redazione il torinese

La Juve con Carlitos Tevez domina allo Stadium

Juventus vs. Atalanta - Serie A Tim 2011/2012juve logo neroLa Juventus si aggiudica la partita del posticipo del sabato sera con un classico 2 a 0. Allo Juventus Stadium si è presentato un Empoli dal gioco compassato ma efficace. C’è voluta l’ennesima prodezza di un Carlitos Tevez che ormai non smette più di stupire non solo i tanti tifosi juventini ma tutti gli appassionati del più bel gioco del mondo. Nel finale Pereyra firma il raddoppio su assist dell’argentino

 

Juventus Empoli 2-0

 

Con un gol per tempo, la Juve sbriga anche la pratica empolese e aggiunge un altro tassello per il raggiungimento del suo 33° scudetto sul campo. Una vittoria firmata ancora una volta da Carlitos Tevez che con il 17° centro stagionale ha reso semplice la conquista della vittoria da parte della formazione di Allegri centrando il 20° risultato utile in campionato. Oltre a ciò, si gode un’imbattibilità difensiva che, in gare ufficiali, è salita a 484 minuti. L’Empoli, al contrario, si è visto costretto a porre fine alla bella striscia che durava da otto giornate ma torna, comunque, a casa a testa alta. La squadra allenata dal tecnico Sarri ha creato parecchi grattacapi ai Campioni d’Italia, sfiorando, nella ripresa, in più di una circostanza, un pari che, per coraggio ed impegno, avrebbe anche meritato. Priva degli infortunati Pirlo, Pogba e Marchisio, la Juve è scesa in campo con un centrocampo corretto, lanciando Padoin in cabina di regia con Sturaro al suo fianco. Poi, in vista della decisiva semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Fiorentina di oggi, ha concesso un turno di riposo a Chiellini e Morata, dando spazio a Ogbonna e Llorente. Sul fronte opposto Sarri, viste le non ottimali condizioni di Tonelli, ha confermato in toto l’undici vittorioso con il Sassuolo. Per quasi un tempo la Juve ha fatto fatica a venire a capo di una squadra spigliata, scesa in campo decisa a giocarsi le proprie carte a viso aperto.

 

I bianconeri si sono ritrovati spesso a dover subire l’asfissiante pressing avversario e a velocizzare l’azione per mettere in difficoltà la retroguardia azzurra. Un obiettivo riuscito rare volte prima per merito di Tevez, che ha saltato con una bella finta al limite due avversari, e poi con un traversone dalla trequarti di Sturaro che ha smarcato in area Lichtsteiner. In entrambe le circostanze, però, Sepe è uscito alla perfezione, chiudendo ottimamente lo specchio agli avanti bianconeri. Si è capito che per sbloccare il risultato la Juve avrebbe avuto bisogno di un episodio e puntuale è arrivato al 43°: su un lancio in area per Sturaro, Giacomelli ha giudicato erroneamente volontario un tocco maldestro in chiusura di Rugani a Sepe e ha decretato la punizione a due. Vidal dal vertice dell’area piccola ha toccato il pallone corto a Tevez che con un gran destro ha infilato il pallone sotto l’incrocio. L’Empoli non si è abbattuto e, con un ottimo avvio di ripresa, ha messo alle corde i bianconeri. Buffon ha dovuto dimostrare tutta la sua classe per fermare uno scatenato Pucciarelli che prima lo ha costretto a un colpo di reni per deviare in angolo un colpo di testa in tuffo e poi ad un intervento risolutore in uscita per carpirgli il pallone dai piedi dopo che l’attaccante si era presentato solo davanti alla porta. La Juve si è limitata a controllare e solo nel finale, con l’ingresso di Morata, è tornata a farsi vedere in avanti.

 

All’81° Vidal sfiorava il palo con un destro dal limite. Con il trascorrere dei minuti, visti anche gli ingressi di Mchedlidze, Zielinski e Verdi, i toscani si sbilanciavano in avanti e i bianconeri finivano per approfittarne. Il gol giungeva al 94°, dopo che gli azzurri si erano visti costretti a proseguire in 10 per un infortunio muscolare occorso a Verdi. Tevez se ne andava via in discesa personale e con un sinistro dal limite costringeva Sepe a respingere il pallone sui piedi del subentrato Pereyra che da due passi infilava in rete. Con questo risultato, a nove giornate dal termine del torneo, risulta quasi impossibile solo pensare che la Juventus possa mancare a conquistare il suo 33° scudetto sul campo.

 

 Dario Barattin

Piccole imprese danneggiate dalle tensioni geopolitiche nei Paesi arabi, ma resistono

tunisi terrorismo

Dice Corrado Alberto, presidente Api: “e’ evidente che le tensioni internazionali generano incertezze nei mercati, insicurezza negli scambi con talune aree del globo, difficolta’ ad effettuare previsioni e programmi

 

In Piemonte le piccole e medie imprese riescono a resistere (almeno in parte) alle pesanti  ripercussioni delle crisi internazionali. A incidere sono soprattutto gli effetti dei conflitti in corso nei Paesi Arabi: il 20% circa delle aziende  ha gia’ subito danni e di queste il 6,3% in maniera diretta). Sono i dati che emergono da un sondaggio effettuato dall’Api Torino. Tra le ripercussioni negative si riscontrano la perdita commesse, il calo del giro d’affari, le difficolta’ nella consegna delle merci. Il 13,8% degli imprenditori si sente minacciato dalla attuale situazione geo-politica internazionale. “Oltre a tutto questo – dice Corrado Alberto, presidente Api  – e’ evidente che le tensioni internazionali generano incertezze nei mercati, insicurezza negli scambi con talune aree del globo, difficolta’ ad effettuare previsioni e programmi di investimento che, alla lunga, potrebbero accrescere le difficolta’ e precludere canali di sviluppo importanti e interessanti. Esistono comunque  possibilita’ di sviluppo in molti Paesi inesplorati dal punto di vista commerciale e produttivo, ma che le imprese possono raggiungere solo con una adeguato accompagnamento in grado di far affrontare loro l’incertezza di un mercato sconosciuto”.

Torino capitale della cultura con più di 82 mila visitatori

risorgimento museo

 “Fare di Torino una città d’arte è una sfida vinta”, ha detto il primo cittadino

 

Il sindaco Piero Fassino ha parlato di “afflusso straordinario di turisti e visitatori” al rinnovatoMuseo Egizio, con 35 mila presenze dall’apertura di una settimana  fa, e alla Reggia di Venaria, al Polo Reale, al Museo Nazionale del Cinema e agli altri musei torinesi. “Fare di Torino una città d’arte è una sfida vinta”, ha detto il primo cittadino. Le visite complessive nel ponte pasquale in tutte le strutture culturali cittadine superano quota 82 mila unità.

 

(Foto: il Torinese)

Tagli del Governo ai Comuni, l'ira del sindaco Fassino: "In 6 anni abbiamo già dato 17 miliardi"

fassino tv

“E’stato chiesto ai comuni un sacrificio molto più grande di quello che è stato chiesto ad altre amministrazioni pubbliche”

 

I tagli alle città metropolitane? Sono “attentamente  dariconsiderare, perché in 6 anni ci sono stati chiesti più di 17 miliardi di euro come contributo al risanamento dei conti pubblici. Si chiede alle città metropolitane un onere eccessivo”. Così al Gr1 Rai  il sindaco di Torino Piero Fassino, presidente dell’Anci, prima dell’esame del Documento di economia e finanza da parte del Consiglio dei ministri. Il sindaco  ha rammentato che il 9 aprile si terrà riunione dei sindaci delle città metropolitane dedicata alla spinosa vicenda: “Valuteremo quali siano le proposte che possiamo avanzare al governo, sapendo che noi non ci sottraiamo alla responsabilità di concorrere a un risanamento dei conti pubblici, ma bisogna farlo con equità e misura, cosa che fin qui è mancata”. “E’stato chiesto ai comuni un sacrificio molto più grande di quello che è stato chiesto ad altre amministrazioni pubbliche – ha concluso Fassino –  E noi vorremmo che si facesse finalmente un’operazione equa e si chiedesse alle amministrazioni dello Stato molto più di quanto è stato chiesto fin qui”.

