A cura di Elio Rabbione
Another end – Drammatico. Regia di Piero Messina, con Gael Garcìa Bernal, Renate Reinsve e Bérénice Bejo. Sal, che ha perso la propria compagna, Zoe, in un incidente, non riesce a superare il dolore. Un dolore che lo spinge anche a tentare il suicidio. Davanti a questo, Ebe, sua sorella, fa di tutto perché tenti una nuova vita grazie a una nuova tecnologia, “Another end” appunto, che avrà lo scopo di portare non soltanto la personalità ma altresì i ricordi di una persona scomparsa dentro il corpo di qualcun altro, di una persona qualunque. Sal ritrova in un altro individuo Zoe ma nello stesso tempo non è così facile sostenere la nuova situazione. Durata 130 minuti. (Massimo, Reposi, Uci Moncalieri)
Dune – Parte 2 – Avventura/Fantascienza. Regia di Denis Villeneuve, con Timothée Chalamet, Zendaya, Josh Brolin, Charlotte Rampling e Christopher Walken. Il mitico viaggio di Paul Atreides quando si unisce a Chani e ai Fremen: è sul sentiero di guerra per vendicarsi dei cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia. Di fronte a una scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, Paul si sforza di prevenire un terribile futuro che soltanto lui può prevedere. Durata 166 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi sala 5, The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco, Uci Moncalieri)
Estranei – Fantasy/Drammatico. Regia di Andrew Haigh, con Andrew Scott, Paul Mescal, Claire Foy e Jamie Bell. Una notte, nel suo condominio quasi vuoto nella Londra contemporanea, Adam ha un incontro casuale con un misterioso vicino di casa, Harry, che spezza il ritmo della sua vita quotidiana. Mentre si sviluppa una relazione tra i due, Adam è ossessionato dai ricordi del passato e si ritrova attratto nella città di periferia in cui è cresciuto e nella casa d’infanzia in cui i suoi genitori sembrano vivere, proprio come il giorno della loro morte, trent’anni prima. “Estranei” è stato designato Film della Critica dal SNCCI con la seguente motivazione: “Raccontando il tormento interiore per la perdita dei genitori e la scoperta della propria omosessualità, Adam cerca una riappacificazione con se stesso, la famiglia e il mondo, attraverso la conoscenza di Harry. Haigh si conferma eccelso narratore contemporaneo dei sentimenti, grazie a una ricognizione spettrale dei protagonisti e un senso smisurato di perdizione tra sensi di colpa e amori tragici. Un film impalpabile sul dolore inconsolabile, dove la realtà perde i propri confini e il pensiero si fa immagine. Durata 106 minuti. (Ambrosio sala 2 V.O.)
Green Border – Drammatico. Regia di Agnieszka Holland. Nelle insidiose foreste paludose che costituiscono il cosiddetto “confine verde” tra Bielorussia e Polonia, i rifugiati provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa che cercano di raggiungere l’Unione Europea si trovano intrappolati in una crisi geopolitica cinicamente architettata dal dittatore bielorusso Lukašenko. Nel tentativo di provocare l’Europa, i rifugiati sono attirati al confine dalla propaganda che promette un facile passaggio verso la UE. Pedine di questa guerra sommersa, le vite di Julia, un’attivista di recente formazione che ha rinunciato a una confortevole esistenza, di Jan, una giovane guardia di frontiera, e di una famiglia siriana si intrecciano. A distanza di trent’anni da “Europa Europa”, il nuovo toccante lungometraggio della Holland ci apre gli occhi, parla al cuore e ci sfida a riflettere sulle scelte morali che ogni giorno persone comuni di trovano ad affrontare. Il film è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI con la seguente motivazione: “Con un approccio duro e sconvolgente, in un bianco e nero che rende ancora più drammatica la situazione, la regista polacca descrive il trattamento violento e crudele subìto dai migranti al confine tra Polonia e Bielorussia, mettendo in luce, oltre all’ovvio aspetto disumano, la volontà di ogni Stato di usare a scopo politico il flusso di gente disperata che ha perso tutto.” Durata 147 minuti. (Greenwich Village sala 3)
