redazione il torinese

Dopo cinque mesi cinque arresti per resistenza e lesioni al comizio di Matteo Salvini

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Sono tutti accusati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale

 

Sono cinque i giovani dell’area antagonista arrestati  (due  in carcere e tre ai domiciliari) a seguito degli scontri con le forze dell’ordine durante il comizio del segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che si svolse a Torino, il 28 marzo scorso. Sono tutti accusati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Hanno un’età compresa  tra i 20 ed i 37 anni. Ad eseguire gli  arresti, la polizia di Torino. Durante la manifestazione furono lanciati anche oggetti, petardi e uova.

Migranti in Piemonte, qual è la situazione? Il piano della Regione

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Non manca la polemica politica. “Chiamparino dovrebbe dire quanti soldi si spendono sul territorio della nostra regione per l’accoglienza dei clandestini e poi verificare quali iniziative potrebbero essere varate con questi importi a sostegno della nostra gente in difficolta’”. Così l’ex governatore e  segretario della Lega Nord Piemont, Roberto Cota

 

 Qual è la situazione della presenza dei migranti in Piemonte? Rispetto alla quota stabilita inizialmente il Ministero dell’Interno ne ha destinati di più alla nostra regione.I dati del Viminale del 14 agosto segnano una crescita nelle Regioni del Nord: 11485 per la Lombardia, 6148 il Veneto. Insieme ospitano  il 20% degli immigrati. A livello nazionale si è registrato un incremento del 35%: da 67128 di febbraio a 91419 immigrati degli ultimi dati. Si è poi provveduto ad un riequilibrio, con alcune Regioni che avevano sopportato il maggior onere dell’accoglienza, esentate dall’ospitare nuovi immigrati. Ciò riguarda la Sicilia (-138), il Lazio (-178), la Puglia (-124) e la Calabria (-188). Nuove assegnazioni invece per Campania (+2200), Piemonte (+2700) per un totale di 4200, Toscana (+2900), Emilia Romagna (+1800), Liguria (+1200). La Giunta regionale ha approvato all’inizio del mese di agosto un piano per l’accoglienza dei flussi non programmati di immigrati per il periodo 2014-2020 che si articola in sette punti:

 

Vademecum. La Regione è impegnata nella stesura di un vademecum per gli amministratori ed i gestori delle strutture nel quale saranno raccolte tutte le informazioni utili per la gestione dell’accoglienza: normative nazionali e regionali, soprattutto in relazione alle questioni lavorative, progettazione regionale, circolari della Sanità, modalità operative per l’inserimento dei richiedenti asilo presso le famiglie.

 

Presenza sui territori. Previsti in forma costante il confronto e la collaborazione con gli amministratori locali per colmare il gap informativo, facilitare i rapporti con i gestori dell’accoglienza, assicurare la presenza regionale in incontri pubblici con i cittadini, favorire progettualità locali quali l’accoglienza presso famiglie, incoraggiare il coinvolgimento della società civile. Questo confronto è strumentale all’individuazione dei centri di prima accoglienza da affiancare a quello di Settimo Torinese, come è già avvenuto per la caserma in disuso di Castel d’Annone (Asti).

 

Dialogo con i sindaci. In collaborazione con le Prefetture sono in corso incontri strutturati con i sindaci, che hanno la finalità di individuare eventuali strategie per fronteggiare le difficoltà e costruire alleanze operative. È stata avviata un’attività di contatto con i gestori delle strutture attraverso visite in loco e incontri allargati al fine di approfondire le realtà locali, rilevare eventuali situazioni di problematicità e informare sulle opportunità messe in atto dalle politiche regionali. L’obiettivo è quello di favorire la trasformazione graduale delle strutture di accoglienza straordinaria in strutture del sistema Sprar.

 

Contro la tratta. Attenzione sarà rivolta anche alla tratta degli esseri umani, poiché è ormai acclarato che con i barconi giungono in Italia anche donne destinate allo sfruttamento sessuale. Per identificare eventuali vittime si creeranno collegamenti e collaborazioni tra le strutture di accoglienza e i partner del progetto regionale “Piemonte in rete contro la tratta”.

