Sono state firmate le richieste di rinvio a giudizio per ile quattro persone coinvolte nell’omicidio della professoressa di Castellamonte, Gloria Rosboch avvenuto esattamente un anno fa, il 13 gennaio. Il processo è stato chiesto per i due esecutori materiali dell’omicidio, Gabriele Defilippi, 22
anni, e l’amico Roberto Obert, 54 anni di Forno Canavese. E’ invece di cooncorso in omicidio l’accusa per la quale è richiesto il processo per la madre di Defilippi, Caterina Abbattista, 49 anni. A Efisia Rossignoli, di 49 anni di San Giorgio Canavese, viene contestata solo la truffa, poiché avrebbe partecipato al raggiro ai danni di Gloria Rosboch, convincendo telefonicamente la professoressa a cedere a Gabriele Defilippi 187 mila euro in contanti, tutti i suoi risparmi, fingendosi direttrice di banca.
PRO.CIVI.CO.S.: “APPENA CONCLUSO UN ANNO INTENSO”
“Da domenica sera ci alterniamo con volontari di altre associazioni. Cerchiamo di regalare un sorriso, un po’ di umanità e un po’ di the caldo a chi ha più bisogno e cerca rifugio a Porta Nuova. Continueremo a farlo finché l’emergenza freddo non sarà rientrata.”

A chiusura di un anno che definisce “piuttosto intenso” Tesio fa un bilancio del 2016 in vista del nuovo anno, iniziato subito con una attivazione di servizio richiesta dalla Città di Torino.
“Non è facile fare un conteggio delle ore di volontariato che il nostro gruppo ha dedicato. Basti sapere che veniamo interpellati come parte della Sezione Comunale e del Centro Operativo Misto (COM) sia per servizi di assistenza e presidio in occasione di manifestazioni importanti, sia per il monitoraggio durante le criticità ambientali e ovviamente quando purtroppo si verificano eventi calamitosi. Dal 2009 collaboriamo con la Commissione di Protezione Civile nata in seno al Centro Servizi per il Volontariato Vol.TO, una rete indipendente e multidisciplinare di associazioni che hanno dato vita al ‘Campo Scuola’ giunto quest’anno alla sua ottava edizione.”
Dal supporto agli eventi di raccolta fondi Unicef, ai cinque giorni di servizio durante il Campo Volo passando per i presidi durante il Farò e le celebrazioni di San Giovanni fino all’Amatriciana organizzata dalla Città di Torino per le popolazioni terremotate, queste attività rappresentano una minima parte delle esigenze in tempo di pace alle quali i volontari sono chiamati a collaborare.
“Si potrebbero elencare molti altri servizi: a settembre per Terra Madre-Slow Food e Portici di Carta, ottobre 2016 per Turin Marathon e vari eventi che coinvolgono la cittadinanza – spiega Tesio – ma forse è più importante sottolineare gli interventi durante l’emergenza alluvione a fine novembre e primi di dicembre 2016. Sui ponti torinesi abbiamo contribuito a monitorare i fiumi e torrenti che attraversano la nostra città. Poi nei Comuni di Volvera, Moncalieri e nella frazione di Tetti Piatti (Moncalieri) abbiamo aiutato delle famiglie le cui case erano state danneggiate dall’acqua e dal fango.”
Ma il volontariato richiede anche una preparazione e aggiornamento costanti. I volontari PRO.CIVI.CO.S. ad esempio si sono specializzati nella gestione della segreteria di campo come avviene ormai da otto anni quando si svolge il Campo Scuola di Protezione Civile organizzato dal Centro Servizi Vol.To. Alcune squadre hanno partecipato a corsi formativi e momenti di prova pratica sul territorio, con l’approccio ad altre competenze quali nutrizione, montaggio ed uso delle gomme da neve, cartografia, prove pratiche sui fuoristrada, mentre una coppia di volontari ha completato un corso formativo specifico ed è abilitata ad operare nella Sala Radio Regionale della Protezione Civile e nella Segreteria da Campo della Colonna Mobile regionale.
