redazione il torinese

"PersonAtelier", quando il coaching incontra lo stile

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PERSONATELIER1Ciclo di incontri, seminari e workshop per rinnovare il look e l’atteggiamento, organizzati da un pool di 4 professioniste

 

A Torino, il coaching incontra lo stile con “PersonAtelier”; ciclo di incontri, seminari e workshop per rinnovare il look e l’atteggiamento, organizzati da un pool di 4 professioniste che uniscono le loro competenze e vi guidano sulla strada del cambiamento (in meglio). L’idea è partita dalla coach Daniela Prandi che ha fatto squadra con la consulente d’immagine Giuseppina Sansone, la stilista Elena Pignata ( l’avete vista a Project Runaway) e la designer di  bijoux Elena Augelli.

 

Chissà quante volte avete pensato di voler cambiare…dare una svolta…migliorarvi. Detta così sembra facile, ma poi da dove partire e come fare? Bene, ora c’è “PersonAtelier” . La filosofia di base è la convinzione che rinnovare la propria immagine sia possibile, a patto di mettere in gioco la dimensione interiore, oltre a quella esteriore; perché “ça va sans dire” quando si sta bene con se stessi si è anche più belli fuori.

 

Ed ecco il programma messo a punto per aiutare chi vuole attuare un cambiamento, amplificare le sue potenzialità e raggiungere tutta una serie di obiettivi personali. Tre le linee guida:

 

Linea casual per stare comodi e sentirsi bene nel proprio abito, armonizzando il dentro e il fuori. Workshop di una giornata e mezza, formula week-end: sabato (9,30-13 / 14-17,30) e domenica (9,30-13).

 

Argomenti:

 

1)Costruisci e allena il tuo stile: Perché la nostra immagine racconta molto di noi, definisce come ci vediamo e determina come ci percepiscono gli altri, incidendo anche sulla qualità delle nostre relazioni. Ecco perché con il look giusto possiamo sentirci più a nostro agio. Durante il seminario si riflette su questo, scoprendo nuovi  punti  di vista e ampliando le possibilità di miglioramento. Nella seconda giornata sono previste prove di stile in Atelier, divertendosi a sperimentare abiti e abbinamenti nuovi.

 

2) Cambia prospettiva e crea il tuo bijoux: perché  seguire la moda dipende da cosa si compra; avere stile da cosa ne facciamo  dopo. Così nel corso del seminario si indagano le credenze intorno al proprio modo di essere ed apparire; magari si scoprono nuove idee sulla via della trasformazione. E la seconda giornata sarà dedicata alla realizzazione dell’amuleto che meglio simboleggi il vostro cambiamento.

 

3) Chi voglio essere, progetta il tuo futuro: appuntamento  con l’introspezione e la riflessione  per identificare gli aspetti personali che si vogliono modificare o attivare nel futuro.

 

Linea giacca e cravatta, per vestire al meglio il proprio  ruolo professionale e comunicare con stile. Workshop di una giornata e mezza, formula week-end: sabato (9,30-13 / 14-17,30) e domenica (9,30-13).

 

Argomenti:

 

1)Personal style branding- comunicare con  stile nel proprio ruolo. Dedicato a chi intrattiene numerose relazioni interpersonali e comunicazioni in pubblico, in cui postura, abbigliamento, ecc. sono elementi usati per valutare la professionalità. Si riflette su come la costruzione del proprio  stile sia utile a definire le relazioni e nella seconda giornata sono previste prove in Atelier.

 

2) Style coaching-comunicare con stile nella consulenza alla vendita. Ideale per professioniste che operano nel settore vendita di moda ed accessori. Lo stile è fondamentale anche nell’acquistare un capo o un accessorio; e il consulente d’immagine aiuta a valorizzare i punti di forza e nascondere i più deboli. Nel corso del seminario tanti suggerimenti sugli stili più adatti alle diverse figure ..e poi prove in Atelier.

 

Linea per tutte le stoffe, per capire di che stoffa sei e sfoderare le tue risorse. Studiato per chi preferisce fare un percorso individuale (e su misura) della propria persona a 360°; con coach, consulente d’immagine, incontri congiunti e, a seconda delle necessità, anche con altri professionisti (per un totale di 20 ore).  

 

Allora via alle iscrizioni; il primo seminario è in programma il 7 marzo. Inizia così anche  il viaggio del Torinese in PersonAtelier: questa è solo la prima puntata a cui seguiranno le interviste alle 4 professioniste che danno vita al progetto.

 

Laura Goria

Per chi desidera maggiori informazioni sui corsi: scrivere a

info@personatelier.com

Madonna raddoppia a Torino, concerti il 21 e 22 novembre

MADONNA

Terrà anche nuovi concerti a Parigi, Amsterdam, Edmonton, Montreal, Colonia e Berlino

 

E’ una notizia ormai ufficiale: è Torino l’unica città italiana del nuovo tour mondiale di Madonna. La diva si esibirà al Pala Alpitour il prossimo 21 novembre con il ‘Rebel Heart’, un maaxi tour di 35 concerti che partirà il 29 agosto da Miami. A grande richiesta la diva si esibirà anche il giorno successivo. Terrà anche nuovi concerti a Parigi, Amsterdam, Edmonton, Montreal, Colonia e Berlino. Per la seconda serata torinese biglietti in vendita a partire dal 24 marzo

 

 

Molestatori di minorenni arrestati sul bus 13

polizia mun

In carcere un peruviano e un italiano

 

La polizia municipale di Torino ha arrestato due molestatori di ragazzine a bordo dei bus della linea 13, che percorre il centro della città. In carcere è finito un peruviano 45enne  che si era strusciato su una minorenne italiana. Nel secondo caso è stato bloccato un italiano di 58 anni che aveva  invece molestato una ragazzina tedesca. La presenza dei molestatori sugli autobus della linea era stata segnalata in questi giorni.

Unioni montane di Comuni, inizia il nuovo corso

MONTAGNE

Con una propria delibera, la giunta Chiamparino ha approvato il percorso di formazione di Unioni e sono solo una quarantina gli enti locali che non hanno aderito a questa forma di associazionismo

 

Un tempo c’erano le Comunità Montane. Adesso ci sono le Unioni montane di Comuni. In questo modo la Regione Piemonte ha messo un punto fermo su una vicenda che, vista con gli occhi del legislatore romano, non teneva conto delle caratteristiche peculiari di realtà come il Piemonte, dove grande parte della territorio è posto in montagna. E alle 28 Unioni inserite nella Carta regionale delle forme associative se ne aggiungono altre 13. Con una propria delibera, la giunta Chiamparino ha approvato il percorso di formazione di Unioni e sono solo una quarantina gli enti locali che non hanno aderito a questa forma di associazionismo.

 

La più grande Unione montana di questa seconda tranche è la Valle di Susa con 68.440 abitanti, la più piccola la Mombarone (TO) con 3.139 abitanti. Dovranno sostituire le Comunità montane dove è ancora in corso il lavoro di liquidazione da parte dei Commissari nominati dalla Regione. Solo in tre realtà il passaggio da Comunità a Unioni è stato diretto, pur con mille complessità, visto che il nuovo ente ha riunito tutti i Comuni che già facevano parte della Comunità montana: sono la Valsesia, la Valle Cervo e la Valle Elvo.

 

Secondo quanto previsto dalle leggi regionali 11/2012 e 3/2014 oltre alla legge nazionale 56/2014, le Unioni montane di Comuni devono organizzare per i Comuni che le compongono le funzioni fondamentali (dalla polizia municipale all’urbanistica, dai trasporti alla scuola) nonché le funzioni specifiche per lo sviluppo socio-economico della montagna, dalla gestione del patrimonio forestale ai progetti sulle energie rinnovabili, passando per l’armonizzazione dei gestionali informatici e l’uso dei fondi europei, attirando investimenti e coordinando macro progetti. Due percorsi paralleli sui quali si stanno concentrando i presidenti (sono tutti sindaci), le Giunte e i Consigli: nessun componente degli organi istituzionali riceverà indennità e compenso.

Massimo Iaretti

 

 

 

Tamara de Lempicka, a pochi metri dalla Sindone l’artista più celebre e irriverente dell'Art Decò

tamara

L’esposizione, curata da Gaia Mori e promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Torino, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, dal Polo Reale, e prodotta dal 24 Ore Gruppo Cultura, comprende ottanta opere dell’artista e si articola in sei sezioni tematiche

 

I nudi erotici di Tamara de Lempicka saranno esposti a palazzo Chiablese a pochi passi dal lenzuolo della Sacra Sindone. Potrebbe sembrare un accostamento insolito e irreverente, ma ciò accadrà proprio in occasione della mostra dedicata all’artista polacca, protagonista indiscussa dell’art decò, dal 19 marzo fino al 30 agosto prossimi, a pochi metri di distanza dal Duomo di Torino, in piazza San Giovanni, dove verrà esposto il Sacro lenzuolo a milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo.

