redazione il torinese

Nuovo comandante e più agenti per il Ferrante Aporti

ferrante

Lo ha annunciato  il viceministro alla Giustizia Enrico Costa, che ha visitato la struttura con il garante regionale per i detenuti Bruno Mellano

 

Entro la fine di settembre l’Istituto per minori Ferrante Aporti di Torino avrà un nuovo comandante di polizia penitenziaria e la disponibilità di un numero maggiore di agenti. Lo ha annunciato  il viceministro alla Giustizia Enrico Costa, che ha visitato la struttura con il garante regionale per i detenuti Bruno Mellano. Accolti dal dirigente del Centro Giustizia minorile di Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Massa Carrara Antonio Pappalardo, il viceministro Costa e il garante Mellano hanno visitato con il direttore dell’Istituto Gabriella Picco e il vicecomandante della Polizia penitenziaria Giovanni Camillo i laboratori d’informatica e di ceramica, la cioccolateria, le aule scolastiche e la chiesa.

 

Al momento l’Istituto – che ha una capienza di 48 posti – ospita 35 detenuti, di cui 4 italiani: 13 sono minorenni e 22 di età compresa tra 18 e 25 anni.“Per i minori – ha dichiarato Mellano – il carcere resta l’ultima alternativa possibile quando i servizi sociali e territoriali non riescono nell’intento di formulare proposte alternative di rieducazione e di recupero. È necessario che l’attuale modello di giustizia minorile si estenda sempre più a quello degli adulti affinché, con le risorse e gli investimenti necessari, il carcere possa rappresentare una scelta sempre più residuale per l’esecuzione della pena”.

 

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Al cinema "Mirafiori Lunapark"

Fanno parte del cast Alessandro Haber, Antonio Catania e Giorgio Colangeli. Regia di Stefano Di Polito

 

Alessandro-HaberUscirà nelle sale il  prossimo 27 agosto ‘Mirafiori Lunapark’, il film prodotto da Mimmo Calopresti in collaborazione con Rai Cinema. La regia è di Stefano Di Polito, autore torinese nato proprio a Mirafiori. Il film a Torino sarà proiettato al Cinema Romano. Fanno parte del cast Alessandro Haber, Antonio Catania e Giorgio Colangeli. Il lungometraggio è stato interamente girato a Mirafiori e narra della strenua battaglia di tre dipendenti di una vecchia fabbrica ora andati in pensione, contro l’abbattimento dell’edificio dove hanno passato metà della loro vita.

INCIDENTE STRADALE: MUORE A 22 ANNI DOPO UNA FESTA

Ha probabilmente perso il controllo della propria vettura, che si è schiantata contro il muretto di un canale

 

ambulanza SOCCORSOAveva trascorso una serata di festa nel Biellese con la fidanzata ed è morto in un incidente stradale a Formigliana (Vercelli). Alberto Bellan, 22 anni, ha probabilmente perso il controllo della propria vettura, che si è schiantata contro il muretto di un canale. Il ragazzo era un operaio della Zschimmer & Schwarz di Tricerro e giocava a basket in serie D con la Pallacanestro Trino.

 

(foto: archivio il Torinese)

La nobile Giulia che aiutava i poveri

ALLA SCOPERTA DEI NOMI DI VIE E PIAZZE /

di Simona Pili Stella

 

L’impegno che Giulia di Barolo dimostrò nei confronti delle donne carcerate (si occupò dell’istruzione, dell’abbigliamento, dell’igiene) arrivò a tal punto che, il 30 ottobre 1821, il ministero la nominò soprintendente del carcere

 

Giulia_di_BaroloContinuando con il nostro piccolo spazio dedicato alle vie che costituiscono la nostra città, oggi parleremo della marchesa Giulia Falletti di Barolo.Traversa di corso San Maurizio e parallela a via Vanchiglia e a via Buniva, via Giulia di Barolo rientra a far parte della cosiddetta zona “Vanchiglia”, diventata ormai molto conosciuta ai giovani per la presenza di numerosi locali. Essendo molto vicina a Palazzo Nuovo, al liceo classico Gioberti e all’aula studio Verdi, questa via è abitata e frequentata principalmente dalla gioventù torinese.

 

Giulia Falletti di Barolo (nota da nubile con il nome di Juliette Colbert di Maulévrier), nacque a Vandea il 27 giugno del 1785. Discendente da una nobile famiglia che trovava le sue origine nel consigliere del famoso Re Sole, Giulia rimase orfana di madre all’età di sette anni e vide molti dei suoi parenti (tra cui l’amata nonna) salire al patibolo durante la Rivoluzione francese.Sfuggita con la sua famiglia alla ghigliottina, il 18 agosto 1806 si unì in matrimonio al marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo e qualche anno più tardi, nel 1814, si trasferì a Torino a Palazzo Barolo.

