redazione il torinese

Quattro giovani arrestati per rapina al Valentino

La mano della giustizia talvolta colpisce, magari non subito, ma colpisce. E’ il caso di due violenti tentativi di rapina che erano avvenuto nella notte tra il 18 ed il 19 agosto dello scorso anno all’interno del Parco del Valentino a Torino. La Polizia di Stato, dopo accurate indagini ha arrestato quattro persone per tali fatti
Nel primo caso, sono stati presi di mira due amici, italiani, di 25 e 26 anni, che si stavano spostando a piedi lungo corso Massimo D’Azeglio per raggiungere il “Club 84” quando all’improvviso sono stati circondati da un gruppo di 5/6 ragazzi extracomunitari, che tentavano di strappare la maglietta ad uno dei due passanti, all’altezza del collo, allo scopo, non raggiunto, di rapinarlo della collana in oro. La vittima opponeva resistenza ai suoi aggressori, dimenandosi e riportando, nell’occorso, vistose escoriazioni al collo ed alla schiena. Gli aggressori desistevano quando i giovani riuscivano a trovare una via di fuga. Pochi minuti dopo, lo stesso gruppo di nordafricani si rendeva responsabile di un’altra aggressione a scopo di rapina nei confronti di 4 ragazzi italiani di età compresa fra i 24 e i 31 anni, che si trovavano nei pressi della stessa discoteca. Dopo aver ostruito loro il passaggio, uno dei malviventi chiedeva a uno dei ragazzi di dargli il portafogli o il denaro che aveva con sé. Al suo diniego, la vittima veniva colpita con un violento calcio alle costole; un altro ragazzo veniva aggredito invece alle spalle e colpito alla

Il commissariato Barriera Nizza

schiena con il ramo di un albero. Anche gli altri 2 amici che erano con loro subivano un tentativo di rapina, cadendo a terra, ove venivano colpiti con calci e pugni e solo tenendo una posizione fetale riuscivano a non farsi sottrarre il portafoglio e il cellulare. Il gruppo violento si allontanava dopo qualche minuto verso corso Vittorio Emanuele facendo perdere le proprie tracce. In sede di denuncia, presentata presso il Commissariato Barriera Nizza, gli investigatori mostravano ai giovani un album fotografico contenente numerose foto di frequentatori abituali del Parco del Valentino, soprattutto nelle ore serali e notturne. 4 autori delle tentate rapine venivano riconosciuti dalle parti senza esitazione. Si tratta di cittadini egiziani di età compresa fra i 19 ed i 21 anni, tutti con precedenti di polizia, dimoranti nello stesso indirizzo.   Nei loro confronti, il Giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Torino ha disposto il 30 Gennaio 2019 la misura cautelare della custodia cautelare in carcere per tentata rapina aggravata in concorso. Due rapinatori sono stati rintracciati da personale del Commissariato Barriera Nizza l’8 marzo scorso in via Saluzzo nel contesto di un controllo straordinario del territorio, mentre gli altri due sono stati rintracciati il 27 Marzo scorso da personale del Commissariato San  Secondo, a seguito del controllo di un’autovettura sospetta che stava transitando su corso Re Umberto.

M.Iar.

Complici

E proprio quello ci rendeva liberi È proprio questo che ci rende simili E ancora adesso fermi, chiusi e fragili Senza fare niente Credimi Un po’ come ti pare, però credimi Il tempo che hai scordato in questo letto Di notte sembra strangolarmi il collo E non riesco ancora a respirare Amore non riesco a respirare Pensieri che raccontano paure Sapori che non vogliono finire Complici Ogni volta che scappiamo è per riprenderci Quanta voglia che ci toglie il fiato Mangiami e stringimi Oltre quello che verrà

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Oggi si parla di musica recente… di un binomio “old/young” non da poco.

