oggi al cinema Archivi - Il Torinese

oggi al cinema

Oggi al cinema Le trame dei film nelle sale di Torino

/

A cura di Elio Rabbione

Armageddon Time – Il tempo dell’Apocalisse – Drammatico. Regia di James Gray, con Anne Hathaway, Jeremy Strong, Banks Repeta e Anthony Hopkins. Storia di formazione (autobiografica) ambientata negli anni Ottanta, nel distretto dei Queens a New York, che racconta la storia di due amici, uno bianco ed ebreo, Paul, di origine ucraina, e l’altro nero, Johnny. Negli States dilaga ancora il razzismo, motivo per cui i due giovani ambiscono a elevarsi socialmente, ma i genitori di Paul decidono di allontanarli mandando il figlio in una scuola privata, decisamente prestigiosa, frequentata solo da bianchi. Il ragazzo non reagirà quando il suo amico verrà insultato dai suoi nuovi compagni di classe per il colore della sua pelle: ma sarà il nonno a insegnargli come soltanto qualche decennio prima anche gli ebrei venivano vessati e cacciati. Saranno proprio le parole del nonno a dargli il coraggio di far sentire la sua voce per difendere chi viene discriminato. Durata 114 minuti. (Classico, Nazionale sala 3 e sala 4, Uci Moncalieri sala 11)

Delta – Drammatico. Regia di Michele Vannucci, con Luigi Lo Cascio e Alessandro Borghi. Ambientato tra le acque che corrono tra Ferrara e Rovigo, in mezzo ai mari di nebbia, un gruppo di bracconieri venuti dalla Romania si dedica alla pesca illegale. In mezzo c’è Elia, è nato in quei luoghi, se ne era già allontanato e adesso è lì di nuovo a fare quel vecchio mestiere. Il suo destino incrocia quello di Osso, uno dei tanti volontari che si sono imposti di presidiare, lui con la sorella e con una combattiva associazione. Due gruppi e due idee di vita diversi, a contrarsi giorno dopo giorno, mentre in quella lotta trova no posto anche nuovi sentimenti. Durata 105 minuti. (Ambrosio sala 3, Uci Moncalieri)

Empire of Light – Drammatico. Regia di Sam Mendes, con Olivia Colman, Michael Ward, Toby Jones e Colin Firth. Una storia d’amore ambientata nell’Inghilterra degli anni Ottanta e che ruota attorno a un vecchio e meraviglioso cinema, in una piccola cittadina sulla costa meridionale inglese. Racconta come Hilary, una donna che fa parte dello staff della sala e che deve fare i conti con la sua salute mentale, e Stephen, un nuovo dipendente che sogna di fuggire da questa cittadina provinciale in cui deve affrontare le avversità di ogni giorno. Sia Hilary che Stephen trovano un senso di appartenenza attraverso la loro dolce e improbabile relazione e sperimentano il potere curativo della musica, delle immagini del cinema e della piccola comunità di cui fanno parte. Durata 119 minuti. (Greenwich Village sala 1 e sala 2)

Everything Everywhere All At Once – Commedia fantastica. Regia di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, con Michelle Yeoh e Jamie Lee Curtis. Evelyn, una donna di origini cinesi, gestisce con il marito Raymond una lavanderia a gettoni, impresa che è il sostentamento per l’intera famiglia, che comprende pure il nonno materno e la loro figlia Joy. Evelyn non è contenta del proprio matrimonio, sa di aver sposato un uomo tropo debole, non vede certo di buon occhio la relazione che Joy sta portando avanti con un’altra donna, arriva in più l’ufficio delle tasse, nella persona della ferrea quanto puntigliosa Deirdre, a reclamare gli arretrati dei pagamenti. La mal sopportata infelicità di un’esistenza viene del tutto rivoluzionata da un attualissimo metaverso che la spinge ad affrontare un’avventura in cui convogliano realtà parallele, impresa non da poco se si tratta di salvare il destino degli universi e sconfiggere il nemico per sempre. Undici nomination agli Oscar. Durata 139 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Fratelli Marx sala Chico, Nazionale sala 3 anche V.O. e sala 4, The Space Torino, Uci Lingotto sala 8, The Space Beinasco, Uci Moncalieri sala 7)

John Wick 4 – Azione. Regia di Chad Stahelski, con Keani Reeves, Donnie Yen e Laurence Fishburne. Un altro capitolo per il killer leggendario, vissuto dopo l’ultima avventura sotto protezione nel regno del Re della Bowery, in attesa di vendetta. Ora il nuovo nemico è il Marchese di Gramont, cui sono stati conferiti i pieni poteri, nella affermazione nuova dell’ordine. Nuovi compagni per John, vecchi nomi che si ripresentano nelle nuove avventure. Durata 168 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, Reposi sala 2, The Space Torino sala 1 / 5 / 8, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Miracle – Drammatico. Regia di Lee Jang Hoon. Ambientato negli anni Ottanta, il film racconta la storia di Joon-kyung, studente liceale nonché genio della matematica, che vive in un remoto villaggio di montagna. Lì non c’è una stazione ferroviaria, nonostante i treni ci passino ogni giorno, senza mai fermarsi. Eppure l’unico mezzo che permetterebbe agli abitanti del paese e non di andare e venire con grande facilità e senza rischi, sarebbe proprio il treno. Nonostante il ragazzo abbia scritto parecchie lettere al Presidente per chiedere di inserire una fermata ferroviaria nei pressi del villaggio, non ha mai ricevuto nessuna risposta. Aiutato da sua sorella e da un’amica, in seguito dagli stessi abitanti, Joon inizia a costruire una stazione, mentre cerca di incontrare il Presidente di persone. Durata 117 minuti. (Romano sala 3)

Quando – Commedia. Regia di Walter Veltroni, con Neri Marcorè, Stefano Fresi, Gianmarco Tognazzi e Valeria Solarino. La giovane vita di Giovanni va in pausa nell’estate del 1984 a San Giovanni, durante il dolore collettivo per la morte di Enrico Berlinguer, per colpa dell’asta di una bandiera finita tragicamente sulla sua testa. Dopo 31 anni si risveglia dal coma ed è come una nuova rinascita, da adulto. Tutto è cambiato, il mondo che aveva lasciato non sìè più: la sua familia, la sua ragazza, il partito tanto amato, tutto in questa nuova epoca è stravolto. Giovanni è come un bambino cinquantenne, deve imparare a muoversi in questa nuova dimensione, accettanto anche la perdita dei vecchi legami e la scoperta di nuovi. Durata 113 minuti. (Ambrosio sala 1, Eliseo Rosso, Romano sala 2, Uci Lingotto sala 1, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Il ritorno di Casanova – Commedia. Regia di Gabriele Salvatores, con Toni Servillo, Fabrizio Bentivoglio, Sara Serraiocco, Bianca Panconi e Natalino Balasso. La storia di un affermato regista che, restio ad accettare lo scorrere del tempo, decide di raccontare il grande avventuriero e seduttore nel suo ultimo film. Durante le riprese si accorgerà di essere molto simile al personaggio che mette in scena, anche più di quanto potesse immaginare. Durata 90 minuti. (Eliseo Grande, Fratelli Marx sala Groucho, Massimo sala Cabiria, Nazionale sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Gli spiriti dell’isola – Drammatico. Regia di Martin McDonagh, con Colin Farrell (Coppa Volpi alla Mostra del Cinema veneziana) e Brendan Gleeson. Nel 1923, su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, due amici di lunga data, Padraic e Colm, si ritrovano in una situazione di stallo quando Colm decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Padraic, confuso e devastato, tenta di riaccendere il loro rapporto con il supporto di sua sorella Siobhan, che insieme a Dominic, il figlio del poliziotto locale, ha le sue preoccupazioni all’interno della comunità locale. Ma quando Colm lancia un ultimatum scioccante per concretizzare le proprie intenzioni, gli eventi iniziano a degenerare. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Martin McDonagh esplicita in maniera scoperta il debito che il suo cinema ha sempre avuto con la sua attività parallela di commediografo per il teatro. Serve così ancora una volta due ruoli abissali ai volti-feticcio di Colin Farrell e Brendan Gleeson, in una conflittualità crescente e incontrollata: il resto lo dicono l’isola, le splendide figure di contorno e l’eco non distante delle battaglie della guerra civile d’Irlanda sulla terraferma.” Durata 90 minuti. (Reposi sala 1)

Stranizza d’amuri – Drammatico. Regia di Beppe Fiorello, con Samuele Segreto, Gabriele Pizzurro e Fabrizia Sacchi. Nel giugno 1982, in una calda Sicilia che freme per la Nazionale Italiana ai Mondiali di calcio, due adolescenti, Gianni e Nino, si scontrano con i loro motorino lungo una strada di campagna. A seguito di quell’incidente nasce una profonda amicizia, ma anche qualcosa di più, un sentimento che non viene certo visto di buon occhio dalle famiglie e dagli altri ragazzi del paese. Coraggiosi e affamati di vita, Gianni e Nino non si curano dei pregiudizi, delle dicerie e vivono liberamente. Una libertà che gli altri non comprendono e non sono disposti ad accettare. Opera prima. Durata 134 minuti. (Nazionale sala 1)

Tàr – Drammatico. Regia di Todd Field, con Cate Blanchett e Nina Hoss. Lydia Tàr, prima donna di sempre a dirigere l’orchestra dei Berliner Philarmoniker, si trova al centro di polemiche sull’abuso di potere esercitato nel proprio ruolo e sulla richiesta di favori sessuali fatta a delle dipendenti in cambio di riconoscimenti professionali. In particolare, dopo il suicidio di una sua ex assistente, Krysta, cominciano a circolare prove e video compromettenti, probabilmente diffusi da membri del suo stesso staff. Durata 158 minuti. (Greenwich Village sala 3)

The Whale – Drammatico. Regia di Darren Aronofsky, con Brendan Fraser, Samantha Morton e Sadie Sink. Tratto dall’opera teatrale di Samuel Hunter, l’opera del regista di “The Wrestler” narra di Charlie, un insegnante d’inglese, una vita in piena solitudine, una sofferenza dovuta ad una grave obesità, una vita che sta volgendo al termine. È il tempo dei ricordi e delle decisioni, tra i sentimenti che lo conducono a turbamenti fisici e morali mai più riportati allo scoperto, ad un amore mai rivelato, ad una figlia diciassettenne con cui dopo anni tenta di ricostruire i rapporti. Aronofsky ritorna ad uno dei temi cardine della sua filmografia, quello dello studio del corpo – ieri Mickey Rourke, oggi Brendan Fraser -, quasi esposto con sfrontatezza e analizzato in ogni sua parte, della immobilità, del suo cambiamento e addirittura della dissoluzione. E Fraser, alle spalle periodi di depressione, aumento di peso, un tempo attore ricercato e in seguito nella lista di quelli quasi del tutto abbandonati dal mondo opportunista di Hollywood, avviatosi dopo il successo dei vari episodi della “Mummia” su un precipitoso viale del tramonto, trova qui tutto il proprio riscatto, offrendo una interpretazione eccellente e candidandosi giustamente all’Oscar. Durata 117 minuti. (Ambrosio sala 2 V.O., Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Harpo, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’ultima notte di Amore – Thriller. Regia di Andrea Di Stefano, con Pierfrancesco Favino, Linda Caridi e Francesco Di Leva. La notte prima del suo pensionamento, il tenente di polizia Franco Amore viene chiamato a indagare sulla scena del crimine in cui il suo migliore amico e partner di lunga data Dino è stato ucciso durante una rapina. Si capirà che Amore è stato coinvolto nella rapina e che solo l’amore di sua moglie Viviana lo aiuterà a sopravvivere a questa notte fatale. Durata 120 minuti. (Ambrosio sala 2, Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Eliseo Rosso, Fratelli Marx sala Chico, Ideal, Lux sala 3, The Space Torino sala 2, The Space Beinasco)

Un uomo felice – Commedia. Regia di Tristan Séguéla, con Fabrice Luchini e Catherine Frot. Mentre Jean, un conservatore, fa campagna per essere rieletto sindaco di una piccola città nel nord della Francia, Edith, sua moglie da quarant’anni, gli rivela un segreto che non può più reprimere: in cuor suo, lei è – ed è sempre stato – un uomo. All’inizio Jean pensa che stia scherzando, ma capisce subito che Edith è determinata alla transizione. Sia il suo matrimonio che la sua campagna stanno per subire un serio cambiamento. Durata 89 minuti. (Romano sala 1)

What’s love? – Commedia. Regia di Shekhar Kapur, con Lily James, Shazad Latif e Emma Thompson. La regista Zoe, alla disperata ricerca di idee per il suo prossimo film, ma pure alla ricerca di un uomo che la renda felice per tutta la vita, decide di girare un documentario in Pakistan sul matrimonio combinato del suo vicino e amico d’infanzia Kazim, oncologo di successo, ma durante le riprese tra i due nascono dei sentimenti. Durata 108 minuti. (Romano sala 3)

Oggi al cinema Le trame dei film nelle sale di Torino

/

A cura di Elio Rabbione

Armageddon Time – Il tempo dell’Apocalisse – Drammatico. Regia di James Gray, con Anne Hathaway, Jeremy Strong, Banks Repeta e Anthony Hopkins. Storia di formazione (autobiografica) ambientata negli anni Ottanta, nel distretto dei Queens a New York, che racconta la storia di due amici, uno bianco ed ebreo, Paul, di origine ucraina, e l’altro nero, Johnny. Negli States dilaga ancora il razzismo, motivo per cui i due giovani ambiscono a elevarsi socialmente, ma i genitori di Paul decidono di allontanarli mandando il figlio in una scuola privata, decisamente prestigiosa, frequentata solo da bianchi. Il ragazzo non reagirà quando il suo amico verrà insultato dai suoi nuovi compagni di classe per il colore della sua pelle: ma sarà il nonno a insegnargli come soltanto qualche decennio prima anche gli ebrei venivano vessati e cacciati. Saranno proprio le parole del nonno a dargli il coraggio di far sentire la sua voce per difendere chi viene discriminato. Durata 114 minuti. (Massaua, Classico, Eliseo Grande,Nazionale sala 1 e sala 2, Uci Lingotto sala 1 e sala 4, The Space Beinasco sala 9, Uci Moncalieri sala 11)

Delta – Drammatico. Regia di Michele Vannucci, con Luigi Lo Cascio e Alessandro Borghi. Ambientato tra le acque che corrono tra Ferrara e Rovigo, in mezzo ai mari di nebbia, un gruppo di bracconieri venuti dalla Romania si dedica alla pesca illegale. In mezzo c’è Elia, è nato in quei luoghi, se ne era già allontanato e adesso è lì di nuovo a fare quel vecchio mestiere. Il suo destino incrocia quello di Osso, uno dei tanti volontari che si sono imposti di presidiare, lui con la sorella e con una combattiva associazione. Due gruppi e due idee di vita diversi, a contrarsi giorno dopo giorno, mentre in quella lotta trova no posto anche nuovi sentimenti. Durata 105 minuti. (Ambrosio, Uci Lingotto sala 1, The Space Beinasco sala 3 e sala 5, Uci Moncalieri sala 3)

Empire of Light – Drammatico. Regia di Sam Mendes, con Olivia Colman, Michael Ward, Toby Jones e Colin Firth. Una storia d’amore ambientata nell’Inghilterra degli anni Ottanta e che ruota attorno a un vecchio e meraviglioso cinema, in una piccola cittadina sulla costa meridionale inglese. Racconta come Hilary, una donna che fa parte dello staff della sala e che deve fare i conti con la sua salute mentale, e Stephen, un nuovo dipendente che sogna di fuggire da questa cittadina provinciale in cui deve affrontare le avversità di ogni giorno. Sia Hilary che Stephen trovano un senso di appartenenza attraverso la loro dolce e improbabile relazione e sperimentano il potere curativo della musica, delle immagini del cinema e della piccola comunità di cui fanno parte. Durata 119 minuti. (Greenwich Village sala 1)

Everything Everywhere All At Once – Commedia fantastica. Regia di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, con Michelle Yeoh e Jamie Lee Curtis. Evelyn, una donna di origini cinesi, gestisce con il marito Raymond una lavanderia a gettoni, impresa che è il sostentamento per l’intera famiglia, che comprende pure il nonno materno e la loro figlia Joy. Evelyn non è contenta del proprio matrimonio, sa di aver sposato un uomo tropo debole, non vede certo di buon occhio la relazione che Joy sta portando avanti con un’altra donna, arriva in più l’ufficio delle tasse, nella persona della ferrea quanto puntigliosa Deirdre, a reclamare gli arretrati dei pagamenti. La mal sopportata infelicità di un’esistenza viene del tutto rivoluzionata da un attualissimo metaverso che la spinge ad affrontare un’avventura in cui convogliano realtà parallele, impresa non da poco se si tratta di salvare il destino degli universi e sconfiggere il nemico per sempre. Undici nomination agli Oscar. Durata 139 minuti. (Centrale V.O., Due Giardini sala Nirvana, Fratelli Marx sala Groucho, Nazionale sala 1 V.O. e sala 2, The Space Torino sala 3 e sala 6, Uci Lingotto sala 10, The Space Beinasco sala 7, Uci Moncalieri sala 5 e sala 6)

John Wick 4 – Azione. Regia di Chad Stahelski, con Keani Reeves, Donnie Yen e Laurence Fishburne. Un altro capitolo per il killer leggendario, vissuto dopo l’ultima avventura sotto protezione nel regno del Re della Bowery, in attesa di vendetta. Ora il nuovo nemico è il Marchese di Gramont, cui sono stati conferiti i pieni poteri, nella affermazione nuova dell’ordine. Nuovi compagni per John, vecchi nomi che si ripresentano nelle nuove avventure. Durata 168 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1 e sala 2, Reposi sala 3, The Space Torino sala 1 / 2 / 3 / 4 / 8, Uci Lingotto sala 6 / 7 / 8 / 11 V.O., The Space Beinasco sala 2 / 3 / 4 / 6, Uci Moncalieri sala 1 e sala 7)

