Dal Comune avrebbero risposto picche. O meglio – affermano i responsabili delle associazioni – gli assessori all’Ambiente e ai Trasporti, Enzo Lavolta e Claudio Lubatti, non avrebbero proprio risposto alle loro preoccupate sollecitazioni
Il nuovo impianto idroelettrico sul Po, in pieno centro cittadino, all’altezza della diga Michelotti, non sta facendo dormire sonni tranquilli alle associazioni ambientaliste torinesi.
L’iter per la realizzazione dell’impianto si dovrebbe concludere entro settembre in Municipio. Il progetto prevede anche la realizzazione di una conca navigabile per battelli. Ma Italia Nostra, Pro Natura, Wwf e Legambiente non ci stanno.
Gli ambientalisti subalpini ritengono che “avrà un pesante impatto paesaggistico” e produrrà “guasti all’ambiente fluviale e alla vegetazione, la compromissione dell’alberata storica della sponda destra del Po” ed anche il “rischio di erosione di un pilone del ponte Vittorio Emanuele”.
Le associazioni rivolgono quindi un appello a Regione, Provincia e Comune di Torino, Soprintendenza ai Beni Architettonici ed ente parco Aree Po e Collina Torinese, e vogliono avere accesso a tutta la documentazione, “prima che venga dato il via libera alla concessione ed al permesso di costruire”.
Dal Comune avrebbero risposto picche. O meglio – affermano i responsabili delle associazioni – gli assessori all’Ambiente e ai Trasporti, Enzo Lavolta e Claudio Lubatti, non avrebbero proprio risposto alle loro preoccupate sollecitazioni.
(Foto: il Torinese)
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