redazione il torinese

Bilancio "trionfale" secondo Piero Fassino: servizi confermati e stop a nuove tasse

“Note positive  vengono anche dalla riduzione del debito complessivo, che quest’anno scende sotto la soglia dei 2,9 miliardi di euro, ritornando ai livelli dei primi anni Duemila”

palazzo civicoNei giorni scorsi la Giunta comunale ha licenziato il Bilancio di previsione 2015, che va all’esame delle commissioni consiliari, fino al sì definitivo alla “finanziaria” da parte della Sala Rossa: ultimo documento del genere prima della fine del mandato nella primavera del 2016. Il sindaco Piero Fassino esulta: “per un bilancio che, nonostante i tagli subiti per effetto dei provvedimento governativi (nel 2015 – ha anche ricordato il Sindaco – i Comuni italiani hanno subito tagli per 1,6 miliardi di euro), mantiene inalterate le risorse destinate a welfare, servizi educativi, cultura, sport e servizi ai cittadini, senza ricorrere all’aumento di tributi e tariffe, ma agendo sul costo del personale, sulla rinegoziazione dei mutui e sui contratti di servizio”. Prosegue il sindaco: “il bilancio di spesa corrente è tutto costruito su voci di entrata strutturali e ripetibili, senza alcuna entrata straordinaria o una tantum, e riservando il conto capitale interamente agli investimenti per 140 milioni di euro. Note positive  vengono anche dalla riduzione del debito complessivo, che quest’anno scende sotto la soglia dei 2,9 miliardi di euro, ritornando ai livelli dei primi anni Duemila”.fassino 33

L’assessore al Bilancio, Gianguido Passoni è convinto che la manovra varata “ha salvaguardato nel loro complesso i servizi di welfare, istruzione e l’offerta culturale. Un obiettivo – ha spiegato il responsabile delle politiche finanziarie di Palazzo Civico – conseguito pur a fronte della necessità di ridurre l’entità complessiva della spesa corrente e senza fare ricorso a entrate straordinarie o alla leva fiscale per compensare la riduzione dei trasferimenti statali e regionali. Il previsionale 2015 è stato inoltre adeguato alle normative sulla cosiddetta armonizzazione contabile che, tra le altre cose, hanno imposto per i crediti difficilmente esigibili l’istituzione di uno specifico fondo, con conseguente immobilizzazione di risorse da destinare alla spesa corrente”.

 

 

I NUMERI DELLA “FINANZIARIA” MUNICIPALE

 

Il bilancio pareggia, per la parte corrente, a 1273 milioni di euro. Le entrate tributarie ammontano a 830 milioni di euro, quelle extratributarie (canoni e concessioni, interessi e fitti attivi, mense, contravvenzioni) corrispondono circa a 281 milioni di euro, mentre i trasferimenti da Stato, Regione e altri enti portano nelle casse di Palazzo civico, secondo il previsionale, una cifra pari a 136 milioni di euro e 26 milioni quelli da dividendi delle partecipate. Risparmi sono stati ottenuti agendo sulle spese per il personale (16 milioni di euro), i beni e servizi (4 milioni di euro), i PAL CIVICtrasferimenti e i contributi (4 milioni di euro). Il Bilancio 2015 prevede anche investimenti per 140 milioni di euro, in parte cofinanziati da terzi. “Un dato che – ha sottolineato l’assessore Passoni – considerando l’attuale contesto economico generale risulta comunque significativo”. Continua la progressiva discesa del debito, che cala di ulteriori 90 milioni di euro rispetto al 2014, attestandosi a quota 2,9 miliardi di euro. “Secondo gli strumenti di programmazione del Comune, questa consiliatura – annuncia l’assessore al Bilancio – si contraddistinguerà per aver ridotto l’indebitamento di mezzo miliardo di euro.”Sul piano tariffario confermate le agevolazioni per i redditi più bassi già introdotte negli anni passati e che riguardano la tassa raccolta rifiuti (riduzioni per redditi fino a 24mila euro Isee), addizionale comunale Irpef (con esenzione per persone con reddito non superiore a 11mila e 670 euro) e la Tasi (con rimborso fino a 100 euro per le famiglie con reddito Isee inferiore a 17mila euro).