Miracle – Drammatico. Regia di Lee Jang Hoon. Ambientato negli anni Ottanta, il film racconta la storia di Joon-kyung, studente liceale nonché genio della matematica, che vive in un remoto villaggio di montagna. Lì non c’è una stazione ferroviaria, nonostante i treni ci passino ogni giorno, senza mai fermarsi. Eppure l’unico mezzo che permetterebbe agli abitanti del paese e non di andare e venire con grande facilità e senza rischi, sarebbe proprio il treno. Nonostante il ragazzo abbia scritto parecchie lettere al Presidente per chiedere di inserire una fermata ferroviaria nei pressi del villaggio, non ha mai ricevuto nessuna risposta. Aiutato da sua sorella e da un’amica, in seguito dagli stessi abitanti, Joon inizia a costruire una stazione, mentre cerca di incontrare il Presidente di persone. Durata 117 minuti. (Romano sala 2)

Gli spiriti dell’isola – Drammatico. Regia di Martin McDonagh, con Colin Farrell (Coppa Volpi alla Mostra del Cinema veneziana) e Brendan Gleeson. Nel 1923, su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, due amici di lunga data, Padraic e Colm, si ritrovano in una situazione di stallo quando Colm decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Padraic, confuso e devastato, tenta di riaccendere il loro rapporto con il supporto di sua sorella Siobhan, che insieme a Dominic, il figlio del poliziotto locale, ha le sue preoccupazioni all’interno della comunità locale. Ma quando Colm lancia un ultimatum scioccante per concretizzare le proprie intenzioni, gli eventi iniziano a degenerare. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Martin McDonagh esplicita in maniera scoperta il debito che il suo cinema ha sempre avuto con la sua attività parallela di commediografo per il teatro. Serve così ancora una volta due ruoli abissali ai volti-feticcio di Colin Farrell e Brendan Gleeson, in una conflittualità crescente e incontrollata: il resto lo dicono l’isola, le splendide figure di contorno e l’eco non distante delle battaglie della guerra civile d’Irlanda sulla terraferma.” Durata 90 minuti. (Greenwich Village sala 3, Reposi sala 2)

Stranizza d’amuri – Drammatico. Regia di Beppe Fiorello, con Samuele Segreto, Gabriele Pizzurro e Fabrizia Sacchi. Nel giugno 1982, in una calda Sicilia che freme per la Nazionale Italiana ai Mondiali di calcio, due adolescenti, Gianni e Nino, si scontrano con i loro motorino lungo una strada di campagna. A seguito di quell’incidente nasce una profonda amicizia, ma anche qualcosa di più, un sentimento che non viene certo visto di buon occhio dalle famiglie e dagli altri ragazzi del paese. Coraggiosi e affamati di vita, Gianni e Nino non si curano dei pregiudizi, delle dicerie e vivono liberamente. Una libertà che gli altri non comprendono e non sono disposti ad accettare. Opera prima. Durata 134 minuti. (Nazionale sala 3)

Tàr – Drammatico. Regia di Todd Field, con Cate Blanchett e Nina Hoss. Lydia Tàr, prima donna di sempre a dirigere l’orchestra dei Berliner Philarmoniker, si trova al centro di polemiche sull’abuso di potere esercitato nel proprio ruolo e sulla richiesta di favori sessuali fatta a delle dipendenti in cambio di riconoscimenti professionali. In particolare, dopo il suicidio di una sua ex assistente, Krysta, cominciano a circolare prove e video compromettenti, probabilmente diffusi da membri del suo stesso staff. Durata 158 minuti. (Greenwich Village sala 3)

The Quiet Girl – Drammatico. Regia di Colm Bairéad, con Catherine Clinch, Carrie Crowley e Andrew Bennet. Nell’Irlanda del 1981, Cait, una ragazzina di appena nove anni, una famiglia numerosa e un padre violento, la madre ancora una volta in atteso di un bambino, passa le sue giornate in solitudine. In estate viene mandata dai suoi genitori da una coppia di lontani parenti. La bambina rifiorirà, ma in questa casa scoprirà un segreto. Tratto dal racconto “Foster” della scrittrice irlandese Claire Keegan. Durata 95 minuti. (Romano sala 3)

The Whale – Drammatico. Regia di Darren Aronofsky, con Brendan Fraser, Samantha Morton e Sadie Sink. Tratto dall’opera teatrale di Samuel Hunter, l’opera del regista di “The Wrestler” narra di Charlie, un insegnante d’inglese, una vita in piena solitudine, una sofferenza dovuta ad una grave obesità, una vita che sta volgendo al termine. È il tempo dei ricordi e delle decisioni, tra i sentimenti che lo conducono a turbamenti fisici e morali mai più riportati allo scoperto, ad un amore mai rivelato, ad una figlia diciassettenne con cui dopo anni tenta di ricostruire i rapporti. Aronofsky ritorna ad uno dei temi cardine della sua filmografia, quello dello studio del corpo – ieri Mickey Rourke, oggi Brendan Fraser -, quasi esposto con sfrontatezza e analizzato in ogni sua parte, della immobilità, del suo cambiamento e addirittura della dissoluzione. E Fraser, alle spalle periodi di depressione, aumento di peso, un tempo attore ricercato e in seguito nella lista di quelli quasi del tutto abbandonati dal mondo opportunista di Hollywood, avviatosi dopo il successo dei vari episodi della “Mummia” su un precipitoso viale del tramonto, trova qui tutto il proprio riscatto, offrendo una interpretazione eccellente e candidandosi giustamente all’Oscar. Durata 117 minuti. (Ambrosio sala 3 anche V.O., Centrale V.O., Due Giardini sala Nirvana, Fratelli Marx sala Harpo, The Space Torino sala 1 e sala 7, Uci Lingotto sala 4 e sala 5, The Space Beinasco sala 4 e sala 5, Uci Moncalieri sala 6)

L’ultima notte di Amore – Thriller. Regia di Andrea Di Stefano, con Pierfrancesco Favino, Linda Caridi e Francesco Di Leva. La notte prima del suo pensionamento, il tenente di polizia Franco Amore viene chiamato a indagare sulla scena del crimine in cui il suo migliore amico e partner di lunga data Dino è stato ucciso durante una rapina. Si capirà che Amore è stato coinvolto nella rapina e che solo l’amore di sua moglie Viviana lo aiuterà a sopravvivere a questa notte fatale. Durata 120 minuti. (Ambrosio sala 2, Massaua, Due Giardini sala Ombrerosse, Eliseo Rosso, Fratelli Marx sala Chico, Ideal, Lux sala 3, The Space Torino sala 6, Uci Lingotto sala 4 e sala 11, Uci Moncalieri sala 6, The Space Beinasco sala 8)

Un uomo felice – Commedia. Regia di Tristan Séguéla, con Fabrice Luchini e Catherine Frot. Mentre Jean, un conservatore, fa campagna per essere rieletto sindaco di una piccola città nel nord della Francia, Edith, sua moglie da quarant’anni, gli rivela un segreto che non può più reprimere: in cuor suo, lei è – ed è sempre stato – un uomo. All’inizio Jean pensa che stia scherzando, ma capisce subito che Edith è determinata alla transizione. Sia il suo matrimonio che la sua campagna stanno per subire un serio cambiamento. Durata 89 minuti. (Nazionale sala 4)

What’s love? – Commedia. Regia di Shekhar Kapur, con Lily James, Shazad Latif e Emma Thompson. La regista Zoe, alla disperata ricerca di idee per il suo prossimo film, ma pure alla ricerca di un uomo che la renda felice per tutta la vita, decide di girare un documentario in Pakistan sul matrimonio combinato del suo vicino e amico d’infanzia Kazim, oncologo di successo, ma durante le riprese tra i due nascono dei sentimenti. Durata 108 minuti. (Eliseo Blu, Romano sala 1, Uci Lingotto sala 5, Uci Moncalieri sala 3)

Oggi al cinema Le trame dei film nelle sale di Torino

A cura di Elio Rabbione

 

Decision to Leave – Thriller, Drammatico. Regia di Park Chan-Wook. Un austero detective deve indagare su un possibile caso di omicidio, sulla morte di un uomo durante una scalata in montagna. Non passerà molto tempo prima che i suoi sospetti ricadano sulla moglie della vittima per la quale l’uomo inizia a provare un forte sentimento. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “La vertigine Hitchcockiana torna nelle geometrie di Park Chan-Wook, la cui destrezza tecnica o artistica non si esaurisce mai in sé ma cerca traiettorie per rappresentare il mistero e il desiderio. Qui il mélo alla Wong Kar-Wai sposa il thriller mentre la protagonista Tang Wei segna l’incrocio tra Kim Novak e Eva Marie Saint.” Durata 138 minuti. (Nazionale sala 4)

