La Mole e la sua altezza: quando Torino sfiorava il cielo

Torino sul podio: primati e particolarità del capoluogo pedemontano

Malinconica e borghese, Torino è una cartolina daltri tempi che non accetta di piegarsi allestetica della contemporaneità.
Il grattacielo San Paolo e quello sede della Regione sbirciano dallo skyline, eppure la loro altitudine viene zittita dalla moltitudine degli edifici barocchi e liberty che continuano a testimoniare la vera essenza della città, la metropolitana viaggia sommessa e non vista, mentre larancione dei tram storici continua a brillare ancorata ai cavi elettrici, mentre le abitudini dei cittadini, segnate dalla nostalgia di un passato non così lontano, non si conformano allirruente modernità.
Torino persiste nel suo essere retrò, si preserva dalla frenesia delle metropoli e si conferma un capoluogo a misura duomo, con tutti i pro e i controche tale scelta comporta.
Il tempo trascorre ma lantica città dei Savoia si conferma unica nel suo genere, con le sue particolarità e contraddizioni, con i suoi caffè storici e le catene commerciali dei brand internazionali, con il traffico della tangenziale che la sfiora ed i pullman brulicanti di passeggeri sudaticci ma ben vestiti.
Numerosi sono gli aspetti che si possono approfondire della nostra bella Torino, molti vengono trattati spesso, altri invece rimangono argomenti meno noti, in questa serie di articoli ho deciso di soffermarmi sui primati che la città ha conquistato nel tempo, alcuni sono stati messi in dubbio, altri riconfermati ed altri ancora superati, eppure tutti hanno contribuito e lo fanno ancora- a rendere la remota Augusta Taurinorum così pregevole e singolare.

1. Torino capitale… anche del cinema!

2.La Mole e la sua altezza: quando Torino sfiorava il cielo

3.Torinesi golosi: le prelibatezze da gustare sotto i portici

4. Torino e le sue mummie: il Museo egizio

5.Torino sotto terra: come muoversi anche senza il conducente

6. Chi ce lha la piazza più grande dEuropa? Piazza Vittorio sotto accusa

7. Torino policulturale: Portapalazzo

8.Torino, la città più magica

9. Il Turet: quando i simboli dissetano

10. Liberty torinese: quando leleganza si fa ferro

 

2.La Mole e la sua altezza: quando Torino sfiorava il cielo

Non sono tuttora certa che valga anche per chi, come me, ha frequentato lAccademia Albertina anziché lUniversità di Palazzo Nuovo, ma nel dubbio – e dato che i titoli sono equipollenti- anche io non sono salita in cima alla Mole prima di aver conseguito la laurea specialistica. È quel pizzico di scaramanzia che si nasconde in molti: nessuno ci crede veramente ma intanto molti non appoggiano il cappello sul letto o prestano attenzione a come viene appoggiato il pane in tavola.
Questa diceria, legata alla credenza che gli studenti universitari che salgono in cima alla Mole prima di aver terminato gli studi poi non conseguano la tanto agognata Laurea, non è lunico mito che interessa ledificio simbolo di Torino, secondo alcuni, infatti, la costruzione sarebbe in realtà una gigantesca antennache irradia energia positiva sulla cittadinanza, fatto assai importante se si prende in considerazione la nomea di città magica, che il capoluogo si porta appresso, in quanto punta di entrambi i triangoli energetici di magia nera (con Londra e San Francisco) e di magia bianca (con Praga e Lione).

In ogni caso la Mole resta un edificio affascinante, peculiare e di largo interesse, non solo per la sua storia ma anche perché ospita al suo interno il Museo Nazionale del Cinema, uno dei pochi interamente dedicati al allargomento e uno dei più noti a livello europeo, nonché lunica galleria di questo genere in Italia. Per chi non lo avesse ancora visitato, sappiate che il sistema espositivo consta di postazioni multimediali e interattive, attrezzature e materiali provenienti da set cinematografici sia italiani che internazionali, una invidiabile collezione di film, libri, stampe, manifesti, locandine, apparecchiature specifiche antiche e moderne, costumi, pezzi di scenografie di film, dipinti e fotografie. Anche la struttura interna è assai caratteristica: una immensa scala a spirale che si attorciglia verso lalto e trasporta i visitatori attraverso la storia della Settima Arte, dalle origini ai giorni nostri, comprendendo non solo la collezione permanente, ma anche le diverse mostre temporanee che si susseguono con notorio successo.
A tal proposito non solo per mio proprio gusto- mi pare ingiusto non citare la recente personale dedicata al genio creativo di Tim Burton, svoltasi tra 11 ottobre e il 7 aprile 2024, per la prima volta in mostra in Italia proprio qui, al nostro Museo del Cinema. Il titolo non lasciava certo spazio a dubbi riguardo a che cosa il pubblico avrebbe osservato: IL MONDO DI TIM BURTON, un universo parallelo che si apriva al di là di una porta interna, appositamente realizzata a richiamo dellinimitabile, innovativo e visionario Nightmare Before Christmas, oltre la quale si veniva ingurgitati in un etere di innumerevoli bozzetti provenienti dal nucleo personale dellartista, ideazioni in nuce dei personaggi che hanno segnato linfanzia e ladolescenza di almeno un paio di generazioni.
Lesperienza non termina qui, è più che consigliabile infatti salire sullascensore panoramico, interamente realizzato in cristallo trasparente e che, in precisamente 59 secondi, raggiunge il tempiettodella Mole, posto a 85 metri di altezza, attraversando quella che è conosciuta come l’Aula del Tempio; una volti giunti sulla sommità il panorama è sbalorditivo, e potrete osservare Torino che si mostra nella sua totalità, fino alle Alpi che labbracciano.
Si dice poi che lo stesso Antonelli, ormai anziano, fosse solito farsi issare in vetta alla cupola su un ascensorino improvvisato, per verificare in prima persona lavanzare o meno dei lavori.