 

(mge – www.comune.torino.it / Foto: il Torinese)

La "biografia" della Nutella sbarca negli States

nutella 4

Rispetto alla versione italiana, il libro per gli Stati Uniti aggiorna anche la cronologia con la notizia della morte del papà della delizia dolciaria piemontese, Michele Ferrero

 

Mondo Nutella, il libro del giornalista torinese della Stampa Gigi Padovani sbarca negli Usa. L’edizione in inglese del volume edito da Rizzoli si allunga di 74 pagine con interviste e un reportage dal Lussemburgo, sede di Ferrero International. Rispetto alla versione italiana, il libro per gli Stati Uniti aggiorna anche la cronologia con la notizia della morte del papà della delizia dolciaria piemontese, Michele Ferrero. In vendita anche sotto forma di e-book per Kindle e Amazon.

Ecospirituali anche con gli animali

SOS Gaia organizza  manifestazioni di beneficenza in favore di rifugi e associazioni che operano sul territorio per la tutela degli animali e promuove nelle scuole iniziative per l’informazione su mondo animale e ambiente

 

quattrozampeNel nutrito panorama delle realtà animaliste torinesi spicca l’associazione SOS Gaia, che  offre assistenza a domicilio  a cani e gatti per  aiutare le persone anziane a tenere con sé il proprio animale, fornendo cibo e assistenza veterinaria a spese dell’organizzazione stessa. L’associazione si ispira all’ecospiritualità, la filosofia dei Popoli naturali che nasce dal contatto con Madre Terra:  la filosofia della Natura, un’esperienza di armonia interiore che si estende a tutto ciò che ci circonda, nel rispetto dell’ambiente e di tutte le forme di vita. SOS Gaia è membro della Consulta delle Associazioni di Volontariato Animalista della Città di Torino e  della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente.

 

“Organizziamo iniziative culturali quali convegni, spettacoli e concerti – dicono i promotori -in collaborazione con il gruppo musicale LabGraal per promuovere il diritto degli animali ad avere una loro cultura e identità. Promuoviamo corsi di Introduzione all’ecospiritualità per divulgare una cultura animalista, per approfondire il tema dell’identità morale degli animali e per favorire il confronto con le altre specie su un piano di parità. Collaboriamo con rifugi per animali e altre Associazioni di assistenza e tutela animali coincidenti con i campi delle nostre attività”.

 

L’associazione organizza anche manifestazioni di beneficenza in favore di rifugi e associazioni che operano sul territorio per la tutela degli animali e promuove nelle scuole iniziative per l’informazione sulla tutela degli animali e dell’ambiente. SOS Gaia si sostiene unicamente sul volontariato e sulle risorse dei suoi operatori. Tutte le opere di assistenza agli animali e le strutture che vengono realizzate sono completamente a carico dell’associazione.

 

www.sosgaia.org

Primi segnali di ripresa, le imprese artigiane piemontesi guardano con più fiducia al futuro

lavoro2

Per quanto riguarda la produzione totale, dopo addirittura  35 trimestri negativi, si prospetta finalmente un saldo positivo: dal -20,96% al 5,14%

 

La ripresa incomincia a manifestarsi concretamente anche nella nostra regione e le  imprese artigiane piemontesi guardano con maggiore  fiducia nel futuro. L’indagine trimestrale congiunturale di Confartigianato Imprese Piemonte su un campione di oltre 2500 aziende, rivela questa realtà. Per quanto riguarda la produzione totale, dopo addirittura  35 trimestri negativi, si prospetta finalmente un saldo positivo: dal -20,96% al 5,14%. Questi i settori che registrano aumenti della produzione: attivita’ varie (57,50%), impiantistica (51,92%), tessile/abbigliamento (43,33%), lavanderie (35%), imprese di pulizie (25%), grafica (22,50%). Il saldo dei nuovi ordini, ancora negativo, migliora in ogni caso, passando dal -18,19% al -0,60% . Gli aumenti di nuovi ordini si registrano in: attivita’ varie (42,50%), tessile/abbigliamento (36,67%), impiantistica (32,69%), grafica (17,50%). Le previsioni di commesse superiori ai tre mesi crescono dallo 0,88% al 7,15%.