2018…agosto per la precisione, Gianna Nannini ed Enrico Nigiotti scrivono ed interpretano un brano intitolato “complici” sotto l’egida di Mara Maionchi con uscita a settembre. Si tratta di una canzone d’amore orecchiabilissima, dove il quasi-parlato di Nigiotti si affianca ad un ritornello cantato a due voci, ma dove spicca una radiosa Gianna Nannini che, pur rimanendo un po’ defilata, contribuisce a dare al brano sfumature più incisive.Su questa operazione che coinvolge i due toscani, Nigiotti ha dichiarato a Sky24: “Complici” è una canzone che ho scritto in maniera molto libera. La strofa è discorsiva, quasi parlata e il ritornello diventa la ‘morale della storia’ già al primo ascolto. Alcune intuizioni di Gianna sul testo e la sua voce unica hanno reso tutto veramente magico». Come si evince fin dal titolo, la canzone parla dell’importanza della complicità nelle relazioni d’amore. Una complicità che cammina sul filo del crinale, tra il consolidamento del sentimento e il suo andare in mille pezzi. La canzone descrive infatti una situazione tutt’altro che stabile e solida e pone l’attenzione sul limite tra il perdersi e il ritrovarsi. Come in una danza, il brano mi pare possa far riferimento a uno spazio libertà nella relazione. Non sono una partticolare fan di Gianna Nannini ma credo che “vesta” bene questa parte e mi piace ascoltare il brano. Ho poco da dire ma mi piaceva segnalarlo per l’ascolto, ricordando che nulla, nulla è come la complicità. Condividere un posto nella mente dell’altro è una delle cose più intime e private che conosca. Spesso si crede di essere a casa ma la casa è la dove sta il nostro cuore, la nostra mente, in balia di quella complicità che, quando c’è, non serve nulla. Né gesti, né parole. Niente. Solo due persone che anche a distanza si respirano. Ed è elettricità. Cercatela la vostra casa, accomodatevici e comperate un bel divano.

Buon ascolto
https://www.youtube.com/watch?v=nFh9MrLPPLg

Chiara De Carlo

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Chiara vi segnala i prossimi eventi… mancare sarebbe un sacrilegio!

