redazione il torinese

Nedved elogia Ronaldo: "Mentalità vincente per dare fiducia alla squadra"

Pavel Nedved, vicepresidente bianconero in un’intervista rilasciata a The Telegraph afferma:     “Ronaldo è un giocatore da Juve, ha la mentalità perfetta e ci ha fatto migliorare nella mentalità. Siamo rimasti impressionati dalla sua personalità. Lui è molto più di un giocatore: c”è sempre stata una mentalità vincente alla Juve, ma lui ha portato quel qualcosa che ha colpito i compagni e li ha resi ancora più fiduciosi”.

(foto Claudio Benedetto – www.fotoegrafico.net)

Giochi sospetti con la tecnica del “pesciolino”

La scorsa settimana la Polizia di Stato di Verceli ha denunciato due persone
per furto aggravato
Circa quindici giorni fa, il titolare di una nota sala
giochi si presentava all’Ufficio denunce dell’Ufficio Prevenzione Generale
e   Soccorso   Pubblico   della   Questura   di  Vercelli   denunciando   un   furto
avvenuto pochi giorni prima all’interno della sua attività.
Il personale di
sala aveva infatti notato che due uomini stavano giocando alle macchinette
in modo anomalo; nello specifico, gli addetti alla sala giochi affermavano
di non aver percepito il consueto rumore della moneta necessaria per
ricaricare la macchinetta.Mentre gli uomini si allontanavano dalla sala
giochi, personale dipendente riusciva a prendere le sole cifre iniziali della
targa e il modello dell’autovettura sulla quale viaggiavano i due giocatori
sospetti.Raccolte queste informazioni, l’ufficio “trattazione atti” della
Questura. iniziava una complessa attività d’indagine che, partendo dalla
parziale targa dell’autovettura, consentiva di selezionare una gamma di
potenziali   ladri.
Successivamente,   guardando   le   immagini   della
videosorveglianza presente all’interno della sala giochi, gli Agenti di
Polizia notavano che uno dei due uomini estraeva dalla tasca interna della
giacca un pendolo legato ad un filo che, impugnato nella mano destra,
iniziava a calare e riprendere dalla fessura “inserisci monete”.
La tecnica
truffaldina   utilizzata   in   questi   casi   viene   comunemente   definita   come
tecnica   del   “pesciolino”.   Grazie   a   tale   stratagemma   è   possibile,   con
l’utilizzo di un magnete, “ingannare” la scheda gioco per quanto riguarda il
solo credito, senza alterare le vincite.
Il giocatore continua a ricaricare un
finto credito giocando, di fatto, gratuitamente. Inoltre, per ogni “tot” di
puntate è possibile ottenere una vincita in automatico, come previsto dal
sistema di gioco della singola macchinetta.
Tale tecnica veniva posta in
essere  anche grazie alla  complicità  del  secondo  uomo, che  copriva  il
proprio complice dalla visuale degli altri utenti presenti all’interno della
Sala Giochi.
Da un controllo incrociato tra la targa parziale, il modello
dell’autovettura e i filmati della videosorveglianza, i due uomini, entrambi
pluripregiudicati per reati contro il patrimonio, venivano compiutamente
identificati.
Durante l’attività di indagine si appurava che il medesimo
meccanismo era stato utilizzato anche in altre sale giochi della provincia di
Vercelli per proventi di alcune migliaia di euro.
Emergeva inoltre che i due
malfattori si  erano già resi protagonisti  di episodi analoghi sull’intero
territorio nazionale, creando un forte allarme sociale oltre che ingenti danni
economici ai gestori di varie sale giochi.
I due venivano denunciati a piede
libero per furto aggravato alla locale Procura della Repubblica di Vercelli.
Massimo Iaretti

Giochi sospetti con la tecnica del "pesciolino"