Empire of Light – Drammatico. Regia di Sam Mendes, con Olivia Colman, Michael Ward, Toby Jones e Colin Firth. Una storia d’amore ambientata nell’Inghilterra degli anni Ottanta e che ruota attorno a un vecchio e meraviglioso cinema, in una piccola cittadina sulla costa meridionale inglese. Racconta come Hilary, una donna che fa parte dello staff della sala e che deve fare i conti con la sua salute mentale, e Stephen, un nuovo dipendente che sogna di fuggire da questa cittadina provinciale in cui deve affrontare le avversità di ogni giorno. Sia Hilary che Stephen trovano un senso di appartenenza attraverso la loro dolce e improbabile relazione e sperimentano il potere curativo della musica, delle immagini del cinema e della piccola comunità di cui fanno parte. Durata 119 minuti. (Classico, Reposi sala 4)

Everything Everywhere All At Once – Commedia fantastica. Regia di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, con Michelle Yeoh e Jamie Lee Curtis. Evelyn, una donna di origini cinesi, gestisce con il marito Raymond una lavanderia a gettoni, impresa che è il sostentamento per l’intera famiglia, che comprende pure il nonno materno e la loro figlia Joy. Evelyn non è contenta del proprio matrimonio, sa di aver sposato un uomo tropo debole, non vede certo di buon occhio la relazione che Joy sta portando avanti con un’altra donna, arriva in più l’ufficio delle tasse, nella persona della ferrea quanto puntigliosa Deirdre, a reclamare gli arretrati dei pagamenti. La mal sopportata infelicità di un’esistenza viene del tutto rivoluzionata da un attualissimo metaverso che la spinge ad affrontare un’avventura in cui convogliano realtà parallele, impresa non da poco se si tratta di salvare il destino degli universi e sconfiggere il nemico per sempre. Undici nomination agli Oscar. Durata 139 minuti. (Centrale V.O., Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx, Nazionale sala1 anche V.O. e sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto sala 1, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Primadonna – Drammatico. Regia di Marta Savina, con Claudia Gusmano e Fabrizio Ferracane. La storia di Lia, una giovane ragazza che reagisce alla più terribile delle violenze con un atto di ribellione che scardinerà le consuetudini sociali della sua epoca. In un mondo in cui regna la legge del più forte, la mafia è radicata e accettata come parte naturale della vita, i potenti decidono e i più deboli eseguono, il suo coraggio spalancherà la strada alla lotta per i dititti delle donne. Durata 97 minuti. (Romano sala 3)

Gli spiriti dell’isola – Drammatico. Regia di Martin McDonagh, con Colin Farrell (Coppa Volpi alla Mostra del Cinema veneziana) e Brendan Gleeson. Nel 1923, su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, due amici di lunga data, Padraic e Colm, si ritrovano in una situazione di stallo quando Colm decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Padraic, confuso e devastato, tenta di riaccendere il loro rapporto con il supporto di sua sorella Siobhan, che insieme a Dominic, il figlio del poliziotto locale, ha le sue preoccupazioni all’interno della comunità locale. Ma quando Colm lancia un ultimatum scioccante per concretizzare le proprie intenzioni, gli eventi iniziano a degenerare. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Martin McDonagh esplicita in maniera scoperta il debito che il suo cinema ha sempre avuto con la sua attività parallela di commediografo per il teatro. Serve così ancora una volta due ruoli abissali ai volti-feticcio di Colin Farrell e Brendan Gleeson, in una conflittualità crescente e incontrollata: il resto lo dicono l’isola, le splendide figure di contorno e l’eco non distante delle battaglie della guerra civile d’Irlanda sulla terraferma.” Durata 90 minuti. (Greenwich Village sala 3, Reposi sala 5, Romano sala 3)

Tàr – Drammatico. Regia di Todd Field, con Cate Blanchett e Nina Hoss. Lydia Tàr, prima donna di sempre a dirigere l’orchestra dei Berliner Philarmoniker, si trova al centro di polemiche sull’abuso di potere esercitato nel proprio ruolo e sulla richiesta di favori sessuali fatta a delle dipendenti in cambio di riconoscimenti professionali. In particolare, dopo il suicidio di una sua ex assistente, Krysta, cominciano a circolare prove e video compromettenti, probabilmente diffusi da membri del suo stesso staff. Durata 158 minuti. (Greenwich Village sala 3, Nazionale sala 4)

The Quiet Girl – Drammatico. Regia di Colm Bairéad, con Catherine Clinch, Carrie Crowley e Andrew Bennet. Nell’Irlanda del 1981, Cait, una ragazzina di appena nove anni, una famiglia numerosa e un padre violento, la madre ancora una volta in atteso di un bambino, passa le sue giornate in solitudine. In estate viene mandata dai suoi genitori da una coppia di lontani parenti. La bambina rifiorirà, ma in questa casa scoprirà un segreto. Tratto dal racconto “Foster” della scrittrice irlandese Claire Keegan. Durata 95 minuti. (Romano sala 3)

The Whale – Drammatico. Regia di Darren Aronofsky, con Brendan Fraser, Samantha Morton e Sadie Sink. Tratto dall’opera teatrale di Samuel Hunter, l’opera del regista di “The Wrestler” narra di Charlie, un insegnante d’inglese, una vita in piena solitudine, una sofferenza dovuta ad una grave obesità, una vita che sta volgendo al termine. È il tempo dei ricordi e delle decisioni, tra i sentimenti che lo conducono a turbamenti fisici e morali mai più riportati allo scoperto, ad un amore mai rivelato, ad una figlia diciassettenne con cui dopo anni tenta di ricostruire i rapporti. Aronofsky ritorna ad uno dei temi cardine della sua filmografia, quello dello studio del corpo – ieri Mickey Rourke, oggi Brendan Fraser -, quasi esposto con sfrontatezza e analizzato in ogni sua parte, della immobilità, del suo cambiamento e addirittura della dissoluzione. E Fraser, alle spalle periodi di depressione, aumento di peso, un tempo attore ricercato e in seguito nella lista di quelli quasi del tutto abbandonati dal mondo opportunista di Hollywood, avviatosi dopo il successo dei vari episodi della “Mummia” su un precipitoso viale del tramonto, trova qui tutto il proprio riscatto, offrendo una interpretazione eccellente e candidandosi giustamente all’Oscar. Durata 117 minuti. (Ambrosio sala 2 anche V.O., Centrale anche V.O., Due Giardini sala Nirvana, Fratelli Marx sala Harpo, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’ultima notte di Amore – Thriller. Regia di Andrea Di Stefano, con Pierfrancesco Favino, Linda Caridi e Francesco Di Leva. La notte prima del suo pensionamento, il tenente di polizia Franco Amore viene chiamato a indagare sulla scena del crimine in cui il suo migliore amico e partner di lunga data Dino è stato ucciso durante una rapina. Si capirà che Amore è stato coinvolto nella rapina e che solo l’amore di sua moglie Viviana lo aiuterà a sopravvivere a questa notte fatale. Durata 120 minuti. (Ambrosio sala 1, Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Eliseo Grande, Fratelli Marx sala Groucho, Ideal, Lux sala 3, The Space Torino, Uci Lingotto sala 9, Uci Moncalieri, The Space Beinasco)

Un uomo felice – Commedia. Regia di Tristan Séguéla, con Fabrice Luchini e Catherine Frot. Mentre Jean, un conservatore, fa campagna per essere rieletto sindaco di una piccola città nel nord della Francia, Edith, sua moglie da quarant’anni, gli rivela un segreto che non può più reprimere: in cuor suo, lei è – ed è sempre stato – un uomo. All’inzio Jean pensa che stia scherzando, ma capisce subito che Edith è determinata alla transizione. Sia il suo matrimonio che la sua campagna stanno per subire un serio cambiamento. Durata 89 minuti. (Nazionale sala 1 e sala 2)

What’s love? – Commedia. Regia di Shekhar Kapur, con Lily James, Shazad Latif e Emma Thompson. La regista Zoe, alla disperata ricerca di idee per il suo prossimo film, ma pure alla ricerca di un uomo che la renda felice per tutta la vita, decide di girare un documentario in Pakistan sul matrimonio combinato del suo vicino e amico d’infanzia Kazim, oncologo di successo, ma durante le riprese tra i due nascono dei sentimenti. Durata 108 minuti. (Eliseo Rosso, Romano sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

