redazione il torinese

Non riesce a nascondere arnese da scasso: arrestato

Personale della Squadra Volante di Torino ha sorpreso durante la notte un cittadino nigeriano di 29 anni intento a trascinare uno scooter a motore spento lungo via Pasquale Paoli. All’atto del controllo, il ventinovenne, regolarmente residente in Italia, tentava maldestramente di disfarsi di un arnese che aveva utilizzato per forzare il nottolino dello stesso, ma non vi riusciva. L’uomo, allora, si giustificava dicendo che lo scooter   apparteneva ad un suo caro amico che glielo aveva prestato, ma quando capiva che i poliziotti avrebbero proceduto ad arrestarlo per tentato furto tentava in ogni modo di dissuaderli, asserendo anche di lavorare presso una carrozzeria che provvede alla manutenzione delle autovetture della Polizia di Stato. L’uomo è stato arrestato.

M.Iar.

Pusher finisce in cella per cinque euro

Aveva ceduto ad un ragazzo di 16 anni, per la somma di 5 euro, una dose di hashish, che aveva nascosto nei cassonetti della nettezza urbana in via Berthollet a Torino; gli agenti della Squadra Volante assistevano alla scena e immediatamente dopo fermavano sia l’acquirente che il pusher. Questi, un cittadino tunisino di 48 anni qui irregolarmente residente, con numerosi precedenti specifici ed in atto la misura di sicurezza della libertà vigilata fino al 14 Giugno 2019, era già stato condannato fra il 1997 ed i 2017 per ben 8 volte per reati inerenti alla detenzione e allo spaccio di sostanza stupefacente; l’uomo aveva, inoltre, con sé un telefonino di provenienza furtiva oltre a denaro contante frutto dell’illecita attività. I poliziotti lo hanno arrestato per spaccio di sostanza stupefacenti aggravata.
 

Boschi in fiamme nel Torinese. E' caccia ai piromani

Alcuni incendi sono divampati ieri  nella valle di Lanzo e diverse abitazioni sono state quasi raggiunte dalle fiamme  e sono state evacuate a Givoletto. Il forte vento e la siccità di queste settimane stanno creando condizioni favorevoli ai roghi. Ma i carabinieri sarebbero sulle tracce di possibili piromani che avrebbero innescato alcuni focolai. La Regione ha diramato ieri il livello massimo di allerta. Numerose già dai giorni scorsi le  squadre dei vigili del fuoco e dei volontari antincendio boschivi operative  sulle alture  sopra Val della Torre e Givoletto. La nuvola di fumo era  visibile anche da Torino.
 
(Foto dr – il Torinese)

Al via la "San Giuseppe", la fiera di Casale

PRONTA A PARTIRE L’EDIZIONE NUMERO 73 ALL’INSEGNA DELL’INNOVAZIONE NELLA TRADIZIONE
 
                                
Alle ore 18 di venerdì 15 marzo, al Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato, verrà tagliato il nastro per l’inaugurazione della settantatreesima edizione della Mostra Regionale di San Giuseppe che sarà all’insegna della ‘Innovazione nella Tradizione’ per evidenziare le tipicità ed i valori di Casale Monferrato, del Casalese e dell’intero territorio piemontese. Ad organizzarla, all’insegna della continuità con la tradizione, è la D&N Eventi di Casale Monferrato, società composta da tre imprenditrici monferrine. “Anche quest’anno apre i battenti la San Giuseppe, da 73 anni l’appuntamento più popolare nel del nostro territorio – dice il sindaco di Casale Monferrato, Titti Palazzetti – il Polo Fieristico Riccardo Coppo si rivela ancora una volta l’ambiente ideale per ospitare una manifestazione di questo genere. Il tema “Innovazione nella tradizione” esprime bene lo spirito della nostra città, continuità nel conservare la propria identità culturale e capacità innovativa per restare al passo con i tempi muovendo dalle proprie radici, da un patrimonio di laboriosità e di cooperazione che costituiscono il dna del nostro tessuto produttivo”. Il vice sindaco ed assessore alle attività Angelo Di Cosmo evidenzia che; “Da oltre settant’anni la fiera è un momento di riferimento, e di misura, per l’imprenditoria locale eper le nostre comunità, soprattutto per le piccole imprese che cercano di presentarsi ogni anno in veste rinnovata per sollecitare un continuo interesse, offrendo un’importante dose di vitalità all’economia locale”. A sua volta l’assessore alla cultura, turismo e manifestazioni Daria Carmi, sottolinea che: “Con l’occasione della Mostra, la città e l’intero territorio, quello casalese e monferrino, si mettono in vetrina con numerosi stand di promozione delle nostre eccellenze economico-produttive, al paesaggio, alle eccellenze gastronomiche, socio-culturali,  storico-artistiche, senza contare le associazioni di volontariato”.  Interviene il Presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Baldi: “Si tratta della seconda edizione da quando sono diventato Presidente della Provincia di Alessandria e non nascondo che l’anno scorso sono rimasto colpito nel vedere quanto l’Ente che presiedo sia rappresentato da decine di espositori privati ed istituzionali. Sono fermamente convinto che soltanto un territorio unito, che sappia fare sistema possa avere l’ambizione di essere attrattivo turisticamente e diventare un volano per lo sviluppo economico. Un affettuoso saluto all’Amministrazione Comunale, agli organizzatori, a tutti i visitatori”. Federico Riboldi, Vice Presidente della Provincia ricorda che “Per oltre sette decenni la San Giuseppe è stato l’evento clou della Città , la fiera dove tutte le aziende e gli operatori partecipavano non solo per approfittare dell’importante evento promozionale ma anche in una sorta di sfida a chi allestiva lo stand più grande o più bello. Oggi, è un evento diverso, generalista, dove si possono trovare molteplici prodotti, diventando così un polo attrattivo per visitatori da tutto il territorio. Per il futuro la speranza è che la Fiera sia sempre più una vetrina internazionale del prodotto tipico monferrino che, impreziosito dal riconoscimento di Patrimonio Unesco, esplode in questi anni in tutta la sua unicità e qualità”. Per la D&N Eventi, Nicoletta Cardillo, Daniela Cattaneo e Rossella

Frenna, le tre socie tutte impegnate in prima persona nell’organizzazione sottolineano che: “Questa edizione è all’insegna della ‘Innovazione nella Tradizione’. Tradizione che come società organizzatrice di Casale Monferrato abbiamo voluto preservare, evidenziando le tipicità ed i valori di Casale Monferrato, del Casalese, del Piemonte e confermando gli ingredienti che hanno portato la nostra Mostra Regionale ad essere un punto di attrazione non solo per gli imprenditori locali ma che giungono – possiamo dirlo con una punta di orgoglio – da diverse regioni italiane. Per questo abbiamo confermato l’ingresso gratuito ed il percorso obbligato a giorni alterni, non modificando la grafica, che è quella degli ultimi anni, se non degli ultimi decenni, e confermando anche eventi che accompagnano la Fiera da anni, come Arteinfiera, unicum nel mondo fieristico che compie 25 anni, la presenza dei Comuni Fioriti e di Coniolo Fiori, il Festival Canoro all’ottava edizione e tanto altro. Ma ci sono anche delle novità tra le quali, uno degli assi portanti sarà l’enogastronomia con la creazione dell’Eno-area o ‘Piazza del Vino’ dove, grazie alla presenza del Consorzio Barbesino e di altri produttori enologici, avverranno momenti di degustazione di Vini locali. Cambia anche il ristorante: avremo una ‘Polentoteca’ che servirà, oltre a tante varietà di polenta, piatti tipici della tradizione piemontese accompagnati dai vini del Piemonte presenti in Fiera, frutto di una collaborazione e sinergia che vogliono promuovere il territorio ed i suoi meravigliosi prodotti. Accanto a questi ci saranno sapori e gusti, come sempre da tutta Italia, nell’ormai famosa ‘Piazzetta del Gusto’. Altra importante novità di questa 73° Edizione è la creazione dell’Area Green Farm, dove accanto alla splendida ambientazione floreale creata da Vivai Varallo, ci saranno gli appena citati Coniolo Fiori, Comuni Fioriti, l’Istituto Luparia di San Martino di Rosignano, partner ufficiali di questa importante Fiera settoriale dedicata al Verde e all’Agricoltura, insieme alla Camera di Commercio di Alessandria, Confagricoltura Alessandria, Coldiretti Alessandria e Confartigianato Imprese Alessandria. All’interno dell’area open space di 180 metri quadrati denominata appunto ‘Monferrato Green Farm’ che si svolgerà sempre all’interno del Polo Fieristico Riccardo Coppo ad aprile 2020, verranno illustrati alcuni ingredienti che la caratterizzeranno, come i corsi Workshop sulla potatura di varie tipologie di piante. Possiamo senza dubbio affermare che la presentazione ufficiale di questo prossimo importante evento, all’interno della San Giuseppe 2019, rappresenti un ottimo connubio tra passato e futuro ricordando che la stessa San Giuseppe nacque molti anni orsono come Fiera Agricola. Infine, augurando a tutti buon divertimento e buona visita vogliamo rivolgere un particolare ringraziamento a tutti coloro che hanno creduto in noi a partire dal sindaco Titti Palazzetti, al vice sindaco Angelo Di Cosmo, all’assessore Daria Carmi”.
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LA MOSTRA DI SAN GIUSEPPE OSSERVERA’ I SEGUENTI ORARI:
Feriali: dalle 18 alle 23
Sabato: dalle 15 alle 23
Domenica 17: dalle 11 alle 23
Domenica 24: dalle 11 alle 22

