San Pietro in Vincoli, da mercoledì 8 a sabato 11 ottobre prossimi
Lo spettacolo di apertura della nuova stagione intitolata ‘Iperspazi’, la nona del cartellone proposto da Fertili Terreni Teatro, sarà “Moby Dick”. Da mercoledì 8 a sabato 11 ottobre, per un numero limitato di spettatori, alle 19.30 e alle 21, andrà in scena nelle cripte di San Pietro in Vincoli Moby Dick, produzione A.M.A Factory, ispirato al romanzo di Hermann Melville, con in scena Angelo Tronca e Maddalena Sighinolfi.
Lo spettatore viene isolato da mondo esterno, immerso con delle cuffie in un ambiente sonoro, e sarà testimone di un racconto che esplora i temi della malattia mentale attraverso un flusso intenso di coscienza al cui interno troveranno spazio richiami delle balene e conflitti con demoni interiori, sprofondando in una dimensione onirica in cui personaggi e simboli del racconto prendono forma sia dal punto di vista sonoro sia visivo. Muovendosi tra le differenti stazioni in cui si compone la narrazione, un attore ripercorre i momenti salienti del romanzo nell’impianto recitativo che intreccia i tormenti di Acab e la voce di Ismaele, trasformando l’epopea marina in un’indagine profonda su ossessioni e schizofrenie.
Gli abissi dell’oceano diventano il teatro per dar forma alla riflessione collettiva sulla lotta contro i propri demoni, e dove follia e umanità si incontrano nella profondità del mare.
“Da molti anni – osserva il regista Angelo Tronca – mi interessa il personaggio di Moby Dyck. Sono stati scritti una decina di saggi per cercare di spiegare appieno che cosa significhi la metafora usata da Meville quando ci parla di quest’uomo che caccia la balena bianca, ma nessuno, giustamente, ha mai veramente colto nel segno. Nessuno è riuscito a cacciarla veramente nemmeno concettualmente. Ho, quindi, scelto, una riscrittura per parlare di ciò che risuonava in me di questo romanzo. La ricerca di Dio, il suo significato, e la lotta con il circostante sono temi che mi hanno accompagnato essendo stato vicino a persone malate di mente. La loro sofferenza era simile a quella che leggevo nel capitano Achab. Di qui la scelta di scrivere una pièce capace di rimbalzare tra la storia di Melville ambientata nell’Ottocento e la storia di uno schizofrenico del presente.
Per sottolineare e alimentare la dissociazione tra vero e falso, tra mito e realtà, mi sono avvalso di un progetto gestito da Massimiiano Bressan, che, mettendo il pubblico in cuffia, riesce a immergere gli spettatori in un sogno onirico dove i simboli della vicenda prendono forma sonoramente e visivamente”.
“Moby Dick di Angelo Tronca, liberamente ispirato al romanzo di Melville, è scritto come partitura vocale – spiega Massimiliano Bressan – con ritmi decisamente musicali, con pause e silenzi incredibilmente suonanti. Scopo del progetto sonoro è quello di portare nelle orecchie dello spettatore il mondo che risuona ossessivamente nella testa del personaggio. Il mezzo tecnico, e questo risulta il messaggio, è il solo modo di percepire quel mondo mentale come si costruisce attimo dopo attimo. Il microfono tra i capelli di Angelo fa la funzione di Voce. Voce del pensiero, voce della materia, voce del circostante. Inevitabilmente mai eguale. Le stanze riverberano , le ripetizioni non descrivono un luogo fisico, ma il continuo farsi di un luogo mentale fatto di distorsioni, di spazi immensi e microscopici nello stesso tempo.
Lo spazio fisico che circonda il personaggio viene usato, attraverso la ripresa microfonica, come strumento di creazione mentale”.
“Per contrasto – afferma Massimiliano Bressan – la parte musicale è pop, recitando con la capsula microfonica a 360 gradi posizionata sulla fronte ed essendo questa estremamente sensibile, ho voluto restituire tutte le più profonde sfumature della parola e la manipolazione ed elaborazione di suoni dietetici nello spazio, quali l’accensione di un fiammifero, il suo suono, che può diventare un mondo sonoro. Si tratta di un viaggio partendo da uno dei testi più metafisici dell’avventura, cercando di capire ‘la bianchezza della balena’ all’interno di uno spazio scenico quasi calato nell’oscurità.
Per la Stagione Fertili Terreni Teatro vi è la possibilità di lasciare il biglietto sospeso tramite donazione online o con satispay e di entrare gratuitamente per alcuni under 35 grazie ai biglietti messi a disposizione attraverso la collaborazione con Torino Giovani.
Il costo del biglietto è di 13 euro se acquistato online, 15 euro in cassa la sera dell’evento.
I biglietti si possono acquistare online sul sito www.fertiliterreniteatro.com
Mara Martellotta
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