redazione il torinese

Tutti a guardar le stelle a Miradolo

miradolo

La Fondazione Cosso propone “Una serata tra le stelle” in collaborazione con il gruppo di Astrofili dell’Osservatorio Astronomico Urania di Luserna San Giovanni

 

Torna l’appuntamento estivo con l’osservazione astronomica al Castello di Miradolo. Per sabato 22 agosto la Fondazione Cosso propone “Una serata tra le stelle” in collaborazione con il gruppo di Astrofili dell’Osservatorio Astronomico Urania di Luserna San Giovanni. Alle ore 21 Marcello Cucchi introdurrà la serata illustrando ai partecipanti come individuare nel cielo stelle e costellazioni servendosi di un astrolabio. Dimostrerà inoltre come costruire tale strumento con carta, forbici e colla, partendo da un modello che sarà reso disponibile ai partecipanti prima dell’osservazione. Alle 21,30, il gruppo di astrofili guiderà i presenti all’osservazione delle meraviglie del cielo stellato attraverso i telescopi. Le immagini della luna e di Saturno, in particolare, saranno proiettate su un grande schermo per agevolare la visione.Un telescopio sarà attrezzato per consentire a tutti di scattare fotografie con il proprio cellulare. La serata è ad ingresso libero.

 

Massimo Iaretti

Doppia tragedia in montagna: una vittima nella scarpata e un morto di infarto vegliato nella notte dalla moglie

Elicottero-118

Nelle montagne torinesi e cuneesi

 

E’ morto precipitando in un vallone di montagna sopra Usseglio, nelle Valli di Lanzo. Si tratta di un pensionato piemontese, Carlo Nervi, di 70 anni, che ha messo un piede in fallo ed è caduto nella scrapata  per decine di metri. Sono purtroppo stati inutili i soccorsi. L’incidente è accadutonel vallone del Servin, oltre i 1.500 metri di altitudine.Altro dramma in montagna, questa volta nel Cuneese dove, sotto choc per la morte del marito, che è stato colpito da infarto durante una camminata, la moglie si è rifugiata sull’auto e lì è  rimasta per tutta la notte vegliando il coniuge, accasciatosi su una panchina vicina. E’ accaduto a Melle, in Val Varaita.La coppia di sessantenni è stata trovata dalle squadre di ricerca di carabinieri, soccorso alpino e vigili del fuoco. L’allarme era stato lanciato dalla figlia, preoccupata per il mancato rientro dei genitori.
   

"Polizia sempre in servizio ma con pochi mezzi"

POLIZIA FESTA

Lo afferma Pietro Di Lorenzo, segretario torinese del sindacato Siap

 

“Ancora una volta i poliziotti sono in servizio nella settimana critica di Ferragosto per garantire la sicurezza delle strade, delle stazioni e dei viaggiatori. Peccato che lo facciano con mezzi scarsi e obsoleti e senza il giusto riconoscimento economico previsto”. Sono le parole riportate dall’Ansa, di Pietro Di Lorenzo, segretario torinese del sindacato Siap. “I cittadini – aggiunge – devono sapere che gli angeli custodi dei loro viaggi non vengono retribuiti con le indennità di specialità previste da quasi due anni”.

 

(Foto: il Torinese)
   

Ciao, don Aldo! Il popolo granata e l'intera città abbracciano il sacerdote scomparso

aldo rabino funerali 3

Per più di  40 anni è stato cappellano e padre spirituale del Torino

 

Un abbraccio corale da parte di tutti i granata: dal presidente Urbano Cairo, ai calciatori, ai tifosi. Con tutta la squadra c’era anche l’allenatore Giampiero Ventura e tanti calciatori. Più di mille persone commosse sono intervenute  ai funerali di don Aldo Rabino, che per più di  40 anni è stato cappellano e padre spirituale dei granata.La messa è stata officiata dall’arcivescovo di Torino, mons.Cesare Nosiglia, nella basilica di Maria Ausiliatrice. Presente anche il dirigente bianconero Gianluca Pessotto, in rappresentanza della Juventus, gli assessori Pentenero e Lorusso per Regione e Comune. 

 

(foto: www.toronews.net)

 

Ore 10,30 : la Basilica Maria Ausiliatrice era colma fino all’inverosimile, moltissime le persone anche all’esterno per dare l’ultimo saluto a don Aldo Rabino. I funerali sono stati celebrati dall’arcivescovo di Torino Monsignor Nosiglia, che ha proferito commosse parole, ricordando alcuni particolari episodi, come quello riguardante la Messa officiata e voluta da don Aldo nella stessa Basilica allo scopo di riunire i giocatori del Torino insieme a quelli della Juventus. O ,ancora, ricordando le visite da lui organizzate e guidate di gruppi di giocatori per pregare davanti alla Sindone.”Don Aldo -ha detto ancora Nosiglia- ha insegnato a tutti gli educatori, allenatori e adulti , a mettere in pratica il metodo preventivo di Don Bosco, che proponeva uno stile educativo fatto di ragione, religione e amorevolezza”. Fra gli interventi, quello affettuoso della nipote e quelli dei ragazzi dell’Associazione O.A.S.I.,da lui fondata nello spirito del Movimento Operazione Mato Grosso, che hanno detto di sentirsi orfani ma fiduciosi che una così grande e bella eredità come quella lasciata da don Aldo, possa continuare nella sua memoria. A piangere la scomparsa di don Aldo era presente tutto il Torino FC, molti giocatori e vecchie glorie come Cereser e Fossati, la Primavera al completo, Antonio Comi, Urbano Cairo. “Don Aldo – ha detto Cairo – è stata un’inesauribile guida spirituale, quotidiano punto di riferimento, amico sincero e leale, il Toro era una delle sue missioni cui ha sempre dedicato amore, competenza e coraggio”. Alla cerimonia erano presenti molte autorità, i labari della Città di Torino e della Regione, Ernesto Olivero, Don Ciotti, Giancarlo Caselli, Beppe Gandolfo, autore, insieme a don Aldo, del libro ” Il Toro che vorrei”

 Mauro Reverberi

 

Pubblichiamo, di seguito, un nostro ricordo del sacerdote scomparso.

“Ciao, don Aldo: rimarrai sempre il nostro professore”

rabino aldoCiao, don. Rimarrai per sempre il nostro professore,che si illuminava insegnandoci come la vita deve essere vissuta e come lo sport deve essere sentito. Caro Aldo, non mi dimenticherò mai della mia prima esperienza come Dirigente della squadra Primavera del Toro anno 1992-1993 con Claudio Sala e Sattolo, preparatore dei portieri. Era l’anno della presidenza di Calleri. Il popolo granata mugugnava spesso e volentieri per la prima squadra a causa dei mancati arrivi di giocatori professionisti. Tu con le tue belle parole riuscivi sempre a stemperare l’amaro con il dolce. Di quei quindici giorni di ritiro precampionato a Maen ricordo la Messa che celebravi nella soffitta della baita. Ai giovani giocatori davi sempre degli ottimi consigli in modo tale che dalla Primavera potessero passare in prima squadra. I tuoi 40 anni come cappellano del Torino Calcio hanno visto in te un attaccamento unico ai colori granata .Ogni anno salire a Superga con la squadra il 4 maggio e ascoltare la Messa da te celebrata ci dava un’emozione strana, in particolare quando facevi leggere al capitano di turno i nomi dei caduti del leggendario Torino, facevi sentire ai giocatori il calore della maglia e il significato de ciò che rappresenta il Toro. Caro Preside della “Scuola di sport”per Dirigenti sportivi, che ho seguito per 4 anni al Palavela, mi mancherai tanto; ricordo in particolare la tua capacità di fare una giusta sintesi degli interventi dei vari relatori. Proprio oggi ho ripreso tra le mani il tuo bel libro “L’OASI di MAEN il sogno continua” con la prefazione di don Luigi Ciotti.”L’Oasi di Maen -scrive don Ciotti – è una “casa”, nata dal desiderio di voler regalare anche agli altri questa esperienza. Ciò che colpisce è l’entusiasmo con cui questa “casa” è stata realizzata, la fiducia in imprese apparentemente impossibili”.