Torino-Bologna, i precedenti

L’incontro di sabato (ore 20:30) sarà il sessantunesimo, in casa del Toro nella Serie A strutturata a girone unico, tra i granata ed il Bologna: nei precedenti 60 confronti si registrano 31 affermazioni toriniste a fronte delle sole 9 degli emiliani (20, invece, i pareggi)
Torino avanti anche nel computo delle reti realizzate: 99-51. Il primo confronto, in terra piemontese, tra i due sodalizi ha luogo nella stagione 1929-’30 (cioè la prima della massima divisione così com’è attualmente strutturata), terminando sullo 0-0 alla sesta giornata (10 novembre 1929). Dopo altri due pareggi, entrambi per 1-1, nelle successive due annate (1930-’31 e 1931-’32), il Toro centra il successo nel 1932-’33 (cioè al quarto tentativo): 3-2 alla ventunesima giornata (12 marzo 1933), con mattatore Gino Rossetti (alias Rossetti II), autore di una tripletta (18′, 40′ su rigore e 46′). La prima affermazione felsinea giunge nell’annata immediatamente successiva, con un 1-0 datato 12 novembre 1933 (decima giornata della stagione 1933-’34) e firmato da Angelo Schiavio (a segno al 4′). Il più largo successo piemontese è il 5-0 del 1964-’65 (trentaduesima giornata, 23 maggio 1965), con reti di Gerry Hitchens (11′ e 73′), Gigi Simoni (34′ e 71′) e del compianto Gigi Meroni (75′), mentre la più larga vittoria bolognese è il 4-2 della stagione seguente (tredicesima giornata, 19 dicembre 1965). L’ultimo pareggio risale al 2008-2009: 1-1 alla trentacinquesima giornata (10 maggio 2009), frutto di due calci di rigore, rispettivamente trasformati da Alessandro Rosina per il vantaggio granata (37′) e da Marco Di Vaio per il pareggio ospite (86′). Meno remoto, invece, l’ultimo “colpaccio” dei rosso-blu, consistente nel 2-1 della ventitreesima giornata della stagione 2013-’14 (9 febbraio 2014, con rete piemontese opera di Ciro Immobile al 5′). Recentissima l’ultima affermazione del Toro, poiché risalente alla scorsa annata: perentorio 3-0 alla ventesima giornata (6 gennaio 2018, prima partita di Walter Mazzarri sulla panchina torinista), con realizzazioni di Lorenzo De Silvestri al 38′, M’Baye Niang al 53′ e Iago Falque all’85’. Oltre alla Serie A strutturata a girone unico, le due compagini si sono affrontate, in Piemonte, anche nella massima divisione “pre 1929” (sei volte), in Coppa Italia (tre), in Serie B (una) e nel campionato 1945-’46. Per quanto riguarda la Serie A ante girone unico, si registrano solo vittorie granata, per 3-0 nel 1919-’20, 4-1 nel 1923-’24, 6-2 nel 1925-’26, 2-1 nel 1926-’27 e per 1-0 sia nel 1927-’28 sia nel 1928-’29, per un totale di sei vittorie a zero, con 17 reti realizzate e solamente 4 incassate. I tre precedenti nella Coppa nazionale risalgono alle stagioni 1967-’68 (edizione vinta dal Toro), 1969-’70 e 1980-’81. I primi due confronti, entrambi relativi al girone finale per l’assegnazione del trofeo, vedono altrettante vittorie granata, rispettivamente per 4-0 il 26 giugno 1968 e per 1-0 il 20 maggio 1970. Pathos alle stelle nella gara di inizio Anni Ottanta (6 giugno 1981), valevole quale semifinale di ritorno: dopo il 2-2 dell’andata in Emilia, il Toro riesce ad aver la meglio per 3-2 dopo i tempi supplementari, accedendo alla finale. Ricapitolando, i tre confronti vedono un altro en plein torinista, con un 8-2 nel conteggio delle reti. L’unico “incrocio” in cadetteria è riferito alla stagione 2005-2006: 0-0 alla nona giornata, il 9 ottobre 2015. Trionfo piemontese, invece, nel campionato di massima divisione 1945-’46 (denominato “Divisione Nazionale” ed ultimo, per motivi contingenti, strutturato su più gironi): netto 4-0 del “Grande Torino” alla ventitreesima giornata (24 marzo 1946) del girone eliminatorio dell’Alta Italia, con reti di capitan Valentino Mazzola (5′ e 63′), Ezio Loik (55′) e Franco Ossola (70′). In totale, tra i vari campionati e la Coppa Italia, si contano, all’ombra della Mole, 71 confronti tra il Torino ed il Bologna, con 41 successi granata, 9 rosso-blu e 21 pareggi. E col Torino avanti nel computo delle reti: 128-57.
 