È pur tuttavia vero che leffettivo vanto del simbolo architettonico torinese sia tutto nella sua imponente altezza.
Nel 1888 la Mole raggiunge unaltezza record di 153 metri, che comunque non soddisfa il novantenne Antonelli, il quale decide di aggiungere sulla guglia una statua un Genio alato coronato da una stella a cinque punte, realizzato dallo scultore Celestino Fumagalli, alta cinque metri e pesante 300 kg.
Alcuni potrebbero pensarehybris, ed infatti in questottica non sorprende troppo la risposta di Madre Natura, la quale, alcuni anni dopo, scatenanel 1904- sul capoluogo torinese ed in risposta alla tracotanza antonelliana, un uragano che abbatte la colossale statua, che tuttavia non precipita a terra, ma rimane appesa ad un lato della guglia. Lavvertimento non sortisce del tutto il suo effetto, e nel 1906 la scultura viene sostituita da una più sommessa stella a 12 punte in rame dorato.
Sta di fatto che, con i suoi 167 metri totali daltezza, la Mole, all’epoca in cui viene costruita, è l’edificio in muratura tra i più alti del mondo, il nome stesso del monumento ricorda questo record, ormai tristemente superato.
La realizzazione del cantiere è comunque da considerarsi unimpresa faraonica, terminata nel 1897 da Costanzo, figlio di Alessandro Antonelli, dopo circa quarantanni di lavoro.
Linaugurazione avviene il 10 aprile 1889, a soli dieci giorni di distanza dai festeggiamenti dedicati ad un’altra torre-simbolo, la Tour Eiffel, avvenuta a Parigi il 31 marzo di quello stesso anno.
Com’è noto, nel 1848 ledificio torinese sorge inizialmente come sinagoga, in risposta a quanto indicato nello Statuto Albertino, documento che assicura libertà ufficiale di culto alle religioni non cattoliche: “Gli Ebrei sono ammessi a godere di tutti i diritti civili e politici dei nostri sudditi, a frequentare le scuole dentro e fuori delle Università, e a conseguire i gradi accademici”. LUniversità Israelitica celebra così la conquista dei pari diritti, commissionando al fantasticatore Alessandro Antonelli la costruzione di uno specifico luogo di culto.
Il progetto iniziale prevede una cupola di 47 metri, ma fin dagli inizi Antonelli introduce dettagli e variazioni che rendono ledificio molto più complesso e già alto 112 metri; mentre tutti sono concentrati sullaggravarsi dei lavori, nessuno si accorge che intanto i fondi si stanno esaurendo, e i lavori finiscono per essere interrotti. È poi il Comune di Torino a farsi carico, dieci anni più tardi, della conclusione del cantiere, anche se, a questo punto, la destinazione duso dello stabile muta, diventando sede, dal 1908, del Museo del Risorgimento. Antonelli riprende poi la direzione dei lavori, impreziosendo ulteriormente il progetto già ambizioso, e facendo lievitare nuovamente i costi. Questa volta -forse per sfinimento- lopera viene conclusa secondo la volontà dellarchitetto e rivestita con 2.064 lastre di pietra di Luserna.
Certo, decisamente meno iconica e romantica della parente parigina, la Mole si conquista in ogni caso il suo spazio nella numismatica, comparendo sui due centesimi di euro. A tal proposito è curioso un aneddoto: per un errore della Zecca dello Stato sono state coniate anche monete da un centesimo di euro, sulle quali appare proprio la nostra Mole al posto dell’immagine prevista, Castel del Monte. Tali monete vengono ritirate, ma alcuni esemplari sono sfuggiti e se ne contano ancora un centinaio in circolazione, il valore di questi centesimi “sbagliati” è stimato intorno ai 2mila euro, anche se, ad un’asta numismatica Bolaffi di Torino, un collezionista italiano ha sborsato ben 6.600 euro per aggiudicarsene un esemplare.
Quindi, cari lettori, imparate a non disdegnare i poveri centesimini, e già che ci siete controllate bene le tasche ed i resti, postreste anche imbattervi nei due euro edizione limitataconiati come moneta commemorativa nel 2006, in occasione della XX edizione dei Giochi Olimpici invernali, ce ne sono in circolazione 40 milioni: il calcolo combinatorio non è comunque dalla vostra parte, ma si sa, la fortuna è cieca!

ALESSIA CAGNOTTO

 

 

 

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