 

Ripopolamento dei paesi montani. E’ obiettivo della Regione promuovere con gli assessorati competenti e l’Uncem azioni capaci coinvolgere i migranti nel ripopolamento dei borghi abbandonati in terreni alpini, e più in generale aree soggette a fenomeni di abbandono residenziale.

 

Volontariato civico. Verranno ricercate intese con gli enti locali, le Prefetture, i centri di accoglienza, le organizzazioni di volontariato e altri soggetti interessati per il coinvolgimento dei richiedenti asilo in attività di volontariato a favore della comunità che li ospita.

 

Formazione. Si tratta di aggiornare gli operatori delle strutture sulla normativa in vigore, preparare gli ospiti all’audizione della Commissione territoriale, dare lo opportunità di accesso ai servizi.

 

“La Regione Piemonte – dichiara Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione – in quest’ultimo anno si è impegnata con forza per contribuire a unire e far dialogare i soggetti coinvolti nell’accoglienza dei migranti sul territorio. Per la tenuta del sistema è centrale il costante confronto e la collaborazione tra Prefetture, amministrazioni locali e gestori dei progetti. Il Piano è il primo passo che porterà a trasformare l’accoglienza in Piemonte da fenomeno emergenziale in strutturale e per farlo abbiamo, di concerto con gli altri soggetti chiamati in causa, individuato una serie di azioni che devono diventare la normalità. A fare la differenza deve essere infatti la qualità dell’accoglienza”.Cerutti rileva anche che “a tutto questo lavoro si deve affiancare l’azione della cooperazione decentrata e del settore Affari internazionali della Regione a sostegno di progetti in alcuni dei Paesi di origine di questi migranti. Accoglienza e cooperazione devono viaggiare su binari paralleli”.

 

Non manca la polemica politica. “Chiamparino dovrebbe dire quanti soldi si spendono sul territorio della nostra regione per l’accoglienza dei clandestini e poi verificare quali iniziative potrebbero essere varate con questi importi a sostegno della nostra gente in difficolta’”. Così l’ex governatore e  segretario della Lega Nord Piemont, Roberto Cota.

Con la crisi aumentano le badanti italiane

anzianiLa statistica Inps sull’andamento del lavoro domestico in Italia nel 2014 segnala che le straniere sono calate di oltre 50.000 unità  

La crisi economica ha ridotto la richiesta di servizi domestici da parte delle famiglie ma non del lavoro di cura per gli anziani: nel 2014 i lavoratori domestici sono diminuiti nel complesso del 5,8% ma tra questi le badanti hanno «tenuto» (da 365.057 a 364.132). Secondo i dati Inps, in particolare, sono aumentate le badanti di nazionalità italiana passate da 56.000 a 63.789 (+13,9%). Le colf italiane sono cresciute lievemente (da 141.351 a 141.983) mentre quelle straniere sono calate di oltre 50.000 unità. Lo dice il documento “Statistiche in breve–Lavoratori Domestici”, che analizza l’andamento del lavoro domestico in Italia nel 2014. Dai dati raccolti emerge che lo scorso anno i lavoratori domestici che hanno avuto contributi versati all’Inps sono stati 898.429. Rispetto al 2013 si registra una diminuzione del 5,8% (in valore assoluto sono 54.940 lavoratori in meno rispetto allo scorso anno) quasi tutta imputabile alla componente maschile e immigrata. A salire, in controtendenza con il dato complessivo, è invece il numero dei lavoratori domestici di nazionalità italiana, che aumenta del 4,3% (205.789 nel 2014 contro 197.373 nel 2013). Anche nel 2014 si conferma la netta prevalenza delle donne, 781.392 (l’87% del totale), rispetto agli uomini, che sono 117.037. I lavoratori domestici sono maggiormente concentrati nel Nord-Ovest (30,0%) e al Centro (28,6%). Nel Nord-Est si trova il 19,7% degli occupati, mentre al Sud e nelle Isole, rispettivamente, il 12,8% e l’8,8%. La regione con la massima presenza di lavoratori domestici è la Lombardia (18,4%), seguita dal Lazio (15,2%), dall’Emilia Romagna (9,1%), Toscana (8,4%) e Piemonte (8,1%). Nella suddivisione per classi di età, quella che fa registrare la maggior frequenza è la classe “45-49”anni, con 147.604 lavoratori (16,4%). Il 9,3% ha un’età superiore ai 60 anni, mentre solo il 2,7% ha un’età inferiore ai 25 anni.La ripartizione secondo la tipologia di rapporto di lavoro mostra infine che il 59,5% dei lavoratori domestici ha un contratto come colf.

