Per ben quattro anni aveva subito ogni sorta di violenze e umiliazioni, ma non aveva mai trovato il coraggio di denunciare i soprusi subiti da parte del marito, un operaio 36enne di nazionalità macedone, così come la coniuge, entrambi residenti a Canelli. A fine dicembre dell’anno scorso, l’ultima serata di follia messa in scena da parte del marito, il quale, tornato a casa per cena già ubriaco, come accadeva quasi quotidianamente, aveva iniziato ad inveire contro la donna afferrandola per i capelli e a percuoterla con pugni e schiaffi senza alcun motivo, mentre alla scena stavano assistendo atterriti i due figli minori della coppia, i quali venivano anch’essi strattonati e percossi. Non pago di aver procurato lesioni ad un orecchio alla donna, l’uomo scendeva in cantina per recuperare una mazza da baseball brandendola nel tentativo di colpire nuovamente la vittima. A quel punto la donna, dopo aver schivato le bastonate che il marito cercava di infliggerle, approfittando di un momento di distrazione, riusciva a divincolarsi ed a fuggire con i bambini, rifugiandosi nell’appartamento al piano superiore, presso una vicina di casa che richiedeva il soccorso da parte del servizio 118, i cui operatori provvedevano ad accompagnare la vittima ed i bambini presso l’Ospedale di Asti per le cure del caso. Successivamente il personale medico avvertiva i Carabinieri della Stazione di Canelli, i quali, giunti sul posto, raccoglievano la testimonianza della vittima, che era finalmente riuscita a trovare il coraggio di denunciare il calvario subito negli ultimi quattro anni. I militari avviavano, di concerto con l’associazione “L’Orecchio di Venere”, il protocollo di tutela delle vittime di violenza familiare per garantire la prima assistenza e la collocazione in comunità protetta. Le risultanze dell’attività svolta dai militari venivano recepite dal Giudice delle indagini preliminari del Tibunale di Asti che emetteva a carico dell’uomo, indagato per maltrattamenti in famiglia, percosse, lesioni personali e minacce, un provvedimento cautelare di “Allontanamento dalla casa familiare con prescrizione del divieto di avvicinamento alla persona offesa”, eseguito nei giorni scorsi dai Carabinieri di Canelli.
M.Iar.
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