redazione il torinese

Museo dell’automobile a guida facilitata

“Scopo del progetto è rendere fruibile a chi può avere problemi di comprensione, come i disabili psichici lievi, il nostro immenso patrimonio culturale e, in questo caso, lo splendido Museo dell’automobile di Torino”

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A parlare è Laura Barbotto coordinatrice del progetto “Sottovoce”  per la  Cooperativa sociale “La Bottega” di Grugliasco nel corso della presentazione, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, il 10 novembre, della prima guida museale italiana. Si tratta precisamente, della “Guida facilitata al piano storico del Museo nazionale dell’automobile di Torino” elaborata in applicazione delle “Linee guida europee di lettura facilitata – Easy to read”. Dopo il saluto del vicepresidente del Consiglio regionale, che ha sottolineato l’importanza del progetto anche nella scelta del prestigioso museo torinese, una istituzione parte di quel sistema che ha reso il capoluogo subalpino una meta turistica sempre più ambita, sono intervenuti diversi relatori. Oltre Barbotto, ha preso la parola per la redazione del periodico “Sottovoce”, Elena Bellafemmina, per spiegare il lavoro svolto allo scopo di rendere effettivo il diritto di comprendere, di rimuovere le barriere intellettuali. Una impresa non semplice, volta a facilitare il linguaggio e la presentazione dei concetti e delle informazioni che si intende rendere fruibili. Un diritto, quello di comprendere, che può riguardare tutti, posto che le difficoltà possono nascere nel corso di una vita a causa di disabilità acquisite, di malattie e dell’invecchiamento. Nel corso della presentazione – coordinata da Mario Guglielminetti docente di Marketing museale all’Istituto per l’arte e per il restauro di Palazzo Spinelli a Firenze e all’Università di Torino – hanno preso la parola: Rodolfo Gaffino Rossi, direttore del Museo, Antonio Vitulano, presidente de “La Bottega S.c.s. onlus, Giancarlo D’Errico, presidente Anffas Piemonte (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale). Per la Fondazione Crt,  che ha dato un sostanziale contributo per la realizzazione del progetto, è intervenuta Roberta Delbosco, responsabile dell’area Welfare e territorio.

AB – www.cr.piemonte.it

Il futuro sostenibile inizia sotto la Mole

Scienza e tecnologia combattono i cambiamenti climatici dopo Parigi 2015 nel rinnovato centro IIT di Torino, con la collaborazione scientifica del Politecnico di Torino

 bio ambiente

Dall’inizio della Rivoluzione Industriale a oggi, la concentrazione di gas serra in atmosfera è aumentata in modo costante: l’anidride carbonica è cresciuta del 30% circa e la concentrazione del gas metano è più che raddoppiata, per citare due esempi. I gas serra sono un nemico subdolo. Nella percezione comune essi non rappresentano infatti una minaccia immediata, perché non sono velenosi, né pericolosi di per sé; questo lascia molti alibi ai governi, ai paesi, ma anche ai singoli cittadini, che comunque contribuiscono con le loro attività quotidiane e con i loro stili di vita alla loro produzione.

Eppure lentamente i gas serra di origine antropica (anidride carbonica, metano e protossido di azoto in primis) producono i loro effetti sul clima. Gli ultimi anni sono stati i più caldi sulla superficie terrestre da quando l’uomo misura la temperatura del Pianeta, raggiungendo nel 2015 un incremento di +0,75°C rispetto alle temperature medie dell’era preindustriale; la calotta artica non è mai stata così ridotta in estensione e la concentrazione media di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre è oramai stabilmente sopra le 400 parti per milione.

Tutto questo si riflette già oggi nell’inconfutabile incremento degli eventi atmosferici estremi (siccità, tifoni, inondazioni) e nei danni da loro provocati, in un innalzamento del livello dei mari che comincia a produrre i primi profughi climatici e metterà a rischio popolazioni e asset economici in numero crescente nei prossimi decenni, in una perdita di biodiversità dovuta a una lenta ma inesorabile migrazione di specie animali e vegetali verso i poli.

Affrontare la sfida posta dal riscaldamento globale del nostro Pianeta richiede dunque un cambiamento di paradigma, una vera e propria rivoluzione ormai non più procrastinabile. La Conferenza delle Parti COP21 di Parigi (dicembre 2015) ha vincolato 195 Paesi a mettere in campo azioni concrete per far sì che l’incremento di temperatura della superficie terrestre conseguente all’effetto serra sia contenuto ben al di sotto dei 2°C: ora si tratta di capire come raggiungere questo obiettivo.ENERGIA PULITA

Lo sviluppo di tecnologie innovative per contrastare il riscaldamento globale è proprio la missione del nuovo Centre for Sustainable Future Technologies dell’Istituto Italiano di Tecnologia che svolgerà la sua attività di ricerca anche con la collaborazione scientifica del Politecnico di Torino.

La mission del nuovo Centro è stata presentata oggi nell’Aula Magna del Politecnico, dove il Direttore del Centro, Guido Saracco, ha illustrato le linee guida della ricerca e sviluppo in risposta ai principali problemi di sostenibilità indotti dal riscaldamento globale.

Il Centro ha un budget annuo superiore ai 5 milioni di euro, per metà legati a finanziamenti pubblici e per metà acquisiti sul mercato della ricerca (bandi internazionali, progetti industriali, ecc.). Vi operano circa cinquanta ricercatori specializzati in diverse discipline (fisica, chimica, biochimica, biotecnologie, nanotecnologie, ingegneria chimica e dei materiali, elettronica, ecc.) che collaborano grazie ad una convenzione stipulata tra i due enti con diverse aree di ricerca del Politecnico di Torino, con il risultato di raggiungere una massa critica considerevole non solo in termini di competenze, ma anche di strumentazione scientifica in laboratori condivisi.