Cercava funghi: morto nella scarpata

Il  corpo senza vita è stato ritrovato questa mattina dai vigili del fuoco

 

FUNGHIE’ morto cadendo in una scarpata mentre cercava funghi nei boschi di Lemie – frazione Villa. Era un pensionato  Enel di 61 anni, Michelangelo Rocchietti. Mancava da casa da ieri, quando era uscito con due amici che successivamente hanno dato l’allarme. Il  corpo senza vita è stato ritrovato questa mattina dai vigili del fuoco e dal soccorso alpino nella frazione abbandonata di Foiere. i carabinieri stanno indagando.

Trapianto di rene su paziente sveglio

Il donatore dell’organo trapiantato è un uomo di 41 anni, morto a Novara, che, oltre ai reni, ha donato cuore e fegato

 

molinetteE’ la prima volta che in Italia viene trapiantato un rene a un paziente sveglio. L’intervento è stato effettuato  alle Molinette, senza anestesia generale, ma soltanto con anestesia combinata peridurale e spinale. Il paziente, un 38enne di Napoli, era affetto da Sindrome di Alport . A causa di una grave insufficienza respiratoria, non avrebbe potuto reggere a un’anestesia generale. Il donatore dell’organo trapiantato è un uomo di 41 anni, morto a Novara, che, oltre ai reni, ha donato cuore e fegato.

 

(Foto: il Torinese)

Vetonline24, telemedicina veterinaria

spookyBERKY 2Videoconsulenze ai proprietari di cani e gatti (ma non solo), in qualsiasi luogo e a qualsiasi ora

 

Un veterinario “virtuale” che fornisce videoconsulenze ai proprietari di cani e gatti (ma non solo), in qualsiasi luogo e a qualsiasi ora, 24 ore su 24. E’ Vetonline24, la prima piattaforma al mondo di telemedicina veterinaria, un pronto soccorso veterinario online per i codici bianchi che, oltre ad offrire un consulenza veterinaria, riesce anche ad integrare le visite in studio.  Come funziona? E’ sufficiente avere un personal computer dotato di web cam, un tablet o uno smartphone su cui poter scaricare l’app gratuita. Una volta connessi, compare una schermata con la lista dei medici veterinari disponibili più vicini a voi. Se si desidera effettuare la chiamata, sarà sufficiente completare il percorso facendo una registrazione con i dati richiesti e con l’acquisto di “crediti” che permetteranno di onorare la consulenza. Successivamente si sceglie il professionista e parte la videochiamata. Tra i medici che aderiscono al servizio sono presenti veterinari specializzati in diverse discipline che possono interessare i cani e i gatti (dermatologi, oculisti, comportamentalisti, omeopati) così come dottori che si occupano di bestiole non convenzionali (esotici, conigli, volatili) ed altri ancora che esercitano la loro professione al servizio di grossi animali (bovini, ovini, cavalli). Tutti i veterinari del circuito sono professionisti esperti e accreditati, pronti a rispondere alle esigenze dei pazienti ed eventualmente a indirizzare le situazioni più critiche agli ambulatori specializzati o i pronto soccorso. I proprietari degli animali potranno in questo modo avere garanzia di un servizio professionale, potendolo utilizzare anche come secondo step nel caso sia stata già fatta una prima consulenza.