Torino-Sampdoria, i precedenti

Il confronto di mercoledì sera (ore 21), autentico “crocevia” europeo per entrambe le compagini, sarà il numero 52, in casa del Toro in Serie A, tra i granata e la Sampdoria: i 51 precedenti vedono i torinisti in netto vantaggio, con 28 vittorie a fronte delle sole 8 dei liguri (15, invece, i pareggi). Torino nettamente avanti anche nel computo delle reti realizzate: 86-47. Il primo “incrocio” (che consiste anche nel primo confronto in assoluto tra i due sodalizi) ha luogo nell’annata 1946-’47, cioè la prima della società blucerchiata, sorta il 12 agosto 1946 dalla fusione tra la Sampierdarenese e l’Andrea Doria: 1-1 alla terza giornata (6 ottobre 1946), col vantaggio granata di capitan Valentino Mazzola al 32′ impattato da Giuseppe “Pinella” Baldini al 56′. La prima del Toro arriva già l’annata seguente, con un 3-2 datato 25 aprile 1948 (trentunesima giornata), con realizzazioni piemontesi firmate da Franco Ossola al 4′, Guglielmo Gabetto al 14′ e Danilo Martelli al 68′, mentre il primo successo sampdoriano si fa attendere addirittura fino al 1958-’59, quando alla diciannovesima giornata (8 febbraio 1959) i liguri espugnano per 2-1 il campo del Talmone Torino, rendendo vana la marcatura del granata Gino Armano (54′). La più pingue vittoria del Torino è il 5-1 della ventunesima giornata della stagione 2014-’15 (1° febbraio 2015), con reti granata firmate da Fabio Quagliarella (a segno al 16′, al 29′ su calcio di rigore e al 64′), Amauri (al 75′) e Bruno Peres (93′), mentre i più netti successi ospiti sono il 3-1 dell’annata 2008-2009 (ventinovesima giornata, 22 marzo 2009) e il 2-0 del 2013-’14 (ventiseiesima, 2 marzo 2014), con questo successo “all’inglese” che consiste nell’ultimo “colpaccio” blucerchiato in casa del Toro. L’ultima vittoria torinista è, invece, il 2-0 della quarta giornata della stagione 2015-’16 (20 settembre 2015, con doppietta di Quagliarella, a segno al 17′ e al 24′), mentre l’ultimo pareggio è il 2-2 della scorsa annata (quarta giornata, 17 settembre 2017): doriani avanti già al 1′ con Duvan Zapata, sorpasso granata con Daniele Baselli (13′) ed Andrea Belotti (14′), pareggio ospite al 34′, con un acuto Quagliarella (autore, quindi, del classico “goal dell’ex”). Le due compagini si sono, inoltre, affrontate nella Città sabauda anche in Serie B (due volte) ed in Coppa Italia (undici). Per quanto riguarda la cadetteria, si ha un “bottino pieno” dei granata, vittoriosi per 1-0 nel 2000-2001 (quinta giornata, 2 ottobre 2000, con rete di Marco Ferrante al 21′) e per 2-1 nel 2011-’12 (ventottesima, 20 febbraio 2012, reti toriniste di Mirko Antenucci al 19′ e Riccardo Meggiorini all’86’). Ben più lunga la lista dei confronti nella “Coppa della coccarda”, che inizia nel 1967-’68, col successo granata nel primo turno (3 settembre 1967): 1-0, grazie ad un’autorete di Francesco Morini al 44′. Altro successo 1-0 dei padroni di casa nella semifinale di ritorno dell’edizione 1981-’82 (31 marzo 1982): dopo l’1-2 dell’andata in Liguria, i granata accedono alla finale grazie alla rete di Paolo Beruatto al 37′. Nulla di fatto (0-0) sia nel ritorno dei quarti di finale dell’edizione 1983-’84 (10 giugno 1984, col Toro qualificato in virtù dell’1-1 dell’andata in trasferta), sia nell’andata dei quarti di finale del 1984-’85 (12 giugno 1985, con i doriani qualificati grazie alla successiva vittoria 4-2 nella gara di ritorno in Liguria), per poi giungere alla prima vittoria della “Samp” nel 1985-’86, con un 4-3 (datato 24 maggio 1986) nel ritorno degli ottavi di finale, che vale agli ospiti (già vittoriosi per 2-0 nella gara d’andata in casa) l’accesso al turno successivo. Nel 1987-’88 si contano, in terra di Piemonte, ben due confronti tra il Toro e il “Baciccia”, entrambi sostanzialmente negativi per i padroni di casa, sconfitti per 2-0 nel confronto valido quale quinta giornata del turno eliminatorio (6 settembre 1987) ed inutilmente vittoriosi per 2-1 (dopo i tempi supplementari) nel ritorno della finale: il 19 maggio 1988, il Torino (sconfitto per 0-2 nella gara d’andata a Marassi) riesce a recuperare la situazione grazie alle autoreti di Pietro Vierchowod al 5′ e di Antonio Paganin al 35′, salvo poi incassare la realizzazione ospite (opera di Fausto Salsano) al 112′, dovendo dire addio al trofeo. Nel 1990-’91 e nel 1997-’98 arrivano due successi granata, purtroppo inutili per la qualificazione: nel primo caso, l’1-0 dell’andata dei quarti di finale (6 febbraio 1991, rete di Gianluigi Lentini già al 1′) viene “bruciato” a causa di una sconfitta col medesimo risultato nella gara di ritorno a Genova (coi blucerchiati qualificati ai rigori), mentre nel secondo il 2-1 dell’andata dei sedicesimi (3 settembre 1997, con reti di Marco Ferrante al 7′ e al 15′) viene ribaltato al ritorno dai doriani, vittoriosi in Liguria per 3-1. Torino senza vittorie (ed eliminato) anche nelle ultime due occasioni: 2-2 nel ritorno del secondo turno dell’edizione 2001-2002 (25 ottobre 2001, con qualificazione ospite per via delle reti realizzate in trasferta, dopo l’1-1 dell’andata a Marassi) e secco 2-0 blucerchiato nell’andata degli ottavi di finale del 2004-2005 (19 novembre 2004, col Toro poi inutilmente vittorioso per 2-1 nella gara di ritorno nella “Superba”). Quindi, in Coppa Italia si contano 11 confronti, con 5 vittorie del Torino a fronte delle 3 della Sampdoria (3 anche i pareggi), mentre il computo delle reti è in perfetto equilibrio: 12 per parte. Ricapitolando, tra Serie A, Serie B e Coppa nazionale, il Torino ha ospitato la Sampdoria 64 volte, conquistando l’intera posta in 35 occasioni, contro le 11 della “Samp” (18, invece, i pareggi). Il Toro è nettamente in vantaggio anche nel conteggio delle reti: 101-60.

