STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
Sentiamo la voce urtante e fortemente contraria di Luigi. Usciamo dal bar ristorante attirati dalle urla e dal mio personale stupore. Inveisce contro tre ragazzotti, penso: per uscire così fuori dai gangheri avrà i suoi buoni motivi. Lo conosco a malapena. Sempre gentile, abita fuori Torino e parla volentieri della sua passione, la pesca, del vivere in mezzo alla natura. Molto sa del suo lavoro. I ragazzotti sono attorniati da curiosi ed affiancati da un’auto dei vigili urbani e due agenti che stanno facendo chiaramente un verbale. Siamo in via San Massimo angolo via Maria Vittoria, il borgo nel centro di Torino. Tutti si conoscono. Il trambusto è tanto e la mia curiosità a mille. Luigi…Luigi… Luigi, lo raggiungo ed è ancora agitato, cosa è successo? Dai… calmati! “Non sono assolutamente agitato.. sicuramente arrabbiato. Non sopporto i truffatori. I fatti sono semplici da raccontare: mi ha chiamato mia sorella ed ho capito che con la scusa di voler controllare la bolletta elettrica tentavano la truffa”. In che modo? Sostengono che gli è stata segnalata un’anomalia nella bolletta e chiedono di poterla controllare. Vedono il numero di riferimento e costruiscono un nuovo e truffaldino contratto fino ad arrivare a falsificare la firma. Generalmente prendono di mira una persona anziana incapace di difendersi. Sicuramente mi “sale il sangue alla testa”, non sopportando i soprusi. Da settimane li vedevo aggirarsi ma non mi davano occasione d’intervenire. Quando sono intervenuto mi hanno circondato accusandomi d’importunare la ragazza. Ho subito sorriso, avevano dietro il capo dei vigili della stazione locale che del resto conosco bene. Ha fatto intervenire subito una pattuglia. Denunciati? Se ho capito bene diffidati. Non potevano denunciarli? Bisognava dimostrare la flagranza del reato. Difficile.
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