 

Nonostante il nobile rango a cui apparteneva e il mondo sfarzoso che la circondava, Giulia (insieme a suo marito) si dedicò principalmente alla beneficenza e alle opere caritatevoli. Aprì le porte del suo palazzo a mendicanti e disagiati: la loro dimora si trasformò di giorno in una mensa per i poveri (dove lei serviva personalmente il cibo), mentre la sera tornava ad essere il salotto più ambito della città dove famosi intellettuali e nobili, si riunivano per discutere e conversare di polita, arte e letteratura. Per parecchio tempo Giulia e suo marito ospitarono a Palazzo Barolo il patriota Silvio Pellico, reduce dalla lunga prigionia nella Fortezza dello Spielberg.Nel corso della loro vita i due coniugi intrapresero molte iniziative benefiche come ad esempio la creazione di scuole gratuite, l’assistenza ai poveri e anche ingenti donazioni per quello che sarebbe diventato il Cimitero monumentale di Torino. L’impegno che Giulia di Barolo dimostrò nei confronti delle donne carcerate (si occupò dell’istruzione, dell’abbigliamento, dell’igiene) arrivò a tal punto che, il 30 ottobre 1821, il ministero la nominò soprintendente del carcere.

 

Nello stesso anno fondò, nel quartiere popolare di Borgo Dora, una scuola per ragazze povere, mentre nel 1823 fondò al Valdocco l’Istituto del Rifugio, un luogo creato per aiutare ed ospitare le ragazze madri. Nel 1825 adibì una parte di Palazzo Barolo come asilo per i figli dei lavoratori: fu la prima opera di questo tipo che venne fatta in Italia.Suo marito morì nel 1838 a seguito dell’epidemia di colera che aveva colpito il Paese nel 1835 e a cui entrambi avevano prestato generosamente soccorso. Nel 1845 aprì l’Ospedaletto di santa Filomena per bambine disabili, mentre nel 1847 fondò una scuola professionale, presso il proprio palazzo, per le ragazze di famiglia operaia.

 

La sua ultima opera di beneficenza fu la costruzione della chiesa di santa Giulia, nel popolare quartiere di Vanchiglia; morì a Torino il 19 gennaio del 1864. Nel corso della sua vita la marchesa Giulia di Barolo si distinse per la sua bellezza ed intelligenza e soprattutto per la sua generosità nei confronti dei meno fortunati; pare che dedicò alle opere di beneficenza complessivamente 12 milioni di lire, una somma pari al bilancio di uno stato del tempo. Il 21 gennaio del 1991 è stata avviata la pratica di beatificazione. Una nota curiosa per gli amanti del vino, è che fu grazie agli investimenti terrieri e alla passione dei due coniugi per le vigne delle Langhe, che oggi possiamo gustare il prezioso e pregiato Barolo piemontese.

 

 

 

Rapinatore riconosciuto e arrestato per un porro sul naso

L’accusa è aver realizzato cinque colpi

 

carabinieri xxRapinava le farmacie con il volto coperto da un passamontagna. Peccato per quel grosso porro sul naso che traspariva dal travestimento. Così i hanno esaminato i filmati a disposizione e l’uomo, un italiano di 34 anni, ex fruttivendolo e tossicodipendente, è stato arrestato. L’accusa è aver realizzato cinque colpi ad Alpignano, Collegno e Rivoli, nel circondario di Torino.

Il mare in piazza per la Madonna a Mazzè

Processione per le vie del paese. Alla sera le danze sono al suono dell’orchestra spettacolo Daniel Mas

 

castello mazzeTerminano in questo fine settimana i festeggiamenti per la Madonna d’Aust a Mazzè, organizzati con la regia della pro loco. Venerdì alle ore 19 “Il mare approda in piazza” cena con specialità marinare nel cuore del Canavese. Alle ore 21.30, poi, tutti in pista con i Braida. Sabato, giorno di ferragosto c’è la Santa Messa solenne nella in onore dell’Assunta, alle 11, nella chiesa intitolata ai Santi Gevasio e Protasio, animata dal coro parrocchiale di Mazzè. Poi, accompagnata dalla banda La Fiorita ci sarà la processione per le vie del paese. Alla sera le danze sono al suono dell’orchestra spettacolo Daniel Mas. Infine domenica 16, ancora Santa Messa solenne alle 11 nella chiesa di San Rocco, animata dal coro La Genzianella e processione per le vie del rione. I festeggiamenti si chiudono in serata con la cena campagnola, dalle 19 e, dalle 21,30, un grandioso spettacolo con l’orchestra I Roeri.