May December – Drammatico. Regia di Todd Haynes, con Natalie Portman, Julienne Moore e Charles Melton. Elizabeth è un’attrice di successo che si trasferisce temporaneamente a casa di Grace Atherton-Yoo, la donna che dovrà interpretare in un biopic. Anni prima Grace si era trovata al centro di uno scandalo di cui avevano parlato tutti i mass media: moglie e madre esemplare in una cittadina del sud degli Stati Uniti, a 36 anni aveva iniziato una relazione extraconiugale con Joe Yoo, un tredicenne di origine coreana. La relazione era uscita allo scoperto e Grace aveva lasciato marito e figlio per vivere alla luce del sole la sua storia con Joe, sfidando la disapprovazione dell’ex marito e del figlio, nonché della comunità di Savannah. Joe e Gracie si erano sposati, avevano avuto tre figli e avevano continuato a vivere nella loro cittadina proclamando il loro amore. L’arrivo di Elizabeth però farà da cartina di tornasole di tutti i problemi rimossi da Grace, che sfoggia un sorriso costante e un’inesauribile capacità di apparire indenne da quello scandalo. Il film è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Tra segreti e bugie, realtà e finzione, amori e tradimenti, passati ingombranti e presenti instabili, Todd Haynes traccia una sfida tutta al femminile, che riflette un gramma intenso e ambiguo, in un gioco morbosamente intrigante di specchi e sovrapposizioni, tra una donna dal passato ritenuto scandaloso e una famosa attrice che deve interpretarla in un prossimo film. Moore e Portman al meglio in una tensione sospesa, dove il meccanismo dell’immedesimazione mostra il suo ruolo perverso.” Durata 113 minuti. (Massaua, Classico, Eliseo, Nazionale sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, Uci Moncalieri)
Past Lives – Commedia. Regia di Celine Song, con Greta Lee, Teo Yoo e John Magaro. Na-young e Hang-seo sono fidanzatini ai tempi della scuola ma i genitori di Na-young devono trasferirsi da Seoul a New York. Da questa dolorosa separazione trascorrono dodici anni, dopo i quali Na-young, che ora si chiama Nora, e Hang-seo riescono a ritrovarsi e a comunicare via Skype. Di fronte all’impossibilità di incontrarsi nello stesso luogo, Nora sceglie di interrompere la relazione a distanza e concentrarsi sulla propria carriera di scrittrice nella metropoli americana. Dopo altri dodici anni, Hang-seo vola a New York per vedere Nora. Durata 93 minuti. (Nazionale sala 4)
Povere creature! – Commedia fantastica. Regia di Yorgos Lanthimos, con Emma Stone, Mark Ruffalo e Willem Defoe. Tratto dal romanzo dello scrittore Alasdair Gray, il film – candidato con undici candidature ai prossimi Oscar e Leone d’oro a Venezia – è la storia dello scienziato God, deformato nel fisico e sfigurato nel volto, inviso a tutti e considerato pazzo per gli esperimenti che conduce, e di Bella, morta suicida, che lui riporta in vita, immettendole il cervello del feto che la ragazza aveva dentro di sé. Bella un giorno imparerà a leggere e a scrivere come pure una propria vita sessuale che la spingerà a seguire un giovane avvocato in un lungo viaggio: mentre costui avrà la peggio da quella convivenza, Bella la userà per ribadire a tutti la propria libertà e quella totale emancipazione che altri hanno cercato di cancellarle. Vincitore di quattro premi Oscar, tra cui migliore attrice protagonista a Emma Stone. Durata 141 minuti. (Greenwich Village sala 2, Reposi sala 5)
Priscilla – Drammatico. Regia di Sofia Coppola, con Cailee Spaeny e Jacob Elordi. Quando l’adolescente Priscilla Beaulieu incontra a una festa Elvis Presley, l’uomo, che è già una superstar del rock’n’roll, nel privato le si rivela come qualcuno di completamente diverso: un amore travolgente, un alleato nella solitudine e un amico vulnerabile. Attraverso gli occhi di Priscilla, Sofia Coppola ci racconta il lato nascosto di un grande mito americano, nel lungo corteggiamento e nel matrimonio turbolento con Elvis. Una storia iniziata in una base dell’esercito tedesco e proseguita nella sua tenuta da sogno a Graceland. Una storia fatta di amore, sogni e fama. Durata 113 minuti. (Eliseo, Ideal anche V.O., Massimo sala Cabiria anche V.O., Nazionale sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)
Race for Glory – Audi vs Lancia – Azione. Regia di Stefano Mordini, con Riccardo Scamarcio e Daniel Brükl. La lotta automobilistica tra Cesare Florio, che non ha altra aspirazione se non vincere il campionato del mondo di rally, e la tedesca Audi, superiore per risorse finanziare e materiale tecnico e umano. L’idea vincente di Florio è la creazione della Lancia 037, un modello centrale di grande potenza e due ruote motrici: una prova di forzacontro la casa d’automobili tedesca e contro il suo direttore sportivo, emblema di tecnica e precisione. Sarà necessario rispondere con quelle stesse armi. Durata 104 minuti. (Massaua, Reposi sala 4, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri).