 

(Foto: il Torinese)

Tutti i segreti delle aziende con "Made in Piemonte"

TESSILE

Viaggio alla scoperta delle Eccellenze d’impresa

 

Le aziende piemontesi aprono le porte ai turisti per svelare i loro segreti. Dal 19 marzo al 26 giugno 2015 MADE in PIEMONTE propone 51 visite guidate in altrettante realtà produttive d’eccellenza dell’Agroalimentare, Lusso e Design.Un tour alla scoperta dei mestieri di oggi e di ieri, che coniugano l’eleganza di antiche tradizioni alle più moderne tecnologie d’avanguardia: dalla lavorazione di lane pregiate e tessuti a quella del legno e della ceramica, del vetro e della plastica, ma anche la floricoltura e la tradizione casearia del gorgonzola e dei formaggi d’alpeggio, delle risaie e della produzione di vini e distillati, passando dalle botteghe artigianali dove nascono giocattoli, fisarmoniche e ombrelli fino al distretto della rubinetteria e del valvolame. !Un’occasione unica per scoprire tutte le fasi del processo produttivo che portano sul mercato italiano e internazionale alcuni dei più noti prodotti made in Piemonte. Protagonista in particolare il Piemonte Orientale con le province di Biella (13 aziende), Vercelli (11 aziende), Novara (18 aziende) e Verbano Cusio Ossola (9 aziende).

 

 

 

Non mancheranno le occasioni per abbinare alla visita d’impresa momenti di shopping negli spacci aziendali, ma anche tour a piedi o in bicicletta alla scoperta dell’enogastronomia locale e del patrimonio storico e artistico. !L’iniziativa si inserisce nell’ambito di un progetto transfrontaliero Italia-Svizzera finanziato dall’Unione Europea per contribuire alla diversificazione e destagionalizzazione dell’offerta turistica attraverso lo sviluppo del turismo d’impresa. La Regione Piemonte ne è il capofila in partnership con Unioncamere Piemonte e con il contributo tecnico-scientifico dell’Università degli Studi di Torino, oltre al supporto operativo di Confindustria Piemonte, delle Camere di commercio e delle Unioni Industriali delle quattro province toccate dal progetto, di Ceipiemonte e delle Atl di Biella, Valsesia-Vercelli, Novara, Distretto turistico dei Laghi, Monti e Valli dell’Ossola e dell’Atl Turismo Torino e Provincia, quest’ultima per la parte formativa. Il 19 giugno 2015 la Cittadella dell’Expo di Milano ospiterà un momento di condivisione internazionale del progetto con un evento che vedrà coinvolti anche i partner svizzeri.

 

 

Tra fine aprile e giugno partirà, invece, sul territorio del Piemonte Orientale una rassegna di spettacoli teatrali legati al tema, per coinvolgere i giovani e le scuole e in generale quelli che sono i primi “fruitori” privilegiati di un territorio, ovvero i suoi abitanti. !“L’identità di un territorio si fonda anche sulle sue anime produttive – sottolinea Antonella Parigi, assessore alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte – Avere l’opportunità di esplorarle dall’interno offre un’esperienza culturale nuova e insieme storica, perché ognuna di esse è legata indissolubilmente al territorio, che da una parte, con le sue caratteristiche, ha favorito l’insediamento di determinate aziende, e dall’altra ha visto il proprio volto trasformarsi, negli anni, plasmato da quegli stessi processi produttivi. Il nostro obiettivo, partendo dal Piemonte Orientale, è quello di estendere questo progetto a tutto il territorio, integrando Made in Piemonte a tour già collaudati come Made in Torino, e rendendo il turismo d’impresa uno dei prodotti d’eccellenza dell’offerta turistica piemontese.” !“L’impresa come offerta turistica, come asset strategico di conoscenza e attrazione dei bnostri territori. Questo l’obiettivo del progetto ‘Made in Piemonte’ – commenta Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte -. Un nuovo modo di valorizzare il nostro patrimonio industriale, ampiamente diffuso in Piemonte, e di rivitalizzarlo, aprendo le porte delle nostre aziende, mettendo in mostra prodotti ‘made in’ e processi di qualità. Un’esperienza originale e dall’alto contenuto tecnologico e innovativo che si inserisce in un’ottica di sviluppo strategico delle nostre città e di conoscenza delle produzioni in attività, simbolo della nostra storia e delle nostre eccellenze.” 