La scorsa settimana la Polizia di Stato di Verceli ha denunciato due persone
per furto aggravato
Circa quindici giorni fa, il titolare di una nota sala
giochi si presentava all’Ufficio denunce dell’Ufficio Prevenzione Generale
e   Soccorso   Pubblico   della   Questura   di  Vercelli   denunciando   un   furto
avvenuto pochi giorni prima all’interno della sua attività.
Il personale di
sala aveva infatti notato che due uomini stavano giocando alle macchinette
in modo anomalo; nello specifico, gli addetti alla sala giochi affermavano
di non aver percepito il consueto rumore della moneta necessaria per
ricaricare la macchinetta.Mentre gli uomini si allontanavano dalla sala
giochi, personale dipendente riusciva a prendere le sole cifre iniziali della
targa e il modello dell’autovettura sulla quale viaggiavano i due giocatori
sospetti.Raccolte queste informazioni, l’ufficio “trattazione atti” della
Questura. iniziava una complessa attività d’indagine che, partendo dalla
parziale targa dell’autovettura, consentiva di selezionare una gamma di
potenziali   ladri.
Successivamente,   guardando   le   immagini   della
videosorveglianza presente all’interno della sala giochi, gli Agenti di
Polizia notavano che uno dei due uomini estraeva dalla tasca interna della
giacca un pendolo legato ad un filo che, impugnato nella mano destra,
iniziava a calare e riprendere dalla fessura “inserisci monete”.
La tecnica
truffaldina   utilizzata   in   questi   casi   viene   comunemente   definita   come
tecnica   del   “pesciolino”.   Grazie   a   tale   stratagemma   è   possibile,   con
l’utilizzo di un magnete, “ingannare” la scheda gioco per quanto riguarda il
solo credito, senza alterare le vincite.
Il giocatore continua a ricaricare un
finto credito giocando, di fatto, gratuitamente. Inoltre, per ogni “tot” di
puntate è possibile ottenere una vincita in automatico, come previsto dal
sistema di gioco della singola macchinetta.
Tale tecnica veniva posta in
essere  anche grazie alla  complicità  del  secondo  uomo, che  copriva  il
proprio complice dalla visuale degli altri utenti presenti all’interno della
Sala Giochi.
Da un controllo incrociato tra la targa parziale, il modello
dell’autovettura e i filmati della videosorveglianza, i due uomini, entrambi
pluripregiudicati per reati contro il patrimonio, venivano compiutamente
identificati.
Durante l’attività di indagine si appurava che il medesimo
meccanismo era stato utilizzato anche in altre sale giochi della provincia di
Vercelli per proventi di alcune migliaia di euro.
Emergeva inoltre che i due
malfattori si  erano già resi protagonisti  di episodi analoghi sull’intero
territorio nazionale, creando un forte allarme sociale oltre che ingenti danni
economici ai gestori di varie sale giochi.
I due venivano denunciati a piede
libero per furto aggravato alla locale Procura della Repubblica di Vercelli.
Massimo Iaretti

Ruba cellulare a un anziano. Passante insegue il ladro e lo fa arrestare

Ha rubato il telefonino a un anziano di 94 anni e d è fuggito. Un passante che si è accorto del furto lo ha inseguito indirizzando i poliziotti che sono riusciti ad arrestarlo. Il fatto è accaduto in via Capelli. Il ladro è un romeno di 40 anni, domiciliato in un campo nomadi della prima cintura torinese. Per cercare di farla franca il malvivente ha indossato il proprio giubbotto “double face” al contrario, passando dal grigio al rosso.

 

(foto archivio – il Torinese)

“USURA E ANATOCISMO BANCARI, POSSIBILE CAUTELARSI”

L’efficacia di strumenti legali ancora poco conosciuti per chiamarsi fuori da critiche situazioni economiche di difficile gestione