Gli assi di azione del centro spaziano dalla cattura e riutilizzo dell’anidride carbonica come materia prima di processi produttivi, allo sviluppo di sistemi di produzione distribuita sul territorio e alimentata da materie prime e energie rinnovabili, fino allo sviluppo di sistemi bio-mimetici di conversione dell’energia solare in composti chimici, materiali e combustibili rinnovabili, allo stoccaggio di calore di bassa temperatura per un suo riutilizzo dilazionato nel tempo (ad esempio, il calore accumulato in estate reso fruibile in inverno).

Tra le ricerche più all’avanguardia in corso lo sviluppo, il Centro si occupa di pannelli foto-elettrochimici a basso costo e alta efficienza per la conversione dell’energia solare in combustibili, di sistemi di additive manufacturing che potranno un giorno permettere di produrre ovunque prodotti basati su materiali riciclabili, superando le catene di distribuzione e attingendo a sole fonti rinnovabili. Un forte investimento addizionale è stato infine garantito dalla direzione scientifica di IIT nel settore dell’ingegneria metabolica (synthetic and systems biology), una delle 10 tecnologie emergenti individuate quest’anno dal World Economic Forum, per attrarre nel centro uno scienziato in grado di dirigere un settore molto promettente per la realizzazione di processi chimici sostenibili. Le selezioni sono in corso attraverso un panel di esperti internazionali. L’obiettivo qui è la modifica dei percorsi metabolici di microorganismi perché questi possano produrre a temperature prossime a quella ambiente prodotti a base di carbonio rinnovabili normalmente non associati ai loro cicli vitali ma di grande interesse industriale (es. acido lattico da organismi fotosintetici come i cianobatteri, bioplastiche da microorganismi aerobici o anaerobici, ecc.).

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Alla presentazione delle attività del Centro è seguita una tavola rotonda, nel corso della quale la questione della lotta ai cambiamenti climatici è stata dibattuta con esponenti di alto profilo del mondo della ricerca (Marco Gilli, Roberto Cingolani, Gunter Pauli) dell’industria (Roberto Casula, Agostino Re Rebaudengo, Dario Giordano) e dell’economia (Cristina Balbo, Alessandro Marangoni, Gabriele Galateri di Genola), per formulare infine un messaggio chiaro che possa ispirare i policy makers a farsi parte attiva per la soluzione di queste problematiche.

800 TESSERE MUSEI TORINO PIEMONTE PER GLI STUDENTI DEL LICEO “ALDO PASSONI”

musei-passoniIn questi giorni sono state consegnate agli studenti del Liceo Artistico “Aldo Passoni” di Torino 800 tessere dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte, la card che consente l’accesso libero e illimitato in moltissimi musei, Residenze Reali, castelli, giardini e fortezze, collezioni permanenti e mostre temporanee di Torino e del Piemonte. L’Istituto ha acquistato le tessere per i propri studenti perché crede fermamente nell’importante funzione svolta da questo strumento per favorire al meglio la diffusione della cultura anche tra i più giovani e per stimolare in misura sempre maggiore l’interesse alla scoperta e alla conoscenza del patrimonio artistico cittadino e regionale, come dimostrato dai numeri che hanno fatto registrare oltre 130.000 abbonati in Piemonte.

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Per maggiori informazioni sull’Abbonamento Musei:

Numero Verde 800.329.329 –  www.abbonamentomusei.it

Corsi e ricorsi, narrati, vissuti in “Dove finisce il mare”

COPERTINA DOVE FINICE IL MARE.inddGrande affluenza di pubblico, domenica scorsa 6 novembre a Villa Giulia di Pallanza (VB), per la presentazione del romanzo di Felice Iracà “Dove finisce il mare”, edito da PUNTOLINEA. Il Comandante dei Vigili del Fuoco di Verbania (questo l’incarico ricoperto attualmente dall’autore), ha deciso che i proventi delle vendite saranno devoluti al Comprensorio Scolastico di Amatrice, il comune laziale più colpito dal recente sisma del 24 agosto che, come sappiamo, ha coinvolto anche buona parte dei comuni dell’Umbria e delle Marche. L’incontro, arricchito dal contributo musicale di due giovani artisti e dalle letture “in diretta” motella-librodi alcuni brani del libro, è stato presentato dal direttore del settimanale Eco Risveglio, Andrea Dalla Pina, e dalla professoressa Silvia Magistrini. Dopo una breve introduzione del Prefetto del VCO Iginio Olita e di Monica Abbiati, Assessore alla Cultura del Comune di Verbania:” Ho ritrovato la freschezza espressiva di un libro precedente” ha detto Magistrini ” e la sua persona intrisa di umanità; tre sono i verbi che mi hanno colpito e si ricollegano al terremoto: resistere, sperare, rinascere”. Dal canto suo, Dalla Pina aveva sottolineato il fatto che “ ….il romanzo è composto da tanti piccoli quadri, che delineano un tipo di psicologia umana”. Gli stessi quadri, richiamano alla mente personaggi e situazioni de “i Promessi Sposi”, quasi a sottolineare corsi e ricorsi storici che si perpetuano nel tempo. “Un romanzo di mare e di cielo, che esplora l’eterno duello tra il bene e il male, la legalità e il malaffare…”. Felice Iracà, ingegnere e giornalista pubblicista, vive a Verbania dove è Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco del Verbano Cusio Ossola. Ha già scritto “Le Campane di San Leonardo”, dove si descrivono avventure di pompieri a Intra e Pallanza e, nel 2006 ,“Io ce l’ho un’anima – 10 storie di quotidiana anormalità “. Come ha detto lo stesso autore, l’idea di scrivere quest’ultimo romanzo, è “scoccata” circa 3 anni fa.