 

Per gli ordini relativi alle esportazioni, si riduce la negativita’ del saldo, che va dal -8,08% al -2,57% . Il saldo dell’andamento occupazionale, dopo 29 trimestri negativi, scavalca finalmente lo zero, passando dal -2,28% al 3,35%. Previsti aumenti occupazionali in questi settori: grafica (37,50%), imprese di pulizie (35%), tessile/abbigliamento (30%), lavanderie (30%), alimentare (23,81%), impiantistica (23,08), attivita’ varie (17,50), legno (15%). Le imprese che pensano all’ assunzione di apprendisti salgono dallo 0.35% all’ 8.70%. Le previsioni di investimenti per ampliamenti crescono dallo 0.35% al 3.54% e  le imprese intenzionate ad investire per sostituzioni aumentano dallo 0,53% al 6,20%. Bene anche le previsioni di incassi regolari che  migliorano, passando dal 34,09% al 46,48%;, mentre le ipotesi di ritardi scendono dal 64,15% al 45,35%.

 

(Foto: il Torinese)

Quattro morti e tre incidenti sulle strade del Piemonte

Erano in moto le vittime in due degli incidenti: il mezzo è finito contro un palo

ambulanza SOCCORSOUn operaio di 39 anni, Lorenzo Cossu, di Cafasse è morto nella notte a Lanzo, contro un palo guidando la moto Ducati che gli aveva prestato un amico. Dopo l’urto, l’uomo è caduto in un dirupo finendo nel torrente Pesso.

Altro incidente mortale a Pieve Vergonte, nel Vco,dove e’ deceduto un uomo di 41 anni che ha perso il controllo del mezzo ed è uscito di strada schiantandosi contro un palo. Si tratta di Massimo Platinetti, di 41 anni , di Pieve Vergonte. Era sposato e padre di due figli. Uno dei due, spiega l’Ansa, “era una promessa del calcio, era sotto osservazione da parte del Palermo di Zamparini”.

A Cartosio, nell’Alessandrino hanno invece perso la vita un trentenne di Rivoli su una moto Yamaha e una torinese di 24 anni che si trovava sul sellino. La moto viaggiava verso Acqui Terme quando, uscendo da una curva, si e’ scontrata con una Peugeot 207.

Il maglioncino di Berlinguer e gli stipendi dei politici

berlinguerSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto 

Il segretario del Partito Comunista, da Genova stava arrivando in auto a Torino. Telefonano dal capoluogo ligure dicendo che il segretario aveva freddo  e desiderava gli fosse prestato un  maglioncino. Arrivato lo trovò, rigorosamente prestato, appunto

 

 