Negli ultimi 11 anni, a partire dal disastroso default americano del 2008, anche in Italia assistiamo piuttosto tristemente e ricorrentemente a episodi di cronaca che vedono protagoniste, loro malgrado, le banche: ree di aver letteralmente polverizzato i risparmi di migliaia e migliaia di connazionali, attraverso l’operato infausto di management a dir poco disastrosi, determinando anche il crollo degli istituti di credito stessi. E la crisi versione 2019 non sembra tantomeno agevolare di certo una già di per sé complicata e difficile situazione. Da qui, il fenomeno per lo più tutto italiano di una serie di fusione a catena fra gruppi diversi per cercare di stare a galla. E ripartire, spesso e volentieri, grazie ai soldi dello Stato, o per mezzo di consistenti operazioni di ricapitalizzazione condotte soprattutto attraverso nuove richieste di fiducia in denaro proprio a quegli stessi correntisti–azionisti: ai quali, invece, andrebbero fatte mille e più scuse, e restituite somme cospicue. A partire dal 1999, e più precisamente da quando Piero Calabrò, famosissimo e stimato Magistrato, ottenne in tribunale la prima pronuncia storica in materia di anatocismo e usura bancaria, per i sempre più numerosi e onesti consumatori italiani si è aperto uno scenario nuovo grazie al quale poter ottenere giustizia dalle banche. Un’attività, questa, che ha fatto della celebre società bresciana ‘SDL Centrostudi SPA’ il punto di riferimento indiscusso nel nostro Paese per quanto riguarda la verifica dei possibili vizi usurari e anatocistici che spesso inquinano la bontà e la salute dei conti correnti. Fondata nel 2010 dal geniale Serafino Di Loreto, in passato stimato avvocato e tuttora imprenditore di successo, l’azienda offre ai consumatori preanalisi gratuite dei loro conti correntu: e persino una polizza che, in caso di soccombenza in tribunale, copre l’intero importo delle spese legali sostenute. A oggi, ‘SDL Centrostudi SPA’ (www.sdlcentrostudi.it) si è rivelata un partner efficace ed efficiente nella gestione anche di altre problematiche di primaria importanza connesse all’avanzare della crisi: tra queste, in primis, il cosiddetto ‘sovraindebitamento,’ alias il superamento delle pendenze economiche sostenibili da consumatori e imprese che sono alla base della cosiddetta ‘morte civile’, recuperando nel complesso dei primi nove anni di attività oltre 250 milioni di euro indebitamente sottratti alle tasche delle fasce deboli, tra cui cittadini, correntisti, famiglie, privati, consumatori e piccole e medie imprese

"USURA E ANATOCISMO BANCARI, POSSIBILE CAUTELARSI"

L’efficacia di strumenti legali ancora poco conosciuti per chiamarsi fuori da critiche situazioni economiche di difficile gestione

Negli ultimi 11 anni, a partire dal disastroso default americano del 2008, anche in Italia assistiamo piuttosto tristemente e ricorrentemente a episodi di cronaca che vedono protagoniste, loro malgrado, le banche: ree di aver letteralmente polverizzato i risparmi di migliaia e migliaia di connazionali, attraverso l’operato infausto di management a dir poco disastrosi, determinando anche il crollo degli istituti di credito stessi. E la crisi versione 2019 non sembra tantomeno agevolare di certo una già di per sé complicata e difficile situazione. Da qui, il fenomeno per lo più tutto italiano di una serie di fusione a catena fra gruppi diversi per cercare di stare a galla. E ripartire, spesso e volentieri, grazie ai soldi dello Stato, o per mezzo di consistenti operazioni di ricapitalizzazione condotte soprattutto attraverso nuove richieste di fiducia in denaro proprio a quegli stessi correntisti–azionisti: ai quali, invece, andrebbero fatte mille e più scuse, e restituite somme cospicue. A partire dal 1999, e più precisamente da quando Piero Calabrò, famosissimo e stimato Magistrato, ottenne in tribunale la prima pronuncia storica in materia di anatocismo e usura bancaria, per i sempre più numerosi e onesti consumatori italiani si è aperto uno scenario nuovo grazie al quale poter ottenere giustizia dalle banche. Un’attività, questa, che ha fatto della celebre società bresciana ‘SDL Centrostudi SPA’ il punto di riferimento indiscusso nel nostro Paese per quanto riguarda la verifica dei possibili vizi usurari e anatocistici che spesso inquinano la bontà e la salute dei conti correnti. Fondata nel 2010 dal geniale Serafino Di Loreto, in passato stimato avvocato e tuttora imprenditore di successo, l’azienda offre ai consumatori preanalisi gratuite dei loro conti correntu: e persino una polizza che, in caso di soccombenza in tribunale, copre l’intero importo delle spese legali sostenute. A oggi, ‘SDL Centrostudi SPA’ (www.sdlcentrostudi.it) si è rivelata un partner efficace ed efficiente nella gestione anche di altre problematiche di primaria importanza connesse all’avanzare della crisi: tra queste, in primis, il cosiddetto ‘sovraindebitamento,’ alias il superamento delle pendenze economiche sostenibili da consumatori e imprese che sono alla base della cosiddetta ‘morte civile’, recuperando nel complesso dei primi nove anni di attività oltre 250 milioni di euro indebitamente sottratti alle tasche delle fasce deboli, tra cui cittadini, correntisti, famiglie, privati, consumatori e piccole e medie imprese