Elio Motella

“Contemporary art week”: da The Others a Operae, l’amore per il bello ha invaso la città

Code per entrare alle fiere di arte contemporanea, grandi performance per l’avanguardia musicale del Club to Club. Da The Others a Operae, anche quest’anno il tanto atteso weekend torinese è stato un successo

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“La bellezza salverà il mondo”, diceva un saggio. Il weekend dell’arte si è concluso e già ne proviamo nostalgia. Il primo fine settimana di novembre è uno di quei momenti torinesi che ci fa sentire orgogliosi della nostra città e della sua impronta culturale – quell’impronta che non vorremmo perdere. Alberghi pieni, ristoranti stracolmi, file e file di persone, tutte unite dall’amore per il bello. Da The Others a Operae, da Flash Back a Paratissima, da Nesxt a Dama, fino alle vecchie glorie Artissima e Club to Club.  26 mila i visitatori che hanno affollato l’ex ospedale Maria Adelaide da giovedì a domenica sera. Una nuova ambientazione per la stessa atmosfera un po’ lugubre e dimessa che tanto caratterizza la fiera delle giovani gallerie di The Others art fair: nonostante l’abbandono delle carceri, il cortile dell’ospedale e i suoi corridoi sono stati comunque presi d’assalto e lunghissime erano le file fuori dall’entrata. <Sono felice perché il cambio di sede è stata una bella sorpresa – ha raccontato Andrea Casiraghi, l’organizzatore -: gli spazi erano più arte-ricci-2ampi e più fruibili dal pubblico, fatto che ha reso più felici anche gli stessi espositori. Inoltre ci siamo trovati molto bene a Borgo Rossini: il quartiere ha risposto molto positivamente al nostro arrivo>. Da quest’anno la nuova impronta della fiera è il “nomadismo culturale”, spostarsi in luoghi abbandonati della città per riqualificarli: <Certo ci piacerebbe rimanere ancora un anno, con l’obiettivo di raddoppiare le gallerie e aprire il piano superiore – ha concluso Casiraghi -; poi, chissà>. Piume disegnate con perfezione metodica, uova che diventano teschi se non vengono accudite, stanze fatiscenti che riprendono vita con l’estro di un disegnatore, esplosione di sentimenti su una tela di arte-ricci-1colori. A The Others il talento è di casa. Artissima ha visto l’arrivo di 50 mila visitatori, 2500 collezionisti, 193 gallerie in rappresentanza di 34 paesi. Cinquanta i curatori e direttori di musei che hanno disposto le ben 2 mila opere d’arte che hanno invaso l’Oval Lingotto. La novità di quest’anno sono state le tre nuove sezioni: Present Future, per i nuovi talenti; Back to the Future, per i grandi artisti pionieri del passato, e Per4m, lo spazio dedicato alle performance. Grandi numeri anche per Paratissima. 600 artisti emergenti, 37 creativi premiati, 14 gallerie di arte contemporanea, 17 nazioni, 5 progetti internazionali, tantissimi bambini e famiglie. Girando per la fiera di Torino Esposizioni non si può non rimanere attratti dai cerbiatti di Betty Amicucci, dove microcosmo e macrocosmo si mescolano arrivando all’onirico, oppure dai bellissimi libri di Maurizio Alfero, che con cura metodica piega pagina per pagina trasformandole in scritte o disegni tridimensionali. E poi ci sono le polaroid incastrate in custodie di vecchi Cd del progetto #sottoilcieloditorino, le ironiche statue di Viviana Greganti che lanciano appelli come “Dio dammi un segno della tua assenza”, oppure i dipinti su erba sintetica di Gian Luca Zuccarello. Fino ai bellissimi gioielli di ArkyFly, dove i quadri, i baffi e lo spirito di grandi pittori e artisti prendono vita nel plexiglass. 44 gallerie e 14 mila visitatori per Flashback, all art is contemporary, la fiera di arte antica e moderna che invade il Pala Alpitour, mentre 33 designer e oltre 18 mila e cinquecento i visitatori di Operae, il primo festival dedicato al design indipendente a Palazzo Cisterna. Alto livello qualitativo, partecipazione internazionale e business le tre parole chiave; Designing the future il tema. Grande l’apprezzamento per Piemonte Handmande, il progetto che vede la sinergia di artigiani locali, designer e gallerie di design contemporaneo, riuniti insieme per produrre dieci progetti unici chearte-ricci-4 sono stati presentati in anteprima all’interno della fiera. Un modo concreto per valorizzare la tradizione artigiana proiettandola fattivamente verso il futuro. Dulcis in fundo, successo totale per il Club to Club, il più grande festival di musica elettronica in Italia: più di 50 artisti provenienti da 15 paesi del mondo, 70 performance tra cui 18 in esclusiva italiana e 12 in anteprima assoluta, ma soprattutto 45 mila spettatori provenienti da 33 paesi del mondo. Quaranta le ore di musica suonate tra i capannoni industriali dell’Oval, le calde atmosfere della Reggia di Venaria e l’intimità del Conservatorio Verdi. Il tutto per ospiti d’eccezione: da Jonny Greenwood dei Radiohead feat il compositore israeliano Shye Ben Tzur a dj Shadow, da Arca a Ghali. Quest’anno l’obiettivo era spaziare in più generi musicali, dal rock industrial degli Swans ai ritmi africani di Nan Kolè all’ipnosi noise degli Autechre fino alla dance di Laurent Garnier. E ha funzionato. Con la sua “contemporary art week” da tutto esaurito, Torino si riconferma città di cultura, arte e amore per il bello.