Assistiamo impotenti. Sicuramente basiti ed un po’ irritati e non ce ne facciamo una ragione. Ancora una volta i consiglieri regionali non si sono tagliati gli stipendi. Non ce ne facciamo una ragione anche perchè alcuni di questi li conosciamo personalmente e, stimandoli, possiamo affermare che non sono negletti né tanto meno stupidi. Probabilmente qualcosa nel meccanismo non funziona. Nonostante ciò ci rifiutiamo d’accettare. Semplicemente per una ragione di buon senso. Chi chiede sacrifici deve essere il primo a farli. 1982, Enrico Berlinguer segretario del Partito Comunista, da Genova stava arrivando in auto a Torino. Telefonano dal capoluogo ligure dicendo che il segretario aveva freddo  e desiderava gli fosse prestato un  maglioncino. Arrivato lo trovò, rigorosamente prestato, appunto. Comizio in Piazza S Carlo. Rientro mattutino a Roma. Giorni dopo, il capo d’abbigliamento venne restituito direttamente da una lavanderia di Roma. In federazione si sviluppò una piccola discussione: perché il Partito non gli ha comprato il maglioncino? Risposta:  Berlinguer non avrebbe gradito e sicuramente le spese della tintoria e spedizione erano state pagate personalmente dal segretario. Pauperistico? Sicuramente. Nel ’77 chiese ai lavoratori i sacrifici per il superamento della crisi. Perchè la classe operaia era, doveva essere classe dirigente. In fabbrica e nel Paese. Non faceva ideologia e applicava le regole del buon senso.Sono nostalgico? Assolutamente e totalmente sì! Intimamente convinto che il buon esempio è un ottimo punto di partenza.Verissimo che il tempo non ritorna. L’attuale situazione continua ad essere preoccupante. Urgente decidere. Anche sui sacriici che deve fare la politica, i politici. Speriamo. Anche questa è una questione di buon senso.

Emergenza migranti, in Piemonte altri 1300 profughi. Ma per la prefettura non c'è più posto

La Regione invita i sindaci ad ospitare i nuovi arrivi

profughi_protestaSono stati assegnati al Piemonte altri 1300 migranti. Dopo la precedente ondata di un paio di settimane fa il ministero comunica al prefetto di Torino, Paola Basilone, una nuova distribuzione sul territorio regionale . La circolare di Alfano  annuncia che in queste ore sono in arrivo 125 persone dal sud e da Udine, e non si sa in quanto tempo la nuova quota sarà completata. Dalla Prefettura fanno sapere che però ci sono solo piu’ 27 posti per gli uomini e 3 per le donne. Ad oggi nel Torinese sono 1615 i profughi ospitati. La situazione preoccupa perché i migranti che entrano in Italia sono in aumento a causa del rifiuti di Francia, Austria, Svizzera e Ungheria ad ospitarli. Mentre l’assessore regionale alle politiche per l’immigrazione Monica Cerutti rinnova  l’appello ai sindaci del Piemonte ad accogliere i profughi, non si ha ancora la certezza che il nuovo centro di ospitalità nella caserma di Castello di Annone, nell’Astigiano, possa entrare presto in funzione.

Boom turistico sotto la Mole, molto rumore per nulla?

turistipiaza

turistituristi 1risorgimento museoegizio llAVVISTAMENTI / di EffeVi

 

Sarebbe bene che i nostri amministratori ascoltassero meno le sirene – comunque piuttosto affaticate e decisamente poco incantatrici – dei media subalpini e guardassero un po’ altrove: scoprirebbero che, al lordo dei fattori frenanti di sistema, nei Paesi europei si investe sì in cultura – peraltro, in proporzione alla domanda espressa dai consumatori – ma ancora di più in formazione

 

Tra Ostensione, Expo e vari eventi collegati, Torino sta attraversando un boom turistico: lo dicono i primi numeri ufficiali e si può constatare anche empiricamente, godendosi lo spettacolo delle nostre strade popolate di visitatori. Tutto bene, dunque. Però la situazione reale, appena coperta dalla patina di tipico trionfalismo subalpino, dal sapore provinciale e autoconsolatorio, non è altrettanto rosea. Pochi giorni fa la Banca d’Italia ha pubblicato il rapporto annuale sull’economia regionale, confermando purtroppo una serie di dati negativi, in particolare i livelli alti di disoccupazione, di povertà ( almeno rispetto alla media del Nordovest), e di impoverimento delle famiglie.

