In questura venne tracciato un ritratto , difforme da quello dell’imputato. E qual è il mistero? Il disegno non si trova più. La pubblica accusa ha dichiarato che si impegnerà a ritrovarlo
Un giallo nel giallo. Nel già intricato caso del delitto Musy, si aggiunge un nuovo mistero.
Al palagiustizia, nella ripresa del processo che vede imputato Francesco Furchì, si è smarrito l’identikit del possibile assassino. Sono stati i legali di Furchì a far parlare una testimone che ha dichiarato di essere andata dalla polizia, nel 2012, dove ha raccontato di avere visto in centro città l’omicida che si aggirava nei paraggi di via Barbaroux, dove abitava il consigliere comunale che ha subito l’attentato.
E la vera sorpresa è che l’uomo che indossava il famoso casco Acerbis-nano, secondo le affermazioni della donna, non aveva la barba come Furchì.
In questura venne quindi tracciato un identikit , difforme da quello dell’imputato. E qual è il mistero? Il disegno non si trova più. La pubblica accusa ha dichiarato che si impegnerà a ritrovarlo.
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