LETTERA APERTA DI BORGHI – FREGOLENT – NALLO
Negli ultimi giorni, la città di Torino è stata teatro di un’inquietante operazione propagandistica da parte del movimento politico Italia Unita. Manifesti con slogan come “Proteggiamo i nostri figli insieme alla Russia” e “La Russia sconfiggerà il terrorismo” sono comparsi in ben dieci punti della città, un fatto che rappresenta un vero e proprio schiaffo per chi crede nei valori democratici sanciti dalla nostra Costituzione.
La libertà di espressione è un pilastro della democrazia, ma non può e non deve essere utilizzata come strumento per diffondere menzogne e giustificare crimini di guerra. Gli stessi valori che consentono queste affissioni sono quelli che in Russia vengono sistematicamente repressi, come dimostra la vicenda di Aleksandra Skochilenko, l’artista russa condannata a sette anni di carcere per aver semplicemente espresso la sua opposizione al regime. La narrazione proposta da Italia Unita non solo distorce la realtà, ma insulta le vittime delle atrocità russe in Ucraina, dalle fosse comuni di Bucha agli stupri e alle esecuzioni sommarie.
Propaganda russa: una minaccia che si estende anche ai social media
La disinformazione non si ferma ai manifesti. Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Monde e confermato dai servizi di intelligence francesi, il Cremlino ha orchestrato un’operazione di manipolazione sui social network coinvolgendo circa 2.000 influencer europei, di cui almeno 20 avrebbero accettato pagamenti per diffondere propaganda russa su piattaforme come Instagram e TikTok. Questo allarme, lanciato anche dal Ministro francese Jean-Noel Barrot, riguarda tutta l’Europa, Italia inclusa. Come Italia Viva abbiamo chiesto al governo italiano di verificare se influencer del nostro Paese siano stati coinvolti e di mettere in atto misure concrete per proteggere i più giovani, particolarmente vulnerabili alla disinformazione online.
Un appello al sindaco: rimuovere i manifesti e difendere la verità
È inaccettabile che una città come Torino sia ostaggio di una campagna propagandistica in netto contrasto con i nostri valori democratici. Chiediamo al sindaco Lo Russo e di intervenire immediatamente per rimuovere questi manifesti e impedire che simili episodi si ripetano. La disinformazione è un’arma insidiosa, utilizzata per minare la coesione europea e giustificare un’aggressione che un giorno la storia giudicherà senza appello.
L’Italia deve dimostrare fermezza. La difesa della democrazia e dei valori europei passa anche dalla capacità di opporsi con determinazione a ogni forma di propaganda. Come Borghi, Fregolent e Nallo, ribadiamo il nostro impegno per sostenere l’Ucraina e i suoi cittadini, e per difendere la libertà e la verità, contro ogni menzogna.