 

Giulia Ricci

 

Oggi al cinema

Le trame dei film nei cinema di Torino / A cura di Elio Rabbione

 

america-pastor-filmAmerican Pastoral – Drammatico. Regia di Ewan McGregor, con Ewan McGregor, Jennifer Connelly e Dakota Fenning. Tratto dal romanzo di Philip Roth, è la storia di Seymour Levov, detto “lo svedese”, un uomo cui la vita ha regalato tutto, il successo non soltanto sportivo, una fortunata carriera come imprenditore, una moglie ex reginetta di bellezza, una famiglia di cui andare fieri. Il classico americano self-made man. Fino al giorno in cui questo mondo perfetto – siamo nel 1968 – scoppia e va in frantumi, allorché la figlia sedicenne, che appartiene ad un gruppo terroristico, fa esplodere un ufficio governativo procurando la morte di un uomo. Durata 108 minuti. (Centrale, anche V.O.)

 

I babysitter – Commedia. Regia di Giovanni Bognetti, con Diego Abatantuono, Francesco Mandelli e Paolo Ruffini. L’ex sceneggiatore di “Belli di papà” si cimenta adesso con la notte brava del giovane Andrea, cui un padre dai troppi impegni affida il proprio ragazzino piuttosto vivace. Ma che succede se la villa di famiglia si può prestare benissimo a fare da sfondo alla festa di compleanno di Andrea? Durata 90 minuti. (Uci)

Café Society – Commedia. Regia di Woody Allen, con Jesse Eisenberg, Kristen Stewart, Steve allen woodyCarrell e Blake Lively. Bobby, trentenne neyworkese e rampollo di una squinternata famiglia ebraica, dove circolano pure componenti malavitosi, corre a Hollywood per entrare a servizio dello zio, apprezzato agente di divi e divette. Si innamorerà della giovane segretaria di studio. Ma c’è già un altro nel suo cuore e le cose inevitabilmente si ingarbuglieranno. Uno sguardo al vecchio cinema, gli amori, le battute di Woody a raffica, tutto secondo i canoni di un autore giunto bulimicamente al suo 47° film. Durata 97 minuti. (Romano sala 3)

 

Che vuoi che sia – Commedia. Diretto e interpretato da Edoardo Leo, con Anna Foglietta e Rocco Papaleo. Una coppia come tante nell’Italia di oggi, le difficoltà economiche non permettono la decisione di un figlio. L’ideona è di proporre al grande popolo della rete una raccolta fondi che venga a ricoprire le spese per un amplesso con la moglie. Grande successo dell’iniziativa: e poi? Durata 104 minuti. (Massaua, F.lli Marx sala Groucho, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Doctor Strange – Fantastico. Regia di Scott Derrickson, con Benedict Cumberbacht, Tilda Swinton e Mad Mikkelsen. Un medico newyorkese, all’apice del successo, vede compromessa la propria professione da un incidente d’auto, per cui la forza e l’abilità delle sue mani non sono più quelle di un tempo. In un antico monastero del Nepal, dove decide di recarsi, l’uomo di scienza convertito ad un ruolo del tutto mistico, fa il suo incontro con un Maestro, detto l’Antico, cui sta a cuore la protezione della Terra da forze negative. Alla nuova scuola prevarranno arti marziali e autocontrollo, per una lotta comune contro il Male. Un vecchio eroe dei fumetti Marvel rispolverato per l’occasione. Durata 115 minuti. (Ideal, Lux sala 1, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Fai bei sogni – Drammatico. Regia di Marco Bellocchio, con Valerio Mastandrea, Roberto Herlitzka, Piera Degli Esposti e Berenice Bejo. Dal bestseller di Massimo Gramellini, giornalista tra i più sogni-filmapprezzati in Italia, celebre per il suo “Buongiorno” lanciato dalla prima pagina della “Stampa”, volto televisivo del Circo Barnum firmato Fazio e oggi pure in autonomia (riempitiva da rimpicciolimento spazi). Un romanzo che è la perdita della madre da parte di un bambino di soli nove anni, una perdita che ha condizionato la vita di un uomo oltre i quarant’anni. Durata 134 minuti. (Due Giardini sala Nirvana e Ombrerosse, Lux sala 2, Massimo 2, Reposi, The Space, Uci)

 

Frantz – Drammatico. Regia di François Ozon, con Pierre Niney e Paula Beer. All’origine un testo teatrale, cui seguì nel ’32 un film di Lubitsch; oggi l’autore di “8 donne e un mistero” e di “Potiche” riprende il tema sottolineando le pagine del pacifismo. In un piccolo villaggio della Germania appena uscita dalla Grande Guerra, il giovane Adrien si reca in visita alla famiglia del ragazzo del titolo per chiedere a tutti il perdono per la morte che lui stesso ha causato in guerra. Non ne ha il coraggio, ma la presenza della fidanzata del defunto (la Beer è stata premiata a Venezia con il “Mastroianni” per questa interpretazione) lo spingerà verso una confessione: spetterà ad Anna accettare o no un nuovo futuro. Anche un omaggio all’antico bianco e nero. Eccellente la prova degli attori, ma sono soprattutto la delicatezza e l’esattezza che Ozon mette in ogni momento della storia a incantare. Durata 113 minuti. (Romano sala 3)