                                                                                                                                             

  Mauro Reverberi

Come e di che cosa vive un profugo

MIGRANTI MARE

Quando il profugo – uomo, donna o bambino – varca la soglia della casa d’accoglienza riceve vitto, alloggio e una dotazione economica

 

www.vco24.it

 

Come e di che cosa vive un profugo ospite di una struttura d’accoglienza? Quanti soldi riceve? Quanto costa? Sono queste le domande che animano il dibattito, al bar, con gli amici o sui social network, sulla presenza nelle nostre comunità di quelle persone che, attraversato il Mediterraneo, sono sbarcati sulle coste italiane, hanno ricevuto lo status provvisorio di profugo e attendono – per quanto tempo lo vedremo dopo – un permesso di soggiorno che nella maggior parte dei casi non ci sarà. Le risposte si trovano nelle convenzioni che le prefetture sottoscrivono con gli enti o le società scelte per occuparsi di questo servizio. Il servizio di accoglienza funziona con un modello piramidale, al vertice del quale c’è il ministero dell’Interno, che stabilisce i flussi e fissa le quote per ogni regione. Chi sbarca in Italia transita in un primo centro per controlli e cure, poi viene dirottato nelle varie regioni. In Piemonte al momento è attivo un solo centro di smistamento, a Settimo Torinese, ma presto dovrebbe aprirne un altro nell’Astigiano. Da Settimo in pullman uomini e donne raggiungono il Vco e vengono affidati alle sette strutture accreditate a Arizzano, Verbania, Villadossola, Domodossola, Omegna, Craveggia.

 

Quando il profugo – uomo, donna o bambino – varca la soglia della casa d’accoglienza riceve vitto, alloggio e una dotazione economica. Il vitto consiste in tre pasti al giorno (colazione, pranzo e cena) per sette giorni la settimana, serviti con adeguate stoviglie (posate, piatti, bicchieri, tovaglioli), elaborati su menù “non in contrasto con i principi e le abitudini alimentari” degli ospiti, che ne rispettino le prescrizioni religiose e le eventuali allergie o intolleranze e che siano prodotti con “generi alimentari di prima qualità”. In camera vengono garantiti materasso, cuscini, lenzuola, federe e coperte che “saranno periodicamente cambiati per l’avvio ai servizi di lavanderia (servizio garantito dal gestore, ndr) e quant’altro utile al confort della persona. Nel dettaglio: 2 lenzuola e 1 federa monouso ogni tre giorni più 2 coperte; dentifricio, spazzolino da denti, sapone liquido, shampoo, pettine, carta igienica e il necessaire (assorbenti per le donne, kit per radersi per gli uomini, pannolini per i bambini).

 

Anche il vestiario è “codificato”. Agli uomini spettano un paio di scarpe, uno di ciabatte, 1 tuta, 3 paia di slip, 2 asciugamani, 3 paia di calze, 2 magliette. Alle donne un paio di scarpe, uno di ciabatte, una gonna lunga, una camicia, 4 paia di slip, 2 asciugamani, 3 paia di calze, 2 magliette, 2 reggiseni. Ai bambini un paio di scarpe, 2 tutine, 4 paia di slip, 1 pigiama, 2 asciugamani, 4 paia di calzini, 3 magliette, 2 canotte. Questa è la dotazione obbligatoria, che può essere integrata da volontari o tramite donazioni.La parte economica prevede, all’arrivo, la consegna di una tessera/ricarica telefonica da 15 euro e la fornitura di un “pocket money” giornaliero di 2,5 euro con un tetto massimo di 7,5 a nucleo familiare – 75 euro mensili a individuo – che possono consistere anche in buoni d’acquisto.Nel caso di spostamenti disposti dalla prefettura il trasporto è a carico del gestore. Ogni ospite è libero di muoversi ovunque ma deve rispettare le regole, essere presente e pernottare nella struttura, pena la segnalazione alla prefettura.

 

VERBANIA – 19.08.2015

Festa dell'Unità: relatore unico il Pd

pd unita

pdpd manifesto

STORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Pubblicità. L’unica che ho visto è quella della coop Astra. Mitica cooperativa di pompe funebri, fondata da un ex partigiano che volendo dare sepoltura degna ai propri compagni, ha ripercorso le montagne della Resistenza, dissotterando il loro corpi. Ma questo essendo ricordo,  narrazione, fa parte del vecchio

 

La festa annuale del Pd si tiene a Torino dal 27 agosto al 13 settembre e  torna quest’anno a chiamarsi Festa dell’Unità. Il segretario provinciale Fabrizio Morri ha annunciato tra le novità anche un’enoteca di livello, e ha detto: “ci saranno meno dibattiti e più festa”. In programma film su Cuba, un torneo di calciobalilla e ci sarà anche un’ area bimbi. Tra gli ospiti:  Orfini, Guerini, Serracchiani.

