“Le cause – ha spiegato – riguardano i casi di affidamento condiviso e i rapporti con i servizi del territorio nell’attuazione di provvedimenti dell’autorità giudiziaria, cui seguono le problematiche segnalate dai tutori volontari di minori stranieri non accompagnati (Msna), il diritto allo studio, al trasporto e all’assistenza scolastica dei minori disabili o con problemi di salute cronici, le criticità nelle strutture di accoglienza di minori, i contenuti impropri o lesivi nei programmi televisivi od online e la cosiddetta ‘continuità affettiva’ nei casi di affidamento eterofamiliare che evolvono verso l’adozione”.
Per quanto riguarda i Msna, la Garante ha evidenziato “l’aumento del numero dei minori non accompagnati accolti in Piemonte e in Valle d’Aosta, pari a 2.011 nel 2022 e a 2.245 nel 2023, il progressivo abbassamento dell’età media a 16 anni e mezzo e la provenienza in prevalenza dall’Africa nordoccidentale, seguita da Albania e Turchia”.
“Uno dei temi – ha spiegato – è il benessere dei minori. Secondo i dati della direzione Sanità, la sofferenza psicologica ed emotiva della popolazione infantile e in età adolescenziale è in crescita. In particolare, il 4,4% dei bambini e ragazzi piemontesi è in carico ai servizi di psicologia delle Asl o delle Aso e l’8% a quelli di neuropsichiatria infantile (negli anni precedenti era il 7%)”.
Le principali diagnosi dei pazienti in carico – ha evidenziato – sono di lievi ritardi, disturbi del linguaggio espressivo, autismo infantile e altri sintomi che interessano le funzioni cognitive e lo stato di coscienza.
Tra gli strumenti utili a favorire il benessere del singolo e le relazioni tra pari spicca lo sport, occasione di inclusione che favorisce il dialogo e l’accoglienza.
“Per questo nel 2023 – ha chiarito – con il Difensore civico, abbiamo sottoscritto un protocollo con la Figc per realizzare nel mondo del calcio giovanile regionale attività d’informazione e diffusione della cultura del rispetto dell’altro, dell’uguaglianza e dell’inclusione”.
“Una delle chiavi per promuovere il benessere dei minori – ha concluso – è creare le condizioni per il dialogo: lavorare insieme ai ragazzi affinché la famiglia, la scuola, la squadra di pallavolo, di atletica o l’oratorio siano dei luoghi sicuri, con professionisti preparati e formati, disponibili all’ascolto”.
Il dibattito è stato aperto da Monica Canalis, intervenuta per il Pd con Gianna Pentenero ed Emenuela Verzella, che ha sottolineato come la tutela dell’infanzia sia “responsabilità dell’intera comunità e non solo delle figure genitoriali” richiamando la necessità “di un’efficace integrazione tra i servizi educativi, sanitari e sociali e di ripensare i diversi interventi in modo non frammentario ma organico, promuovendo la collaborazione tra i servizi e garantendo maggiore omogeneità nella loro erogazione sul territorio”.
Pentenero ha evidenziato come “l’integrazione dei minori stranieri, l’inclusione di quelli con disabilità e l’accompagnamento dei nuclei famigliari più fragili necessitino innanzitutto di personale competente e di servizi capillari più estesi”, mentre Verzella ha ammonito sulla necessità di “trovare soluzioni per far fronte alla dispersione scolastica soprattutto negli ultimi anni della scuola dell’obbligo e del biennio delle superiori”.
Vittoria Nallo (Sue) si è soffermata in particolare sui temi legati “alla salute mentale degli adolescenti, messa alla prova con la chiusura delle scuole durante la pandemia, sull’autolesionismo e sul rischio suicidario: situazioni che ci interrogano sulla necessità del dialogo e di occasioni di confronto per prevenire le degenerazioni di una mancata ‘cultura del fallimento’”.
Federica Barbero, intervenuta per Fdi con Alessandra Binzoni, si è detta colpita “dal numero di minori affidati agli enti gestori delle funzioni socioassistenziali: “Per quanto meritoria possa essere la loro attività – ha dichiarato – è decisivo il ruolo della politica nel mettere in atto misure che possano arginarne il fenomeno in primo luogo attraverso interventi sulle famiglie. È fondamentale, in questo senso, quanto il Governo sta realizzando per il sostegno alla famiglia e il lavoro che la Giunta ha svolto nella scorsa legislatura e continua a perseguire, anche attraverso il finanziamento dei servizi educativi all’infanzia”.
Binzoni ha sottolineato “l’urgenza di misure per incentivare la natalità” ricordando alcune iniziative già intraprese dalla Giunta “come il Fondo vita nascente e l’estensione dell’orario degli asili nido comunali ai contributi ai Comuni per aree per il gioco all’aperto e arre ludico-inclusive”.
Giulia Marro (Avs) ha messo in guardia dalle possibili conseguenze “del Decreto ministeriale dell’ottobre 2023 che permette ai Msna sopra i 16 anni di essere accolti nei Centri di accoglienza straordinaria per adulti: una misura non ideale e non educativa per giovani che arrivano nel nostro Paese con traumi e bagagli pesanti” e chiesto “che vengano messi in priorità come destinatari per i tutori volontari e che sia potenziata la relazione con persone della medesima cultura d’origine presenti sul territorio”.
Gianna Gancia (Lega) ha sottolineato come “siano state finora le donne a intervenire, perché questo è un argomento ‘nostro’” e ha esortato “tutte le colleghe ad abbandonare ogni ideologia e a lavorare su punti comuni guardando al Piemonte del 2024, a considerare la famiglia come comunità che la vita compone, ricompone e scompone”.
Annalisa Beccaria (Fi), ha apprezzato, tra l’altro, “i riferimenti al diritto alla salute e alla partecipazione, anche per i minori con disabilità, al contesto sportivo per diffondere la cultura del rispetto, della tolleranza e dell’inclusione perché il mondo dello sport, in particolare quello di squadra, costituisce un volano importante per sensibilizzare i giovani ai valori del fair play, del rispetto e dell’educazione”.
Silvio Magliano (Lista Cirio) ha indicato “alcuni temi su cui il Consiglio potrà lavorare, come l’inclusione scolastica, a cominciare dalla formazione e dalla specializzazione degli insegnanti di sostegno, la prevenzione del rischio suicidario” e ha espresso soddisfazione “per la crescente collaborazione tra Garante e Difensore civico per l’accesso scolastico e alle cure”.