 

genius-filmGenius – Drammatico. Regia di Michael Grandage, con Colin Firth, Jude Law, Laura Linney e Nicole Kidman. Nella New York della fine degli anni Venti, l’incontro e l’amicizia tra lo scrittore Thomas Wolfe e l’editor Maxwell Perkins, che già aveva fiutato giusto tra le pagine di Scott Fitzgerald e di Hemingway grazie ad un talento non comune. Tanto lo scrittore è stravolto di esuberanza nel carattere e in una scrittura che si porta appresso numeri impensabili di pagine, quanto Max è di poche parole, amante della vita familiare, di calmi sguardi paterni, di aggiustamenti, di desiderio di sfrondare quel troppo scrivere. Wolfe morì appena trentottenne, e i rapporti tra i due alla fine s’incrinarono parecchio, accusato l’editor di aver stravolto con tutte le rigacce lanciate sul foglio quel che più di impetuosamente genuino c’era nello scrittore. Bello il soggetto, interessante per quanto scarnifica di quel rapporto, ma la passione è altra cosa, sia quella delle immagini e dei dialoghi sia quanto quella che lo spettatore vede crescere in sé. Il tutto scardinato da una sempre più incartapecorita Kidman, che non riesce più a costruire uno straccio di personaggio, anche soltanto per brevi tocchi. Durata 104 minuti. (Massaua, Romano sala 2, The Space, Uci)

 

In guerra per amore – Commedia. Diretto e interpretato da Pif, con Miriam Leone e Andrea Di Stefano. L’autore/interprete di “La mafia uccide solo d’estate” immagina questa volta che Arturo, un candido ragazzo newyorkese di origini siciliano, per chiedere la mano dell’innamorata Flora al padre debba catapultarsi nella terra d’origine: dove, siamo in pieno 1943, c’è la guerra e lo sbarco delle truppe a stelle e strisce ampiamente appoggiato dai boss mafiosi. Durata 99 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Ombrerosse, Lux sala 3, Massimo sala 1, Reposi, The Space, Uci)

Io, Daniel Blake – Drammatico. Regia di Ken Loach, con Dave Johnson, Hayley Squires, Natalie Ann Jamieson. Un carpentiere di Newcastle, ormai sessantenne, è costretto un giorno a chiedere un sussidio statale per una grave crisi cardiaca. Il medico gli ha proibito di lavorare e Daniel si ritrova a rivolgersi all’assistenza pubblica, ormai privatizzata, per un riconoscimento di invalidità. La macchina burocratica inglese lo costringerà a cercare lavoro, per aprirgli una lunga strada di umiliazioni e di ricorsi. Ancora un esempio del cinema politico e della rabbia di Loach, un “teorema” svolto dal regista con l’abituale metodica professionalità, la dimostrazione che c’è sempre l’occasione per trovare qualcosa nel mondo britannico, e non solo, che ti manda il sangue alla testa: ma questa volta Loach, forse per una sceneggiatura troppo “lineare” e “inevitabile”, non soddisfa come in tante altre prove del passato. Premiato a Cannes con la Palma d’oro. Durata 100 minuti. (Ambrosio sala 3, Eliseo Grande, F.lli Marx sala Chico e Harpo, Romano sala 1)

 

Inferno – Azione. Regia di Ron Howard, con Tom Hanks, Felicity Jones e Omar Sy. Arrivati alla terza inferno-filmpuntata, ormai gli intrighi di Dan Brown, la spettacolarizzazione di Howard e il faccione di Hanks/Robert Langdon, prezioso professore di simbologia ad Harvard che invecchia con saggezza sono una vera garanzia. A tutto questo s’aggiungano le cornici di Firenze Venezia Istanbul, gli enigmi che hanno inizio con la Sala dei Cinquecento e con l’affresco del Vasari, il capolavoro del Poeta, gli amici e i nemici che indossano differenti maschere, un virus letale di cui vorrebbe servirsi un pazzo per dare un taglio netto alla sovrappopolazione: molto, moltissimo materiale perché il pubblico, già prodigo verso il “Codice da Vinci” e “Angeli e demoni”, corra al cinema. Durata 121 minuti. (Greenwich sala 1, The Space, Uci)

 

Knight of cups – Drammatico. Regia di Terrence Malick, con Christian Bale, Cate Blanchett, Natalie Portman e Jude Law. Tra i set di Hollywood e le strade di Los Angeles e le luci di Las Vegas, la storia di Rick suddivisa in capitoli che prendono il titolo dalle carte dei tarocchi, uno sceneggiatore alla ricerca di se stesso, della propria famiglia, di un amore autentico facendo soprattutto i conti con le relazioni femminili che hanno occupato la sua vita. Riuscirà a mettere ordine in se stesso o sarà un continuo ricominciare nelle sacche di un tempo? Durata 118 minuti. (Eliseo blu)

 

Kubo e la spada magica – Animazione. Regia di Travis Knight. Kubo nasconde sotto la benda nera kubouna cicatrice e un occhio che non ha più e accudisce la madre malata. Ogni giorno scene in città a raccontare storie fantastiche, come quella di suo padre, un eroico samurai di cui nessuno ha più avuto notizie, e a guadagnare qualche soldo. Il ritorno a casa, alle prime ombre della notte, nasconde le insidie che gli tendono il vecchio nonno che con le odiose zie vorrebbe cavargli l’altro occhio: Kubo dovrà difendersi, mentre andrà alla ricerca della spada magica di suo padre come del proprio passato. Durata 101 minuti. (Ideal, The Space, Uci)

 

Lettere da Berlino – Drammatico. Regia di Vincent Perez, con Emma Thomson, Daniel Bruhl e Brendan Gleeson. Tratto dal romanzo “Ognuno muore solo” di Hans Fallada, viene narrata la vicenda vera di Anna e Otto Hampel e della loro rivolta, silenziosa e pressoché anonima, al regime hitleriano, della loro esecuzione nel 1943. Hanno perso il loro unico figlio sul fronte francese e da quel giorno disseminano per le strade di Berlino cartoline che chiedono ai concittadini di ribellarsi. L’interpretazione di un massiccio Gleason vale da sola il prezzo del biglietto, per il resto una trasposizione diligentemente corretta e poco più. Durata 97 minuti. (Eliseo Grande)

 

Masterminds – I geni della truffa – Commedia. Regia di Jared Hess, con Zach Galifianakis. Progetto inizialmente offerto a Jim Carrey, è il resoconto in chiave comica di una rapina, tra le strade degli States, che vede coinvolto David dalla vita monotona e desideroso di darle una spinta più che clamorosa, la sua collega Kelly per cui nutre una vera e propria cotta più un gruppo di (divertenti) balordi con cui dare l’assalto a 17 milioni di dollari. Durata 94 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Non si ruba a casa dei ladri – Commedia. Regia di Carlo Vanzina, con Massimo Ghini, Vincenzo Salemme, Manuela Arcuri e Stefania Rocca. La guerra di un comune cittadino contro un politico disonesto, Antonio contro Simone. Una denuncia non servirebbe a nulla, si sa, la burocrazia, gli intrallazzi, gli appoggi: allora Antonio mette su una piccola banda di cittadini fregati come lui ed escogita, una volta scoperto il conto in Svizzera dell’avversario, una bella truffa ai suoi danni. Durata 93 minuti. (Reposi, The Space, Uci)

 

Ouija – L’origine del male – Regia di Mike Flanagan, con Elizabeth Reaser, Henry Thomas e Doug Jones. Metà degli anni Sessanta, una madre con le sue due figlie attira nella propria casa di Los Angeles uno spirito maligno. Quando la ragazza più giovane verrà posseduta dall’implacabile entità, la famiglia dovrà ostacolare i suoi poteri pur di ricacciare lo spirito e riguadagnare la propria salvezza. Durata 98 minuti. (Ideal, The Space, Uci)

 

Pets – Vita da animali – Animazione. Regia di Chris Renaud e Yarrow Cheney. Dai realizzatori di “Cattivissimo me”, per dare una risposta a quel dubbio più che possibile che può colpire i proprietari di animali: che cosa fanno gli animali domestici quando i padroni sono fuori casa? E inoltre. la tranquillità di un terrier sconvolta dall’arrivo di un enorme cagnone dal pelo arruffato, la vita e le insidie per le stravedi New York, un coniglio feroce che guida un drappello di animali in rivolta, un amore pronto a guidare tutti verso la salvezza. Durata 87 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci)

 

La ragazza del mondo – Drammatico. Regia di Marco Danieli, con Michele Riondino e Sara ragazza-mondo-filmSerraiocco. Libero è appena uscito di prigione per spaccio, crede in una propria riabilitazione e incontra Giulia, giovane testimone di Geova. L’amore che nascerà tra i due ragazzi porterà la ragazza a rompere ogni rapporto con tutti. Durata 104 minuti. (Nazionale 2)

 

La ragazza del treno – Thriller. Regia di Tate Taylor, con Emily Blunt, Justin Theroux, Haley Bennett e Rebecca Ferguson. Ricavato dal bestseller di Paula Hawkins, mutato il panorama di periferia essendoci trasportati da Londra a New York, come chi ha letto l’avvincente romanzo ben sa (con la propria diversa triplice visuale femminile, con la sua bella dose di andirivieni temporali che ingarbugliano all’inizio ma che poi spianano una felice – per il lettore – strada alla conclusione) è la storia di Rachel, divorziata e alcolista, che ogni mattina, nella finzione di continuare ad avere un lavoro, passa con il treno dinanzi ad una casa in cui vive una coppia, da lei subito idealizzata. Poi c’è Anna, per cui Rachel è stata lasciata, che ora vive con Tom, l’ex di Rachel, non lontano da quella casa, e ancora Megan, la donna idealizzata ma forse da riconsiderare, che un giorno scompare. Rachel è legata a quella vicenda di tradimenti, amnesie, sparizioni e crudeltà più di quanto non immagini. Durata 112 minuti. (Ambrosio sala 1, Massaua, F.lli Mark sala Chico, Greenwich sala 3, Reposi, The Space, Uci)

 

La ragazza senza nome – Drammatico. Regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne, con Adele Haenel, Olivier Gourmet e Jérémie Renier. In un sobborgo di Liegi, la giovane Jenny Lavin svolge la propria attività di medico. Una sera, oltre un’ora l’orario di chiusura, qualcuno bussa alla sua porta ma lei decide di non aprire. Poche ore dopo, nelle vicinanze, viene ritrovato il corpo di una donna di colore, un’immigrata: Jenny si sente colpevole di quella morte e, nonostante tutti quanti si rifiutino di pensare ad un suo più debole coinvolgimento morale, Jenny prende a indagare in prima persona, rendendosi impopolare e coinvolgendo carriera e incolumità. Durata 113 minuti. (Nazionale 1)

 

Saint Amour – Commedia. Regia di Benoit Delepine e Gustave Kervern, con Gérard Depardieu, Benoit Poelvoorde e Chiara Mastroianni. Bruno, allevatore di bestiame, partecipa al Salone dell’Agricoltura a Parigi, accompagnato dal padre. Anche il vino rientra tra i loro interessi: decidono di fare un vero tour, attraverso la campagna francese. Sarà l’occasione per andare alla scoperta delle strade del vino come pure di riscoprire se stessi, iniziando da ciò che li accomuna. Durata 101 minuti. (Classico, Uci)

 

Sing Street – Commedia musicale. Regia di John Carney. Nella Dublino degli anni Ottanta, la vita, l’amore, la band, il successo del giovane Conor. Durata 104 minuti. (Ambrosio sala 2)

 

Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia – Animazione. Regia di Greg Tiernan e Conrad Vernon. In un supermercato, gli alimenti esposti sono ben felici se la clientela li acquisterà, ben lontani dal sapere quel che sta loro per succedere… Abbiamo come è giusto catalogato il film nel settore “animazione” ma certe notizie del web stanno lì ad avvisarci che questa volta non è proprio pane per i denti dei più piccoli, abituali fruitori del genere. Durata 89 minuti. (The Space, Uci)

