti dello stesso van Dyck. La seconda sezione si sofferma sull’attività dell’artista in Italia, dal 1621 al 1627 – e rituale viaggio di formazione per tutti i grandi pittori fiamminghi – girovago fra Venezia, Torino, Genova, Bologna, Roma, Firenze e Palermo, dove conobbe l’ormai 96enne pittrice Sofonisba Anguissola, che Antoon ritrae sul letto di morte in un dipinto di   forte impatto emotivo esposto in rassegna. E proprio in

Italia l’artista affina il suo linguaggio di “rilassante eleganza”, attratto in particolare dall’arte veneta e da Tiziano, come provano gli schizzi raccolti nel noto “Sketchbook” conservato al British Museum e riprodotto in mostra. A questo periodo appartengono capolavori assoluti come il “Cardinale Bentivoglio”, dalla straordinaria orchestrazione cromatica tutta giocata sui toni del rosso e la “Marchesa Elena Grimaldi Cattaneo”, esponente di spicco della nobiltà genovese, esempio perfetto di una pittura capace di coniugare al meglio, nei giochi di luce – ombra, gli insegnamenti di Rubens e quelli della più nobile arte veneziana. Al terzo e al quarto periodo appartengono infine gli anni di Anversa (dove il pittore ritorna nel 1627) e quelli di Londra, dove si trasferisce nel 1632 fino all’anno della prematura scomparsa. Agli anni anversesi appartengono, fra le altre, alcune opere a soggetto mitologico (complessa e bellissima “Amarilli e Mirtillo”, influenzata dai “Baccanali” di Tiziano) e una galleria eccezionale di dipinti raffiguranti personaggi vicini all’arciduchessa Isabella Clara Eugenia, e incisioni a medesimo soggetto raccolte nel volume “Iconographia”, 21 delle quali esposte in mostra. Di questi anni é anche “Il Principe Tomaso Savoia di Carignano”, esuberante ritratto equestre, cui probabilmente si ispirò il Bernini per la sua “Statua equestre” di Luigi XIV, oggi a Versailles. A Londra, alla corte di Carlo I, van Dyck raggiunse il massimo della fama, realizzando un numero sorprendente di ritratti di corte, fra cui le due versioni de “I tre figli maggiori di Carlo I”, entrambe presenti in mostra. Del 1637 é il celebre “Autoritratto” (ne compose in gran quantità), commissionatogli probabilmente dallo stesso re. In cornice, Antoon sceglie per sé un’immagine semplice ed essenziale, ma non per questo meno nobile ed elegante. Degna di un vero cavaliere, dal portamento fiero e signorile, come s’era “assuefatto – annota Giovanni Pietro Bellori, all’epoca fra i più importanti biografi degli artisti del Barocco italiano– nella scuola del Rubens, con uomini nobili”.

Gianni Milani

***

“Van Dyck. Pittore di corte”

Musei Reali di Torino-Galleria Sabauda, piazzetta Reale1, Torino; tel. 011/5211106 o www.museireali.beniculturali.it Fino al 17 marzo

Orari: lun. 9/19 (ingresso via XX Settembre, 86); mart. – dom. 9/19 (ingresso piazzetta Reale,1).

***

Nelle foto

– “Marchesa Elena Grimaldi Cattaneo”, olio su tela, 1623, National Gallery of Art, Washington
– “Il Principe Tomaso di Savoia Carignano”, olio su tela, 1635, Musei Reali Torino
– “Amarilli e Mirtillo”, olio su tela, 1631-’32, Musei Reali Torino
– “Autoritratto”, olio su tela, 1637, Private Collection, on long-term loan to the Rubens House, Autwe

WOPART-LUGANO ANNUNCIA L’AVVIO DI UNA COLLABORAZIONE CON BOLOGNA FIERE

WopArt – work on paper fair, la fiera che ogni settembre si svolge a Lugano (Svizzera), dedicata esclusivamente alle opere d’arte su carta, è lieta di annunciare l’avvio di una collaborazione con BolognaFiere

Nata nel 2016 con 37 gallerie, WopArt è cresciuta esponenzialmente, raccogliendo nel 2017 oltre 70 adesioni e nella terza edizione del 2018 94 gallerie provenienti da 14 Paesi del mondo. Oggi WopArt Fair è di fatto la prima fiera internazionale al mondo, per rilevanza e numero di operatori presenti, tra quelle dedicate esclusivamente ai Work on Paper.
 
L’edizione di WopArt Lugano 2019 – in programma dal 19 al 22 settembre – si avvarrà di una collaborazione con il gruppo BolognaFiere Spa.
 