 

La Lempicka, pittrice di grande cultura figurativa, abituata a fondere i rimandi all’arte del passato con le poetiche del primo Novecento, come il cubo futurismo russo e francese e il realismo magico tedesco, è stata mirabilmente definita dal critico Elena Pontiggia come “un’artista che molti conoscono benissimo, anche senza sapere esattamente chi sia”. Coerente fino in fondo a uno stile personalissimo che ne contraddistinse tutta la sua carriera, ebbe, infatti, una vita molto turbolenta e tormentata, contraddistinta anche dall’uso di droghe, ma tale da divenire un personaggio letterario.

 

L’esposizione, curata da Gaia Mori e promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Torino, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, dal Polo Reale, e prodotta dal 24 Ore Gruppo Cultura, comprende ottanta opere dell’artista e si articola in sei sezioni tematiche. La prima, dal titolo Il mondo di Tamara, si concentra sulle opere appartenenti al periodo giovanile, il più mite della pittrice, durante il quale l’artista colse numerosi stimoli attraverso i suoi numerosi viaggi in Europa e America, che poi tradusse nei suoi quadri. Risultano particolarmente significative le tele dedicate all’arredo, in cui sono riprodotti degli interni capaci di dare vita a opere intime e dinamiche al tempo stesso. Si tratta di un viaggio attraverso le case in cui visse la pittrice polacca tra il 1916, l’anno del suo matrimonio a San Pietroburgo, e il 1980, l’anno della sua morte a Guernavaca. Il visitatore verrà accolto all’ingresso dalla “Ragazza in verde”, rilevante prestito dal Centre Pompidou di Parigi, acquistato dallo Stato francese nel 1932. I luoghi sono colti in relazione alla evoluzione artistica della Lempicka, a partire dagli acquerelli del periodo russo, passando per la ritrattistica degli anni Venti dipinta negli atelier parigini, fino a approdare alle opere realizzate nella grande villa coloniale di King Vidor a Beverly Hills , progettata dall’architetto Wallace Neff, e nella casa newyorchese degli anni Quaranta

 

La seconda sezione, intitolata Madame la Baronesse. Modern medievalist,è suggerita da un articolo uscito negli Stati Uniti negli anni Quaranta, che poneva l’accento sul virtuosismo tecnico dell’artista espresso nelle sue nature morte, il primo genere con cui la Lempicka si affacciò alla pittura in modo continuativo, trasponendo sulla tela immagini che si richiamavano a Freud, Kollar e Maar, e dando vita a una sorta di bipolarismo che, negli anni successivi, sarebbe esploso in tutta la sua vitalità prorompente. Tra le opere della sezione figurano “La conchiglia”, un trompe-l’oeil del 1941, e alcuni dipinti dedicati alle mani.

 

La terza sezione, dal titolo The artist’s daughter, comprende le opere dedicate alla figlia Kizette, percorse da un carattere evocativo, tra cui “Kizette al balcone” del 1927 (dal Centre Pompidou) e “Comunicanda” del 1929. Infine la quarta sezione, intitolata Sacre visioni, è quella dei dipinti di natura devozionale, di Madonne e Santi, che possono sorprendere nella produzione di un’artista così trasgressiva. Molto interessanti la “Vergine con bambino”, la “Vergine blu” del 1934, la Sibilla libica, ripresa dalla michelangiolesca Cappella Sistina, e “La madre superiora” dal museo di Nantes, un dipinto cui l’artista era molto legata. La quinta sezione, Dandy decò, ripercorre il rapporto tra la pittrice e la moda, che risale al 1921 e alla sua collaborazione come illustratrice per alcune riviste di prestigio. Tra i ritratti, che possono suggerire un confronto con quelli classici di Hayez, ricordiamo “Madame Perrot con calle” del 1931-32, cui si affiancano i dipinti “Confidenze” e “Sciarpa blu”, in cui compaiono abiti che l’artista traspose sulla tela, traendoli da creazioni di moda reali dell’epoca. Infine la sezione della moda si arricchisce di foto d’epoca risalenti agli anni Trenta, realizzate per la parallela attività di indossatrice svolta dalla Lempicka. Le opere esposte suggeriscono la solidità compositiva dell’artista, mutuata dalla sua conoscenza avvenuta in Italia dell’arte di Botticelli e Antonello da Messina, e dalla sua vicinanza all’arte classica e a quella di André Lohte, da cui trasse anche ispirazione per l’accostamento cromatico e la linea decorativa.

 

  Mara Martellotta

 

Il Comune di Torino cambia numero di telefono

palazzo civico

Gli attuali numeri nella forma 011 44 xxxxx sono sostituiti dalla forma 011 011 xxxxx

 

Dal 16 marzo, è cambiata la numerazione telefonica della Città di Torino: gli attuali numeri nella forma 011 44 xxxxx sono sostituiti dalla forma 011 011 xxxxx (con “xxxxx” si intendono i numeri interni associati ai singoli utenti o uffici, che iniziano con “2” o “3” e che non cambiano). Il numero di telefono del centralino diventa 011 011 999. La Centrale Operativa dei Vigili Urbani rimane 011 011 1. Per circa 6 mesi rimarrà valida anche la vecchia numerazione per non causare disservizi all’utenza.

 

(www.comune.torino.it)

La Madonna di Raffaello è arrivata alla Pinacoteca Agnelli

madonna raffaello

La Madonna del Divino Amore è uno dei capolavori del grande artista ed è proveniente dal Museo di Capodimonte

 

Alla Pinacoteca Agnelli del Lingotto, fino al 28 giugno è esposta la Madonna del Divino Amore di Raffaello. Il dipinto è uno dei capolavori del grande artista ed è proveniente dal Museo di Capodimonte. Ai colori e allo stile di Raffaello, anche altri artisti della sua bottega – secondo gli ultimi studi – avrebbero aggiunto la propria opera nella realizzazione del quadro.La storia della preziosa tela viene narrata al visitatore in modo innovativo: tramite documenti, ricerche,  le copie e la riflettografia.

“Mediterraneo Interiore”, foto ma non solo

mediterraneo libro

E’ il quinto volume di una collana il cui fil rouge è l’ospitalità di charme nel bel paese e permette di scoprire 25 hotel sparpagliati per tutto l’italico stivale. Sono lontani dalle solite rotte turistiche, offrono un’ospitalità raffinata, sospesa tra sapiente recupero del passato e grande eleganza

 

A prima vista “Mediterraneo Interiore” (edizioni Adarte) può sembrare il solito bellissimo libro fotografico…..poi si rivela essere molto di più. Scorrendo le splendide immagini del fotografo torinese Adriano Bacchella, corredate dai testi di Franco Faggiani, scoprirete di avere tra le mani una guida preziosa (tutt’altro che la semplice guida turistica) per soggiorni in luoghi di sogno immersi nella campagna italiana.

 

E’ il quinto volume di una collana il cui fil rouge è l’ospitalità di charme nel bel paese e permette di scoprire 25 hotel sparpagliati per tutto l’italico stivale. Sono lontani dalle solite rotte turistiche, offrono un’ospitalità raffinata, sospesa tra sapiente recupero del passato e grande eleganza, tutto con contorno di ottima cucina e prodotti enogastronomici a km zero, spesso coltivati nelle stesse tenute in cui si soggiorna.

 

Così, dopo “Masserie” (dedicato ad antiche strutture riportate a nuova vita nella campagna pugliese), “Divino abitare” (focalizzato su quelle di Langhe, Monferrato e Roero), e i due volumi di “Camera con vigna” (alla scoperta delle aziende italiane produttrici di vini pregiati con corollario di ospitalità ad alto tasso di fascino), ora Bacchella ha scoperto un meraviglioso Mediterraneo interiore.

Tanti luoghi inviolati (dal becero turismo e dall’annesso abusivismo edilizio) immersi nelle campagne, e più o meno distanti dal mare. Ha cercato nicchie di fascino con paesaggi mozzafiato, echi della storia tra le mura e glamour a piene mani. Insomma il lifestyle che fa dell’Italia un paese unico.  Ed ecco che, da nord a sud, la campagna italiana si scopre ricca di luoghi in cui coraggio, passione e intraprendenza dei singoli imprenditori hanno ristrutturato abbazie, castelli, conventi, frantoi e masserie, li hanno trasformati in hotel di grande charme, aprendoli a nuova vita. Dal Piemonte alla Toscana, dall’Abruzzo alla Puglia, 25 Resort sono i protagonisti del libro, al quale Bacchella  prevede di dare seguito con un volume 2.

