A Torino presso Flashback Habitat
La mostra con Audace Resa: dai Cantieri Montelupo, si è inaugurata, presso gli spazi di Flashback Habitat Ecosistema per la culture contemporanee, in corso Giovanni Lanza 75, e rimarrà aperta fino al 18 maggio prossimo. L’esposizione racconta l’evoluzione del progetto di residenza d’artista a Montelupo Fiorentino, attraverso una selezione di opere che documentano il lavoro nelle botteghe e la ricerca sviluppata nel confronto con i ceramisti.
Si tratta di un percorso in continua trasformazione che riflette il dialogo tra arte e artigianato attraverso un processo dinamico e aperto. La rassegna rappresenta il momento conclusivo di un progetto nato alcuni anni fa di un percorso di residenza d’artista realizzato dalla Fondazione del Museo di Montelupo Fiorentino, con il sostegno del bando Toscanaincontemporanea. Il principio alla base dei Cantieri Montelupo è chiaro: gli artisti invitati non hanno esperienza pregressa con la ceramica, né devono partire con un progetto predefinito. La creazione nasce dal dialogo tra arte e artigianato, attraverso un confronto diretto con chi lavora la materia ogni giorno. Nel corso degli anni il progetto ha generato un intreccio di relazioni tra laboratori, botteghe e persone, arricchendosi di workshop e momenti condivisi. La mostra restituisce questa rete di scambi e sperimentazioni, e offre uno sguardo privilegiato su un’esperienza artistica in continua evoluzione. Il progetto è stato curato da Christian Caliandro, che ha messo in correlazione gli artisti e i designer ospiti con gli artigiani del territorio, per lo sviluppo di opere, collezioni e manifatture. Il risultato è ora visibile nel complesso diretto da Alessandro Bulgini, ed è rappresentato da quelle ceramiche frutto dell’interazione tra alto artigianato e arte contemporanea.
Si può ammirare una serie intitolata Ruud Ralith. Si tratta di lastre, scodelle, brocche, mattone refrattario che sembrano manufatti nuovi e antichi. Sono il frutto del lavoro della fotografa Maria Palmieri insieme a Patrizio Bartoloni, cimentandosi un un’innovazione della fotoceramica e creando un lavoro sperimentale sulle superfici. Duecento piattini decorati con la figura dell’uccellino, motivo più ricorrente della pittura su ceramica di Montelupo, sono opera del più giovane degli artisti invitati: Giovanni Ceruti, affiancato nel suo lavoro da Stefano Bartoloni. Sono anche presenti oggi a metà strada tra moda, design e artigianato come i completi intimi tra ceramica e tessuto di Manuela Barilozzi Caruso, realizzati con le ceramiche Gilio, Ivana Antonini, Veronica Fabozzo, in collaborazione con la sartoria di Angela Corsani. La storia del museo di Montelupo risale al primo dopoguerra, ma la tradizione della ceramica affonda le sue radici in epoca dantesca. Il museo è collocato in un edificio degli anni Trenta, una ex scuola elementare, con 1500 mq espositivi e 5 mila pezzi storici frutto di scavi e ricerche lunghe trent’anni.
Mara Martellotta
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