 

 

Per info e calendario visite:
www.piemonteitalia.eu
www.bookingpiemonte.it

Granero, le donne e i brillanti

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granero2La storia di questo piemontese lanciato nel mondo è un bell’esempio di genialità e successo; vale la pena raccontarla a partire dagli esordi

 

Se è vero – come sosteneva Marilyn Monroe – che i brillanti (e per estensione i gioielli) sono i migliori amici di una donna, allora per una sorta di magica proprietà transitiva Fabrizio Granero è l’alleato che tutte vorremmo avere. Perché -partito da Pinerolo, tappa a Montecarlo, arrivato alle vette di Gstaad- oggi è il gioielliere più amato dal jet set internazionale ed i nomi più altisonanti di aristocrazia, industria, finanza e spettacolo, è a lui che si rivolgono se vogliono un gioiello unico, creato a misura della loro personalità. Dai principi di Monaco alla famiglia Douglas, da Liz Taylor a Joan Collins, passando per i Rossellini, i Sinatra, Sammy Davis Jr. e tanti altri. L’attenzione al dettaglio, la ricerca continua e il feeling con le clienti, sono gemme preziose del suo lavoro e dall’atelier (dove riceve solo su appuntamento) escono solo pezzi di alta manifattura e notevole raffinatezza. Come la sua ultima creazione -i cuori di Gstaad- gioiello personalissimo (e must have)  riservato esclusivamente ai proprietari di uno chalet nell’Olimpo delle Alpi Bernesi.

 

La storia di questo piemontese lanciato nel mondo è un bell’esempio di genialità e successo; vale la pena raccontarla a partire dagli esordi: «Dato che a scuola andavo maluccio, mia madre mi impose di fare qualcosa nella vita e di scegliere tra alcune opzioni: la gioielleria è quella su cui puntai, partendo subito per Valenza Po. Dopo 6 mesi vendevo già diamanti  molto importanti».

 

-Quando il primo scatto?

«La mia fortuna è stata quando amici di famiglia torinesi divorziarono e la signora volle disfarsi di tutti i gioielli che le aveva regalato il marito. Così, a 19 anni, mi sono trovato a trattare pezzi importantissimi, compresi diamanti da 20 carati».

 

-Perché all’inizio proprio Montecarlo?

«La mia famiglia andava a Cap d’Ail ed è li che ho trascorso le estati della mia infanzia. Ho sempre detto che poi sarei andato a vivere a Montecarlo, dove tra l’altro il clima non è niente male».

 

-La fama com’è arrivata?

«Ho fatto dei gioielli per clienti casuali; alcuni personaggi famosi li hanno visti e a loro volta mi hanno commissionato creazioni che abbiamo disegnato insieme. La mia musa-cliente è stata la principessa Caroline di Monaco che mi ha portato fortuna e presentato al mondo. Ancora oggi, in occasioni particolari, i Grimaldi mi chiedono di creare i gioielli adatti».

 

-Quanto è stato difficile diventare il gioielliere dell’elite internazionale?

«Direi che è stato casuale e non complicato. Fondamentale il passa parola. Uno dei primi è stato Roger Moore che mi ordinò dei gioielli per la moglie Luisa; poi lei mi presentò agli amici e così  ho iniziato a vendere dall’uno all’altro, a catena. Non ho mai dovuto fare pubblicità per promuovere il mio lavoro. E sono clienti come gli altri, forse perfino meno capricciosi».

 

– C’è qualche aneddoto che può raccontarci?

«Barbara, la moglie di Frank Sinatra, voleva un anello con diamante molto importante e chiesero consiglio anche a me, che allora avevo 24-25 anni. Ebbi l’idea di chiamare New York e fare tagliare un solitario con le misure corrispondenti alla sua data di nascita. Quando gli altri gioiellieri del mondo presentarono le loro creazioni, dissi che erano tutte molto belle, ma che nessuna avrebbe avuto le date che la rappresentavano, è così che scelsero la mia».

 

-Cosa può dirci di Liz Taylor, famosissima per le strepitose parure?

«L’ho conosciuta che aveva già tutti i gioielli del mondo; io gliene ho modificati alcuni. Quando era a Gstaad in vacanza le ho fatto anche un importante anello con zaffiro».

 

-Come sono nati i cuori di Gstaad?

«Un po’ come segno di gentilezza verso la città in cui abito da anni. Ho sempre trovato divertente l’arte locale del découpage ed  ho pensato di riprodurre sull’oro quello che altri fanno sulla carta. Ed ecco l’idea di creare un gioiello solo per i proprietari di chalet, personalizzandolo con la loro abitazione al centro di un paesaggio bucolico e inserendo elementi a scelta: dall’orso, simbolo araldico di Berna, agli animali di casa. Ogni ciondolo è diverso dall’altro e per non inflazionarli li creo solo per chi ha casa qui».

 

-Quindi sono simbolo di un certo lifestyle; ma lei fa solo gioielli dal costo proibitivo?

