Marionette e pupazzi sul grande schermo, a Torino

I cortometraggi del “maestro dell’animazione” Jan Švankmajer, in anteprima di “Incanti. Rassegna Internazionale di Teatro di Figura”, al “Cinema Massimo”

Lunedì 29 settembre, ore 2030

Scriveva, anni fa, il noto critico cinematografico Anthony Lane sul “The New Yorker”, considerata la rivista americana “per eccellenza”: “Il mondo si divide in due categorie di diversa ampiezza  … quelli che non hanno mai sentito parlare di Jan Švankmajer e quelli che hanno visto i suoi lavori e sanno di essersi trovati faccia a faccia con un genio”. Parole tranchant. Ben chiare e nette . E, in effetti, Jan Švankmajer (Praga, 1934), artista surrealista, regista e sceneggiatore, è indubbiamente da considerarsi fra i più grandi maestri dell’“animazione in stop-motion” al mondo, insignito, fra l’altro, del “Premio per l’Eccellenza Artistica” nel 2008 al “Festival di Cannes” e nel 2013 del “Primo Premio Circolino dei Films” per l’“innovazione” e la “creatività”. Ebbene, proprio a lui, verrà dedicata una serata, introdotta da Andrea Pagliardi (docente di “Teoria e Storia del Cinema d’Animazione” presso lo”IED” di Milano, nonché direttore editoriale de “L’Indice dei libri del mese”) al “Cinema Massimo” di Torino (Sala Tre), quale anteprima di “Incanti. Rassegna Internazionale di Teatro di Figura”, progetto di “Controluce Teatro d’Ombra”, realizzato con il contributo fra gli altri di “MIC – Ministero della Cultura” e di “Fondazione CRT”. L’appuntamento, in collaborazione con “ASIFA Italia” (l’Associazione torinese che riunisce gli artisti e i professionisti dell’“animazione” italiana) ed il “Museo Nazionale del Cinema” è per lunedì 29 settembrealle 20,30, al “Cinema” di via Verdi 18, dove verrà proiettata un’attenta selezione dei più celebri cortometraggi del maestro ceco: “un percorso – sottolineano gli organizzatori – che dà vita a corpi che si assemblano, si disgregano e si divorano, costruendo una poetica fatta di carne, desiderio e oggetti animati, in un dialogo continuo fra eros e repulsione, gioco e morte”.

Ben lungi, dunque, dalle tradizionali atmosfere fiabesche del “teatro di figura”, il programma della serata al “Massimo” prevede la proiezione di “Moznosti dialogu”  (“Dimensions of Dialogue”, 1982), forse il “corto” più noto di Švankmajer , dove corpi di materiali diversi si scontrano, fondono e si distruggono; ma anche “Mužné hry” (“Virile Games”, 1988), una partita di calcio tra pupazzi fatti di carta e plastilina che si trasforma in un macabro massacro e “Meat Love” (1989), una fulminante metafora dell’amore, con due “fette di carne” che danzano ignare del loro destino.

E, ancora, verranno presentati “Jídlo” (“Food”, 1992), l’inquietante trilogia in cui i personaggi si mangiano letteralmente a vicenda, “in un’apoteosi di ingordigia e automatismo”“Rakvičkárna” (1966), satira macabra e carnale dell’amore come trappola, ripetizione, morte; “Historia Naturae” (1967), trattato grottesco sulla natura come carne e “Tma, Svetlo, Tma” (1989), corto ironico, perturbante ed erotico, con forti “sottotesti freudiani”.

L’appuntamento è di sicuro interesse, curioso e “avventuroso”. Imperdibile per gli aficionados del genere. Un consiglio: entrate al cinema ben carichi e pronti alla sfida.

I biglietti, al costo di 6 euro (intero) e 4 euro (ridotto), possono essere acquistati “online” fino a due ore prima della serata (https://www.cinemamassimotorino.it) o direttamente in cassa.

  1. m.

Nelle foto: Alcune scene da “Moznosti dialogu”, 1982 e“Mužné hry”. 1988

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