Comitato Autonomia Piemont, appello in tre lingue per la partecipazione

“Sovente ci si lamenta della politica, delle scelte di questa o quella amministrazione, ma ci si dimentica che la democrazia offre la possibilità di dire la propria e di cambiare le cose sedendo in un consiglio comunale. Se si sta fuori si potrà soltanto aspettare la legislatura futura e ‘subire’ la politica. Ma se si è all’interno e ci si impegna in prima persona, a partire dai piccoli e piccolissimi comuni, che sono l’anima del nostro Piemonte, qualcosa si può fare”

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APPELLO AI CITTADINI PIEMONTESI: PARTECIPATE ATTIVAMENTE ALLA POLITICA DEI TERRITORI!

 

Il Comitato Autonomia Piemont è un’organizzazione civista, sociale, aperta e plurale, che crede nei valori dell’autogoverno e della democrazia locale e partecipata. Rivolgiamo un appello a tutti i Cittadini del Piemonte che abbiano a cuore il futuro della nostra regione, delle sue montagne, delle sue colline, delle sue pianure, delle sue città e del suo carico di storia e di identità millenaria. L’obiettivo di una VERA autonomia e la salvaguardia della cultura e delle tradizioni della regione sono imprescindibili da una presenza autonomista nei consigli comunali, non importa se in maggioranza o in minoranza. Sovente ci si lamenta della politica, delle scelte di questa o quella amministrazione, ma ci si dimentica che la democrazia offre la possibilità di dire la propria e di cambiare le cose sedendo in un consiglio comunale. Se si sta fuori si potrà soltanto aspettare la legislatura futura e ‘subire’ la politica. Ma se si è all’interno e ci si impegna in prima persona, a partire dai piccoli e piccolissimi comuni, che sono l’anima del nostro Piemonte, qualcosa si può fare. Per questo rivolgiamo a tutti i Cittadini del Piemonte, che abbiano mani, cuore, mente pulita e sgombra l’invito a formare liste civiche, certamente con un denominatore comune: lavorare per la propria comunità cui si appartiene e per la libertà del Piemonte. Non promettiamo nulla, ad eccezione che lavoreremo tutti insieme per la nostra regione. Chi fosse interessato a camminare con noi su questo percorso, lungo e difficile, ma altresì motivante ed esaltante, ci contatti come di seguito:

 

Comitato Autonomia Piemont

Posta elettronica: movimentopiemont@gmail.com

Carlo Comoli

Massimo Iaretti

Emiliano Racca

***

APEL AI SITADIN PIEMONTEIS: DEVE DA Fé, PARTESIPE’ A LA VITA POLITICA DIJ VOSTI TERITORI!