Giuseppe Livraghi

 

Cari intellettuali, l'estremismo ideologico genera violenza

Intellettuali, uomini di cultura o noti politici che hanno firmato appelli per il terrorista Cesare Battisti, stiamo aspettando le vostre scuse che (come da copione) non arrivano. Cesare Battisti ha ammesso di essere un assassino
 La prima volta che il carcere gli ha fatto bene. Chi ha dato la notizia parla di un atto liberatorio. Le scuse continuano nel non arrivare, ai  famigliari delle vittime, a tutti gli Italiani. Una richiesta respinta al mittente.Forse sperare che chiedano scusa è troppo.  Ma almeno auspicare un ravvedimento. Invece hanno sempre ragione, questi intellettuali che sono dalla parte della storia. 
Anzi si sentono, sono la storia. Peccato ci siano tra loro anche bravi, bravissimi scrittori, la dimostrazione pratica che l’ ideologia non fa ragionare. Ideologia rossa o nera che sia. Non ammettendo di poter sbagliare non sono disponibili nel rivisitare i propri atti. Una ottusità portata ai massimi livelli fino a coprire sempre culturalmente e politicamente un assassino reo confesso come Cesare Battisti. Ma non si fermano a questo. Quando gli anarcoidi ed insurrezionalisti minacciano di mettere a ferro e fuoco Torino parlano già di criminalizzazione del dissenso.  Straparlano. E dopo che le forze dell’ ordine requisiscono ai manifestanti diversi strumenti atti a offendere, sostengono che la colpa è delle forze dell’ordine. E tutti ma proprio tutti sono rigorosamente No Tav.  L importante è fare casino contro il sistema capitalistico. Importante è  produrre caos.  Ciarpame estremamente pericoloso e violento, violenza manifesta anche solo con le  parole. Se ne è accorto il questore di Torino Messina.  Sicuramente lo rimpiangeremo. In un anno ha fatto ciò che i suoi predecessori non erano riusciti a fare in dieci. Testimonianza che il più delle volte è un problema di volontà dello Stato. Stato democratico che ha diritto e dovere di difendersi. E l’ unico modo di difendersi è reprimere i delinquenti, arrestati e condannati.  Altro che criminalizzazione del dissenso. Ma anarcoidi e comunistoidi sono in buona compagnia. A Verona il fascistello con il braccio alzato grida “Salvini è uno di noi”, provoca la poliziotta della Digos.  Le  urla “arrestami”, insultandola. Voleva aggredire i manifestanti, pacifici, che sfilavano contro il convegno sulla famiglia. Anche qui speriamo nell’ arresto del delinquente e nella sua condanna.  E siamo curiosi di sapere come il Ministro dell’ Interno Matteo Salvini intenda agire verso uno che sostiene di essere un suo supporter. Con un consiglio al Vice Premier, diffidare di questa gentaglia che parla a nome suo.  Come la sinistra dovrebbe diffidare di quest’ altra parte della mela di gentaglia.  Almeno diffidi quella sinistra che si considera democratica, perchè l’odio  non è mai stato e  non sarà mai costruttivo. Questa nostra democrazia ha bisogno come il pane di costruzione e non di distruzione. Da Verona a Torino ho visto tanto nichilismo, troppa voglia di distruggere e non di costruire. Sicuramente due icone della sinistra sono Sandro Pertini ed Enrico Berlinguer.  Il segretario del PCI nel 77 giudicò gli antagonisti di allora come piccoli untorelli.  Ed il più amato Presidente della Repubblica italiana sosteneva : meglio la più imperfetta delle democrazie che la più perfetta delle dittature.  Dittature che non hanno solo riguardato la destra fascista. Hanno riguardato un pezzo della sinistra dei comunisti. Ed il comunismo nato come ricerca di una totale libertà si è tradotto in negazione della libertà altrui. Così Cesare Battisti e il fascistello di Verona rimangono e sono solo delinquenti.
Patrizio Tosetto

