Democrazia, Europa e politica sono in crisi

Irrompe la magistratura comunista negli Usa e condanna quel Santo Uomo di Tump. Chiaramente un processo politico. E poi che sarà mai pagare il silenzio di una porno Star. Del resto lo fanno tutti. No? Se penso che Trump potrebbe  diventare Presidente Usa sono assalito dal più totale sconforto. Anche qui in Italia non ci facciamo mancare nulla. Vannacci galvanizza i fascisti nostrani evocando Junio Valerio Borghese. Capo indiscusso della X Mas ed organizzatore del fallito ed omonimo golpe. Uno che in nome dell’anticomunismo ha fatto di tutto per abbattere la democrazia. Chi prosegue per la sua politica di un colpo al cerchio ed un colpo alla botte è Giorgina detto Giorgia.
Un nome, un  marchio che è una garanzia.

Programma elettorale? Siamo i più fighi del mondo e tutto va per il meglio. Qualche scaramuccia nella destra – destra centro c’è.  Ma tutto è nella norma.
Viceversa le opposizioni mi sembrano la famosa commedia: sei personaggi in cerca d’autore. Agiscono in ordine sparso, cercano un posto al sole. L’operazione della Schlein di spostare a sinistra il Pd per ora non funziona. Elettoralmente parlando s’intende. Conte vuole rilanciare i suoi cinque stelle nell’orgogliosa e vana diversità. Ma tra lui ed Enrico Berlinguer c’è la fossa delle Marianne.
Renzi o Calenda alla ricerca del 4% per avere degli eletti. Tutto il resto non conta.

Sinistra sbrindellata arruola anche Ignazio Marino ed in sede locale Roberto Tricarico in pol position per diventare consigliere regionale. Tanto si sa che non c’è storia ed il futuro governatore del Piemonte sarà di nuovo Cirio. E poi… come dimenticarselo, la new entry di Michele Santoro. Supportato dagli storici Rifondaroli raccoglierà dal 2 al 3%.

Non se ne sentiva la necessità… ma tant’è. Mi sa che il tentativo di riportare il popolo di sinistra a votare non funzionerà. Quasi sicuramente un italiano su due non voterà.
Assommato a schede bianche o nulle e voti dispersi la maggioranza della minoranza dirà: abbiamo vinto. Un piccolo ricordo di gioventù. Gridavamo: la democrazia non deve diventare un rito. La democrazia è partecipazione. Purtroppo è diventato tutto un rito aggravato dalla più totale impotenza verso le guerre. E non ci sono più guerre giuste o guerre sbagliate. Tutti dicono di essere dalla parte della pace e poi proliferano guerre e produzioni di armi sempre più sofisticate. Mi sembra Bismarck che disse: le guerre sono la prosecuzione della politica in altre forme. Ora è anche la totale assenza della politica uno dei perché di queste guerre?

Fare la pace è sempre più difficile. Sempre più impossibile. Tutti i due contendenti vogliono l’eliminazione del nemico. Annientamento. Inoltre abbiamo il più totale fallimento degli organismi sovranazionali come l’ONU. E dire che l’Europa è in crisi è usare un eufemismo. Crisi di rappresentanza, crisi di ruolo e di funzione. Insomma non conta, se non urla conta poco.
E con la crisi dell’Europa politica c’è un’oggettiva crisi della democrazia. Che fare? Per ora, per noi poveri tapini andare a votare. Poi, magari, riscopriremo la parola partecipazione.

PATRIZIO TOSETTO

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