Ël Comità Autonomia Piemont a l’è n’organisassion sivista, sossial, duverta e plural ch’a chërdd ant ij valor dl’autogovern e dla democrassia local e partesipà. I lancioma n’apel a tuti ij sitadin dël Piemont ch’a veulo sossiesse ‘d l’avnì ‘d nòsta region, ëd soe montagne, ëd soe colin-e, ëd soe pian-e, ëd soe sità e ‘d soa carìa d’istòria e d’identità milinaria. Për rivé al but ëd na VERA autonomia e ‘d na tùa dla coltura e dle tradission dla region a l’è indispensabil na presensa autonomista ant ij consej comunaj, fa pa nen se an magioransa o an minoransa. Minca pòch as lamentoma dla politica, dle sernùe ‘d na ministrassion o ‘d n’autra, ma as dësmentioma che la democrassia ‘t da pro la possibilità d’esprime toa opinion e ‘d cangé le còse, travajand ant un consej comunal. S’it ëstas a vardé, it podras mach spëté la legislatura dòp e ‘subì’la politica. Ma s’it angages an prima person-a a parti da le milanta cite comun-e ch’a son l’anima ‘d nòstr Piemont cheicòs ëd bon as peul fesse. A l’è giusta për sòn ch’i adressoma a tuti ij sitadin dël Piemont, ch’a sio volenteros e ch’a l’abio la ment polida e le ideje ciajre l’anvid a formé ‘d liste civiche teritoriaj con un denomitator comun: travajé për la pròpria comunità local dont as fa part e për la libertà dël Piemont. I promëtoma nen, fòravia ch’i travajeroma tuti ‘nsema për nòsta region. Chi ch’a fussa anteressà a marcé con noiaiti ‘nsima a sto përcors-sì, bin longh e complicà, ma ‘dcò motivant e ecitant, ch’as contata pura dësgenà a l’arcapit sì-sota:

 

Comitato Autonomia Piemont

Adressa mail: movimentopiemont@gmail.com

Carl Còmoli

Massimo Iaretti

Milian Raca

***

SONAA ALS CIUTADINS PIEMONTÉS: RECHAMPATZ-VOS PER PARTECIPAR ACTIVAMENT A LA VIDA POLITICA DAL VÒSTRE TERITÒRI!

 

Lo Comitat Autonomia Piemont es un’organisaccion civista, sociala, dubèrta e plurala che crei dins las valors de l’autogovern e de la democracia locala e partesipaa. Nos levem la cria per tuits los ciutadins dal Piemont que vòlon trabalhar per l’avenir de nòstra region, per sas montanhas, sas soe còlas, sas planas, sas ciutats e sa civiltat charjaa d’istòria e d’identitat milinaria. Per arribar a una VERA autonomia e una defensa de la coltura e de las tradicions de la region es indispensable una presença autonomista dins als conselhs comunals, fai ren si en magiorança o en minorança. Sovens nos se planhèm de la politica, de las chausias de una amministracion o d’un’autra, mes nos exubliem que la democracia nos balha pron la possibilitat d’exprimar nòstre avís e de chanjar las chausas, trabalhant dins un conselh comunal. Si te agaches, te poirès mac esperar la legislatura venenta e subir la politca. Mes se t’ angages en primièra persona a partir da las milantas pechòtas comunas que son l’ama de nòstre Piemont qualquaren de bon se pòl far. Es per aquò que nos s’adreicem a tuits los ciutadins dal Piemont, que sion volenteros e que aion la ment dubèrta e las idèas claras l’anvitacion de formar de listas civicas territorialas abo lo partatge d’aqueste but: trabalhar per la sas comunitats al nivèl local dont se fai part e per la libertat dal Piemont. Nos vos fasèm ges de promessas,  fòra aquela de s’engatjar per trabalhar tuits per nòstra region. Qui foguèsse interessat de marchar abo nosautres sus aquesta draia, ben lonja e complicaa, mee decò motivanta e reviscolanta, que nos contacte sença geina a l’adreiça icì sota:

 

Comitato Autonomia Piemont

Adreiça mail: movimentopiemont@gmail.com

Carl Còmoli

Massimo Iaretti

Milian Raca

 

 

“La detestata sogliola. Vita e opinioni di una gentildonna”

/

Al Circolo della Stampa, presentazione del libro di Margot Galante Garrone

Per tutti era Margot. Nome d’arte, che l’ha sempre accompagnata anche nella vita privata, da quando entrò a far parte di “Cantacronache”, il gruppo di musicisti, letterati e poeti fondato a Torino nel 1957 – con lo scopo di valorizzare la canzone attraverso l’impegno sociale – dal compositore Sergio Liberovici e dal musicologo Michele Luciano Straniero, fra i precursori (Umbero Eco dixit) dei primi cantautori italiani, insieme ad altre figure di spicco della cultura torinese e nazionale come Emilio Jona, Fausto Amodei, Giorgio De Maria e Mario Pogliotti. Nel gruppo, Margherita – Margot Galante Garrone, nata a Torino nel 1941 (figlia maggiore del magistrato e politico Carlo Galante Garrone, fratello del celebre storico e anch’egli magistrato Alessandro) e scomparsa a Genova nel 2017, si ritaglia subito un ruolo di primo piano; sposa, in prime nozze, Sergio Liberovici ( da cui ha un figlio, Andrea, oggi compositore e regista) e collabora per i testi delle sue canzoni– la più celebre, la ballata “proto femminista”, “Le nostre domande” – con scrittori e intellettuali, quali Italo Calvino, Franco Fortini e Gianni Rodari. Cantautrice, compositrice e, dagli anni Ottanta, anche regista teatrale – dopo aver fondato il “Gran Teatrino La Fede delle Femmine” con Paola Pilla e Margherita Beato, con cui realizza spettacoli di marionette “per adulti” – Margot sarà ricordata il prossimo mercoledì 20 febbraio, alle ore 17, presso il Circolo della Stampa – Palazzo Ceriana Mayneri, in corso Stati Uniti 27 a Torino, attraverso le pagine del suo libro “La detestata sogliola”, pubblicato postumo nel 2018 per i tipi di “Marsilio Editore”. Sottotitolo “Vita e opinioni di una gentildonna”, in esso troviamo i ritmi e il racconto di un delicato ironico e spiritoso “ritratto famigliare”, le sue memorie, le sue passioni di donna e artista e i suoi anni trascorsi a Venezia, nella casa – fatta di muri e mirabolante fantasia – della Giudecca con il secondo marito Giovanni Morelli (celebre musicologo, docente alla lagunare “Ca’ Foscari”), con il figlio Andrea e un esercito di gatti. All’incontro, che sarà intervallato da letture dell’attrice Elisabetta Pozzi, interverranno il figlio Andrea Liberovici e il giornalista Bruno Quaranta. “Le parole – ebbe a scrivere di lei Cesare De Michelis, storico presidente della ‘Marsilio’- le fa diventare parte di una sua riflessione sul mondo…che ha la forza travolgente di un disincantato candore, di un’immediata e sconcertante sincerità”. E il figlio, Andrea, che è anche presidente dell’Associazione Culturale veneziana dedicata a Giovanni Morelli, ricorda: “‘La detestata sogliola’ è il titolo dell’unico libro scritto da Margot, che ho trovato sul desktop del suo computer un paio di mesi dopo la sua morte. Sapevo che era lì, perché ne avevamo parlato, ma non avevo avuto la forza di leggerlo. Ora posso dirlo: è bellissimo…Ho avuto la grande fortuna di crescere con Giovanni e mia mamma da quando avevo due anni e non posso non condividere uno degli scopi dell’Associazione Giovanni Morelli, ovvero quello, non soltanto di mantenerne viva la memoria, ma di farli conoscere ai più giovani attraverso l’esempio che ci hanno lasciato: l’umanità come centro e nutrimento di ogni loro gesto, creativo ed artistico, che sapevano condividere in forma di dono con tutti… senza distinzioni e copyright”.