 

Dal 27 Agosto in piazza d’armi ritorna il Festival Dell’unità. Innanzitutto un in bocca al lupo agli organizzatori. Queste iniziative fanno sempre bene alla democrazia. Ci si rallegra per la pace fatta tra l’Unità e il Pd, a livello nazionale e localmente. Prima della chiusura della storica testata fondata da Antonio Gramsci c’erano state laceranti e focose polemiche tra Renzi ed il giornale. Tutto è bene ciò che finisce bene. Perché è finita, forse? Sicuramente in ciò che rimane del Pd le polemiche rimangono, eccome. Andremo e vi informeremo.

 

Ora analizziamo il “sale” delle iniziative: i dibattiti! Partiamo dalla fine, da chi conclude. Pochino sul piano politico. Avremmo preferito “qualcuno” di più importante politicamente. Che ne so, ad esempio, per una città come Torino, capitale del Lavoro, magari proprio Lui, Matteo Renzi che ci avrebbe spiegato come il suo governo sta debellando la disoccupazione con un trend economico sicuramente positivo. O in subordine il ministro del Lavoro. Le cooperative sono anche nella nostra città una importante realtà. Ma forse è un problema di periodo dell’anno.

 

I relatori ai dibattiti? Tutti, o quasi tutti, iscritti al Pd, o comunque orbitanti nell’orbita di questo partito. Sia ben chiaro, ognuno fa quel che vuole in casa propria. Del resto, sono lontani i tempi delle iscrizioni all’ultimo momento, non fa moda per un partito avere anche gli iscritti. Come sono lontani i tempi delle primarie dove il primo che passava votava. Che poi, pensandoci bene, la presenza di rappresentanti di altri partiti, pensatori liberi, associazioni è cosa vecchia, dunque non renziana. Argomenti? Di tutto un po’. Ascolteremo.

 

Filosofia politica? E ci risiamo! Cose vecchie. Dove sta andando il Pd? Capziose domande di chi vuol fare inutile polemica, dove ad ogni soluzione c’è un problema. Una sola assonanza con il passato. Pubblicità. L’unica che ho visto è quella della coop Astra. Mitica cooperativa di pompe funebri, fondata da un ex partigiano che volendo dare sepoltura degna ai propri compagni, ha ripercorso le montagne della Resistenza, dissotterando il loro corpi. Ma questo essendo ricordo,  narrazione, fa parte del vecchio. Vedremo, ascolteremo e forse giudicheremo. Sapendo che il giudizio è una definizione, per noi che non facciamo di mestiere i magistrati.

 

(Foto: il Torinese)

La morte di Andrea, un monito per le istituzioni (e per tutti)

soldi andrea

polizia municipale 33STORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Le telefonate tra i volontari ed il 118 sono un tragico spartiacque. Volevano solo un trattamento più umano per il malato

 

Sulla morte di Andrea Soldi ho sbagliato. E’ morto da 15 giorni. Ho aspettato che qualcosa raccontato da parte dei testimoni oculari fosse, anche lontanamente , un modo per – parzialmente – scagionare medico  e vigili. Viceversa ne è venuto fuori un quadro di cattiveria ed inesperienza. Io non volevo accettare questa “gratuità” nell’agire da parte di chi era preposto a farlo. Ho sbagliato essendo possibilista su una distribuzione delle colpe, delle responsabilità.  Non giudico. Sarà chi di dovere a farlo. Il Capo dei vigili ha parlato di sfiducia della gente verso le istituzioni. Difficile dargli torto (alla gente). Le telefonate tra i volontari ed il 118 sono un tragico spartiacque. Volevano solo un trattamento più umano per il malato. Umano. Probabilmente, una semplice perizia avrebbe risolto tutto.  Gli ispettori del ministero hanno denunciato l’assenza di servizi preposti anche prima dell’episodio. Una famiglia lasciata sola dalle istituzioni?. Ora la loro richiesta di giustizia è, e deve essere, anche la nostra. Richiesta che riguarda non solo le persone. Riguarda le istituzioni nella loro capacità di controllo del proprio personale. Qui è in gioco la nostra salute. La malattia mentale come frontiera nella capacità di affrontare e, perlomeno, controllare il fenomeno. Una morte monito per tutti, soprattutto per le istituzioni.

Cade cancello, due bimbi feriti al mercato del pesce di Porta Palazzo

soccorsi 118

Sono stati colpiti dal cedimento di un cancello metallico vicino al quale stavano giocando

 

Due bimbi,  secondo le prime notizie figli di immigrati cinesi, sono rimasti feriti in un incidente al mercato del pesce di Porta Palazzo. Sono stati colpiti dal cedimento di un cancello metallico vicino al quale stavano giocando. Uno di loro ha riportato diverse fratture. I genitori lavorano al mercato.