 

La Banca d’Italia, insieme ad altri analisti (come Unioncamere e Comitato Rota), fa anche giustizia di un altro mito tutto torinese, perpetuato ormai da dieci anni da ingenui e da interessati: quello secondo cui il boom turistico possa compensare la perdita verticale di occupazione – in particolare nell’industria – e di indice relativo di produzione della ricchezza, che accompagna Torino dagli anni ’90. È vero che le presenze turistiche sono aumentate costantemente (mentre restano altalenanti, ad esempio, le fortune del nostro aeroporto), ma i numeri restano deludenti: l’Ostensione preventiva un numero inferiore al 50% di visitatori rispetto all’edizione 2010. L’effetto traino di Expo è trascurabile, avendo prevedibilmente privilegiato il distretto turistico dei laghi (a conferma che al famoso MiTo non crede più nessuno, con buona pace delle Frecce intercity).

 

Già a gennaio, in un’intervista a Il Sole-24Ore, Josep Ejarque, numero uno della società creata da Expo per la promozione del turismo, con un chiaro riferimento alla sua conflittuale esperienza con i salotti torinesi ai tempi delle Olimpiadi 2006, avvertiva velenosamente che questa volta non ci sarebbe stato il Comitato Olimpico – cioè il contribuente italiano – a pagare per viaggi e soggiorni, e che se Torino voleva agganciare l’Expo avrebbe dovuto darsi da fare per essere competitiva sul mercato privato dei consumatori privati. I numeri definitivi ci diranno se ha ragione lui o hanno ragione certi nostri cantastorie da piola o da salotto. Intanto, sappiamo per certo, sempre da Bankitalia, che l’INTERO comparto ristorazione e accommodation vale, a seconda degli anni, tra un decimo e un ottavo del settore manifatturiero: e questo, paradossalmente immaginando che non un solo Torinese si avventuri, neanche una volta l’anno, in una pizzeria.

 

Dieci anni fa, in piena overdose di contributi pubblici per le Olimpiadi, qualche pubblico amministratore si era avventurato in audaci profezie sul turismo come vocazione produttiva alternativa della città: sono disordinatamente proliferate iniziative, rassegne, festival vari, ognuno dei quali aggiungeva i gravami di stipendi per dipendenti e amministratori. Dal 2011 in poi l’insostenibilità di questo sistema è dimostrata dalle riduzioni dei contributi pubblici, dagli accorpamenti o dalle definitive chiusure di molti carrozzoni.

 

Sarebbe bene che i nostri amministratori ascoltassero meno le sirene – comunque piuttosto affaticate e decisamente poco incantatrici – dei media subalpini e guardassero un po’ altrove: scoprirebbero che, al lordo dei fattori frenanti di sistema, nei Paesi europei si investe sì in cultura – peraltro, in proporzione alla domanda espressa dai consumatori – ma ancora di più in formazione e che nessuno oserebbe dire in pubblico che, se non si riescono più a vendere motori e macchinari, invece di inventare un nuovo modello produttivo, si può rimediare con la cioccolata e le rassegne teatrali. Ci sono, è vero, alcuni Paesi che, non avendo molto altro, vivono di turismo, proteggendo con una certa cura il paesaggio e le antichità: Grecia, Kenya, Egitto. Ah, tra l’altro, Natura volle che questi Paesi abbiano il mare: non vedo la spiaggia artificiale ai Murazzi, piaciuta così tanto ai Torinesi che ne hanno decretato un risultato economico in passivo per 120mila Euro, fare seria concorrenza alla barriera corallina.

