La presidente del gruppo del Pd a Palazzo Lascaris Gianna Pentenero e la consigliera Nadia Conticelli esprimono forte preoccupazione per l’annunciata chiusura di alcuni uffici postali che causerebbe, di fatto, l’impossibilità per molti cittadini di poter usufruire di un servizio indispensabile. E’ per questo che, a firma Conticelli, è stata presentatta un’interrogazione urgente che verrà discussa martedì pomeriggio in consiglio regionale e che, domani mattina, il gruppo consigliare del partito democratico sarà presente ai presidi che il sindacato CGIL ha organizzato a difesa degli sportelli minacciati dalla chiusura.
“ La chiusura di alcuni uffici postali comporta innegabilmente l’eliminazione di alcuni servizi, creando un palese disagio alle fasce più fragili della popolazione – dichiara la presidente del gruppo Pentenero – Il piano di “razionalizzazione” del servizio territoriale di Poste Italiane, che dovrebbe entrare in vigore il dicembre prossimo, rappresenta anche una contrazione occupazionale. Chiudere degli uffici significa spostare i laboratori e non procedere così a nuove assunzioni”.
“L’ufficio fisico è ancora molto utilizzato da un’ampia parte di popolazione che ha scarso accesso alla digitalizzazione, per età, condizioni socioeconomiche o culturali – sottolinea la firmataria dell’interrogazione urgente Nadia Conticelli – Nella sola Torino verranno chiusi ben 5 uffici postali, per la maggior parte in quartieri lontani dal centro città e con una popolazione residente per lo più anziana.
“La presenza di servizi sui territori decentrati rappresenta un presidio, oltre che un ausilio per evitare la desertificazione – sostengono ancora Pentenero e Conticelli – Molti degli interventi con fondi nazionali o europei (Pnrr ma non solo) previsti, o in atto nella città di Torino, rispondono alla logica di una rivitalizzazione dei quartieri oggi in maggiore difficoltà; sottrarre nel contempo servizi a questi stessi territori rappresenta una contraddizione”.
“Per questo – conclude Conticelli – la nostra interrogazione chiederà alla Regione se si intenda intervenire presso il Ministero di riferimento e la Direzione nazionale di Poste Italiane, coinvolgendo il tavolo Stato Regioni”
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