"Capita anche questo! Obbligatorietà della copertura assicurativa dei veicoli"

LA LETTERA
Capita anche questo !  Obbligatorietà della copertura assicurativa dei veicoli . Oltre alla considerazione spontanea , della iniqua imposizione di una legge , che assolve solo ed esclusivamente all’arricchimento delle Assicurazioni , che ogni hanno producono utili proprio a seguito di questo vergognoso balzello , ancora peggio quando ipocritamente lo Stato attraverso gli organi di polizia finisce per tutelare l’illecito arricchimento di questa lobby ben più odiosa di altre . Di fatti , pensate che se uno o una viene fermata dalla stradale per mancato rinnovo assicurazione , ma entro 30 gg dalla scaduta assicurazione , paga 303,80 di verbale , ma non finisce qui , vengono tolti ben 5 punti e non finisce qui , gli viene sequestrata l’auto , ma non finisce qui , il povero malcapitato deve , quindi obbligato da questo stato , deve versare una copertura assicurativa minimo di mesi 6, e dunque il cittadino è obbligato a pagare l’assicurazione per 6 mesi, non ha valore un contratto annuale con pagamento trimestrale , devi pagare almeno 6 mesi . Ora appare chiara l’ insipienza di questa norma , iniqua , ingiusta , ipocrita a salvaguardia esclusivamente delle lobby delle Assicurazioni . Questa Italietta che ha perduto il senno , che consente alle Assicurazioni di essere le più alte in Europa , che ipocritamente utilizza i propri organi di polizia , per carità fanno il loro dovere , per obbligare i cittadini ad impinguare le casse delle Assicurazioni , È UNA VERGOGNA , aldilà poi del prezzo di una assicurazione , il più alto in Europa , vi é anche un altra distorsione , ne vogliamo parlare ?  5 punti sottratti , è una ingiustizia sociale , deterrente introdotto sempre a tutela della lobby , vogliamo parlare del numero di Assicurazioni prodotte , contro il numero degli incidenti prodotti ? Il saldo è a totale vantaggio della Lobby Assicurativa . E dunque mi domando Ministro Salvini , Ministro Di Maio , Ministro Buongiorno , Ministro Bonafede , Ministro Toninelli , vogliamo mettere mano al Codice della Strada ? Vogliamo obbligare le Compagnie Assicurative a calmierare i prezzi di Polizza ?Possiamo emendare la legge è togliere questa iniquità?  Sarebbe il caso davvero di proporre una legge di iniziativa popolare , contro questa bestialità! Bestialità? Certo siamo obbligati a pagare l’assicurazione, siamo e rimaniamo cmq responsabili in solido personalmente per il danno che creiamo , siamo totalmente obbligati a impinguare le Assicurazioni , e se togliessimo questo obbligo ? Forse le Assicurazioni potrebbero calarsi le brache e accettare la calmierizzazione dei prezzi , cosa giusta e buona . Ministro Di Maio e Ministro Salvini , vogliamo porre mano a questa inadeguata condizione ?
 