 

(Foto: il Torinese)

Regione, la fine ingloriosa pare allontanarsi. Ma il Chiampa può davvero can-Tar vittoria?

chiampa manifesto

pd unitapd manifestoGIORNALE PDACROBAZIE REGIONEchiampa renziIL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Resta sotto scacco la lista Pd di Torino, che ha raccolto 370 mila voti e che potrebbe essere esclusa per irregolarità delle firme. La questione andrà per le lunghe, ma questo non rasserena certo gli animi, con tutti i big piddini sotto la spada di Damocle della decadenza. Si immagina che le fibrillazioni, già evidenti in queste settimane, siano destinate ad aumentare

 

E così la paventata fine ingloriosa della decima legislatura regionale sembra allontanarsi, ma siamo sicuri che i giudici del Tar abbiano fatto un favore a Chiamparino? Questa è l’interpretazione di alcuni gazzettieri sempre colmi di elogi verso il Chiampa, ma la situazione è più complessa. Intanto, la decisione del Tar di escludere dal ricorso il “listino” non è definitiva e si dovrà attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato. Non sarebbe la prima volta che il giudice amministrativo d’appello ribalta la situazione, come è avvenuto per la Giunta Cota. Inoltre, resta sotto scacco la lista Pd di Torino, che ha raccolto 370 mila voti e che potrebbe essere esclusa per irregolarità delle firme. La questione andrà per le lunghe, ma questo non rasserena certo gli animi, con tutti i big piddini sotto la spada di Damocle della decadenza. Si immagina che le fibrillazioni, già evidenti in queste settimane, siano destinate ad aumentare. Infine, c’è sempre l’inchiesta penale in corso, che potrebbe avere risultanze ben più severe del Tar. A fronte di mezzo stato maggiore indagato, come reagirà il partito di maggioranza relativa?

 

Dunque la navigazione chiamparinesca non è destinata ad acque meno turbolente di quelle incontrate in questo anno di governo, e non solo perché i problemi di bilancio sono ancora gravi (come ha onestamente ammesso il vice Reschigna) ma perché il clima da eterna campagna elettorale azzoppa ogni iniziativa volta a rimettere in sesto le finanze regionali. Per la sua importanza, dal momento che assorbe oltre l’80 % dei fondi, è la sanità a farla da padrona. E allora si vede come le inquietudini della maggioranza si riflettano sulla capacità di governo della Giunta.

 

Una feroce battaglia si è combattuta sul Gradenigo, ora in mano a un operatore privato, ma gli attacchi più insidiosi non sono venuti dall’opposizione pentastellata, bensì dalla maggioranza (Grimaldi di Sel e Monaco di Scelta Civica, il quale ultimo ha tracciato un bilancio della gestione di Saitta così crudo che nessun oppositore si era ancora spinto a tanto!). Appena superata con difficoltà questa partita, si è aperta la vicenda Oftalmico che la Giunta vuole chiudere, con i piddini torinesi in gran parte contrari. Per non dimenticare la questione delle strutture psichiatriche soggette a una radicale revisione, su cui anche il Comune capoluogo ha detto di non essere d’accordo. Insomma, grane su grane che frenano l’azione di razionalizzazione sanitaria che la Giunta ha la necessità di accelerare, pena un nuovo aggravamento dei conti.

 

Sul tutto aleggia un vento negativo che vede affondare l’impulso regionalista. Nonostante le rassicurazioni di facciata di Mattarella – che ha ricevuto la delegazione di governatori guidata da Chiampa nel giorno dell’udienza Tar: poteva non sapere? – il disegno centralista portato avanti dalla politica “romana” va avanti a tappe forzate. Le Regioni sono state prima delegittimate, con gli scandali di rimborsopoli, per distrarre l’opinione pubblica dagli assurdi privilegi del Parlamento, e poi via via private di fondi, subendo tagli draconiani chiaramente sbilanciati, e nella riforma costituzionale in corso perderanno anche competenze fondamentali. Una dèbacle su tutta la linea che si abbina con la sempre più bassa percentuale di elettori ai seggi: continuando questo avvitamento presto si parlerà di sopprimerle.

 

E la riforma costituzionale che Renzi fatica non poco a condurre in porto, avendola già rinviata più volte, porterà anche una brutta sorpresa per Fassino che sperava di poter salire sullo scranno più alto del Senato composto da cento amministratori. Con ogni probabilità, per accontentare la minoranza dem, Renzi cederà sul Senato che sarà ancora elettivo. Per cui il Lungo si dovrà accontentare della poltrona di Palazzo di Città e farsela bastare fino alla pensione.Con queste note non proprio ottimistiche, Ghinotto saluta e va in vacanza, sperando che alla ripresa le prospettive non siano anche peggiori.