“Benché si tratti di una associazione che coadiuva gli aspetti logistici – spiega Tesio – PRO.CIVI.CO.S. ha tra le sue finalità principali la prevenzione delle calamità e il supporto umano alla popolazione. Quando case, terreni e purtroppo anche persone vengono spazzati via o distrutti, chi vive in quel territorio colpito deve riprendere al più presto la capacità di ricostruire la propria vita e il proprio ambiente. Noi, in quanto Ministri Volontari, possiamo mettere a disposizione di chi lo desidera efficacissime ‘Assistenze alle persone’. Essendo basate sulla conoscenza di precise leggi naturali, grazie al loro uso è possibile portare sollievo e accelerare il miglioramento delle condizioni in cui ci si viene a trovare nel corso dell’esistenza in generale e tornano molto utili anche in caso di eventuale emergenza.”
Per divulgare il buon senso civico e convivenza quale primaria attività di prevenzione PRO.CIVI.CO.S. organizza dal 2014 la Maratonina della Felicità. “E’ una manifestazione sportiva pensata per coinvolgere e sensibilizzare la cittadinanza sui problemi delle periferie cittadine ed ispirata a la Via della Felicità, la guida al buon senso scritta da L. Ron Hubbard la cui diffusione contribuisce a migliorare la cooperazione e il clima sociale”.
“Non è facile coniugare gli impegni e la vita di tutti i giorni con un volontariato così presente e attivo come quello della protezione civile – conclude Beppe Tesio – ma con tanto impegno e dedizione stiamo riuscendo a dare il nostro contributo. I progetti per il 2017 verranno a breve pubblicati sul nostro sito e nella pagina facebook dell’associazione. Intanto nel mese di febbraio una nostra unità andrà a Norcia sotto il coordinamento provinciale. Inutile dire che chiunque desideri unirsi alla nostra o altre associazioni di volontariato di protezione civile sarà il benvenuto perché c’è davvero molto da fare.”
Allegri: “Abbiamo sofferto e rischiato”
Massimiliano Allegri commenta attraverso l’agenzia Ansa il successo della Juve sull’Atalanta che le ha permesso il passaggio ai quarti della Coppa Italia: “Una bella partita, abbiamo smesso di giocare prima sul 2-0 e successivamente sul 3-1, e poi ne abbiamo combinate di grosse. C’è stata un po’ di sofferenza, ma ci fa bene, perché ci fa capire che sul 2-0 ci si difende diversamente. Il problema è che, se si stacca la spina, tutto diventa più difficile. E questo ci deve far riflettere. Era già capitato a Doha e altre volte. Bisogna mettersi in testa che non bisogna subire gol: questa sera abbiamo rischiato molto”
La multinazionale della giustizia torna in aula contro l’Eternit, in attesa che in Italia vengano ripresi i procedimenti “spacchettati” tra Torino (peri casi di Cavagnolo), Vercelli (per i casi di Casale Monferrato), Reggio Emilia (per quelli di Rubiera) e Napoli (per quelli di Bagnoli), dopo la sentenza di novembre del Gup del Tribunale di Torino per il processo Eternit bis. Questa volta è il Belgio ad essere teatro di un processo civile che riguarda la mamma di Erik Jonckheere, presidente di Andeva, l’associazione Belga delle vittime dell’amianto con la quale Afeva collabora da anni. E Jonckheere è stato toccato dal mal d’amianto in modo quasi simile a quello di Romana Blasotti Pavesi, presidente onorario di Afeva, in quanto ha perso i genitori ed i due fratelli tutti di mesotelioma, anche se solamente il padre aveva lavorato per l’Eternit. In sede di appello l’avvocato dell’Eternit ha chiesto la prescrizione del caso, nonostante il giudice di primo grado avesse già respinto tale eccezione e condannato l’Etenit belga a pagare un risarcimento di 250mila euro alla famiglie Jonckheere. Il procedimento era partito dalla signora Francoise che morì nel 2000, mentre i due fratelli del presidente Andeva se ne sono andati nel 2003 e nel 2009. La prima udienza della corte di Appello di Bruxelles è stata preceduta da una manifestazione silenziosa di familiari, con la partecipazione anche di Afeva. Erik Jonckheere ha dichiarato “Eternit ha mentito per decenni circa i pericoli provocati dall’amianto. Mia madre aveva ragione e questo processo lo sta dimostrando”. Il 14 marzo ci sarà un’altra udienza nella capitale belga che sarà, con ogni probabilità quella conclusiva, nella quale verrà pronunciata la sentenza. Domani, sabato, invece si parla di amianto in Lomellina. Alle ore 21,a Sannazzaro dei Burgundi, Teatro Soms, si tiene la conferenza “Il cuore di amianto della Lomellina”, con gli interventi di Ezio Bonanni, presidente dell’Ona – Osservatorio nazionale amianto, di Antonio Boccuzzi, deputato, Laura Agea, europarlamentare, Chiara Scuvera, deputato e Luciano Mutti, medico e presidente del Gime, che si occupa della ricerca e dello studio suo mesotelioma.
Massimo Iaretti
Olivero guida l’Unione Comuni della Valcerrina
Fabio Olivero, sindaco di Odalengo Grande e presidente dell’Associazione dei Comuni del Monferrato è da martedì 10 gennaio alla guida dell’Unione dei Comuni della Valcerrina.
Lo ha eletto, all’unanimità, il consiglio dell’Unione che si è svolto nella sede di Cerrina. A proporne la candidatura è stata Maria Rosa Dughera, presidente uscente e sindaco di Mombello Monferrato, che aveva convocato per l’ultima volta in questa veste l’organo deliberante. Confermata la delega, di natura consiliare, a Massimo Iaretti, consigliere di minoranza del Comune di Villamiroglio, a breve verrà decisa dal neo – presidente l’attribuzione delle deleghe assessorili e del vice presidente. L’incontro si è tenuto in un clima molto costruttivo e di grande cordialità. L’Unione della Valcerrina, dopo l’uscita di Serralunga di Crea, diventata effettiva dal 1 gennaio 2017, è composta da otto comuni: Cerrina, Cereseto, Gabiano, Mombello Monferrato, Moncestino, Odalengo Grande, Ponzano, Villamiroglio.
“Esprimo il mio apprezzamento per la pronuncia della Consulta che ha evitato un pericoloso passo indietro ideologico per l’Italia sulla parte del Jobs Act inerente l’abrogazione dell’articolo 18. Sui due requisiti ammessi credo che invece sia giusto lasciare ai cittadini le valutazioni in merito: ci sarà tempo per dividersi tra sì e no”. A sostenerlo il coordinatore regionale di Forza Italia in Piemonte, Gilberto Pichetto.
Conclude Pichetto: “Già oggi, senza articolo 18, le imprese italiane faticano a stare al passo con la ripresa economica internazionale, rallentate da quella inestricabile zavorra di vincoli legislativi e burocratici che continua ad ammorbare il nostro Paese: figuriamoci se fossimo tornati indietro su questo punto. La pronuncia della Consulta sull’articolo 18 conferma una battaglia che il centrodestra ha portato avanti per primo”.
(foto: il Torinese)
Al termine dell’incontro del Tavolo regionale sull’Immigrazione tenutosi in Prefettura a Torino ( in videoconferenza, con il capo del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, del Viminale, Mario Morcone), parla Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte: «È stata l’occasione per fare il punto sull’accoglienza in Piemonte e definire le modalità per rendere operativo sul territorio regionale il piano stilato dall’ANCI» . «Il dato significativo – prosegue Cerutti – è che dei 1.201 comuni piemontesi, in 902 non è attivo alcun progetto di accoglienza, nė SPRAR né CAS. La Regione Piemonte è disponibile ad accompagnare un processo di graduale redistribuzione, come per altro ha già fatto nel corso del 2016. A oggi l’accoglienza sul territorio piemontese conta 13.077 migranti coinvolti in progetti CAS di gestione
prefettizia e solo 1.250 in progetti SPRAR gestiti da 46 comuni» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte.