 

(Foto: archivio)

Terre del Chiusella in festa

colleretto collina campagna

L’evento si svolgerà decentrato nei vari comuni

 

“Unione dei Comuni in festa” è il titolo della manifestazione organizzata dall’Unione dei comuni Terre del Chiusella in collaborazione con le municipalità di Colleretto Giacosa,  Parella, Quagliuzzo e Strambinello. La commissione presieduta da Ernesto Barlese ha lavorato alacremente nei mesi scorsi per arrivare all’obiettivo che era quello di cementare il rapporto tra gli enti locali e le comunità che costituiscono la Pedanea. L’evento si svolgerà, decentrato nei vari comuni, da venerdì 28 a domenica 30 agosto. Il 28 nel salone Pietro Venesia di Colleretto Giacosa, dalle ore 21, si terrà la “Presentazione dell’Unione Terre del Chiusella” con la partecipazione di amministratori ed ex amministratori che l’hanno vista nascere e muovere i primi passi. Sabato 29 lo scenario si sposta: dalle 15 alle 17 ci sarà la visita guidata alla centrale Enel di Ponte Preti, poi si andrà nel Borgo di Strambinello in un ambiente prettamente medioevale con l’entrata dei mercanti alle 18.30, l’apertura della Taverna alle 19.30 in compagnia del Gruppo Falconieri, del giullare willy e della principessa Celsa. Alle ore 20.30 uno dei momenti più suggestivi sarà la sfilata dei gruppi storici: Strada Biviellum, Contado dei Castellamonte,  Gruppo storico di Candiolo, Max della Torre di Magnano, Rievocando Fructuaria di San Benigno Canavese, Gruppo storico La spada nella rocca di Ciriè, Gruppo Scacchi viventi di Crevacuore, I falconieri dei 4 venti. Al termine ci sarà la partita degli scacchi viventi seguita dai giochi di fuoco e da danze occitane con le Dilune. Domenica, infine, si parte alle ore 9.30 con la visita alla Villa Giacosa di Colleretto Giacosa, proseguendo poi per le ville dell’Ottocento e del Novecento di Colleretto Giacosa e Parella. Alle ore 10.30 ci sarà la visita alla mostra fotografica all’ex cartiera di Parella. Si riprenderà alle ore 14.30con il ritrovo in piazza del Municipio di Parella e la visita alla Cappella degli Alpini ed all’Associazione Airone con i suoi asinelli. Quagliuzzo, con la visita al museo dei fossili, chiuderà l’intensa tre giorni di festa.

Massimo Iaretti

Piemonte Outdoor, vetrina alpina

montagneDedicato a tutti gli appassionati della natura con informazioni sulle attività da praticare e su tutto quello che è utile sapere per una vacanza fuori porta

 

Le Alpi sono il patrimonio naturalistico più importante del Piemonte, territorio ricco di pianure, laghi e fiumi che offre molteplici spunti per la pratica di attività all’aria aperta.

Piemonteoutdoor.it è dedicato a tutti gli appassionati della natura con informazioni sulle attività da praticare e su tutto quello che è utile sapere per una vacanza fuori porta.

Si tratta di un contenitore che raccoglie tutto quello che in rete viene disperso in siti e blog tematici; trekking, mountain bike, cicloturismo, equitazione, sci, snowboard sono solo una parte delle discipline che trovano spazio all’interno del portale.

 

Il progetto nasce per volontà dell’Assessorato ai parchi, aree protette ed economia montana della Regione Piemonte con l’obiettivo di creare un nuovo punto di riferimento e dare voce a tutti, anche coloro che fino ad ora non hanno trovato uno spazio in rete. Piemonteoutdoor.it, infatti, è il primo portale istituzionale che consente agli utenti di partecipare attivamente per tenere costantemente aggiornati i dati, le informazioni e gli itinerari.

 

All’avvio il progetto prevede oltre 600 schede di itinerari, 4500 posti dove mangiare, 6000 posti dove dormire e 1000 schede interessi divisi tra relax, cultura e dintorni.
Ma questo è solo l’inizio, il lavoro della redazione sarà progressivo e coinvolgerà tutti gli utenti anche mediante la community Facebook.

 

www.piemonteoutdoor.it vuole trasmettere tutta la passione del Piemonte per le Alpi.