 

 (Foto: il Torinese)

Ghinotto

Dal treno felliniano al tram di Torino scene di varia umanità

tram colori

TRAM GMADREtram

STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

 

Tutti educatamente composti. Solo una signora di mezza età “combatte a voce alta” con il proprio telefonino facendo sapere che sta organizzando una cena casalinga con un’amica. Un paio di volte mi volto e con lo sguardo cerco di farle capire d’abbassare il tono di voce. Sforzi vani

 

Più di vent’anni fa l’estro e genialità di Federico Fellini si cimentarono in una pubblicità. Le immagini erano talmente belle ed inebrianti che offuscavano il prodotto pubblicitario: la forma superava il contenuto. In un vagone d’altri tempi il viaggiatore osservava rapito il divenire del paesaggio. Immagini da una città all’altra. Il realismo diventava onirico sogno metafisico.Sicuramente non siamo all’altezza, e non possiamo ambire a tanta creatività. Nel nostro piccolo raccontiamo fugaci incontri anche in tram. Un po rapiti da ciò che vediamo fuori e dentro il 18. Saliamo all’inizio di via Genova. La fortuna ci aiuta e ci sediamo. Almeno per una volta strane puzze non ci accolgono. umidità e caldo rimangono fuori grazie ad una efficiente aria condizionata. Tutti educatamente composti. Solo una signora di mezza età “combatte a voce alta” con il proprio telefonino facendo sapere che sta organizzando una cena casalinga con un’amica.

 

Un paio di volte mi volto e con lo sguardo cerco di farle capire d’abbassare il tono di voce. Sforzi vani. Dopo 5 minuti ritorna il dignitoso silenzio: finita la telefonata. All’altezza delle Molinette salgono due rom. La più giovane con ginocchia e piedi fasciati. Le chiedo se si vuole sedere. “Sto meglio in piedi”. Nel mentre sono sono salite quattro donne, probabilmente di religione musulmana, ognuna con passeggino e prole. Civilissime occupano spazi e si limitano a parlare con voce altisonante nella loro lingua o dialetto. Via Madama Cristina “scorre”. Gente accaldata. Continuo sali e scendi. Noto pochi che obliterano: probabilmente molti abbonamenti? Non ho prove del mio scetticismo.Voglio cedere il posto ad una signora anziana. Sorride: “grazie, tra due fermate scendo”. ricordo i giovanili anni d’università intrattenevo il mio tempo leggendo e studiando nel tram 10. Sicuramente altri tempi. Sicuramente altre speranze. Sicuramente altre immagini. Sicuramente un’altra città.

 

Davanti si libera un posto occupato dalla più giovane gitana. Sorridendo mi racconta : “sono due mesi e mezzo che giro ospedali per una allergia o infezione. Solo quando mi metto ad urlare e li insulto i medici intervengono non venendone a capo”. Penso: e le condizioni igieniche del campo da cui arrivi? Insiste: “la prossima volta faccio un casino e qualcuno finisce male”. Penso: tu o la tua famiglia quante tasse avete pagato in Italia?. Cerco di rabbonirla rincuorandola sulla bontà del nostro sistema sanitario. Mi risponde: “dici cazzate”.Tocca a me scendere. La ragazza mi parlotta qualcosa per me non comprensibile. Scusa? Chiaramente: “Hai delle monetine per me?”. Stavo per mettere le mani in tasca. Desisto, cambio idea. Le sorrido scuotendo la testa. Scendendo penso: ecco un altro errore, a chi ha fame bisogna insegnare a pescare, non regalare. Ma mi sa che, almeno in questo caso, il treno è passato. E del treno felliniano solo il ricordo.

 

(Foto: il Torinese)