/

A cura di Elio Rabbione

Avatar – La via dell’acqua – Fantasy. Regia di James Cameron, con Sam Worthington, Zoe Saldana, Kate Winslet e Sigourney Weaver. Sequel del primo “Avatar” arrivato sugli schermi nel 2009, ottava fatica di Cameron lungo una carriera ormai quarantennale. Personaggi e scenografie e avventure impresse nella memoria del pubblico, favolistiche, emozionanti. La storia che occuperà da oggi gli schermi natalizi vedrà Jack Sully e Neytiri e i loro tre figli ancora alle prese con gli umani, guidati dal colonnello Miles Quaritch, che hanno nuovamente scommesso sulla riconquista delle loro terre: il militare, con alcuni altri marine, viene nascosto nelle sembianze dell’avatar di un Na’vi, per poter assomigliare al nemico e con l’inganno poter catturare il traditore Sully, a cui si deve l’intero disegno della difesa del suo nuovo popolo. La famiglia sarà così costretta ad abbandonare la propria casa per andare in cerca di nuovi territori nelle regioni di Pandora. Scrive Alessandra Levantesi Kezich nelle colonne de La Stampa: “Cameron ha portato a buon fine la missione e offre un’affascinante esperienza immersiva, assolutamente da godere su grande schermo… l’ultima, magistrale parte del racconto, tutta giocata nelle vie dell’acqua, rivela una volta di più in Cameron il gran signore degli Abissi che sappiamo.” Per gli appassionati: i personaggi principali già hanno firmato i rispettivi contratti per la partecipazione agli “Avatar” 3 e 4. Durata 192 minuti. (Uci Lingotto in 3D)

Decision to Leave – Thriller, Drammatico. Regia di Park Chan-Wook. Un austero detective deve indagare su un possibile caso di omicidio, sulla morte di un uomo durante una scalata in montagna. Non passerà molto tempo prima che i suoi sospetti ricadano sulla moglie della vittima per la quale l’uomo inizia a provare un forte sentimento. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “La vertigine Hitchcockiana torna nelle geometrie di Park Chan-Wook, la cui destrezza tecnica o artistica non si esaurisce mai in sé ma cerca traiettorie per rappresentare il mistero e il desiderio. Qui il mélo alla Wong Kar-Wai sposa il thriller mentre la protagonista Tang Wei segna l’incrocio tra Kim Novak e Eva Marie Saint.” Durata 138 minuti. (Nazionale sala 2 V.O. e sala 4)

Empire of Light – Drammatico. Regia di Sam Mendes, con Olivia Colman, Michael Ward, Toby Jones e Colin Firth. Una storia d’amore ambientata nell’Inghilterra degli anni Ottanta e che ruota attorno a un vecchio e meraviglioso cinema, in una piccola cittadina sulla costa meridionale inglese. Racconta come Hilary, una donna che fa parte dello staff della sala e che deve fare i conti con la sua salute mentale, e Stephen, un nuovo dipendente che sogna di fuggire da questa cittadina provinciale in cui deve affrontare le avversità di ogni giorno. Sia Hilary che Stephen trovano un senso di appartenenza attraverso la loro dolce e improbabile relazione e sperimentano il potere curativo della musica, delle immagini del cinema e della piccola comunità di cui fanno parte. Durata 119 minuti. (Classico, Eliseo Rosso, Reposi sala 1, Romano sala 1 e sala 2, Uci Lingotto sala 8, Uci Moncalieri sala 14)

Everything Everywhere All At Once – Commedia fantastica. Regia di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, con Michelle Yeoh e Jamie Lee Curtis. Evelyn, una donna di origini cinesi, gestisce con il marito Raymond una lavanderia a gettoni, impresa che è il sostentamento per l’intera famiglia, che comprende pure il nonno materno e la loro figlia Joy. Evelyn non è contenta del proprio matrimonio, sa di aver sposato un uomo tropo debole, non vede certo di buon occhio la relazione che Joy sta portando avanti con un’altra donna, arriva in più l’ufficio delle tasse, nella persona della ferrea quanto puntigliosa Deirdre, a reclamare gli arretrati dei pagamenti. La mal sopportata infelicità di un’esistenza viene del tutto rivoluzionata da un attualissimo metaverso che la spinge ad affrontare un’avventura in cui convogliano realtà parallele, impresa non da poco se si tratta di salvare il destino degli universi e sconfiggere il nemico per sempre. Undici nomination agli Oscar. Durata 139 minuti. (Uci Lingotto sala 4)

Laggiù qualcuno mi ama – Documentario. Regia di Mario Martone. Un omaggio del regista del “Sindaco di rione Sanità” e di “Qui rido io” all’arte di Massimo Troisi, il racconto della sua vita interrotta troppo improvvisamente, l’analisi delle sue poche opere, il contrasto con l’universo femminile, la visione di Napoli, il percorso di regista e di attore (ricordiamo tutti lo stupore della novità che fu “Ricomincio da tre”, ricordiamo tutti l’amicizia e la collaborazione in tre pellicole con EttoreScola), la poesia e la svagatezza, l’invenzione di una lingua e di una controllatissima quanto esplicita fisicità, l’attimo finale del “Postino”, l’apporto dei suoi compagni (l’inizio fu “La smorfia” con Decaro e Arena) e dei collaboratori, non ultima la compagna Anna Pavignano, artefice con Troisi delle vari sceneggiature, quanti lo hanno accompagnato e lo hanno seguito (Sorrentino, Ficarra e Picone, Goffredo Fofi, il montatore Roberto Perpignani, il regista Michael Radford, la sorella con i tanti ricordi). Durata 128 minuti. (Eliseo Blu, Nazionale sala 4)

Non così vicino – Commedia drammatica. Regia di Marc Forster, con Tom Hanks e Rachel Keller. Tratto dal romanzo “L’uomo che metteva in ordine il mondo” dello svedese Fredrik Backman, l’azione è trasportata a Pittsburg. È il ritratto impietoso di un uomo in lotta con ogni rappresentante del genere umano, avverso ad ogni socializzazione, legato alle proprie abitudini e solitario, contrario ad ogni minimo disordine che circoli tra le strade che circondano la sua casa. Al centro di una vita resa tanto avversa. Otto medita il suicidio: ma sarà proprio la presenza dei nuovi vicini a farlo desistere da idee inconsulte e a fargli provare quanto di simpaticamente umano si possa gustare nel corso delle proprie giornate. Durata 126 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Chico, The Space Torino, Uci Lingotto sala 1, The Space Beinasco, Uci Moncalieri sala 5 e sala 16)

Primadonna – Drammatico. Regia di Marta Savina, con Claudia Gusmano e Fabrizio Ferracane. La storia di Lia, una giovane ragazza che reagisce alla più terribile delle violenze con un atto di ribellione che scardinerà le consuetudini sociali della sua epoca. In un mondo in cui regna la legge del più forte, la mafia è radicata e accettata come parte naturale della vita, i potenti decidono e i più deboli eseguono, il suo coraggio spalancherà la strada alla lotta per i dititti delle donne. Durata 97 minuti. (Romano sala 2)

Gli spiriti dell’isola – Drammatico. Regia di Martin McDonagh, con Colin Farrell (Coppa Volpi alla Mostra del Cinema veneziana) e Brendan Gleeson. Nel 1923, su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, due amici di lunga data, Padraic e Colm, si ritrovano in una situazione di stallo quando Colm decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Padraic, confuso e devastato, tenta di riaccendere il loro rapporto con il supporto di sua sorella Siobhan, che insieme a Dominic, il figlio del poliziotto locale, ha le sue preoccupazioni all’interno della comunità locale. Ma quando Colm lancia un ultimatum scioccante per concretizzare le proprie intenzioni, gli eventi iniziano a degenerare. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Martin McDonagh esplicita in maniera scoperta il debito che il suo cinema ha sempre avuto con la sua attività parallela di commediografo per il teatro. Serve così ancora una volta due ruoli abissali ai volti-feticcio di Colin Farrell e Brendan Gleeson, in una conflittualità crescente e incontrollata: il resto lo dicono l’isola, le splendide figure di contorno e l’eco non distante delle battaglie della guerra civile d’Irlanda sulla terraferma.” Durata 90 minuti. (Ambrosio sala 1 V.O., Eliseo Blu, Greenwich sala 3, Reposi sala 1, Romano sala 5)

Tàr – Drammatico. Regia di Todd Field, con Cate Blanchett e Nina Hoss. Lydia Tàr, prima donna di sempre a dirigere l’orchestra dei Berliner Philarmoniker, si trova al centro di polemiche sull’abuso di potere esercitato nel proprio ruolo e sulla richiesta di favori sessuali fatta a delle dipendenti in cambio di riconoscimenti professionali. In particolare, dopo il suicidio di una sua ex assistente, Krysta, cominciano a circolare prove e video compromettenti, probabilmente diffusi da membri del suo stesso staff. Durata 158 minuti. (Eliseo Rosso, Greenwich Village sala 2, Nazionale sala 3 anche V.O.)