Giuseppe Mazzullo

Direttore generale CICAS

La busta inviata alla sindaca poteva esplodere

Il congegno trovato all’interno del plico sospetto inviato in municipio alla sindaca Chiara Appendino era “idoneo a esplodere”. Lo comunica la Questura di Torino che ritiene il gesto  riconducibile all’area anarco-insurrezionalista legata alle vicende dell’Asilo, il centro sociale sgomberato il 7 febbraio dalla polizia. Bastava uno strappo e i fili legati al congegno avrebbero potuto far scattare una detonazione. Il mittente della busta, “Scuola A. Diaz. Via C. Battisti 6, 16145 Genova” è un chiaro richiamo a soggetti anarchici.

La Madonna (in nero) del Giovenone

La donna (in nero) protagonista di questa quinta uscita è dipinta da Gerolamo Giovenone e ancora una volta si trova ai Musei Reali di Torino presso la Galleria Sabauda. Prima di vedere brevemente la rossa Madonna in trono con il Bambino tra San Giulio D’Orta e San Giuseppe del Giovenone, seguitemi nel “recap” delle precedenti uscite.

Abbiamo iniziato con la Duccio di Buoninsegna, detta anche Madonna di Torino, il quadro è il più antico dipinto del pittore originario di Siena, Duccio di Buoninsegna. Risale al 1280-1283 e ha un’indole bizantina che non è insolita per il periodo in cui è stata realizzata, ma che è assolutamente affascinante perché la collega alle opere di un altro caposaldo del XIII secolo, il geniale, imprescindibile Cimabue, pittore di cui il notissimo biografo Giorgio Vasari scrisse nelle sue Vite, Fu il primo a scostarsi dalla goffa e ordinaria maniera greca, ritrovando il principio del disegno verosimile alla latina. In effetti Cimabue -e attraverso di lui Duccio di Buoninsegna-, intuisce il moto di cambiamento interno alla pittura bizantina, facente capo al forte desiderio di movimento. La pittura bizantina tradizionalmente ieratica e clamorosamente silenziosa, in Europa coltiva la tendenza alla resa dei volumi, come risultato del bisogno latente di comunicazione con l’osservatore. L’intuizione del Cimabue (1240-1302) è così forte da rendergli il merito di aver avviato la rinascenza della pittura italiana. I soggetti carichi di sentimento sono a qualche generazione di distanza nel solco dell’intuizione del senese; Dante lo cita nella Seconda Cantica come colui di cui si conserva il grido. Nella Duccio di Buoninsegna dunque notiamo tutte le caratteristiche che possono mostrare i passaggi tra gli stili, osservando due cose, prima di tutto, le linee spezzate, da cui si intuisce l’attenzione al volume del corpo, perciò al suo prendere spazio; poi, in secondo luogo, vediamo la Madonna tacere tra due momenti quello del dialogo con l’osservatore e quello ludico con il bambino. Quindi qui la comunicazione già esiste, con il volume al minimo, sospesa nel momento dell’ultimo sguardo e attaccata alla forza del gioco. Dopo è uscita la Madonna delle Ciliegie, del maestro dell’agosto di Palazzo Schifanoia. Ancora una volta abbiamo avuto occasione di parlare del movimento contro la guerra Donne in Nero; si è parlato del presidio portato avanti dalla Casa delle Donne di Torino in centro città all’angolo tra via Garibaldi e via XX Settembre ogni ultimo venerdì di ogni mese. La Madonna delle Ciliegie è dipinta con un mantello di colore nero e lucido come il velluto e ha pendenti sul capo due rami di ciliegio simbolo della passione di Cristo e per i quali si è ricordato l’episodio della battaglia di Keraso, vinta dai Romani. Poi con la terza uscita abbiamo visto il Polittico di Sant’Anna dell’amatissimo Gaudenzio Ferrari di cui si è detto, quattro tavole sono ai Reali di Torino e due alla National Gallery di Londra. Polittico che potrebbe essere oggetto di dialogo tra i lettori che vogliano interrogarsi su quale sia la parte preferita tra le quattro analizzate. In altre parole, vi sentite più vicini al tenero congiungersi della Madonna con il Bambino sulle ginocchia di Sant’Anna (scena centrale), all’abbraccio carico di salvezza (sulla sinistra), alla fuga di Gioacchino dal tempio (a destra) oppure, in ultimo, al pensoso e onnisciente Salvator Mundi (sopra)? Il pezzo della scorsa settimana, ossia la quarta uscita dedicata alla Madonna con il Bambino e sei Santi di Andrea Mantegna, ha dato occasione di ricordare di un certo modo di dipingere tipico del XV/XVI secolo quello che accosta i ritratti di figure viventi e figure sovrannaturali. La Madonna con Bambino e sei Santi è un quadro datato circa 1485 e conservato ai Musei Reali di Torino. Non è raro per Andrea Mantegna scegliere di dipingere Santa Maria in nero, ad esempio anche la Madonna con coro di angeli, conservata a Milano presso la pinacoteca di Brera, una tempera grassa su tavola attribuita sino al tardo XIX secolo al Bellini, ha indosso un mantello nero che le cinge il grembo, il capo e le spalle. Santa Maria e il Bambino della Brera di Milano si stagliano sullo stesso cielo azzurro della Madonna con sei Santi dei Reali di Torino, ma in questo caso i due sono circondati da angeli distinti in Cherubini e Serafini a seconda del colore delle ali; grande assente il San Giovannino, da sempre compagnia preferita di Cristo Bambino. Eccoci dunque a parlare della Madonna del Giovenone, accomunata alle altre per alcuni motivi e unica per certi aspetti. Per i caratteri di somiglianza vediamo prima di tutto il fatto che si tratta di una Madonna in trono -cosa che la rende più simile alla Duccio di Buoninsegna-, poi la Giovenone ha il mantello di un nero lucido come il velluto -e perciò ricorda la Madonna delle Ciliegie-, considerando la datazione invece, vediamo la data del 1533 cosa tra tutte quelle fin qui nominate che la rende la più vicina al polittico gaudenziano datato al 1508, in ultimo anche la Madonna del Giovenone inscena figure sovrannaturali proprio come nella Madonna con Bambino e sei Santi di Andrea Mantegna. Per quanto riguarda il resto, infine, la Madonna in nero di Gerolamo Giovenone tra i santi Giulio D’Orta e Giuseppe ha dei capelli di cui il colore porta eccezione rispetto a tutte le altre.

