Disastro colposo, 50 indagati nell'inchiesta sulla presenza di amianto negli elicotteri militari

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L’amianto è risultato presente anche in mezzi revisionati successivamente al 2012, dopo l’inizio dell’inchiesta. Il Conapo, sindacato dei vigili del fuoco: “chiediamo siano rese pubbliche le risultanze dell’indagine relative agli elicotteri incriminati, al fine di poter identificare con chiarezza dove e quando sono stati usati i pezzi di ricambio all’amianto e cosi risalire al personale che vi è stato esposto”

 

Sono una cinquantina gli indagati per disastro colposo, per iniziativa del pm Raffaele Guariniello della procura di Torino. La vicenda riguarda la presenza dell’amianto negli elicotteri delle forze armate. Tra gli inquisiti i vertici e i responsabili tecnici delle società Agusta Westland e Piaggio in carica nel periodo  tra i primi anni ’90 e il 2014, inoltre  funzionari della direzione delle forze armate che era incaricata degli acquisiti dei mezzi. L’amianto è risultato presente anche in mezzi revisionati successivamente al 2012, dopo l’inizio dell’inchiesta.

 

Sulla vicenda interviene il Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco: «Chiediamo chiarezza e giustizia anche per quanto riguarda gli elicotteri dei vigili del fuoco a tutela del nostro personale che, ignaro, è stato esposto all’amianto su elicotteri della stessa marca e modello di quelli delle forze armate». Lo dice Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo, che negli anni scorsi dopo l’avvio da parte della procura di Torino dell’inchiesta sugli elicotteri delle forze armate aveva chiesto «che le indagini fossero indirizzate anche agli elicotteri dei vigili del fuoco»  riferendosi agli sviluppi odierni dell’inchiesta della procura di Torino sulla presenza di amianto nei velivoli delle forze armate.

 

«Dopo le nostre denunce  degli anni scorsi e la nostra richiesta di misure di protezione verso il personale impiegato sugli elicotteri dei vigili del fuoco -fa notare- abbiamo riscontrato una timida presa di posizione da parte del ministero dell’Interno, che ha disposto visite mediche ‘al risparmio’ e riguardanti solo il personale elicotterista, ma non per il personale elisoccorritore dei vigili del fuoco nonostante anche per costoro vi sia rischio di essere stato esposto». «Ora che -sottolinea Brizzi- la Procura di Torino sta facendo luce, chiediamo siano rese pubbliche le risultanze dell’indagine relative agli elicotteri incriminati, al fine di poter identificare con chiarezza dove e quando sono stati usati i pezzi di ricambio all’amianto e cosi risalire al personale che vi è stato esposto a cui vanno indirizzate attenzioni sanitarie mirate».

 

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