La sala professori – Drammatico. Regia di Ilker Çatak, con Leonie Benesch. Quando uno dei suoi studenti viene sospettato di furto, l’insegnante Carla Nowak decide di andare in fondo alla questione. Stretta tra i suoi ideali e il sistema scolastico, le conseguenze delle sue azioni minacciano di distruggerla. “La sala professori” è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Nel microcosmo di una scuola tedesca “a tolleranza zero”, il regista mostra come la democrazia, nell’illusorio tentativo di risolvere un banale caso, finisca con lo stravolgere privacy, libertà, dignità delle persone e soprattutto la ricerca della verità. Lo sguardo accusatorio di una webcam finisce col destabilizzare una situazione sotterraneamente già nervosa, mettendo in crisi indagini e relazioni, dove tutti, insegnanti, studenti e genitori, escono sconfitti. Durata 90 minuti. (Romano sala 1)
Il teorema di Margherita – Drammatico. Regia di Anna Novion, con Ella Rumpf e Julien Frison. Margherita è una brillante studentessa di matematica, a detta di tutti con uno splendido futuro davanti a sé. Sta preparando con soddisfazione una tesi che dovrà presentare ad un gruppo di studio: ma nel giorno della presentazione, un errore rimette in forse tutte le sue certezze e soprattutto quel futuro. Accanto a lei c’è il suo professore, che la considera come un punto fermo della sua vita, abbastanza scialba, ma che forse dalla sua studentessa avrà l’ennesima delusione. Durata 112 minuti. (Fratelli Marx sala Harpo)
La terra promessa – Drammatico. Regia di Nikolaj Arcel, con Mads Mikkelsen e Amanda Collin. 1775, Il capitano Ludvig von Kahlen, dopo aver combattuto per molti anni nell’esercito, una volta in congedo dopo la fine della guerra, decide di realizzare un progetto che sembra una pura e semplice utopia. L’idea è quella di rendere coltivabile la brulla e arida brughiera che copre una vasta area del Paese. Gli viene concessa la possibilità solo perché non chiede finanziamenti immediati ma solo un titolo nobiliare e dei diritti di proprietà qualora l’impresa avesse buon esito. Non sa che ad attenderlo c’è un nobile latifondista privo di qualsiasi senso morale che si ritiene, senza averne alcun diritto, proprietario del terreno. Durata 120 minuti. (Greewich Village sala 1)
The Holdovers – Commedia drammatica. Regia di Alexander Payne, con Paul Giamatti, Dominic Sessa e Da’Vine Joy Randolph. Natale 1970. Un solitario quanto bisbetico insegnante di una scuola del New England è costretto a rimanere nell’istituto, durante le vacanze natalizie, con uno studente la cui madre ha deciso all’ultimo di partire per le vacanze con il suo nuovo marito e con la capocuoca che ha perso da poco tempo il figlio, caduto in Vietnam. I primi tempi di convivenza sono tutt’altro che facili; ma a poco a poco, affrontando sentimenti e dolori, ricordi del passato fino a quell’istante messi da parte, i tre sapranno riconciliarsi con le proprie esistenze. Oscar migliore attrice non protagonista, meritatissimo, a Da’Vine Joy Randolph. Durata 90 minuti. (Greenwich Village sala 2)