Ingresso libero fino a esaurimento posti. Per info: Circolo della Stampa – Sporting, Palazzo Ceriana Mayneri, corso Stati Uniti 27, Torino; tel. 011/5175146 o www.palazzocerianamayneri.it

Gianni Milani

Nelle Foto:
– Margot in una datata foto insieme al figlio Andrea
– Margot Galante Garrone

 

"La detestata sogliola. Vita e opinioni di una gentildonna"

/

Al Circolo della Stampa, presentazione del libro di Margot Galante Garrone
Per tutti era Margot. Nome d’arte, che l’ha sempre accompagnata anche nella vita privata, da quando entrò a far parte di “Cantacronache”, il gruppo di musicisti, letterati e poeti fondato a Torino nel 1957 – con lo scopo di valorizzare la canzone attraverso l’impegno sociale – dal compositore Sergio Liberovici e dal musicologo Michele Luciano Straniero, fra i precursori (Umbero Eco dixit) dei primi cantautori italiani, insieme ad altre figure di spicco della cultura torinese e nazionale come Emilio Jona, Fausto Amodei, Giorgio De Maria e Mario Pogliotti. Nel gruppo, Margherita – Margot Galante Garrone, nata a Torino nel 1941 (figlia maggiore del magistrato e politico Carlo Galante Garrone, fratello del celebre storico e anch’egli magistrato Alessandro) e scomparsa a Genova nel 2017, si ritaglia subito un ruolo di primo piano; sposa, in prime nozze, Sergio Liberovici ( da cui ha un figlio, Andrea, oggi compositore e regista) e collabora per i testi delle sue canzoni– la più celebre, la ballata “proto femminista”, “Le nostre domande” – con scrittori e intellettuali, quali Italo Calvino, Franco Fortini e Gianni Rodari. Cantautrice, compositrice e, dagli anni Ottanta, anche regista teatrale – dopo aver fondato il “Gran Teatrino La Fede delle Femmine” con Paola Pilla e Margherita Beato, con cui realizza spettacoli di marionette “per adulti” – Margot sarà ricordata il prossimo mercoledì 20 febbraio, alle ore 17, presso il Circolo della Stampa – Palazzo Ceriana Mayneri, in corso Stati Uniti 27 a Torino, attraverso le pagine del suo libro “La detestata sogliola”, pubblicato postumo nel 2018 per i tipi di “Marsilio Editore”. Sottotitolo “Vita e opinioni di una gentildonna”, in esso troviamo i ritmi e il racconto di un delicato ironico e spiritoso “ritratto famigliare”, le sue memorie, le sue passioni di donna e artista e i suoi anni trascorsi a Venezia, nella casa – fatta di muri e mirabolante fantasia – della Giudecca con il secondo marito Giovanni Morelli (celebre musicologo, docente alla lagunare “Ca’ Foscari”), con il figlio Andrea e un esercito di gatti. All’incontro, che sarà intervallato da letture dell’attrice Elisabetta Pozzi, interverranno il figlio Andrea Liberovici e il giornalista Bruno Quaranta. “Le parole – ebbe a scrivere di lei Cesare De Michelis, storico presidente della ‘Marsilio’- le fa diventare parte di una sua riflessione sul mondo…che ha la forza travolgente di un disincantato candore, di un’immediata e sconcertante sincerità”. E il figlio, Andrea, che è anche presidente dell’Associazione Culturale veneziana dedicata a Giovanni Morelli, ricorda: “‘La detestata sogliola’ è il titolo dell’unico libro scritto da Margot, che ho trovato sul desktop del suo computer un paio di mesi dopo la sua morte. Sapevo che era lì, perché ne avevamo parlato, ma non avevo avuto la forza di leggerlo. Ora posso dirlo: è bellissimo…Ho avuto la grande fortuna di crescere con Giovanni e mia mamma da quando avevo due anni e non posso non condividere uno degli scopi dell’Associazione Giovanni Morelli, ovvero quello, non soltanto di mantenerne viva la memoria, ma di farli conoscere ai più giovani attraverso l’esempio che ci hanno lasciato: l’umanità come centro e nutrimento di ogni loro gesto, creativo ed artistico, che sapevano condividere in forma di dono con tutti… senza distinzioni e copyright”.
Ingresso libero fino a esaurimento posti. Per info: Circolo della Stampa – Sporting, Palazzo Ceriana Mayneri, corso Stati Uniti 27, Torino; tel. 011/5175146 o www.palazzocerianamayneri.it

Gianni Milani

Nelle Foto:
– Margot in una datata foto insieme al figlio Andrea
– Margot Galante Garrone