Si ispira al celebre film di Marco Tullio Giordana risalente al 2003 e alla nota raccolta di poesie di Pierpaolo Pasolini la stagione operistica 2024/2025 del teatro Regio di Torino che inizierà il primo ottobre prossimo e si concluderà il 29 giugno 2025. Un’esplosione di talento e di bellezza che incanterà gli appassionati e un viaggio nel mondo dell’opera per chi vi si accosterà per la prima volta, con la proposta di ben dodici titoli, di cui sette nuovi allestimenti, tra i quali la trilogia dedicata a Manon Lescaut, evento eccezionale che ha come punto di partenza la giovane protagonista del romanzo di Prevost, fonte di ispirazione per ben tre compositori, Daniel Auber, Jules Massenet e Giacomo Puccini, al centro del progetto per il centenario della morte del compositore. Verrà anche dato spazio alla danza con due balletti classici e il gala di Roberto Bolle and Friends.
La recente riorganizzazione dei settori della sala, con il congiungimento del settore 3 e di quello 4 e una nuova e vantaggiosa politica dei prezzi, applicando uno sconto del 30 per cento sugli abbonamenti, renderanno sicuramente il teatro Regio più accessibile a un pubblico più ampio. Con meno di 40 euro sarà possibile assistere ad un’opera, la cui prima non si differenziare più nel prezzo dalle altre recite.
“Questa nuova stagione – afferma il sindaco della Città di Torino e Presidente della Fondazione Teatro Regio Stefano Lo Russo – conferma la linea culturale scelta dal teatro, contraddistinta da una politica innovativa, di qualità e con un tema che è quello della gioventù, che va ad inserirsi nella politica di attenzione verso le nuove generazioni, con iniziative collaudate come le Anteprime Giovani, rivolte ad appassionare le nuove generazioni al teatro dell’opera”.
“Sono estremamente soddisfatto per il conferimento del Premio Abbiati a La Juive come migliore spettacolo del 2023 – dichiara Il Sovrintendente del Teatro Regio, Mathieu Jouvin –
Questo riconoscimento non solo attesta la qualità artistica dell’opera, ma fa da sprone a proseguire nel lavoro che, insieme al direttore artistico Cristiano Sandri, stiamo portando avanti e rende merito alla nostra visione di presentare una varietà di titoli capaci di incuriosire e intrigare il pubblico.
La frase espressa da Paul Nizan “Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della mia vita”, invita a una riflessione critica sul concetto convenzionale di giovinezza come periodo di felicità senza pari, suggerendo, invece, un’immagine di un’età intricata e sfaccettata. Questo è il motivo per cui ho voluto come titolo della stagione “La meglio gioventù”, espressione estremamente musicale che deriva da una raccolta di poesie in lingua friulana di Pierpaolo Pasolini e nasce da uno dei canti più dolorosi e commuovente degli alpini. Inevitabile il rimando al film di Marco Tullio Giordana, che ho amato molto e che è stato premiato a Cannes, un’opera cinematografica che offre una visione affascinante della storia italiana attraverso gli occhi di personaggi memorabili e complessi, un vero e proprio romanzo di formazione, con una grande capacità di affrontare temi universali, tra cui famiglia, amicizia, amore, oltre alla ricerca di senso e di identità, temi propri della gioventù.
Tutte le opere in programma in questa stagione esplorano l’ambiguità della gioventù, esprimendone l’emozione, indagandone la conflittualità, celebrandone il fascino, ma invitando al tempo stesso alla riflessione”.
Dal 1 al 29 ottobre prossimo si aprirà la stagione del teatro Regio con Manon Manon Manon, evento unico che offre un omaggio originale a Manon Lescaut. A firmare i tre nuovi allestimenti è il regista francese Arnaud Bernard, al suo debutto al teatro Regio, che ha scelto di sviluppare un progetto drammaturgico incentrato su tre epoche iconiche del cinema francese. Si tratta di una nuova sfida per il teatro che metterà il Regio sotto i riflettori internazionali.