Ellie

https://www.museireali.beniculturali.it/opere/madonna-trono-bambino-fra-santi-giulio-dorta-giuseppe/


 

A Orbassano arriva il BiblioHUB!

La Biblioteca su ruote arriva in piazza Umberto I. Alle ore 17 inaugurazione dello scaffale dedicato alla Comunicazione Alternativa Aumentata

Lunedì 8 aprile in piazza Umberto I arriverà il BiblioHUB, una vera e propria “Biblioteca su ruote”! In particolare il BiblioHUB è una struttura mobile polifunzionale e multimediale di informazioni su cultura, tempo libero e servizi al cittadino, punto di prestito di libri, raccolte tematiche (per esempio sul bullismo), laboratorio ludico-didattico per bambini. E ancora, può offrire e-books scaricabili con QR-code, lettura digitale su ereader, vetrina di bookcrossing, hotspot wi-fi, internet-point, opere di arte contemporanea, giochi da tavolo, proiezione di video. Rappresenta un vero e proprio luogo d’incontro e di socializzazione. Il BiblioHUB è un progetto di livello nazionale: la Biblioteca su ruote sarà, nei prossimi giorni, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Area Metropolitana Torinese (Area SBAM Ovest) a Beinasco, Bruino, Orbassano, Piossasco, Rivalta di Torino, Villarbasse e Volvera. In maggio BiblioHUB sarà presente al Salone del Libro di Torino (dal 9 al 13) per poi spostarsi dal 14 al 19 nei dintorni di Moncalieri, sempre in cooperazione con il Sistema Bibliotecario Area Metropolitana Torinese. Il tour seguirà quindi in Lombardia, nelle aree di Brescia e poi Milano, con una puntata anche in Sardegna, per poi proseguire lungo tutta Italia. A Orbassano, lunedì 8 aprile, il BiblioHUB sarà aperto al pubblico dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.30 con libri, letture animate, punto prestiti e informazioni realtà virtuale e tante sorprese! Inoltre dalle 15 alle 17, appuntamento con la storia di Orbassano: lo storico orbassanese PierCarlo Barberis risponderà a curiosità e particolarità sul passato e le tradizioni del territorio.Alle ore 16, appuntamento per i più piccoli (anni 0-3) con Filastrocche per tutti con Nati per Leggere Piemonte (a cura dell’Associazione Educazione Progetto con il contributo della Compagnia di San Paolo. Alle ore 17 “Libri per tutti!”: inaugurazione dello scaffale in CAA – Comunicazione Alternativa Aumentata, progetto della Fondazione Paideia (con la presenza della Dott.ssa Anna Peiretti della Fondazione Paideia)