BolognaFiere è tra i principali organizzatori fieristici internazionali (il primo in Italia per fatturato realizzato all’estero) con oltre 80 manifestazioni in Italia e nel mondo. La società ha sviluppato, accanto all’attività in Italia, il business internazionale sui mercati esteri più dinamici con propri eventi leader come COSMOPROF, che ha dato vita a un network espositivo presente oggi a Bologna, Las Vegas, Hong Kong e Mumbai, e la FIERA DEL LIBRO PER RAGAZZI, presente ora anche a New York (New York Right Fair) e a Shanghai con la China Shanghai International Children’s Book Fair (CCBF).

Gruppo BolognaFiere è attivo con numerose Società che realizzano una vasta offerta espositiva e che forniscono servizi specialistici e di promozione, indispensabili alle aziende per affrontare con successo ogni manifestazione fieristica.
 
L’attenzione di BolognaFiere verso WopArt – dice Antonio Bruzzone, Direttore Generale di BolognaFiere – rientra nell’impegno che il nostro gruppo riserva da molto tempo all’arte e alla sua diffusione, anche commerciale. Siamo specialisti nell’internazionalizzazione delle nostre fiere e vorremmo dare un contributo all’espansione di questa manifestazione dedicata alle opere d’arte su carta. Nell’edizione del 2019 attiveremo il nostro know-how tecnico-organizzativo per rendere WopArt adeguata a nuove sfide ma non solo: metteremo a disposizione di WopArt il network di relazioni internazionali che abbiamo costruito negli anni, per farne presto un format da esportare in molti altri Paesi”.
 
Il prof. Paolo Manazza, pittore italiano, esperto d’arte e ideatore del format WopArt, sottolinea “l’importanza di questa collaborazione con il Gruppo BolognaFiere nel segno di una crescita e di un rafforzamento di carattere industriale del progetto fieristico di WopArt nato solo tre anni fa a Lugano”. 
 
Complessivamente – dichiara Manazza – stiamo rinforzando sul piano industriale, finanziario e culturale un format fieristico sull’arte che ha dimostrato nei primi anni di vita una decisa propensione a crescere e diffondersi, in futuro, da Lugano verso altre città del mondo”.
 

www.wopart.ch

Manifestanti del Gabrio attaccano il gazebo #Salvini non mollare

Questa mattina sabato 2 febbraio, un gazebo della Lega presso il quale i militanti hanno attivato una raccolta firme a sostegno delle politiche sull’immigrazione del Ministro dell’interno e Vicepremier Matteo Salvini, e’ stato preso d’assalto da alcuni esponenti del centro sociale Gabrio. Grazie al tempestivo intervento delle Forze di Polizia coordinate dal Questore di Torino Francesco Messina si sono evitati scontri e i contestatori si sono allontanati. La Digos ha identificato 13 persone. Non si fanno attendere le dichiarazioni del segretario cittadino della Lega Fabrizio Ricca: ”È questa la ‘democrazia’ della sinistra radicale. Tentare di zittire con le botte chi cerca di difendere gli italiani. Fortunatamente l’intervento delle forze dell’ordine ha evitato il peggio ma noi chiediamo al Comune di prendere provvedimenti contro questi centri sociali che sono covo di estremisti che pianificano aggressioni fisiche a chi non la pensa come loro. Basta violenza rossa”. Cecilia Vergnano, consigliere in Circoscrizione 3, area in cui si è’ manifestato il tentativo di aggressione incoraggia il lavoro dei “tanti militanti della Lega e dei tanti cittadini che erano in coda per esprimere solidarietà a Matteo Salvini” “La libertà di espressione politica  – osserva -deve essere garantita a chi legittimamente esprime le proprie idee. Fatti come questi nn fanno piacere ma sicuramente nn ci facciamo fermare da loro”.

25 ANNI DI EMOZIONI ARTE E POLITICA DAL QUARTIERE AL MONDO

“Quale funzione può avere la Cultura in rapporto al contrastato tema delle migrazioni in un periodo di rischiose derive razziste se non quello di proporre un immaginario diverso per dare significato e pratica a parole come convivenza, comunità, cura, diritto alla vita, inclusione, amore, desiderio, sogno, visione di futuro.”

