La pena era stata chiesta nei mesi scorsi nel corso del processo con il rito abbreviato
La richiesta del pm Laura Deodato era di una condanna a trent’anni di carcere per Michele Buoninconti, per omicidio premeditato, richiesta accordata nell’udienza di oggi al Tribunale di Asti. La pena era stata chiesta nei mesi scorsi nel corso del processo con il rito abbreviato, nei confronti del vigile del fuoco accusato dell’omicidio della moglie Elena Ceste e dell’occultamento del corpo. La requisitoria del pubblico ministero lo scorso settembre era durata oltre tre ore, durante le quali il magistrato aveva ripercorso la drammatica vicenda, ad incominciare dalla scomparsa della donna fino al ritrovamento del cadavere dopo nove mesi di ricerche. Oggi, durante il suo intervento in aula Buoninconti ha letto un passo della Bibbia, in cui si parla di giudici che condannano ingiustamente. In aula, erano presenti anche i genitori della donna assassinata Franco e Rita, con i loro legali, Deborah Abate Zaro e Carlo Tabbia. L’imputato è difeso dagli avvocati Enrico Scolari e Giuseppe Marazzita. I legali della famiglia ceste ritengono che si tratti di una sentenza giusta che ha valutato correttamente il castello accusatorio. Ora si dovrà spiegare ai bambini di Elena e Michele che cosa è accaduto. C’è il divieto per il padre di incontrare i figli che sono stati affidati ai nonni.
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