 

Intanto, sfogliando queste pagine, le mete sono tutte favolose, scegliere non è per niente facile. Si parte dal casale seicentesco Capannelle alle porte del Chianti, poi c’è l’eleganza di piccoli borghi come Casa San Ruffino nelle Marche; si entra in castelli, come quello di Tagliolo nel Monferrato, da 5 secoli abitato dalla stessa famiglia che lo condivide con gli ospiti, o nell’antico feudo della Commenda di San Calogero nella Sicilia orientale.  Ci sono eleganti Wine Resort come quello toscano dei Conti di San Bonifacio o il lombardo Prime Alture; masserie-borghi come Lama di Luna, condotta secondo i principi della bioarchitettura e tra le prime aziende pugliesi ad esportare il loro vino in America.

 

Tra le altre storiche aziende agricole, diventate hotel di lusso, ci sono Mandranova, nella Sicilia che rimanda al “Gattopardo”; il Relais della Villa Rossi Danieli a Viterbo; Villa Le Barone nel cuore del Chianti.  Ma il fascino continua e si snoda tra mulini del 500 diventati luoghi di ospitalità come la veneta Locanda Rosa Rosae e oasi da sogno, come Villa dei Papiri, vicino a Siracusa, tra maioliche, palme, olivi, agrumi e fichi d’india. Ma non finisce qui……questo è solo un piccolo assaggio dei tanti magici luoghi “interiori” che Adriano Bacchella ha scoperto e fotografato.…..a voi il resto del libro.

 

Laura Goria

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo l'8 marzo, riflettere sempre sulla violenza alle donne

dora palloni

TELEFONO ROSA PIEMONTE – FEDERAZIONE ITALIANA MEDICI DI MEDICINA GENERALE: INSIEME PER COMBATTERE LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

Presentato da Telefono Rosa il report sui dati 2014 Sono 710 le donne vittime di violenza accolte dal Telefono Rosa Piemonte nel corso del 2014; 2.187 invece i contatti tramite la sezione di aiuto on line, via e-mail o attraverso social network. Più del 75% delle donne ha figli, i quali nel 20% dei casi sono vittime anch’essi di violenza diretta, mentre ben il 57% sono i figli vittime di violenza assistita. L’8 marzo non è solo una ricorrenza simbolica: è un momento nel quale donne e uomini possono constatare come non accenni a diminuire un fenomeno devastante, per le donne e i minori, e verso il quale occorre davvero l’impegno di tutti. Ogni anno, infatti, la violenza contro le donne continua ad essere feroce e devastante. Il report del Telefono Rosa, diffuso in occasione dell’8 marzo 2015, né è solo un esempio, legato al territorio di competenza. Il 65% delle donne vittime di violenza è coniugata o convivente, il 17% separata o divorziata. In ogni caso, stiamo parlando del 70% delle violenze che avvengono a livello intrafamiliare e il 28% fuori dalle mura domestiche. Ciò significa che la violenza domestica è ancora molto rilevante. D’altro canto, il 55% dei maltrattanti è il marito o il convivente, l’8% è il fidanzato, il 17% gli ex mariti o fidanzati. Autori e vittime uniti da una realtà: entrambi sono spesso pazienti dei medici di medicina generale del territorio. Dal novembre 2014 è operativo un accordo tra il Telefono Rosa Piemonte e la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG). Medici e staff dell’Associazione sono uniti nella sperimentazione di azioni di informazione, sensibilizzazione e accoglienza delle donne vittime di violenza. I medici aderenti alla Federazione costituiscono il primo riferimento per le donne: la FIMMG si propone di veicolare, insieme con il Telefono Rosa, informazioni precise e diverse opportunità per le donne che intendono allontanarsi dalla violenza. Il medico potrà fornire alle donne le indicazioni più utili, favorendo, se richiesto, il contatto con le figure professionali che operano al Telefono Rosa. Il tutto nella riservatezza che contraddistingue il rapporto medicopaziente. Un 8 marzo importante: data nella quale la Federazione dei Medici di Medicina Generale e il Telefono Rosa Piemonte si avvicinano ancora di più alle vittime. Un 8 marzo che apre un anno che potrebbe essere davvero diverso da quelli passati: utilizzando queste risorse, medici e Telefono Rosa potranno fare ancora di più rispetto a quanto hanno fatto finora.