Un altro ferragosto – Commedia. Regia di Paolo Virzì, con Silvio Orlando, Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Laura Morante e Vinicio Marchioni. In una sera d’agosto del 1996, nella casa di Ventotene dove il giornalista Sandro Molino trascorreva le vacanze, la sua compagna Cecilia gli rivelò di essere incinta. Oggi Altiero Molino è un ventiseienne imprenditore digitale e torna a Ventotene col marito fotomodello per radunare i vecchi amici intorno al padre malato, per regalargli un’ultima vacanza in quel luogo per lui così caro. Non si aspettava di trovare l’isola in fermento per il matrimonio di Sabry Mazzalupi con il suo fidanzato Cesare: la ragazzina goffa figlia del bottegaio romano Ruggero, è diventata una celebrità del web e le sue nozze sono un evento mondano che attira i media e anche misteriosi emissari del nuovo potere politico. Due tribù di villeggianti, due Italie apparentemente inconciliabili, destinate ad incontrarsi di nuovo a Ferragosto, per una sfida stavolta definitiva. Durata 115 minuti. (Romano sala 3)
Un mondo a parte – Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Antonnio Albanese e Virginia Raffaele. Per il maestro elementare Michele Cortese sembra aprirsi una nuova vita. Dopo 40 anni di insegnamento nella giungla romana, riesce a farsi assegnare all’Istituro Cesidio Gentile detto Jurico: una scuola composta da un’unica pluriclasse, con bambini dai 7 ai 10 anni, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Grazie all’aiuto della vicepreside Agnese e dei bambini, supera la sua inadeguatezza metropolitana e diventa uno di loro. Quando tutto sembraandare per il meglio però, arriva la notizia che la scuola, per mancanza di iscrizioni, a giugno chiuderà. Inizia così una corsa contro il tempo per evitarne la chiusura in qualsiasi modo. Durata 90 minuti. (Ambrosio sala 1, Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Eliseo Grande, Fratelli Marx sala Groucho, Ideal, Lux sala 1, Reposi sala 3, Romano sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)
La zona d’interesse – Drammatico. Regia di Jonathan Glazer, con Christian Friedel e Sandra Hüller. Una casa confortevole, un ampio giardino in cui invitare gli amici per un rinfresco, i bambini a cui accudire, i pettegolezzi con le amiche, le gite al lago: ma anche un alto muro grigio che divide quella confortevole casa e quella famiglia dal campo di concentramento di Auschwitz. Lui e lei sono Rudolf Höss e la moglie, lui integerrimo impiegato di stato, pronto a fare carriera, anche a lasciare il campo se qualcuno dall’alto glielo richiede; lei che segue più dappresso la vita di casalinga, di padrona di casa, per nulla d’accordo se dall’alto arrivano ordini simili. Una lunga quotidianità che accompagna indifferente quella normalità del male che in modo tranquillo si viene a instaurare tra le stanze, tra le persone, tra quegli esseri che continuano a considerarsi umani. Le aiuole dei fiori, la piscina, l’allegria e la spensieratezza in contrapposizione al limitare dello spazio, alle ciminiere che spuntano verso l’alto, il puzzo che incredibile inonda ogni cosa, le ceneri che sono utili a concimare l’orto di casa. Film crudo e crudele ma necessario, avverso a certi rigurgiti dell’oggi, un documento “rappresentato” dal regista, una ricchezza di fotografia, le grandi interpretazioni degli attori principali. Oscar come miglior film straniero. Durata 105 minuti. (Ambrosio sala 3 anche V.O., Centrale anche V.O., Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Chico, The Space Torino, Uci Lingotto, Uci Moncalieri)
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