Alla scoperta di un nuovo sistema di allenamento a corpo libero che mette in gioco seriamente la volontà dell’individuo e migliora la forma fisica
Il desiderio di tenersi in forma e di curare il proprio benessere psicofisico è in forte crescita. Sono tante le attività sportive quotidianamente praticate in Italia, tra queste figura la Ginnastica Dinamica Militare Italiana. Abbiamo cercato di conoscere meglio questa disciplina sportiva intervistando Diego, il referente di GDMI per Torino e provincia.
Cos’è la GDM? La GDMI si basa su una preparazione atletica specialistica adattiva, volta ad allenare tutte le strutture muscolari che compongono il nostro corpo per ottimizzare la prestazione fisica. Il protocollo di allenamento della GDMI prevede l’attività a corpo libero come perno centrale.
Quando nasce? Ginnastica Dinamica Militare Italiana nasce nel 2013 da un’idea di Matteo Sainaghi e Mara Uggeri e oggi, con più di 60.000 iscritti e circa 500 centri in tutto il Paese, è la società sportiva con più tesserati d’Italia e d’Europa. Il Coni, ha certificato e promosso Ginnastica Dinamica Militare Italiana come disciplina sportiva.
Perché si chiama così? Ginnastica come attività che tende, mediante una serie ordinata di esercizi, a sviluppare l’apparato muscolare e a dare robustezza e agilità al corpo umano; Dinamica come opposizione di statica, quindi veloce, forte ed efficiente; Militare perché sono presenti caratteristiche di ordine e comando per ottimizzare la classe allenante, togliere le barriere sociali tra i partecipanti e dare disciplina all’esecuzione. Italiana perché nasce in Italia.
Richiede particolari attrezzi per praticarla? La GDMI non richiede macchinari perché si fonda su un sistema di allenamento che ha alla base l’attività a corpo libero. In secondo luogo prevede una totale mancanza di comfort e le esercitazioni proposte vengono date in forma di comando, in modo da forzare le barriere psico-culturali che sono alla base dei processi di adattamento alla sedentarietà e alla disapplicazione fisico sportiva. Infine, prevede la totale assenza di competizione. L’impegno del gruppo a ripetere tutti insieme l’esercizio non fatto dal singolo, serve a creare coesione secondo una metodologia scientifica comprovata.
Siete una realtà in forte crescita, qual è la situazione in Piemonte? Al momento siamo presenti a Torino e in parecchi comuni della provincia nei comuni di Rivarolo Canavese, Venaria, Ciriè, Settimo Torinese, Ivrea, Rivoli. Più limitata la presenza nelle altre province ad eccezione di Novara, Borgo Vercelli, Asti, San Damiano D’Asti. Abbiamo però intenzione di aprire dei centri anche nelle altre province, al riguardo siamo alla ricerca di istruttori da inserire nell’organico.
A Torino dove siete? Al momento a Torino sono presenti due centri. Quello nel quartiere Santa Rita in via Castelgomberto 20 è aperto il lunedì e il mercoledì dalle 20 alle 21; quello in Pozzo Strada, in via Candido Viberti 33, il martedì e il giovedì sempre dalle 20 alle 21. Con la primavera sono previste altre due aperture nella città di Torino.
Chi fosse interessato o volesse maggiori informazioni come può contattarti?
Può chiamarmi al 3500387284 – Diego.
Alessandro Sartore
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE