RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA
Luigi Nacci “I dieci passi dell’addio”
-Einaudi- euro 16,00
E’ il romanzo di esordio del triestino (nato nel 1978) insegnante, giornalista, poeta e guida escursionistica ambientale, che racconta la fine di una storia d’amore, con tutto il dolore e i cambiamenti che comporta un addio.
Una sorta di manuale di autoaiuto che funge da terapia contro lo strazio di chi si è appena separato dalla compagna per stare con un’altra donna. In ogni caso è un uomo che sta male, malissimo, e mette a punto una specie di terapia “fai da te”.
Il protagonista programma 10 passi di sopravvivenza prima dell’appuntamento dal notaio per mettere nero su bianco il taglio netto con chi ha condiviso una parte della vita.
Il primo step consiste nel cambiare nome alle stanze; per es. la camera matrimoniale diventa stanza della resistenza e così via lungo un iter intriso di sensi di colpa, nostalgie varie e sofferenza che tutto avvolge. Un romanzo in cui molti potrebbero riconoscersi.
Benedetta Cibrario “Sono molte le cose umane” -Mondadori- euro 20,00
La scrittrice (nata a Firenze nel 1962 da padre torinese e madre napoletana, da anni stabilita a Londra) dopo averci regalato romanzi bellissimi come “Rossovermiglio”, ora si cimenta nei racconti. Ancora una volta scopriamo la sua abilità nel calarsi e immedesimarsi in personaggi ed epoche differenti. Queste short story vanno dalla Napoli del 700 alla Londra del 1945.
La raccolta è strutturata in tre parti, l’ultima è la novella lunga “Lo scurnuso” già pubblicata nel 2011. Al centro di ogni racconto troviamo situazioni della vita quotidiana, in cui si amalgamano bellezza e sofferenza, debolezze umane e riscatti, dolori e gioie.
Il primo racconto è ambientato nella Londra del 1953 ed è in forma epistolare. La direttrice di sala di un ristorante e uno chef hanno un fitto scambio di ricette che va ben oltre gli ingredienti dei piatti, perché svela molto delle loro personalità.
Poi ci sono esperienze limite, come quella del maestro spedito in una sperduta comunità montana dove gli alunni scarseggiano. O l’anziano salvato dalle preghiere di una bambina.
Ogni racconto nasce da un mix di osservazione ed immaginazione, spesso gli spunti arrivano da incontri reali che poi prendono il volo sulle ali della fantasia della scrittrice.
Il racconto più bello forse è quello della scoperta di 5 sanpietrini di ottone lucido in memoria di un’intera famiglia ebrea che era stata deportata ad Auschwitz. La protagonista del racconto fa di tutto per ricucire la loro storia, e scopre come una vile delazione abbia provocato annientamento, deportazione e morte.
Federica De Paolis “Da parte di madre”
-Feltrinelli- euro 18,00
E’ un romanzo a tratti struggente quello in cui Federica De Paolis mette in luce il complesso rapporto tra lei e la madre, e descrive come i ruoli possano finire per invertirsi.
Emerge la figura della genitrice, donna bellissima, sognante, simpatica, divertente ed ironica; ma anche indolente, sfrenata, immatura. A 20 dalla sua morte, l’autrice racconta il loro legame simbiotico e complice.
Una donna speciale, che tutti si voltavano ad ammirare, dotata di una bellezza intrisa di fragilità che la esponeva ad amori sbagliati, violenti e devastanti. Anche infantile e perennemente alla ricerca di affetto; talmente innamorata dell’amore da accettare situazioni intollerabili.
Un rapporto madre-figlia in cui spesso era la giovane ad accudire l’adulta, che muore a soli 56 anni per un tumore che non perdona, assistita fino alla fine dalla figlia.
Racconto autobiografico in cui Federica De Paolis non cerca rimedio al dolore del lutto, ma più che altro ha celebrato il suo immenso amore per la madre. Tutto raccontato con la maestria della scrittrice -non per niente è anche dialoghista per il cinema- e qui sciorina la sua abilità nel ridare vita a svariati episodi.
Chiara Valerio “Chi dice e chi tace” -Sellerio- euro 15,00
Come è possibile che una provetta nuotatrice affoghi nella sua vasca da bagno? Parte da questo rebus il giallo di Chiara Valerio che poi sconfina altrove.
Lea sul giornale parrocchiale di Scauri legge della morte di Vittoria, ritrovata senza vita nella sua vasca. Morte apparentemente inspiegabile, sulla quale Lea, che di professione fa l’avvocato – e da sempre affascinata dall’ enigmatica Vittoria- vuole vedere più chiaro.
Vittoria, 64 anni, convivente con la più giovane Mara, era una che si tuffava in mare sia d’inverno che d’estate, il nuoto le era connaturato. Pertanto la trama gialla è l’escamotage per scoprire chi era veramente.
Arrivata in paese negli anni 70, a 43 anni, aveva portato con se la 18enne Mara, e non era ben chiaro il loro legame. Poi aveva comprato casa -sempre aperta a tutti- e avviato una pensione per animali. Pare che non avesse mai avuto dissapori con nessuno e riesce difficile pensare alla dinamica di una morte accidentale.
C’è poi il suo testamento nelle mani di Lea e la trama parla anche di amicizia, identità, amore e verità.
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