Nei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) al dieci gennaio 2017 i migranti erano 13.077 distribuiti in modo equo sul territorio regionale: il 40% sulla provincia di Torino, circa 5.247, e il 60% sulle altre province, circa 7830. Nel dettaglio: 1.594 in provincia di Alessandria, 1.062 in provincia di Asti, 622 in provincia di Biella, 2.070 in provincia di Cuneo, 1.201 in provincia di Novara, 700 in provincia di Vercelli, 582 nel VCO.
Secondo l’assessora «Uno dei nodi da affrontare è quello dei piccoli comuni che devono essere necessariamente accompagnati nell’attivazione di percorsi di accoglienza, o favorendo la loro unione o tramite la gestione da parte dei consorzi socio assistenziali. La notizia positiva è che finalmente il meccanismo degli incentivi, richiesto da tempo sul tavolo nazionale al Viminale, porterà alle amministrazioni comunali piemontesi più di 7.000.000 di euro per spese senza vincolo di destinazione» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte.
Ecco come saranno distribuite le risorse: 3.773.000 alla Città Metropolitana; 1.112.000 alla provincia di Cuneo; 937.000 alla provincia di Alessandria; 608.000 alla provincia di Asti; 638.000 alla provincia di Novara; 358.000 alla provincia di Biella; 324.000 al VCO; 360.000 alla provincia di Vercelli.
«La novità che annunciamo oggi ci permette dunque di parlare di accoglienza come opportunità per le comunità che decidono di ospitare» conclude Cerutti.
Prima edizione del Carnevale di Mirafiori Sud
Una festa di carnevale nel quartiere, come una volta, con sfilata in maschera e raduno in piazza per festeggiare insieme, giocare e premiare le maschere più rumorose, divertenti e creative!
Organizza un gruppo in maschera e partecipa alla sfilata con i tuoi amici, familiari, conoscenti e vicini di casa. Potrete vincere il premio per il gruppo mascherato più rumoroso o più divertente o più creativo. Puoi partecipare alla sfilata anche da solo, ma dovrai essere mascherato. Saranno premiate le cinque maschere più fantasiose. Se partecipi come gruppo, segnala la vostra presenza entro il 10 febbraio a carnevale.mirafiorisud@gmail.c
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Per maggiori informazioni, contattare Elena al 347 0444787 o via email a carnevale.mirafiorisud@gmail.c
Torna la neve, solo pochi centimetri, giovedì in Piemonte. Ma il fenomeno più diffuso sarà la pioggia congelante prevista in particolare sul basso Piemonte. Venerdì invece arriveranno venti burrascosi con raffiche oltre i 100-120 chilometri. La Smi, Società Meteorologica Italian, mette in allerta per la pioggia congelante, particolarmente insidiosa, mentre nevischio e neve, con depositi modesti, su pianure e colline riguarderanno tutta la regione, ma sopratutto il nord-est del Piemonte. Venerdì 13 ci saranno nevicate e tormente sui monti, in quota, tra Torinese e Valle d’Aosta e sull’ Ossola. In pianura cielo sereno con l’aria fredda che porterà le minime fino a -10 a quota 1.000 metri e -7 in pianura.
(foto: il Torinese)
Un ladro ha rubato un’auto, ma la sua vittima era un poliziotto. Il malvivente è rimasto bloccato al passaggio a livello della ferrovia Canavesana ed è stato aggiunto dal proprietario del veicolo. C’è stata una breve colluttazione e il ladro ha tentato di scappare. E’ però scivolato sul ghiaccio, battendo la testa, tanto da essere ricoverato in ospedale. L’episodio è accaduto a Bosconero. Il ladruncolo maldestro è un sessantenne già conosciuto alle forze dell’ordine , ed è stato fermato dai carabinieri della compagnia di Chivasso.