The Quiet Girl – Drammatico. Regia di Colm Bairéad, con Catherine Clinch, Carrie Crowley e Andrew Bennet. Nell’Irlanda del 1981, Cait, una ragazzina di appena nove anni, una famiglia numerosa e un padre violento, la madre ancora una volta in atteso di un bambino, passa le sue giornate in solitudine. In estate viene mandata dai suoi genitori da una coppia di lontani parenti. La bambina rifiorirà, ma in questa casa scoprirà un segreto. Tratto dal racconto “Foster” della scrittrice irlandese Claire Keegan. Durata 95 minuti. (Romano sala 3)

The Whale – Drammatico. Regia di Darren Aronofsky, con Brendan Fraser, Samantha Morton e Sadie Sink. Tratto dall’opera teatrale di Samuel Hunter, l’opera del regista di “The Wrestler” narra di Charlie, un insegnante d’inglese, una vita in piena solitudine, una sofferenza dovuta ad una grave obesità, una vita che sta volgendo al termine. È il tempo dei ricordi e delle decisioni, tra i sentimenti che lo conducono a turbamenti fisici e morali mai più riportati allo scoperto, ad un amore mai rivelato, ad una figlia diciassettenne con cui dopo anni tenta di ricostruire i rapporti. Aronofsky ritorna ad uno dei temi cardine della sua filmografia, quello dello studio del corpo – ieri Mickey Rourke, oggi Brendan Fraser -, quasi esposto con sfrontatezza e analizzato in ogni sua parte, della immobilità, del suo cambiamento e addirittura della dissoluzione. E Fraser, alle spalle periodi di depressione, aumento di peso, un tempo attore ricercato e in seguito nella lista di quelli quasi del tutto abbandonati dal mondo opportunista di Hollywood, avviatosi dopo il successo dei vari episodi della “Mummia” su un precipitoso viale del tramonto, trova qui tutto il proprio riscatto, offrendo una interpretazione eccellente e candidandosi giustamente all’Oscar. Durata 117 minuti. (Ambrosio sala 3 anche V.O., Centrale, Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Harpo, The Space Torino, Uci Lingotto sala 3, The Space Beinasco, Uci Moncalieri sala 5)

L’ultima notte di amore – Thriller. Regia di Andrea Di Stefano, con Pierfrancesco Favino, Linda Caridi e Francesco Di Leva. La notte prima del suo pensionamento, il tenente di polizia Franco Amore viene chiamato a indagare sulla scena del crimine in cui il suo migliore amico e partner di lunga data Dino è stato ucciso durante una rapina. Si capirà che Amore è stato coinvolto nella rapina e che solo l’amore di sua moglie Viviana lo aiuterà a sopravvivere a questa notte fatale. Durata 120 minuti. (Ambrosio sala 2, Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Eliseo GrandeFratelli Marx sala Groucho, Ideal, Lux sala 3, Uci Lingotto sala 9, Uci Moncalieri sala 1)

Un uomo felice – Commedia. Regia di Tristan Séguéla, con Fabrice Luchini e Catherine Frot. Mentre Jean, un conservatore, fa campagna per essere rieletto sindaco di una piccola città nel nord della Francia, Edith, sua moglie da quarant’anni, gli rivela un segreto che non può più reprimere: in cuor suo, lei è – ed è sempre stato – un uomo. All’inzio Jean pensa che stia scherzando, ma capisce subito che Edith è determinata alla transizione. Sia il suo matrimonio che la sua campagna stanno per subire un serio cambiamento. Durata 89 minuti. (Nazionale sala 1 anche V.O.)

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

/

A cura di Elio Rabbione

Avatar – La via dell’acqua – Fantasy. Regia di James Cameron, con Sam Worthington, Zoe Saldana, Kate Winslet e Sigourney Weaver. Sequel del primo “Avatar” arrivato sugli schermi nel 2009, ottava fatica di Cameron lungo una carriera ormai quarantennale. Personaggi e scenografie e avventure impresse nella memoria del pubblico, favolistiche, emozionanti. La storia che occuperà da oggi gli schermi natalizi vedrà Jack Sully e Neytiri e i loro tre figli ancora alle prese con gli umani, guidati dal colonnello Miles Quaritch, che hanno nuovamente scommesso sulla riconquista delle loro terre: il militare, con alcuni altri marine, viene nascosto nelle sembianze dell’avatar di un Na’vi, per poter assomigliare al nemico e con l’inganno poter catturare il traditore Sully, a cui si deve l’intero disegno della difesa del suo nuovo popolo. La famiglia sarà così costretta ad abbandonare la propria casa per andare in cerca di nuovi territori nelle regioni di Pandora. Scrive Alessandra Levantesi Kezich nelle colonne de La Stampa: “Cameron ha portato a buon fine la missione e offre un’affascinante esperienza immersiva, assolutamente da godere su grande schermo… l’ultima, magistrale parte del racconto, tutta giocata nelle vie dell’acqua, rivela una volta di più in Cameron il gran signore degli Abissi che sappiamo.” Per gli appassionati: i personaggi principali già hanno firmato i rispettivi contratti per la partecipazione agli “Avatar” 3 e 4. Durata 192 minuti. (Ideal in 3D, Reposi sala 2, Uci Lingotto in 3D, The Space Beinasco, Uci Moncalieri in 3D)

Babylon – Commedia drammatica. Regia di Damien Chazelle, con Brad Pitt, Diego Calva, Olivia Wilde, Lukas Haas, Eric Roberts, Tobey Maguire e Margot Robbie. Un racconto memorabile ambientato nella Hollywood degli anni Venti, nel passaggio dal muto alla sonorità, una storia di ambizioni smisurate e di eccessi oltraggiosi, che ripercorre l’ascesa e la caduta di molti personaggi di un’epoca di sfrenata decadenza e depravazione nella sfavillante mecca del cinema. Attori chiamati a dar vita ad antichi personaggi che nelle azioni e negli angoli più nascosti dell’esistenza riportano alla memoria i nomi dei primi divi hollywoodiani. Dal regista premio Oscar di “La La Land”. Durata 188 minuti. (Massaua)

Decision to Leave – Thriller, Drammatico. Regia di Park Chan-Wook. Un austero detective deve indagare su un possibile caso di omicidio, sulla morte di un uomo durante una scalata in montagna. Non passerà molto tempo prima che i suoi sospetti ricadano sulla moglie della vittima per la quale l’uomo inizia a provare un forte sentimento. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “La vertigine Hitchcockiana torna nelle geometrie di Park Chan-Wook, la cui destrezza tecnica o artistica non si esaurisce mai in sé ma cerca traiettorie per rappresentare il mistero e il desiderio. Qui il mélo alla Wong Kar-Wai sposa il thriller mentre la protagonista Tang Wei segna l’incrocio tra Kim Novak e Eva Marie Saint.” Durata 138 minuti. (Nazionale anche V.O.)

Everything Everywhere All At Once – Commedia fantastica. Regia di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, con Michelle Yeoh e Jamie Lee Curtis. Evelyn, una donna di origini cinesi, gestisce con il marito Raymond una lavanderia a gettoni, impresa che è il sostentamento per l’intera famiglia, che comprende pure il nonno materno e la loro figlia Joy. Evelyn non è contenta del proprio matrimonio, sa di aver sposato un uomo tropo debole, non vede certo di buon occhio la relazione che Joy sta portando avanti con un’altra donna, arriva in più l’ufficio delle tasse, nella persona della ferrea quanto puntigliosa Deirdre, a reclamare gli arretrati dei pagamenti. La mal sopportata infelicità di un’esistenza viene del tutto rivoluzionata da un attualissimo metaverso che la spinge ad affrontare un’avventura in cui convogliano realtà parallele, impresa non da poco se si tratta di salvare il destino degli universi e sconfiggere il nemico per sempre. Undici nomination agli Oscar. Durata 139 minuti. (Uci Lingotto, Uci Moncalieri)

Holy Spider – Drammatico. Regia di Ali Abbasi, con Zar Amir Ebrahimi. Siamo a Mashhad, seconda città più grande dell’Iran e importante centro religioso. Nel 2000, un serial killer locale inizia a prendere di mira le prostitute per strada, strangolandone diciassette dopo averle attirate una dopo l’altra in casa sua. La stampa lo chiama “il ragno” e tra i giornalisti che coprono il caso c’è Rahimi, una donna che viene da Teheran e si mette sulle tracce dell’assassino. L’uomo si rivelerà essere Saeed Hanaei, ex militare convinto che Dio gli abbia affidato la missione di liberare la città dalla donne indegne che vendono il proprio corpo. Durata 117 minuti. (Nazionale)

L’innocente – Commedia. Di e con Louis Garrel, e con Anouk Grinberg e Noémie Merlant. A Lione Abel lavora come guida in un acquario e non si è ancora ripreso dalla prematura scomparsa della moglie. Anche la madre Sylvie lo preoccupa, visto che continua a sposare detenuti in serie. L’ultimo della lista è l’ex rapinatore Michel, il appena uscito di prigione apre un negozio di fiore insieme alla donna. Abel però è convinto che ci sia sotto qualcosa di losco. Vista la situazione, si mette a pedinare il novello fioraio coinvolgendo l’amica Clémence. Durata 99 minuti. (Greenwich Village sala 3)