«No, anche perché la mia filosofia è che l’unicità di un gioiello non è dettata dal costo, ma da chi lo indossa. Recentemente ne ho creato uno da meno di mille euro, e le assicuro che non è inferiore ad altri. Comunque, neanche il jet set ama sprecare i soldi».

 

-Le sue pietre preferite?

«Quelle di colore, come zaffiri, rubini e smeraldi: sono più rare e particolari, hanno più charme, storia ed eleganza rispetto ai diamanti, che comunque uso molto».

 

-Gli errori da evitare quando si sceglie o si fa fare un gioiello?

«Intanto, farselo fare è già un passo avanti. Comprarlo è un’altra cosa. Ci sono clienti che chiedono “di chi è quello?” Ma il gioiello non è di qualcuno; se non fa parte della personalità di chi lo porta, è un errore. Quindi no all’omologazione. E quando si vede arrivare prima il gioiello della persona, c’è qualcosa che non va».

 

– Qualche buona regola da seguire?

«Un po’come per gli abiti, occorre dosare in modo adeguato all’occasione. I gioielli sono importanti, devono brillare e vedersi, sono fatti per quello e ci devono essere; ma non sempre e non è detto che stiano bene a chiunque. Non c’è una regola generale».

 

-Come si sfugge all’omologazione?

«Scegliendo oggetti che non siano solo questione di prezzo, ma che abbiano dentro anche qualcosa di chi li possiede. E’ una questione di buon gusto; oggi molte persone preferiscono non comprare una borsa o un gioiello che hanno tutti».

 

-Le sue soddisfazioni più grandi?

«In realtà mi muovo in un mondo molto particolare, occorre cautela: da un lato, c’è il desiderio e l’orgoglio di mostrare quello che si crea; dall’altro, l’obbligo alla discrezione che vieta di dire a chi si è venduto il gioiello. Ma le soddisfazioni non mancano; per esempio un anno fa, su un giornale italiano, è apparso un personaggio che indossava una mia creazione fatta 25 anni prima e per me è stata un’enorme gratificazione».

 

-Consigli per i giovani che vogliono intraprendere e percorrere la sua strada?

«Ormai è tutto molto standardizzato e la maggior parte del lusso si fabbrica in Cina e India; io sostengo che il vero lusso non può essere quello. E’ importante imparare da chi conosce bene il mestiere e poi andare oltre: non copiare, non accontentarsi mai, lavorare sulle proprie idee, magari anche sbagliando».

 

-Lei come e a cosa sta lavorando?

«Ho un laboratorio privato con 4 dipendenti, mentre per alcuni lavori particolari mi avvalgo  di collaboratori a Valenza e Ginevra. Ho appena fatto un girocollo di zaffiri molto importante e sto pensando ad una collana incassata a tubo. La mia è una continua ricerca: da 3 settimane lavoro allo snodo di un orecchino che abbia la parte alta fissa, e la possibilità di agganciare facilmente vari pendenti, a seconda delle occasioni».

 

-Immagino che la sua clientela non senta la crisi, ma arabi e russi come si regolano?

«Effettivamente il gioiello importante  non conosce battute d’arresto. Ho 3-4 clienti arabi estremamente raffinati, per niente problematici; anzi dal loro buon gusto imparo molto. Invece  i russi sono attaccati alla griffe; per loro conta il nome famoso che etichetta ed è fondamentale che gli altri sappiano quanto hanno speso».

 

-In definitiva, i gioielli cosa aggiungono alle donne?

«Una donna ha già molto di suo; il gioiello, se ben fatto, dà luminosità, vita ed éclat».

 

-E quando lei crea un gioiello a cosa pensa?

«Alla persona che lo indosserà: a cosa dovrebbe o potrebbe portare, e darle un qualcosa di più».

 

Laura Goria

 

-I gioielli realizzati da Fabrizio Granero sono  distribuiti in esclusiva da KUNTA SA

www.kuntaluxury.com

 

 

Freedog sbarca al Fluido

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Un pranzo in compagnia e poi pomeriggio dedicato al divertimento

 
La primavera è arrivata e noi vogliamo regalare ai nostri amici a 4 zampe una giornata diversa. Il primo open air, immersi nel verde del Parco del Valentino, nel cuore della città, con una splendida vista sul fiume. Un pranzo in compagnia e poi pomeriggio dedicato al divertimento. Simone Meci e Andrea Bogiatto di Freedog hanno preparato una serie di giochi ed attività per condividere con i nostri piccoli momenti di socializzazione.