Giuseppe Livraghi

 
 

MANUTENZIONE STRAORDINARIA EDIFICI: AGGIUDICATI I LAVORI DELLA SCUOLA ROMERO

Il sindaco di Venaria Reale Roberto Falcone nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 11 marzo, ha dato seguito alla comunicazione del settore Lavori Pubblici, ai presenti in aula, dell’aggiudicazione della gara Fase 4 con particolare riferimento ai lavori sulla “Scuola Romero”.A seguito delle verifiche del possesso dei requisiti di ordine generale, sono state infatti accertate le condizioni per poter attestare e dichiarare l’efficacia, ai sensi dell’art. 32, comma 7, del D.Lgs. 50/2016 e s.m.i., dell’aggiudicazione della procedura negoziata a favore dell’impresa “Mastropasqua Costruzioni S.r.l.” per i lavori “Manutenzione straordinaria e di adeguamento prevenzione incendi di edifici scolastici e comunali (Man. Fase 4) -Bando Periferie. Sarà successivamente reso noto il cronoprogramma dei lavori.
  Si ricorda, infine, che oltre alla messa in sicurezza della scuola Romero, gli altri interventi previsti da questo appalto coinvolgeranno anche il nido Banzi (rifacimento della centrale termica), la Lessona (interventi sulle coperture, pavimentazioni e palestra) e poi ancora le scuole Di Vittorio, Rodari, VIII marzo e Don Milani.

Un americano a Torino. "Seeming Confines"