 

(www.nelcuore.org- Foto: il Torinese)

I manager del futuro studiano alla ESCP Europe di Torino

Inaugura il 12° anno accademico della business school ESCP Europe con i master internazionali MIM – Master in Management e MEB – Master in European Business. Padrini d’eccezione top manager di Ferrero e Eaton

 

profumoESCP Europe, la business school internazionale più antica del mondo presente a Parigi, Londra, Berlino, Madrid e Torino, inaugura il 4 settembre 2015 il 12° ciclo dei Master pre-esperienza lavorativa in Italia. Nel dare il benvenuto ai nuovi studenti, il Presidente del campus italiano Francesco Profumo (nella foto) ed il Direttore Generale Francesco Rattalino, presentano i corsi e i docenti dei due programmi MIM – Master in Management e  MEB – Master in European Business. Programmi entrati di diritto nel piano strategico Torino Metropoli 2025, quali fulcro della formazione manageriale per lo sviluppo della città metropolitana in un contesto di crescita internazionale.

 

ESCP Europe è riconosciuta come la business school di riferimento su scala mondiale per la formazione manageriale transnazionale; 3a classificata nel ranking annuale del Financial Times dei migliori Master in Management al mondo per “International Experience” è ad oggi l’unica scuola di management con 5 campus integrati in 5 grandi città europee: Parigi, Londra, Berlino, Madrid e Torino[1]. Il MEB Master in European Business è l’unico master italiano accreditato come programma di pre-esperienza lavorativa dall’AMBA (Association MBA), la più prestigiosa associazione internazionale per i master in business administration.

 

In Italia ESCP Europe si distingue per la rapidità di carriera e per il placement offerto dai suoi master: la percentuale di collocamento in azienda tramite stage è infatti del 100%. Ogni anno gli studenti hanno la certezza di ottenere uno stage presso aziende di tutta Europa, un dato significativo sul mercato del lavoro attuale in Italia. Le offerte di stage e lavoro veicolate dalla ESCP Europe nel 2015 sono cresciute del 13,9%, con 686 colloqui ed una media di 6,35 proposte per ogni studente. Dal prossimo anno il campus italiano potrà anche contare su tre nuovi master, particolarmente importanti per il contesto italiano, in “food”, “hospitality”, “luxury & design”; ed il Bachelor in Management la cui prima edizione parte quest’anno dal campus di Londra. Le domande di ammissione pervenute per i due Master sono state circa 750. Dopo una dura selezione, sono stati ammessi a frequentare il MIM 107 studenti da circa 500 applicanti, e sono stati ammessi a frequentare il MEB 45 studenti da oltre 250 applicanti; con una percentuale di selezione generale del 20% di cinque punti percentuali più rigida rispetto lo scorso anno.

 

“La ESCP Europedichiara il Presidente del campus di Torino Francesco Profumo – crede fortemente nel ruolo strategico della formazione manageriale pan-europea e si pone come attore accademico sempre più fortemente integrato con le istituzioni locali ed internazionali. L’obiettivo principale dei programmi della business school è quello di fornire il più alto livello in termini di formazione economico-manageriale e, allo stesso tempo, educare alla professionalità. Grazie a percorsi di laurea e post laurea per i quali gli studenti possono scegliere di svolgere i loro studi tra Italia, Francia, Inghilterra, Germania e Spagna, in diverse lingue, i futuri manager acquisiscono una reale abilità ad adattarsi ai variegati e mutevoli contesti organizzativi in cui saranno chiamati a lavorare e a guidarne i cambiamenti, oltre che costruire un patrimonio di conoscenze e competenze all’avanguardia. Nelle aule di Torino accogliamo studenti provenienti da 12 Paesi al termine dei loro studi saranno preparati per affrontare le sfide di un mondo del lavoro sempre più competitivo e internazionale”.

Gli U2 con i fan dopo le prove

L’abbraccio del pubblico

 

u2 nuoveu2 nuove1u2 nuove2Anche la scorsa notte gli U2 hanno salutato tra flash e selfie i fan che li attendevano dopo le prove davanti al pala Alpitour (Foto di Angela Barresi). Ora che Bono ha tranquillizzato tutti sulla tenuta della sua voce, per i fortunati possessori di un biglietto non resta che attendere uno dei due concerti torinesi che, nel fine settimana, inaugurano il tour europeo della mitica band.

