30 ANNI DOPO. L’alluvione del 1994: un ricordo indelebile e un’opportunità di rinascita

In occasione della ricorrenza del 30° anniversario della Grande Alluvione del novembre 1994 la Regione Piemonte organizza La forza di ricostruire”, evento che si terrà il 6 novembre ad Alba per ricordare cosa avvenne in quei giorni, fare il punto sul contrasto al dissesto idrogeologico e coinvolgere la cittadinanza sui temi della prevenzione.

Il programma è suddiviso in due parti:

dalle ore 9 alle ore 13 alla Fondazione Ferrero, “La Grande Alluvione e la sua eredità”, un convegno sul ruolo della Protezione civile, sugli interventi tecnici che dopo l’alluvione hanno contribuito alla messa in sicurezza del territorio, alle prospettive future;

dalle ore 15 alle ore 17 nel Teatro Sociale “Il Piemonte ringrazia i protagonisti della ricostruzione”, cerimonia per ricordare le vittime e per ringraziare i sindaci, gli amministratori locali e i tanti volontari che si adoperarono in prima linea per portare aiuto, salvare tante vite e che lavorarono nei mesi successivi per consentire ai territori colpiti di risollevarsi.

LA TESTIMONIANZA

L’alluvione del 4 novembre 1994 è stata una delle più gravi mai verificatesi in Piemonte. Quel tragico evento causò 68 vittime e
provocò gravi danni alla popolazione, alle infrastrutture e alle attività economiche. Quello stesso dramma fu anche occasione di
solidarietà pubblica e famigliare che consentì di porre rimedio al disastro e diede un’opportunità di rinascita alla comunità.
Trent’anni fa quel devastante evento colpì anche Santena. In quei giorni, segnati da angoscia e amarezza, la comunità si mobilitò per
ripristinare la normalità. Molti che non si conoscevano si aiutarono reciprocamente e numerosi volontari si offrirono per svolgere
lavori duri e preziosi. Grande fu l’impegno dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Benny Nicotra, affiancato dal
vicesindaco Gianni Ghio, dagli assessori, dai consiglieri e da tutti i dipendenti comunali e fondamentale fu il supporto della Protezione
Civile, della Croce Rossa e di numerose altre organizzazioni pubbliche e private.

Il Rotary Chieri donò tre contributi da un milione di lire a cittadini e attività colpite e, in proposito, merita di essere ricordato il
seguente episodio: fra i beneficiari Tommaso, il cui locale era stato devastato da due metri d’acqua, in lacrime, disse di non poter
accettare l’aiuto. Confidò di aver ricevuto lo sfratto dal proprietario, perciò, dovendo lasciare l’immobile, non avrebbe potuto
continuare la sua attività. L’aiuto gli fu comunque consegnato e il proprietario fu convinto a rinnovare il contratto così Tommaso
poté riprendere il suo lavoro.

Nel dicembre 1994 io fui eletto presidente del Comitato Alluvionati di Santena e successivamente vicepresidente del Coordinamento
Comitati Alluvionati di Asti. Il Coordinamento fu costituito per rappresentare e assistere gli alluvionati dinanzi alle autorità,
favorendo il buon esito delle pratiche, nonostante le complessità del sistema burocratico.

Importantissime furono le consulenze della senatrice Giovanna Briccarello e la sua opera per facilitare i rapporti con i parlamentari
di ogni partito. Anche grazie al suo impegno, il Parlamento pervenne alla stesura di norme a vantaggio del Piemonte, esempio per il
futuro. La senatrice fu cofirmataria della Legge 18/1995, che conteneva “Disposizioni urgenti in materia di risarcimento (…. )
conseguenti a calamità naturali…” e continuò a seguire l’evoluzione normativa, sostenendo le esigenze degli alluvionati.
Per sostenere l’emanazione del provvedimento, nel gennaio 1995 il Coordinamento aveva organizzato una manifestazione ad
Alessandria con la partecipazione di oltre cinquemila alluvionati. Anche grazie ad iniziative del genere la legge 18 venne promulgata,
tuttavia le banche non erogarono i finanziamenti previsti.

Il 21 aprile 1995 il Coordinamento organizzò a Roma una protesta alla quale parteciparono 120 sindaci con la presenza del
sottosegretario alla Protezione Civile il professor Franco Barberi. Un gruppo di rappresentanti incontrò il viceministro Giuseppe
Cardia in sostituzione del primo ministro Lamberto Dini. Dopo qualche tempo, come da richiesta, La riunione si concluse senza
risultati immediati ma prima di uscire evidenziai al viceministro la necessità di concedere alle banche un tasso fisso anziché variabile.
Accolse il suggerimento e modificò la normativa, convincendo così le banche ad erogare 735 miliardi di lire alle imprese alluvionate
con finanziamenti agevolati per 10 anni.

Per conseguire tali risultati intervenne anche la Regione Piemonte, inizialmente con il presidente Brizio e, da aprile ’95, con il
presidente Enzo Ghigo, con gli assessori Gilberto Pichetto Fratin e Ugo Cavallera. Decisivi furono i ripetuti incontri con l’ABI, con il
Mediocredito Centrale e con l’Autorità di Bacino.

Un grosso contributo all’evoluzione normativa venne dai parlamentari Giovanna Briccarello, Angelo Muzio, Enrico Morando, Bruno
Matteja, Oreste Rossi, Nerio Nesi e Carlo Azeglio Ciampi.

Grazie alla Legge 18, che prevedeva il finanziamento per “il ripristino anche migliorativo dei beni danneggiati”, molte aziende
poterono sostituire vecchi macchinari danneggiati con attrezzature moderne. L’Unione Europea esaminò le normative per assicurarsi
che gli aiuti di Stato non violassero la concorrenza, confermandone la validità.

In occasione del trentennale, rinnovo il pensiero e il ringraziamento a tutti coloro che hanno dato il loro contributo e in particolare
al presidente del Coordinamento Comitati Alluvionati, il geometra Paolo Boccardo.

Santena è stata un punto cruciale per gli avvenimenti del 1994. L’attuale rievocazione avrebbe potuto essere l’occasione per riunire
gli esponenti politici, ministri, sottosegretari, parlamentari, consiglieri, funzionari, nel ricordo di quanto accaduto e nella
commemorazione di coloro che non sono più con noi.

Mario Marocco

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