 

sette-minuti-film7 minuti – Drammatico. Regia di Michele Placido, con Ottavia Piccolo, Ambra Angiolini, Violante Placido e Fiorella Mannoia. Tratto dal testo teatrale di Stefano Massini, il film narra del passaggio di un’azienda tessile italiana nelle mani di una nuova proprietà estera, che esclude i licenziamenti ma pone un’unica richiesta: quanti lavorano all’interno della fabbrica dovranno rinunciare a sette minuti della pausa pranzo. Toccherà al consiglio di fabbrica avallare o no la richiesta. Durata 92 minuti. (Eliseo rosso, Greenwich sala 2, Uci)

 

accountent-filmThe Accountant – Thriller. Regia di Gavin O’Connor, con Ben Affleck, Anna Kendrich e J.K. Simmons. Christian Wolff, genio matematico, lavora sotto copertura in un piccolo studio come contabile per il crimine organizzato. Accetta di seguire gli affari di un nuovo cliente, una società di robotica dove si sono scoperti ammanchi per milioni di dollari. Non appena Christian inizia a intravedere i responsabili e la soluzione, parecchie persone sono tragicamente coinvolte. Durata 128 minuti. (Greenwich sala 2, Uci)

 

Trolls – Animazione. Regia di Mike Mitchell e Walt Dorn. Poppy (qui con la voce di Elisa) a fianco di Branch partirà per un’avventura oltre il mondo a lei conosciuto, ovvero una missione alquanto rischiosa per salvare i suoi amici dal cattivissimo Bergen. Ancora un avventura dai creatori di Shrek per le creature animati dai coloratissimi capelli. Durata 96 minuti. (Massaua, Reposi, The Space, Uci)

Martinez con la tripletta entra nella storia

TORO STADIOJosef Martinez, attaccante del Toro,  entra nella storia del Venezuela per aver segnato  segnato una tripletta con la maglia della sua Nazionale, nella partita vinta  per 5-0 sulla Bolivia. Si tratta della  prima volta nella storia della squadra che un calciatore mette a segno tre reti in una gara ufficiale. Eccetto  Martinez solo altri due giocatori, Victor Garcia e Andres Sucre, ce l’avevano fatta, ma si trattava di partite amichevoli.

GiovedìScienza riparte dalla “Gioia di vivere”

La scienza in diretta settimana per settimana GiovedìScienza riparte dalla “Gioia di vivere” Al via la 31a edizione dal 17 novembre al 16 marzo 2017 con Vittorino Andreoli, Alberto Angela, Alberto Bardelli, Thibault Damour, Carlo Alberto Redi, Riccardo Zecchina e un inedito Paolo Conte tra spartiti e formule matematiche

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Ha 31 anni ma non li dimostra, con le sue 700 ore di spettacolo, i 442 incontri e un pubblico che ha superato il mezzo milione. È la nuova edizione di GiovedìScienza, la storica rassegna torinese dedicata alla scienza e raccontata dal vivo dai suoi protagonisti. Dal 17 novembre al 16 marzo, 13 appuntamenti per scoprire le nuove frontiere della ricerca spaziale, dell’intelligenza artificiale o della terapia genica contro il cancro, ma anche lasciarsi incuriosire e affascinare da matematica, geometria e paleontologia.

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Alberto Angela, lo psichiatra di fama mondiale Vittorino Andreoli, il presidente dell’Associazione Europea per la ricerca sul Cancro Alberto Bardelli e Paolo Conte, sono solo alcuni degli ospiti che si alterneranno sul palco del Teatro Colosseo (a Torino, in Via Madama Cristina 71), con alcune ‘trasferte’ nelle sedi dell’Università e del Politecnico di Torino, ma come sempre con inizio alle 17:45 e ingresso gratuito. IL PROGRAMMA Si parte giovedì 17 novembre con “La gioia di vivere. Dalla fatica di vivere al ben d’essere”. Vittorino Andreoli spiegherà come – in un mondo dominato dalle strategie per essere vincenti, dal mito della bellezza e dall’insoddisfazione – il “magico potere” della gioia non sia altro che la capacità di passare dalla dimensione dell’“io” a quella del “noi”: ovvero contare sui legami affettivi, guardando in faccia il presente, senza le costruzioni di desideri difficili o impossibili che spostano sempre la gioia al futuro, senza i rimpianti che respingono nel passato.

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Il 24 novembre, in occasione del conferimento del Premio Peano dell’Associazione Subalpina Mathesis, scopriremo “Il fascino dei numeri. Storie e segreti”, con Albrecht Beutelspacher, direttore del Museo Mathematikum di Giessen (in collaborazione con il Goethe Institut Turin). Il 1° dicembre lo scrittore e divulgatore Alberto Angela svelerà invece “Il segreto della Gioconda”, lasciando che sia il quadro a “raccontare” di Leonardo: piccoli dettagli come il viso o il vestito diranno così molto dell’epoca in cui il genio l’ha realizzata, mente le mani sveleranno approfonditi e sorprendenti studi di anatomia. Matematica, geometria e musica. Se esistono delle “Buone vibrazioni tra pentagramma, forme e formule” le troveranno di sicuro il 15 dicembre Paolo Conte, avvocato e musicista, Alberto Conte (Università di Torino) e Moreno Andreatta (Vice Presidente della Society for Mathematics and Computation in Music). Con il presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini (12 gennaio) sapremo “Come parleremo nel 2050. Tra nuove tecnologie, migrazioni, demografia e contaminazioni”, mentre Carlo Alberto Redi dell’Università di Pavia racconterà (19 gennaio) la “Storia di una cellula fantastica: scienza, cultura e natura dell’uovo”. Si parla di antropologia nella prima trasferta al Politecnico di Torino (26 gennaio) con Damiano Marchi (Università di Pisa) e “L’antenato che non ti aspettavi”, l’enigmatico Homo naledi raccontato da uno dei suoi scopritori. Si torna al Colosseo (2 febbraio) con “La fatica di cambiare idea”: Walter Quattrociocchi dell’IMT Alti Studi di Lucca spiega come si formano e si fissano le opinioni, tra internet e costellazioni di credenze. È da poco stato nominato presidente dell’European Association for Cancer Research: un riconoscimento prestigioso per Alberto Bardelli, professore di Medicina dell’Università di Torino e ricercatore dell’Istituto di Candiolo, che spiegherà “Cancro, perché? Dai geni alle nuove terapie” (9 febbraio).

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Per gli appassionati di fisica appuntamento alla Cavallerizza dell’Università di Torino (16 febbraio) con “L’enigma della gravità”, un percorso tra universi possibili e ricerche teoriche con Thibault Damour (Institut des Hautes Études Scientifiques e Académie des Sciences). Tocca invece a Dalila Burin (Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino) – la giovane vincitrice del Premio GiovedìScienza 2016 – spiegare (23 febbraio al Politecnico) “Il grande gioco della riabilitazione”, cioè i percorsi interattivi della realtà virtuale verso nuove pratiche terapeutiche. Due appuntamenti con il futuro, in chiusura della rassegna. Prima in viaggio nel “Deep learning”, dalle reti neurali artificiali alla vera intelligenza artificiale, con Riccardo Zecchina del Politecnico di Torino (9 marzo) e poi partenza per “L’avventura interstellare” (16 marzo alla Cavallerizza dell’Università) con Giancarlo Genta del DIMEAS Politecnico di Torino, alla scoperta delle sonde che supereranno l’impresa delle navicelle Voyager. IL PREMIO PER I GIOVANI SCIENZIATI Con la rassegna torna anche il Premio GiovedìScienza, il riconoscimento per la divulgazione scientifica rivolto ai ricercatori under 35. Giunto alla sesta edizione il Premio allarga i suoi orizzonti, guardando alle altre regioni e – con la sezione Futuro – all’opportunità di ‘fare impresa’. Per info: premio@centroscienza.it SPECIALE SCUOLE Per lo Speciale Scuole due appuntamenti su prenotazione: per le scuole secondarie di secondo grado un argomento di grande attualità “Pokémon Go: e dopo? Cosa c’è ‘oltre la vita’ del gioco location based più gettonato del 2016?” (2 febbraio) in collaborazione con il Museo Piemontese dell’Informatica, mentre per la scuola primaria Andreas Korn Müller alias “Magic Andy” con lo spettacolo dedicato alla chimica “Magic Andy: chimicamente esplosivo!” (9 marzo).

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La manifestazione è ideata e organizzata dall’Associazione CentroScienza Onlus, promossa dalla Città di Torino e dalla Regione Piemonte, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino. Sostenuta dalla Compagnia di San Paolo. Con il contributo di: Fondazione CRT, Banca d’Alba, UniCredit Spa, Camera di commercio di Torino e Smat. L’iniziativa si svolge nell’ambito del Sistema Scienza Piemonte. GiovedìScienza è realizzato in collaborazione con Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Accademia delle Scienze di Torino e Associazione Subalpina Mathesis e Ce.Se.Di della Città metropolitana di Torino. Media Partner: TGR Leonardo, Tuttoscienze, Torinoscienza, Gravità Zero e Scienza in Rete. Partner tecnici: Teatro Colosseo e TopiX.

Programma completo su: www.giovediscienza.it

Gli 8 valori che fanno volare

neonataleIl Gruppo Genitori Senior dell’Ospedale Sant’Anna di Torino è formato da genitori che sono passati con i loro figli dall’esperienza della terapia intensiva neonatale, chi per nascita prematura, chi per difficoltà alla nascita, e che, coadiuvato da medici e psicologi, andrà a dare un supporto ai genitori che si trovano a vivere il dramma di un figlio in terapia intensiva.

Sabato 19 novembre, in occasione della giornata mondiale del prematuro, il gruppo ha  organizzato una serata benefica per contribuire alla raccolta fondi della Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna Onlus: la Fondazione si è occupata totalmente della realizzazione del nuovo reparto di terapia intensiva neonatale (inaugurato il 9 maggio) data la mancanza di fondi da parte della Sanità e dovrà continuare ad occuparsi del mantenimento dello stesso fino a…..chissà quando.

La serata sarà un’occasione per fare del bene e per farsi del bene, visto che il programma prevede il format “gli 8 valori che fanno volare”,  ideato e tenuto da uno dei più quotati formatori italiani, Paolo Manocchi : un’esperienza unica per tornare a scoprire quelli che sono i  valori più profondi, un percorso ricco di emozioni che lascia una giusta sferzata di energia per iniziare meglio le nostre giornate. I promotori chiedono sostegno  e il coinvolgimento del pubblico per tanti motivi:
– sostegno economico alla Fondazione:i 10,00 euro del biglietto verranno interamente devoluti alla Fondazione (i bambini non pagano)
– sostegno morale a chi lotta per il bene dei bambini e dei loro genitori
– occasione per riscoprire i valori profondi dell’essere umano.

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Donna muore schiacciata da un armadio

vigili fuocoIncidente domestico mortale per una donna di 81 anni che oggi a Torino è stata  travolta dall’armadio della sua stanza da letto, al primo piano di via Vialeggio 4, in Borgo San Paolo. Stava riordinando i vestiti, quando il mobile si è staccato dal muro e l’ha schiacciata. E’ stata la figlia, che ha dato l’allarme a vigili del fuoco e carabinieri, a trovare il corpo della madre.