La programmazione della trilogia è tale da permettere al pubblico di assistere ogni giorno a un titolo diverso, oltre alla possibilità di goderne nell’arco di un unico fine settimana. Chi visiterà Torino potrà godere di questo ricco carnet culturale. Manon Lescaut è una giovane donna, con le sue contraddizioni e i suoi dilemmi, una potente forza vitale ed è l’emblema dell’età della giovinezza, passionale, impulsiva, vulnerabile. Sul podio saliranno Renato Palumbo, Evelino Pidò e Guillaume Tournaire. Le tre protagoniste saranno Erika Grimaldi, Ekaterina Bakanova e Rocio Pérez. Main partner della produzione è Intesa Sanpaolo. Manon Manon Manon sarà al centro dell’interesse europeo, in quanto il teatro Regio ospiterà, dal 24 al 26 ottobre prossimi, la Conferenza d’Autunno di ‘Opera Europa’, la principale organizzazione europea che riunisce teatri e festival lirici e che conta 233 membri provenienti da 44 Paesi. L’incontro sarà un’opportunità per tutti i soci di riunirsi e confrontarsi per sviluppare collaborazioni e progetti innovativi.
Inaugurerà la stagione d’opera e di balletto il 23 novembre ‘Le nozze di Figaro’, l’opera più frizzante e umana di Wolfgang Amadeus Mozart. La gioventù è qui ben incarnata nella sfida alle convenzioni sociali e con la forza ribelle e intraprendente incarnata da Figaro e Susanna, che aspirano alla libertà, all’autonomia come il giovane paggio Cherubino che, a causa della sua impetuosità si trova a vivere situazioni piuttosto buffe e imbarazzanti. Per la prima volta a Torino l’allestimento è di Emilio Sagi, che è garanzia di stile e piacevolezza. Artisti carismatici vestiranno i panni dei protagonisti, Vito Priante e Monica Conesa saranno il conte e la contessa, Giorgio Caoduro sarà Figaro, Giulia Semenzato vestirà i panni di Susanna e José Maria Lo Monaco quelli di Cherubino. Sul podio Leonardo Sini. L’opera sarà in scena fino al 1 dicembre, mese tradizionalmente dedicato alla danza.
Dal 12 al 18 il Regio ospiterà il balletto romantico per eccellenza, Giselle, su musica di Adolphe- Charles Adam nella versione coreografica di Aleksej Fadeecev e nell’interpretazione dei solisti e del corpo di ballo del Balletto dell’Opera di Tbilisi.
Dal 21 al 30 dicembre sarà la volta dello Schiaccianoci del 1891, meravigliosa partitura in cui la magia del Natale si trasforma in musica grazie al talento straordinario di Petr Il’ic Caikovskij. Il Balletto dell’Opera di Tbilisi propone la fatata edizione coreografica di Nina Ananiashvili e Alaksej Fadeecev, con scene e costumi ispirati ai libri di fiabe ottocenteschi. Sono presenti innocenza, meraviglia, avventura e fantasia, che offrono una visione magica del mondo attraverso gli occhi di una giovane ragazza.
Il 2025 inizia con tre spettacoli straordinari il 3, 4 e 5 gennaio, con la grande danza di Roberto Bolle e gli interpreti del celeberrimo Roberto Bolle and Friends.
Una ricca esplorazione del tema della gioventù, attraverso I suoi protagonisti e le loro esperienze amorose è offerta da ‘L’elisir d’amore’ di Gaetano Donizetti, in scena dal 28 gennaio al 5 febbraio 2025. Nella nuova coproduzione con il teatro Regio di Parma, il regista Daniele Menghini trasforma questo racconto d’amore in una fiaba onirica, popolata di burattini e marionette richieste gentilmente a due famiglie torinesi di grande tradizioni nel campo, le marionette Lupi.
Vestirà i panni del timido Nemorino René Barbera, elegante tenore dalla voce morbida, che considera questo uno dei suoi personaggi preferiti; il soprano Federica Guida, nel ruolo di Adina, capace di dimostrare il suo talento versatile sia nei numeri vivaci sia in quelli sentimentali. Accanto a loro due esperti e brillanti artisti quali Paolo Bordogna nel ruolo di Dulcamara e Davide Luciano come Belcore. Dirige il maestro Fabrizio Maria Carminati, interprete molto esperto del repertorio belcantistico.
Sarà in scena il Rigoletto dal 28 febbraio all’11 marzo 2025. La passione tra Gilda e il Duca è intensa e travolgente, ma anche minacciata dalle convenzioni sociali e dalle forze oscure che circondano i personaggi. Molto forte è il tema della responsabilità e della conseguenza delle azioni, che sottolineano la fragilità e l’effimero della giovinezza. Il ruolo del titolo è affidato al baritono George Petean, il tenore Piero Pretti, recentemente applaudito in “Un ballo in maschera”, è il duca di Mantova. Giuliana Gianfaldoni è Gilda. Il nuovo allestimento è firmato da Leo Muscato, regista pluripremiato, che ritorna al teatro Regio con il team creativo artefice della felice produzione di Agnese di Ferdinando Paer, vincitore del Premio Abbiati nel 2019. Dirige il maestro Nicola Luisotti.