Il gruppo teatrale Almateatro festeggia i suoi primi 25 anni, tutti vissuti all’insegna di una grande passione, finalizzata a promuovere una dimensione civile e politica dell’impegno artistico, per creare comunità e spazi di esercizio di cittadinanza, costruire relazioni e scambi tra differenti appartenenze, dare spazio in scena ad altre lingue, contrastare il razzismo e la xenofobia, coinvolgere le comunità migranti come soggetti culturali. Almateatro nasce formalmente nel mese di ottobre 1993, nella sede del Centro Interculturale delle Donne Alma Mater di Torino. Al progetto proposto da Gabriella Bordin e Rosanna Rabezzana aderiscono 25 donne provenienti da diversi paesi (Marocco, Montenegro, Kenia, Argentina, Somalia, Nigeria, Etiopia, Eritrea, Cile, Perù, Colombia, Filippine, Russia, Italia). Insieme decidono di dare vita ad uno spazio-laboratorio al femminile dove, attraverso il mezzo teatrale, si mettono in comunicazione realtà culturali diverse e in continua trasformazione, si attivano conoscenze e relazioni. A oggi il gruppo è formato da: Gabriella Bordin, Adriana Calero, Enza Levatè, Suad Omar, Elena Ruzza, Vesna Scepanovic, Flor Vidaurre e dalle giovani Ilaria Capraro , Xi Hu, Deka Mohamed, Ikram Mohamed, Songul Murat, Sara Outabarrhist, Anna Sofia Solano, Luisa Zhou. Almateatro oggi resiste resiliente, contro la visione folcloristica della cultura “altra”. Cerca di raccontare le ingiustizie e le discriminazioni di questa società, gli squilibri tra il sud e il nord del mondo, le guerre locali e globali, i retaggi coloniali e post-coloniali, le disattenzioni e le distruzioni dell’ambiente, la capacità di ritornare alla terra praticando economie sostenibili, le domande e i saperi delle seconde generazioni, sottolineando le risorse e le ricchezze delle donne. Le attrici di Almateatro narrano con le loro pronunce imperfette e compongono tutto ciò sul palcoscenico in diverse lingue, mettendo corpi, memorie e sogni ancora una volta in gioco. Queste le parole di Gabriella Bordin una delle voci del gruppo Almateatro: “Il senso di questo nostro lungo e grande lavoro artistico culturale e politico di 25 anni è paragonabile alla tessitura di una tela a più mani fatta di storie , relazioni , discussioni, idee , sudori e fatiche, lingue , viaggi e incontri , figli e figlie , vita vissuta insieme a testimoniare la grande ricchezza che l’incontro tra persone provenienti da luoghi diversi del mondo produce”. L’Associazione Almateatro, nei suoi 25 anni di attività ha sviluppato un proprio metodo ed un proprio pensiero artistico nel fare teatro, realizzando 21 produzioni teatrali, molti video documentari, un libro per l’infanzia, un CD musicale, un’antologia di testi-percorso letterario sulle Pari Opportunità nel mondo, e numerose ricerche finalizzate a mettere in luce la grande ricchezza legata all’incontro tra culture. Dopo la data del 25 novembre 2018 al Teatro Garybaldi di Settimo Torinese – in cui il gruppo è stato ospite del Forum donne con un appuntamento che ha ripercorso le tappe più significative dell’attività della compagnia attraverso frammenti di spettacoli, letture sceniche, testimonianze e musiche, per celebrare questo traguardo tanto importante e raccontare anni di progetti e spettacoli – Almateatro ha elaborato per i primi mesi del 2019 un programma di appuntamenti e incontri pensati per ricordare quanto realizzato nel passato ma anche per ridefinire e tratteggiare un contesto in cui tutte le donne impegnate nelle diverse attività dell’associazione lottano, per un imprescindibile cambiamento culturale, essenziale per il presente come per le generazioni future e per dare un senso positivo, seppur critico, a questo momento storico. DAL QUARTIERE AL MONDO È IL PRIMO APPUNTAMENTO IN PROGRAMMA DOMENICA 3 FEBBRAIO ALLE 20.30 ALLA CASA DEL QUARTIERE SAN SALVARIO IN VIA MORGARI 14 A TORINO CON UN BUFFET A OFFERTA LIBERA Almateatro si racconta in video e presenta alcuni documenti video che raccontano i progetti realizzati nell’arco di 25 anni di attività: Dal teatro di comunità alle ospitalità di artiste e attiviste internazionali.

Pasquaretta: “mai ricattato la sindaca” Ma Castelli lo silura

L’inchiesta sul presunto ricatto alla sindaca da parte dell’ex portavoce Luca Pasquaretta che fino ad oggi aveva trovato lavoro nello staff della viceministra all’Economia Laura Castelli  ha provocato la fine del rapporto di collaborazione dell’ex “pitbull” al ministero. Dichiara la Castelli, (notoriamente garantista come tutti i pentastellati):“A seguito dell’inchiesta ritengo sia necessario interrompere immediatamente il rapporto di collaborazione. La magistratura farà il suo corso, e ribadisco rispetto e fiducia per il lavoro che svolgono i magistrati”. Si difende Pasquaretta: “Mai ho ricattato  Chiara Appendino. E’ solo un equivoco, che chiarirò nelle sedi opportune. Vorrei ricordare che siamo tutti innocenti fino a prova contraria”. Lui si’, garantista.
(Foto: il Torinese)