Nel torinese “Spazio Don Chisciotte”, le astratte forme colorate di David Ruff
Forme armoniosamente informi, dal vibrante e intenso tratto coloristico. Giocate, in ampie campiture, su stupendi bagliori di luce e sull’astrazione di un segno che, all’apparenza, “fatica” a prendere corpo. Compiuto e intellegibile. Forme che generano forme, che si frappongono e sovrappongono, che s’inciampano, s’indispettiscono, si spezzano e si ricompongono. Come i sogni alle prime luci del giorno. O le immagini di una natura tanto amata (“una foglia dorata, un ciottolo, una crepa in un muro, una lumaca, la forma dei campi…”) da esaurirsi nel gioco imprevedibile e suggestivo e bastevole di poetiche intime sensazioni. Sospese fra subconscio e realtà. Senza confini di mezzo. Terra libera, dove “parte della mia anima diventa un dipinto con una propria anima, e sono io che la devo nutrire. Ogni dipinto dà vita al successivo. Nasce qualcosa di nuovo, qualcosa che è sempre esistito. Poi non resta che una finitura cosciente. E’ il mio nome, la data e forse un titolo”. Così, meglio d’ogni altro, raccontava –in una personale del ’75 alla “Bergamini” di Milano – la genesi dei suoi dipinti David Ruff (New York, 1925 – Torino, 2007), cui la Fondazione Bottari Lattes dedica oggi nelle sale torinesi del suo “Spazio Don Chisciotte” di via Della Rocca, una coinvolgente retrospettiva comprendente nove lavori su carta (inchiostri e gouache) e venti dipinti, realizzati prevalentemente negli anni Settanta, accanto a diari, appunti scritti a mano e ritratti fotografici, utili a meglio comprendere il contesto storico-culturale presente nella ricerca dell’artista. Curata da Valentina Roselli e dal “David Ruff Archive” (fondato a Torino nel 2017 dalla moglie Susan Finnel), la rassegna s’incentra con saggio acume sugli oltre trent’anni trascorsi in Europa da Ruff, che artisticamente cresciuto fra New York e San Francisco (dove fonda e dirige, fra l’altro, un atelier grafico, producendo opere destinate a diventare testi fondativi della poesia d’avanguardia americana, sotto l’egida e l’amicizia di nomi sacri come Kenneth Patchen o Harold Chumbly o Ferlinghetti) nel ’69, con la moglie e la figlioletta Aleyda, si trasferisce prima ad Amsterdam e, nel ’71, in Piemonte, vivendo per oltre trentacinque anni fra Baldissero, Bagnolo e Torino. Pittore, grafico, poeta e intellettuale nel senso più lato del termine Ruff – che negli States fu anche attivista impegnato nelle grandi campagne politiche per i diritti civili, in Alabama, Mississipi, Upstate New York e Washington D.C. – “porta con sé una ricerca – scrive Valentina Roselli – alimentata dal grande fermento artistico degli Stati Uniti a partire dagli anni Quaranta, studiando dal vivo giganti come de Kooning, Pollock, De Stael, Gorky, Baziotes e Rothko”. La lezione è quella dirompente dell’informale prima e dell’espressionismo astratto poi, cui spesso l’artista viene negli anni associato, pur se il suo percorso di ricerca naviga da sempre per mari assolutamente originali, inconfondibili nella trattazione di cifre stilistiche particolarmente attente ai miracoli del colore e che negli anni europei lo avvicinano fortemente allo studio del Rinascimento italiano, così come alla pittura tonale veneta (dei Giorgione e dei Tiziano) e soprattutto ai modi di certo grande post-impressionismo, che riporta agli intensi gialli mediterranei e ai blu ineguagliabili di un Bonnard. Il tutto arricchito da una sensibilità pittorica e da un modo d’intendere il “mestiere” d’artista assolutamente singolare, come “viaggio dai confini non demarcati, senza l’urgenza di una definizione”. Di qui anche il titolo della mostra “Seeming Confines” (“Confini apparenti”) che coincide con il titolo di un olio su tela di Ruff del ’73, ispirato all’opera “Endymion (IV, 513)” di John Keats, poeta molto amato dall’artista. Un pittore che “ha saputo trasformare in immagini – ancora Roselli – l’avventura esistenziale, scardinando categorie e stereotipi con prontezza e raffinata ironia”. Con colta gioiosità e la pura fantasia di un curioso poeta fanciullo che all’amata natura guarda ogni volta con infinito stupore e un desiderio profondo nel cuore: “Ogni volta che guardo un ciottolo, una conchiglia o le stelle –scriveva Ruff – c’è qualcosa di nuovo da vedere… Spero che i miei quadri stiano nel cosmo come le piante, le stelle, le conchiglie, le persone”.

Gianni Milani

“Seeming Confines”
Spazio Don Chisciotte – Fondazione Bottari Lattes, via Della Rocca 37B, Torino; tel. 011/1977.1755 o www.fondazionebottarilattes.it
Fino al 18 aprile
Orari: dal mart. al sab. 10,30/12,30 e 15/19
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Nelle foto

– David Ruff
– “Seeming Confines”, olio su tela, 1973
– “Untitled”, gouache su carta, 1969
– “The Second Sound”, olio su tela, 1975
– “Come gli uccelli in autunno”, olio su tela, 1974

 

Nuovi progetti per gli "Alumni" del Poli

La rinnovata sinergia tra l’Ateneo e i suoi Alumni permetterà una serie di nuove attività orientate in primo luogo all’innovazione didattica

 