Laggiù qualcuno mi ama – Documentario. Regia di Mario Martone. Un omaggio del regista del “Sindaco di rione Sanità” e di “Qui rido io” all’arte di Massimo Troisi, il racconto della sua vita interrotta troppo improvvisamente, l’analisi delle sue poche opere, il contrasto con l’universo femminile, la visione di Napoli, il percorso di regista e di attore (ricordiamo tutti lo stupore della novità che fu “Ricomincio da tre”, ricordiamo tutti l’amicizia e la collaborazione in tre pellicole con EttoreScola), la poesia e la svagatezza, l’invenzione di una lingua e di una controllatissima quanto esplicita fisicità, l’attimo finale del “Postino”, l’apporto dei suoi compagni (l’inizio fu “La smorfia” con Decaro e Arena) e dei collaboratori, non ultima la compagna Anna Pavignano, artefice con Troisi delle vari sceneggiature, quanti lo hanno accompagnato e lo hanno seguito (Sorrentino, Ficarra e Picone, Goffredo Fofi, il montatore Roberto Perpignani, il regista Michael Radford, la sorella con i tanti ricordi). Durata 128 minuti. (Eliseo Grande, Nazionale sala 1The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Non così vicino – Commedia drammatica. Regia di Marc Forster, con Tom Hanks e Rachel Keller. Tratto dal romanzo “L’uomo che metteva in ordine il mondo” dello svedese Fredrik Backman, l’azione è trasportata a Pittsburg. È il ritratto impietoso di un uomo in lotta con ogni rappresentante del genere umano, avverso ad ogni socializzazione, legato alle proprie abitudini e solitario, contrario ad ogni minimo disordine che circoli tra le strade che circondano la sua casa. Al centro di una vita resa tanto avversa. Otto medita il suicidio: ma sarà proprio la presenza dei nuovi vicini a farlo desistere da idee inconsulte e a fargli provare quanto di simpaticamente umano si possa gustare nel corso delle proprie giornate. Durata 126 minuti. (Ambrosio sala 3, Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Fratelli Marx sala Chico, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Il primo giorno della mia vita – Drammatico. Regia di Paolo Genovese, con Toni Servillo, Margherita Buy, Valerio Mastandrea, Lino Guanciale, Giorgio Tirabassi e Sara Serraiocco. Il regista di “Perfetti sconosciuti” e di “The Place” lo ha definito “il film più bello che ho fatto”. Tratto da un suo romanzo, è la storia di quattro persone, diversissime tra loro, ormai definitivamente stanche del continuo affrontare le tante avversità che la vita ha posto e pone davanti a loro e pronte quindi a metter fine alla loro esistenza. Ma una figura misteriosa compare in mezzo a loro con la propria facoltà di regalare loro una settimana intera per scoprire quel che sarebbe il mondo senza di loro. Inizierà una nuova ricerca della felicità e soprattutto il desiderio di ricominciare. Durata 121 minuti. (Reposi, Romano sala 3)

Gli spiriti dell’isola – Drammatico. Regia di Martin McDonagh, con Colin Farrell (Coppa Volpi alla Mostra del Cinema veneziana) e Brendan Gleeson. Nel 1923, su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, due amici di lunga data, Padraic e Colm, si ritrovano in una situazione di stallo quando Colm decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Padraic, confuso e devastato, tenta di riaccendere il loro rapporto con il supporto di sua sorella Siobhan, che insieme a Dominic, il figlio del poliziotto locale, ha le sue preoccupazioni all’interno della comunità locale. Ma quando Colm lancia un ultimatum scioccante per concretizzare le proprie intenzioni, gli eventi iniziano a degenerare. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Martin McDonagh esplicita in maniera scoperta il debito che il suo cinema ha sempre avuto con la sua attività parallela di commediografo per il teatro. Serve così ancora una volta due ruoli abissali ai volti-feticcio di Colin Farrell e Brendan Gleeson, in una conflittualità crescente e incontrollata: il resto lo dicono l’isola, le splendide figure di contorno e l’eco non distante delle battaglie della guerra civile d’Irlanda sulla terraferma.” Durata 90 minuti. (Ambrosio sala 1 anche V.O., Classico, Eliseo Blu, Reposi sala 1, Romano sala 1)

Tàr – Drammatico. Regia di Todd Field, con Cate Blanchett e Nina Hoss. Lydia Tàr, prima donna di sempre a dirigere l’orchestra dei Berliner Philarmoniker, si trova al centro di polemiche sull’abuso di potere esercitato nel proprio ruolo e sulla richiesta di favori sessuali fatta a delle dipendenti in cambio di riconoscimenti professionali. In particolare, dopo il suicidio di una sua ex assistente, Krysta, cominciano a circolare prove e video compromettenti, probabilmente diffusi da membri del suo stesso staff. Durata 158 minuti. (Eliseo Rosso, Greenwich Village sala 1 e sala 2, Nazionale sala 2 anvhe V.O.)

The Quiet Girl – Drammatico. Regia di Colm Bairéad, con Catherine Clinch, Carrie Crowley e Andrew Bennet. Nell’Irlanda del 1981, Cait, una ragazzina di appena nove anni, una famiglia numerosa e un padre violento, la madre ancora una volta in atteso di un bambino, passa le sue giornate in solitudine. In estate viene mandata dai suoi genitori da una coppia di lontani parenti. La bambina rifiorirà, ma in questa casa scoprirà un segreto. Tratto dal racconto “Foster” della scrittrice irlandese Claire Keegan. Durata 95 minuti. (Eliseo Rosso, Romano sala 2)

The Whale – Drammatico. Regia di Darren Aronofsky, con Brendan Fraser, Samantha Morton e Sadie Sink. Tratto dall’opera teatrale di Samuel Hunter, l’opera del regista di “The Wrestler” narra di Charlie, un insegnante d’inglese, una vita in piena solitudine, una sofferenza dovuta ad una grave obesità, una vita che sta volgendo al termine. È il tempo dei ricordi e delle decisioni, tra i sentimenti che lo conducono a turbamenti fisici e morali mai più riportati allo scoperto, ad un amore mai rivelato, ad una figlia diciassettenne con cui dopo anni tenta di ricostruire i rapporti. Aronofsky ritorna ad uno dei temi cardine della sua filmografia, quello dello studio del corpo – ieri Mickey Rourke, oggi Brendan Fraser -, quasi esposto con sfrontatezza e analizzato in ogni sua parte, della immobilità, del suo cambiamento e addirittura della dissoluzione. E Fraser, alle spalle periodi di depressione, aumento di peso, un tempo attore ricercato e in seguito nella lista di quelli quasi del tutto abbandonati dal mondo opportunista di Hollywood, avviatosi dopo il successo dei vari episodi della “Mummia” su un precipitoso viale del tramonto, trova qui tutto il proprio riscatto, offrendo una interpretazione eccellente e candidandosi giustamente all’Oscar. Durata 117 minuti. (Centrale anche V.O., Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Groucho, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Oggi al cinema Le trame dei film nelle sale di Torino

/

A cura di Elio Rabbione

Anton Cechov – Drammatico. Regia di René Féret, con Nicolas Giraud e Lolita Chammah. La vita di un grande scrittore, tutti i dubbi e la disperazione, le passioni. La sua professione di medico con cui mantiene la famiglia ma anche la passione per la letteratura, la pubblicazione dei racconti nei giornali, anche l’infelicità perla morte del fratello ucciso dalla tubercolosi: un dramma non soltanto familiare che lo porterà a intraprendere un lungo viaggio nella prigione di Sakhalin e la visione della vita drammatica che i detenuti sono costretti a vivere. Durata 96 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse)

Avatar – La via dell’acqua – Fantasy. Regia di James Cameron, con Sam Worthington, Zoe Saldana, Kate Winslet e Sigourney Weaver. Sequel del primo “Avatar” arrivato sugli schermi nel 2009, ottava fatica di Cameron lungo una carriera ormai quarantennale. Personaggi e scenografie e avventure impresse nella memoria del pubblico, favolistiche, emozionanti. La storia che occuperà da oggi gli schermi natalizi vedrà Jack Sully e Neytiri e i loro tre figli ancora alle prese con gli umani, guidati dal colonnello Miles Quaritch, che hanno nuovamente scommesso sulla riconquista delle loro terre: il militare, con alcuni altri marine, viene nascosto nelle sembianze dell’avatar di un Na’vi, per poter assomigliare al nemico e con l’inganno poter catturare il traditore Sully, a cui si deve l’intero disegno della difesa del suo nuovo popolo. La famiglia sarà così costretta ad abbandonare la propria casa per andare in cerca di nuovi territori nelle regioni di Pandora. Scrive Alessandra Levantesi Kezich nelle colonne de La Stampa: “Cameron ha portato a buon fine la missione e offre un’affascinante esperienza immersiva, assolutamente da godere su grande schermo… l’ultima, magistrale parte del racconto, tutta giocata nelle vie dell’acqua, rivela una volta di più in Cameron il gran signore degli Abissi che sappiamo.” Per gli appassionati: i personaggi principali già hanno firmato i rispettivi contratti per la partecipazione agli “Avatar” 3 e 4. Durata 192 minuti. (Ideal in 3D, Uci Lingotto, The Space Torino, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Babylon – Commedia drammatica. Regia di Damien Chazelle, con Brad Pitt, Diego Calva, Olivia Wilde, Lukas Haas, Eric Roberts, Tobey Maguire e Margot Robbie. Un racconto memorabile ambientato nella Hollywood degli anni Venti, nel passaggio dal muto alla sonorità, una storia di ambizioni smisurate e di eccessi oltraggiosi, che ripercorre l’ascesa e la caduta di molti personaggi di un’epoca di sfrenata decadenza e depravazione nella sfavillante mecca del cinema. Attori chiamati a dar vita ad antichi personaggi che nelle azioni e negli angoli più nascosti dell’esistenza riportano alla memoria i nomi dei primi divi hollywoodiani. Dal regista premio Oscar di “La La Land”. Durata 188 minuti. (Lux, Uci Moncalieri)

