Manifestazioni pro Pal a Torino, cronaca di una tensione annunciata

La maggior parte dei cortei si è svolta in modo pacifico, ma non sono mancati momenti di violenza

Tra il 3 e il 4 ottobre  Torino è stata attraversata da due giornate intense di proteste legate alla causa palestinese, inserite nel più ampio contesto delle mobilitazioni nazionali successive al sequestro della Global Sumud Flotilla. Lo sciopero generale proclamato dai sindacati di base e sostenuto da numerose sigle sociali ha dato vita a cortei, presìdi e blocchi in decine di città italiane, con una partecipazione molto ampia che a Torino ha assunto proporzioni particolarmente significative.

La mattina del 3 ottobre in diversi punti della città si sono registrate azioni di protesta: occupazioni simboliche, blocchi stradali e interventi davanti a sedi considerate “strategiche”, tra cui quella di Amazon a Brandizzo. Nelle stesse ore, la presenza di Jeff Bezos all’Italian Tech Week alle OGR è diventata uno dei fulcri della contestazione. Intorno alle 10 si è mosso il corteo principale, che ha attraversato il centro cittadino con una partecipazione stimata in decine di migliaia di persone. La maggior parte della manifestazione si è svolta in modo pacifico, ma non sono mancati momenti di tensione.

Nei pressi delle OGR, alcuni gruppi hanno tentato di avvicinarsi all’area blindata dalle forze dell’ordine, e in via Nino Bixio si sono verificati lanci di bottiglie e la conseguente risposta con lacrimogeni. Durante il passaggio in centro, sono stati segnalati episodi di vandalismo, come rovesciamenti di tavoli predisposti per eventi culturali e danni a vetrine. Anche lo stabilimento Leonardo, in periferia, è stato preso di mira con scritte e atti di danneggiamento a veicoli di dipendenti. La conclusione del corteo in Piazza Castello ha visto un’ulteriore coda di scontri, con oggetti lanciati verso la Prefettura e nuove cariche di alleggerimento.

La notte tra il 3 e il 4 la tensione non si è spenta: in via Po, allestimenti e strutture per i “Portici di carta” sono stati distrutti da gruppi di manifestanti, costringendo all’intervento massiccio delle forze dell’ordine. All’alba del 4 ottobre la situazione è tornata alla calma, ma il clima di allerta è rimasto alto. Nella stessa giornata si sono svolte nuove iniziative di piazza, sempre davanti alla Prefettura, seppur con un’intensità ridotta.

Le istituzioni cittadine hanno condannato senza esitazioni i danneggiamenti, distinguendoli dalla grande partecipazione pacifica. Il sindaco Stefano Lo Russo ha parlato di “azioni estranee alla solidarietà verso la Palestina, compiute da piccole frange antagoniste”. Tanto piccole non sembra.

I movimenti cittadini, dal canto loro, hanno già annunciato ulteriori appuntamenti, a partire dal 7 ottobre, con l’obiettivo di mantenere viva l’attenzione sulla situazione di Gaza e sulle responsabilità internazionali.

L’impressione che emerge dalle due giornate è quella di una mobilitazione di massa con un forte carattere solidale, che però convive con episodi di radicalizzazione in grado di condizionare la percezione pubblica e le risposte istituzionali.

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