Un’interessante rappresentazione del tema della gioventù è quella della “Dama di Picche” di Petr Ilic Cajkovskij, che andrà in scena dal 3 al 16 aprile 2025. Il compositore lo considerava il suo miglior lavoro in assoluto e fu spinto da un’ispirazione travolgente nel 1890, su libretto del fratello tratto da un breve racconto di Puskin. La tragedia di Hermann, uomo che perde ogni speranza di felicità e di amore a causa della sua ossessione per il gioco d’azzardo, ispira al musicista le arie più emotive e disperate. L’allestimento è firmato da Richard Jones per la Welsh National Opera di Cardiff, l’azione si sposta nella Russia del primo Novecento , in cui convivono i relitti della grandiosità imperiale e il caos post rivoluzionario. Le allucinazioni di Hermann acquistano risvolti grotteschi e vengono risolte in modo sorprendente.
Il tenore Mikhail Pirogov è Hermann, Jennifer Larmore la contessa, Zarina Abaeva è Liza e Vladimir Stoyanov il principe Eleckij.
Il giovane maestro Valentin Uryupin, dopo il suo esordio al teatro Regio nel 2023 con ‘La sposa dello Zar’ di Rimskij Korsakov, torna a dirigere i complessi artistici del teatro.
Dal 15 al 27 maggio andrà in scena una nuova produzione dell’opera romantiche “Hamlet” di Ambroise Thomas. La tragedia di Shakespare cui l’opera è liberamente ispirata si accende con nuovi episodi per dare spazio a danze e cori pieni di colore, conservando, tuttavia, le scene più tenebrose e violente. Per la prima volta al mondo viene presentata sotto forma scenica la versione dell’opera con il ruolo di Hamlet affidato a un tenore anziché un baritono; sarà John Osborne a interpretarlo, incarnando il principe triste. Ha già entusiasmato il pubblico torinese nella Fille du régiment. Sara Blanch sarà Ophélie, la cui aria della follia rappresenta una vera e propria sfida per i soprani di coloritura. Lo spettacolo reca la regia di Jacopo Spirei, al suo debutto al teatro Regio, e la direzione di Jérémie Rhorer, che metterà in risalto le atmosfere contrastanti dell’opera. Hamlet vive una profonda crisi identitaria e di turbamento rispetto al suo ruolo nel mondo e incarna una gioventù tormentata, in conflitto con il mondo adulto.
L’ultima produzione della stagione sarà l’Andrea Chénier di Umberto Giordano, che vede il ritorno di grandi artisti dalla statura vocale e interpretativa, Gregorio Kunde, già interprete in Juive, Maria Agresta, che si è distinta nei Vespri siciliani, e Franco Vassallo. L’opera sarà in scena dal 18 al 29 giugno prossimo e ci fornisce delle meditazioni stimolanti sul tema della gioventù a partire dall’ambientazione, la Rivoluzione francese, periodo di tumulto e di cambiamento sociale. Il poeta Chénier sacrifica la vita per i suoi ideali e Maddalena lo segue fino al patibolo per amore, passione e idealismo, ma anche crescita e maturità attraverso esperienze come la guerra e la morte, che insegnano a comprendere il valore della vita e delle relazioni umane.
Fin dal suo debutto, nel 1896, l’opera di Giordano riscosse un enorme successo grazie ad arie e duetti magnifici e brani memorabili, complice un libretto firmato da Luigi Illica che seppe trasformare in una tragedia ardente la biografia di un poeta francese vittima della Rivoluzione.
L’opera sarà presentata in un nuovo spettacolare allestimento di Giancarlo del Monaco, esperto regista di fama internazionale che si definisce ‘un innovatore nel segno della tradizione’. Sul podio il maestro Andrea Battistoni, che ha diretto magistralmente la Bohème nel 2022.
Il teatro Regio ha programmato per la stagione 2024/2025 le Conferenze concerto per presentare le opere al pubblico, condotte dalla giornalista Susanna Franchi, dalla musicologa Liana Puschel e dalla giornalista Elisa Guzzo Vaccarino per i balletti. Proseguono le Anteprime Giovani riservate al pubblico under 30, che hanno permesso a ventimila giovani di assistere agli spettacoli d’opera del teatro Regio.
Mara Martellotta
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