 

Massimo Iaretti

Posto fisso, assunzioni in crescita del 52% ma in Piemonte la crisi lascia ancora il segno

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Ma non bisogna cedere alla tentazione di dire che la crisi è passata: è questo l’appello rivolto alle istituzioni da parte di Corrado Alberto, presidente di Api Torino

 

Nella prima metà dell’anno in Piemonte si è registrata un’impennata dei contratti a tempo indeterminato, addirittura il 52% in più rispetto allo scorso anno (+36 % a livello nazionale). Tradotto in dati concreti significa oltre 50 mila posti in più mentre nel 2014 erano stati 18 mila in meno. Una notizia positiva, probabile frutto del Jobs Act, anche se si registra una crescita pure nei contratti a tempo determinato, seppur di poco superiore all’1%. Ma non bisogna cedere alla tentazione di dire che la crisi è passata: è questo l’appello rivolto alle istituzioni da parte di Corrado Alberto, presidente di Api Torino. Dice: “l’attenzione all’impresa manifatturiera deve essere più forte”. Infatti le previsioni per il secondo semestre 2015 dell’Ufficio Studi dell’associazione delle piccole imprese, indica una diminuzione di produzione e fatturato. In calo anche gli investimenti. Eppure si registra un saldo positivo in Piemonte per quanto riguarda le imprese: ad oggi sono 6.724 – spiega Unioncamere – le aziende attivate nel periodo aprile-giugno 2015 invece le cessazioni sono state 4.395, con un riscontro positivo di 2.329 unità. La crescita è dello 0,53%, cifra di poco inferiore al dato nazionale, +0,63%. Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere Piemonte, commenta: “I dati del secondo trimestre ci mostrano un Piemonte che a piccoli passi sembra riuscire a risalire la china”.

 

(Foto: il Torinese)

Bracciante romeno muore di infarto sotto il sole nei campi di Carmagnola per 4 euro l'ora

Potrebbe però essere che il corpo sia stato spostato nell’abitazione dell’uomo, per non far scoprire che la morte è avvenuta sul luogo di lavoro

 

bracciantiSullo sfondo di questa morte un mondo di sfruttamento. La vittima è un bracciante agricolo romeno, stroncato da infarto nelle campagne di Carmagnola.  Secondo le indagini dei carabinieri e dello Spresal dell’Asl 5 di Torino il decesso sarebbe stato causato da un malore e risalirebbe al 17 luglio. Potrebbe però essere che il corpo sia stato spostato nell’abitazione dell’uomo, per non far scoprire che la morte è avvenuta sul luogo di lavoro. In corso gli accertamenti sul rapporto di lavoro per verificare se era irregolare, in nero.  Ioan Puscasu aveva 47 anni, era un bracciante agricolo che lavorava nelle serre di Carmagnola 10 ore al giorno, 4 euro l’ora. Raccoglieva i famosi peperoni della cittadina del Torinese e con i soldi guadagnati stava costruendo una casa nel suo paese. Il titolare dell’azienda ha pagato i funerali e il trasferimento della salma in Romania

Nuntio vobis…come Renzi e Obama, Lubatti su Fb: "Ponte Gran Madre agibile ai pedoni!"

GRAN MADRE

Le grandi notizie viaggiano su Twitter o su Fb

 

Come Obama o Renzi: le grandi notizie viaggiano su Twitter o su Fb: “Una bella notizia! Venerdì torna utilizzabile per pedoni e ciclisti il ponte della Gran Madre”. Lo comunica su Facebook l’assessore alla Viabilità del Comune, Claudio Lubatti. La navetta Gtt istituita per aegvolare i cittadini resta attiva fino alla riapertura del ponte ai mezzi pubblici e privati, che Lubatti conferma per il prossimo 31 agosto.

 

(Foto: il Torinese)

Confagricoltura condanna il lavoro nero

agricoltura Il sommerso danneggia  i lavoratori e le imprese oneste

 

Confagricoltura Torino interviene sul caso della morte di un lavoratore straniero occupato in lavori agricoli a Carmagnola per esprimere la ferma condanna ogni forma di lavoro nero e di sfruttamento della manodopera. “La nostra organizzazione – dichiara il direttore di Confagricoltura Torino Ercole Zuccaro – è impegnata per promuovere la cultura della legalità e della trasparenza: non entriamo nel merito del caso specifico che non conosciamo ma sottolineiamo che è necessario reprimere la piaga del lavoro nero e dello sfruttamento, denunciando, isolando e punendo le situazioni di illegalità. Anche le statistiche ci dicono in modo inequivocabile che il settore agricolo è sano e che i datori di lavoro in agricoltura rispettano le regole; anche per questo non esistono alibi per chi, infrangendo la legge, danneggia gravemente il lavoro delle imprese regolari”. Le imprese agricole che assumono manodopera in provincia di Torino sono circa un migliaio. Il lavoro agricolo è prevalentemente stagionale, concentrato in periodi limitati dell’anno: le giornate complessivamente lavorate nel 2014 sono state circa 550.000. Le organizzazioni dei datori di lavoro e le organizzazioni sindacali dei lavoratori sono impegnate in modo collaborativo nella promozione della sicurezza sui luoghi di lavoro con l’Ente Bilaterale Agricolo. “Le imprese agricole, soprattutto quelle di modeste dimensioni – aggiunge Zuccaro che è anche presidente dell’Ente Bilaterale Agricolo di Torino –  possono avvalersi del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale per la valutazione dei rischi. L’ente svolge una funzione di verifica e di stimolo collaborativo con le aziende e con i lavoratori, al fine di diffondere i principi fondamentali della sicurezza e il rispetto della normativa”.