 Felice Vai, classe 1971, è stato eletto oggi Presidente dell’Associazione Alumni del Politecnico di Torino. Con questa elezione si è completato l’iter di rinnovamento dell’Associazione ex allievi: a novembre 2018 sono stati approvati un nuovo statuto e una nuova denominazione, mentre il 27 febbraio 2019 è stato eletto il nuovo Consiglio Direttivo, che è ora composto dagli ingegneri Maria Giulia Ballatore, Giovanni Bertolone, Giorgio Mirone e Carmelo Traina, dagli architetti Sergio Cavallo e Felice De Luca e dai professori Cristian Campagnaro, Flavio Canavero, Giovanni Durbiano,  Emilia Garda e Marco Carlo Masoero.Grazie al nuovo Statuto sono adesso considerati Alumni – con un’accezione più ampia rispetto al passato –  tutti coloro che abbiano conseguito un diploma di laurea, una laurea, una laurea triennale, specialistica, magistrale, un master o un dottorato Presso il Politecnico di Torino, nonché il personale docente e ricercatore che è o è stato in ruolo presso il Politecnico (Art. 4) La rinnovata sinergia tra l’Ateneo e i suoi Alumni permetterà una serie di nuove attività orientate in primo luogo all’innovazione didattica, con seminari e testimonianze di Alumni come portatori di esperienze tecniche e professionali, introduzione di moduli di soft skill, per aiutare a valorizzare adeguatamente le competenze tecnico-scientifiche degli studenti, tutoring in attività didattiche progettuali e mentoring di studenti. Altre iniziative saranno legate al career services e career development, sia per gli studenti che per gli Alumni. Volano per le nuove attività, saranno il potenziamento del database di contatti, un rinnovato sito web(www.alumni.polito.it) che integri le attività dell’Associazione e le iniziative dell’Ateneo per la comunità degli Alumni, e i più moderni canali di comunicazione, primo tra tutti una nuova piattaforma social,PoliNet, che offrirà agli iscritti contenuti dedicati e opportunità privilegiate di formazione continua e networking. Felice Vai, laureato in Ingegneria Chimica con indirizzo Processistico presso il Politecnico di Torino, è titolare della FV s.r.l., società di consulenza del settore energia e Presidente della Compagnia delle Opere del Piemonte, Associazione che rappresenta oltre 500 imprese del Piemonte. “Sono onorato ed entusiasta di servire il Politecnico, quella che considero una delle istituzioni più rilevanti del nostro territorio, una realtà che ha la responsabilità di formare i nostri giovani verso un futuro complesso ed affascinante, contraddistinto da cambiamenti repentini ed estremamente profondi”, commenta il neo Presidente Felice Vai“Come già formalizzato nel Piano Strategico di Ateneo – conclude Carla Chiasserini, Delegata del Rettore per gli Alumni e l’Accompagnamento al Lavoro – gli Alumni costituiscono un patrimonio di esperienze, competenze, prospettive e relazioni di straordinaria importanza che deve essere valorizzato soprattutto per le nuove generazioni di studenti e laureati. In questa prospettiva, l’Ateneo intende potenziare la collaborazione con gli Alumni, che saranno sempre più partner nelle attività del Politecnico, sia nella didattica, che nell’accompagnamento al lavoro, fino ad arrivare alla creazione di occasioni di finanziamento da parte degli Alumni per le attività di ricerca e trasferimento tecnologico dell’Ateneo”.

La Regione Piemonte scende in campo contro il caporalato

La Regione scende in campo contro il caporalato. Il presidente Sergio Chiamparino e gli assessori Gianna Pentenero, Monica Cerutti e Giorgio Ferrero, hanno siglato un accordo sperimentale  contro il fenomeno sociale con l’ Agenzia Piemonte Lavoro, le Prefetture, l’ Ispettorato del lavoro e  Inps, Inail. Hanno inoltre aderito  Anci, i sindacati, le associazioni datoriali, con le cooperative, l’Arcidiocesi di Torino e Diaconia valdese. Per il governatore l’intesa vuole dare “una risposta a uno dei problemi forse più gravi che esistano in Italia: l’ illegalità del lavoro e la mancanza di tutela del lavoro stagionale, in particolare quello agricolo”. L’accordo promuove la diffusione delle buone pratiche per la difesa della filiera agroalimentare contrastando le scorrettezze e lo sfruttamento della manodopera.