 

Menù del pranzo: Antipasto: Vitello tonnato. Primo: Orecchiette pomodoro fresco,ricotta e rucola. Acqua. Ingresso con pranzo e attività 12 euro + 2 euro di prenotazione obbligatoria.

 

(Viale Cagni 7, parco del Valentino )

Info e prenotazioni: Simone Meci 3318041353

Nuovi fondi per il diritto allo studio

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Per le scuole materne il bilancio 2015 assicurerà le stesse risorse dello scorso anno, e dunque 7 milioni

 

In apertura della riunione della Conferenza per il diritto allo studio, l’assessore Gianna Pentenero ha annunciato che “le risorse avanzate dal bando 2013-2014 per gli assegni di studio non finiranno nel calderone generale del bilancio e potremo reinvestirli nel diritto allo studio. Si tratta di circa 4 milioni e mezzo di euro che si andranno ad aggiungere ai 22,5 previsti dal bilancio 2015, approvato dalla Giunta e al momento in discussione in Commissione. Parte delle risorse – ha specificato Pentenero – serviranno a garantire continuità delle attività e dei servizi legati all’istruzione. Dovremmo poi essere in grado di mantenere un livello sostenibile rispetto al diritto allo studio, all’integrazione dell’offerta formativa a sostegno delle fasce deboli e all’assistenza scolastica, per la quale abbiamo destinato circa 8 milioni. Per le scuole materne il bilancio 2015 assicurerà le stesse risorse dello scorso anno, e dunque 7 milioni. Ai 6 milioni inizialmente destinati alle due graduatorie per ottenere gli assegni di studio si andranno dunque ad aggiungere i 4,5 milioni risparmiati, arrivando quindi ad una cifra più o meno simile a quella prevista nel bilancio precedente”.

 

(www.regione.piemonte.it)

Sbloccati 85 milioni di fondi per la sanità

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Trasferimenti di cassa  relativi ad adempimenti del 2011 fermi a Roma e mai erogati a causa di una serie di inadempienze cui la sanità piemontese non aveva mai ottemperato

 

La Regione ha ottenuto lo sblocco di trasferimenti di cassa per 85 milioni di euro, relativi ad adempimenti del 2011 fermi a Roma e mai erogati a causa di una serie di inadempienze cui la sanità piemontese non aveva mai ottemperato.Un atto che deriva dall’illustrazione, effettuata nella seduta ordinaria del Tavolo ex Massicci svoltosi il 1° aprile a Roma, dei pre-consuntivi 2014 dei bilanci delle aziende sanitarie che chiudono in equilibrio e delle delibere sulla gestione sanitaria accentrata e consolidata dell’anno 2012.“Un altro piccolo grande passo – commenta l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta – dell’operazione credibilità che la Giunta Chiamparino persegue da mesi nei confronti del Tavolo ex Massicci, che aveva commissariato la sanità piemontese della Giunta Cota e che ancora oggi ha potuto registrare con soddisfazione gli ulteriori progressi in materia di chiarezza nei conti e nei bilanci delle aziende sanitarie”.“Confido che nella prossima convocazione prima dell’estate – aggiunge Saitta – Roma sblocchi altri importanti risorse di cassa; nel frattempo, lavoriamo alacremente per approvare la delibera sui nuovi tetti di spesa per il personale delle aziende sanitarie che, a maggio, ci consentirà di far partire le 600 assunzioni indispensabili nei nostri ospedali”.

 

(www.regione.piemonte.it)

Nomadi finti sceicchi truffavano e sparivano

carabinieri auto

I carabinieri  li hanno denunciati per furto e truffa, mentre il tribunale di Torino ha emesso un ordine di sequestro delle abitazioni

 

Erano tre nomadi residenti a Piossasco ma fingevano di essere imprenditori e broker finanziari o – addirittura – sceicchi. Promettevano cambi valuta e mediazioni immobiliari ipervantaggiose. Peccato che, una volta intascato il denaro, facevano perdere le proprie tracce dopo avere truffato i clientii. I carabinieri  li hanno denunciati per furto e truffa, mentre il tribunale di Torino ha emesso un ordine di sequestro delle abitazioni,  dei terreni e delle  auto di loro proprietà per un milione di euro. Non dichiaravano nulla al fisco.