“Nutrirsi di luce” e raccontarlo

Collettiva in programma sabato 5 e domenica 6 settembre (dalle 13,30 alle 19,30); promossa dall’Associazione Culturale Artmoleto in collaborazione con l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni

 

 

moleto pp“Nutrirsi di luce” e raccontarlo in quadri, fotografie, disegni e arte povera. Ecco il tema più che mai attuale (in occasione dell’ “Anno della luce” e del “Nutrimento per il Pianeta” proposto dall’Expo) della mostra collettiva di arte contemporanea en plein air, a Moleto, in programma sabato 5 e domenica 6 settembre (dalle 13,30 alle 19,30); promossa dall’Associazione Culturale Artmoleto in collaborazione con l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni.

 

Allora, save the date e nella roadmap bandierina puntata sul Monferrato Casalese, dichiarato Patrimonio dell’Unesco per i suoi storici “Infernot”. Meta del viaggio l’affascinante borgo antico che per due giorni si trasforma in galleria a cielo aperto, in cui scoprirete come 14 artisti (italiani e stranieri) hanno imbrigliato l’idea di “luce – linfa vitale” passeggiando tra le loro opere esposte in cortili, vie e giardini storici.

 

E’ la nona edizione di Artmoleto, rassegna collettiva che coniuga arte e territorio ed ogni anno, sul filo di un tema guida, pone al centro dell’agenda culturale italiana questo pugno di case in pietra da Cantoni (restaurate in modo superbo), immerso nella pace di colline e vigneti, diventato buen retiro di un gruppo di artisti di livello internazionale. E’ stata ideata dalla pittrice tedesca Michelle Hold, artista cosmopolita che dopo anni all’estero qui è approdata ed ha fondato il gruppo Artmoleto insieme ad altri artisti e designer innamorati di questo luogo magico che li ispira.moleto pp2

 

In mostra alcune sue tele informali con applicazioni di carta, tessuto, sabbia, terra ed altri materiali a cui affida la sua creatività. Sensibilità al femminile anche nei lavori di Petra Probst, artista e illustratrice per l’editoria d’infanzia che vive e lavora tra Italia e Germania e della tedesca Bärbel Ricklefs-Bahr che predilige l’informale e i collage per raccontare natura, orizzonti e maree immersi nella luce e nell’immensità. Moleto è da anni appuntamento fisso anche per la pittrice Daniela Vignati e l’artista internazionale Bona Tolotti che (dopo esperienze antropologiche ed etnologiche in centro e sud America) oggi sperimenta varie tecniche, impasti di collage e colori ad acqua in una forma di gouache contemporanea.

 

Nelle vie del borgo si va poi  alla scoperta delle opere di artisti poliedrici come Domenico Cavalli, Teresio Polastro, Alessandro Patrone e del pittore, restauratore e scultore Giò Bonardi. Si nutrono di luce e la immortalano i fotografi Ilenio Celoria, Andrea Massari, Flavio Tiberti e l’artista Piero Ferroglia. Mentre Roberto Pissimiglia, editore, scrittore e giornalista torinese, appena può corre a Moleto per rifugiarsi nel suo atelier dove si diletta a racchiude l’arte povera in cornice. Moderno rabdomante va alla ricerca di antichi utensili di vita contadina: li scova in mercatini, fienili, stalle e cantine, poi li restaura, dipinge, riassembla e reinventa. Regala loro moleto pp3una seconda vita e con la sua fantasia li ammanta di nuova luminosità, tutta da ammirare.

 

Non vi resta che passeggiare tra le opere di questi artisti e nutrirvi di luce. E poiché questa è terra anche di grandi vini potrete gustare quelli  offerti dalla Tenuta la Tenaglia, Tenuta Santa Caterina e Gaudio, insieme al “gourmet food” dello Chef Eugenio Boer che domenica (dalle 17,30 alle 19,30)  riserverà ai soci sostenitori dell’Associazione Artmoleto un aperitivo ispirato dalle opere degli artisti.

 

Per raggiungere Moleto: uscita Casale Monferrato sud, oppure Asti ovest, seguire per Frassinello e poi Cave di Moleto.

Per informazioni: www.artmoleto.com  info 3347864141.

 

 Laura Goria