 

(Foto: il Torinese)

San Giuseppe a Casale tra commercio, gusto e spettacoli

casale 22

Mostra Regionale Edizione numero 69. Dal 13 al 22 marzo 2015

 

Il primo fine settimana della Mostra Regionale di San Giuseppe, che si tiene al Quartiere Fieristico della Cittadella di Casale Monferrato, ha registrato nel primo fine settimana una grande presenza  di visitatori. Sin dalla serata di venerdì, quella dell’inaugurazione, l’afflusso è stato in costante crescendo, avendo un notevole incremento sabato e soprattutto domenica. Proprio domenica l’organizzazione ha dovuto provvedere per ben 16 volte nell’arco del pomeriggio, bloccare l’afflusso alla Mostra per il notevole numero di visitatori si stava recando in Fiera. “Sicuramente la giornata piovosa ha fatto la sua parte – dice  dice Carlo Manazza della Manazza Gefra Srl di Cassolnovo, società specializzata nel settore fieristico, aggiudicataria della gara d’appalto indetta da Monferrato Eventi – ma anche lo scorso anno, nel primo fine settimana, c’era il maltempo, eppure si era dovuto regolare l’afflusso soltanto per quattro volte. 

 

Inoltre  in segreteria abbiamo ricevuto molte richieste di persone che venivano da fuori per sapere dove si trovava la Mostra, affinché potessero venire a visitarla.”. Il pubblico ha dimostrato, con la sua presenza di gradire la formula della Mostra, che lo stesso Manazza in occasione della inaugurazione – avvenuta con il taglio del nastro del sindaco di Casale, Titti Palazzetti, alle ore 18 di venerdì (come vuole la tradizione) – aveva come la formula degli ultimi anni non avesse subito mutazioni riproponendo l’ingresso libero, il percorso Mostra a giorni alterni, la presenza di operatori dei vari settori (commercio, artigianato, terziario), una significativa area dell’enogastronomia tipica nazionale con la Piazzetta del Gusto e, per il secondo anno consecutivo la partecipazione della Regione Siciliana. E dalla Sicilia è arrivato anche il sindaco di Roccapalumba, Guglielmo Rosa, la cui presenza all’inaugurazione è stata ricordata dal sindaco Palazzetti e dal geometra Manazza.  In posizione strategica ci sono i due momenti non commerciali della San Giuseppe: Arteinfiera rassegna curata da Piergiorgio Panelli e Casale Comics numero 10, a cura dello staff di Monferrato Eventi, arricchito dalla presenza di disegnatori di punta della Sergio Bonelli Editore (e non solo).

 

Nel fine settimana appena archiviato si è avuta la presenza di Gino Vercelli e Marco Patrucco, giovedì e venerdì ci sarà Michele Melotti, sabato Sergio Cabella, domenica, Luigi Corteggi “Cortez”, art director della casa editrice milanese, Claudio Villa, Pasquale del Vecchio ed Alessandro Picinelli. E il giorno dell’inaugurazione, per festeggiare il decennale , tutti i componenti dello staff di Monferrato Eventi si sono vestiti da “Eroi di carta”  per accogliere i visitatori. Continuano, intanto, le iniziative collaterali, tra cui la quarta edizione del Festival canoro di San Giuseppe, organizzato da pro loco Casale e diretto da Federico Marchese.  La gara che è stata vinta da Alessia Senno (cat. Bay Junior), Giulia Gallo e Giulia Senno (Big Junior) e Gaia Fittini (Junior), è stata ripresa dalle telecamere Rai per un servizio in onda sul TG3 Piemonte lunedì.

 

Martedì 17, alle ore 21, nell’area eventi si tiene  il convegno sul Controllo di vicinato, a cura dell’Associazione nazionale Controllo di Vicinato.

 

Mercoledì 18, alla stessa, , a cura della sezione di Casale Monferrato dell’Associazione Nazionale Alpini, dell’Istituto Superiore Balbo e del maestro di musica Maria Cecilia Brovero, c’è  “Il papà e la famiglia nella Grande Guerra”, in cui  verranno eseguiti canti del periodo della Grande Guerra e lette delle missive e brani tratti dai diari dei soldati al fronte.

 

Giovedì 19, infine, si svolge “Mettiti in  gioco con la Cri”: durante la serata, Croce Rossa Casale, in collaborazione con il Gruppo giovani del Comitato locale di Crescentino, presenterà varie attività di intrattenimento, divertimento e formazione, indirizzate a tutte le fasce di età

 

 

La Mostra di San Giuseppe avrà i seguenti orari di apertura

Feriali: dalle ore 18 alle 23

Sabato: dalle ore 15 alle 23

Domenica 22 marzo: dalle ore 11 alle 21

 

 

 

 

Per informazioni rivolgersi

Ufficio Mostra San Giuseppe

tel. 0142/418823, fax 0142/418107,

posta elettronica: mostra.sangiuseppe@virgilio.it