“E’ un vero piacere rientrare nel percorso del BiblioHUB – dichiara l’Assessore alla Cultura, Stefania Mana -. La presenza di questa vera e propria Biblioteca su ruote può davvero rappresentare un’occasione concreta per avvicinare sempre più persone alla lettura: in questo senso la nostra Amministrazione sta investendo molto, grazie al lavoro e all’impegno del personale della nostra Biblioteca Comunale, per incentivare l’avvicinamento alla lettura e far crescere la passione per i libri attraverso appuntamenti, iniziative e attività rivolte a tutti i tipi di target, dai giovanissimi agli adulti, dagli appassionati di argomenti particolari agli amanti dei classici, dagli incontri con gli autori del territorio alla Festa del Libro, che ricordo sarà dall’11 al 14 aprile prossimi. Vi invitiamo quindi a venirci a trovare all’interno del BiblioHUB, ma anche e sopratutto a continuare a usufruire dei servizi, tanti e diversi, offerti dalla nostra Biblioteca nella sua nuova sede in strada Piossasco 8: impegniamoci tutti insieme affinchè la lettura diventi un’azione quotidiana, una buona abitudine volta alla crescita di una cultura diffusa, armonica e concreta della nostra società.”
 
“Orbassano è Città che Legge…e lo è non solo tra le mura della Biblioteca Civica, ma anche in piazza! – spiega il Sindaco, Cinzia Maria Bosso – Grazie al BiblioHUB, infatti, la nostra Biblioteca e il suo personale saranno ancor comodi da raggiungere, presenti nella nostra piazza centrale. Ma, soprattutto, Orbassano è Città che Legge PER TUTTI, e lo confermeremo con l’inaugurazione dello scaffale dedicato alla CAA, la Comunicazione Alternativa Aumentata. La CAA è un tipo di letteratura rivolta in particolar modo a bambini e ragazzi, ma anche adulti, che presentano bisogni comunicativi particolari, disabilità cognitive, difficoltà motorie, comunicative e linguistiche. E’ uno strumento efficace per favorire l’accesso alla lettura per chi presenta disabilità, adatto all’inclusione e di supporto allo sviluppo di questi soggetti. Lo scaffale della CAA, che inaugureremo in occasione del BiblioHUB, vedrà poi una sua collocazione all’interno della nostra Biblioteca: vogliamo che diventi punto di riferimento non solo per i bambini e i ragazzi che ne hanno bisogno, ma anche per le famiglie, le insegnanti, i servizi educativi e sanitari, affinchè sia possibile partecipare alla lettura creando momenti di condivisione e complicità. Anche questa iniziativa della CAA rientra nel progetto, avviato dalla precedente Amministrazione, di ‘Orbassano senza barriere’: passo dopo passo, stiamo lavorando affinchè la nostra Città diventi luogo non solo senza barriere architettoniche, ma anche senza barriere culturali e sociali in cui l’inclusione, la collaborazione e la sensibilità verso i bisogni dell’altro siano la base di una Comunità in cui è possibile e piacevole vivere per tutti, indipendentemente dalle necessità di ognuno.”