Decision to Leave – Thriller, Drammatico. Regia di Park Chan-Wook. Un austero detective deve indagare su un possibile caso di omicidio, sulla morte di un uomo durante una scalata in montagna. Non passerà molto tempo prima che i suoi sospetti ricadano sulla moglie della vittima per la quale l’uomo inizia a provare un forte sentimento. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “La vertigine Hitchcockiana torna nelle geometrie di Park Chan-Wook, la cui destrezza tecnica o artistica non si esaurisce mai in sé ma cerca traiettorie per rappresentare il mistero e il desiderio. Qui il mélo alla Wong Kar-Wai sposa il thriller mentre la protagonista Tang Wei segna l’incrocio tra Kim Novak e Eva Marie Saint.” Durata 138 minuti. (Fratelli Marx anche V.O., Nazionale anche V.O.)

Everything Everywhere All At Once – Commedia fantastica. Regia di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, con Michelle Yeoh e Jamie Lee Curtis. Evelyn, una donna di origini cinesi, gestisce con il marito Raymond una lavanderia a gettoni, impresa che è il sostentamento per l’intera famiglia, che comprende pure il nonno materno e la loro figlia Joy. Evelyn non è contenta del proprio matrimonio, sa di aver sposato un uomo tropo debole, non vede certo di buon occhio la relazione che Joy sta portando avanti con un’altra donna, arriva in più l’ufficio delle tasse, nella persona della ferrea quanto puntigliosa Deirdre, a reclamare gli arretrati dei pagamenti. La mal sopportata infelicità di un’esistenza viene del tutto rivoluzionata da un attualissimo metaverso che la spinge ad affrontare un’avventura in cui convogliano realtà parallele, impresa non da poco se si tratta di salvare il destino degli universi e sconfiggere il nemico per sempre. Undici nomination agli Oscar. Durata 139 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse)

Grazie ragazzi – Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Antonio Albanese, Fabrizio Bentivoglio, Vinicio Marchioni e Sonia Bergamasco. Antonio Cerami è un attore di teatro che da tre anni non calca il palcoscenico, vive da solo in un appartamento a Ciampino dove sente il passaggio di ogni aereo e doppia film porno per arrivare a fine mese. Il suo amico Michele, che ha un lavoro stabile presso un piccolo teatro romano, gli trova un incarico insolito: sei giorni di lezioni di recitazione presso il carcere di Velletri allo scopo di far mettere in scena ai detenuti una serie di favole. È un progetto finanziato dal Ministero cui la direttrice del carcere, Laura, ha acconsentito senza troppo entusiasmo ma ad entusiasmarsi sarà Antonio, che deciderà di mettere in scena presso il teatro di Michele un progetto più grande, scoprendo inaspettatamente del talento nella improbabile compagnia: “Aspettando Godot” di Beckett, perché i detenuti “sanno cosa vuol dire aspettare: non fanno altro”. Così Mignolo dalla moglie focosa, Aziz nato a Tripoli e arrivato in Italia con il gommone, Damiano il balbuziente, Diego il boss e Radu l’addetto alle pulizie rumeno lavoreranno per interpretare un testo complesso e impegnativo. Si lasciano andare scoprendo il potere liberatorio dell’arte e la sua capacità di dare uno scopo e una speranza oltre l’attesa. Durata 117 minuti. (Ambrosio sala 3)

Holy Spider – Drammatico. Regia di Ali Abbasi, con Zar Amir Ebrahimi. Siamo a Mashhad, seconda città più grande dell’Iran e importante centro religioso. Nel 2000, un serial killer locale inizia a prendere di mira le prostitute per strada, strangolandone diciassette dopo averle attirate una dopo l’altra in casa sua. La stampa lo chiama “il ragno” e tra i giornalisti che coprono il caso c’è Rahimi, una donna che viene da Teheran e si mette sulle tracce dell’assassino. L’uomo si rivelerà essere Saeed Hanaei, ex militare convinto che Dio gli abbia affidato la missione di liberare la città dalla donne indegne che vendono il proprio corpo. Durata 117 minuti. (Nazionale)

L’innocente – Commedia. Di e con Louis Garrel, e con Anouk Grinberg e Noémie Merlant. A Lione Abel lavora come guida in un acquario e non si è ancora ripreso dalla prematura scomparsa della moglie. Anche la madre Sylvie lo preoccupa, visto che continua a sposare detenuti in serie. L’ultimo della lista è l’ex rapinatore Michel, il appena uscito di prigione apre un negozio di fiore insieme alla donna. Abel però è convinto che ci sia sotto qualcosa di losco. Vista la situazione, si mette a pedinare il novello fioraio coinvolgendo l’amica Clémence. Durata 99 minuti. (Greenwich Village sala 3, Nazionale sala 4)

Non così vicino – Commedia drammatica. Regia di Marc Forster, con Tom Hanks e Rachel Keller. Tratto dal romanzo “L’uomo che metteva in ordine il mondo” dello svedese Fredrik Backman, l’azione è trasportata a Pittsburg. È il ritratto impietoso di un uomo in lotta con ogni rappresentante del genere umano, avverso ad ogni socializzazione, legato alle proprie abitudini e solitario, contrario ad ogni minimo disordine che circoli tra le strade che circondano la sua casa. Al centro di una vita resa tanto avversa. Otto medita il suicidio: ma sarà proprio la presenza dei nuovi vicini a farlo desistere da idee inconsulte e a fargli provare quanto di simpaticamente umano si possa gustare nel corso delle proprie giornate. Durata 126 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale anche V.O., Massaua, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Le otto montagne – Drammatico. Regia di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi e Elena Lietti. La storia di una amicizia iniziata tra le montagne e le vallate della Val d’Aosta, tra due ragazzi dodicenni, Pietro e Bruno, il primo nato in città, a Torino, l’altro abituato da sempre a trascorrere le sue giornate tra quello scenario. Una storia di rapporti anche tra padri e figli, i genitori di Pietro disposti a ospitare l’amico per farlo studiare in città, la opposizione paterna, il tempo della crescita e degli affetti e dell’innamoramento, un legame stretto pronto ad attraversare i decenni, una storia di tante avversità o di diversità o di montagne a cui dare la scalata, fisicamente quanto psicologicamente, una storia di un presente e di un passato con cui fare doverosamente i conti e anche con cui fare pace. Tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti, Premio Strega 2017, Premio della Giuria a Cannes. Durata 147 minuti. (Ambrosio sala 3, Fratelli Marx)

Il primo giorno della mia vita – Drammatico. Regia di Paolo Genovese, con Toni Servillo, Margherita Buy, Valerio Mastandrea, Lino Guanciale, Giorgio Tirabassi e Sara Serraiocco. Il regista di “Perfetti sconosciuti” e di “The Place” lo ha definito “il film più bello che ho fatto”. Tratto da un suo romanzo, è la storia di quattro persone, diversissime tra loro, ormai definitivamente stanche del continuo affrontare le tante avversità che la vita ha posto e pone davanti a loro e pronte quindi a metter fine alla loro esistenza. Ma una figura misteriosa compare in mezzo a loro con la propria facoltà di regalare loro una settimana intera per scoprire quel che sarebbe il mondo senza di loro. Inizierà una nuova ricerca della felicità e soprattutto il desiderio di ricominciare. Durata 121 minuti. (Reposi, Uci Moncalieri)

Gli spiriti dell’isola – Drammatico. Regia di Martin McDonagh, con Colin Farrell (Coppa Volpi alla Mostra del Cinema veneziana) e Brendan Gleeson. Nel 1923, su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, due amici di lunga data, Padraic e Colm, si ritrovano in una situazione di stallo quando Colm decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Padraic, confuso e devastato, tenta di riaccendere il loro rapporto con il supporto di sua sorella Siobhan, che insieme a Dominic, il figlio del poliziotto locale, ha le sue preoccupazioni all’interno della comunità locale. Ma quando Colm lancia un ultimatum scioccante per concretizzare le proprie intenzioni, gli eventi iniziano a degenerare. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Martin McDonagh esplicita in maniera scoperta il debito che il suo cinema ha sempre avuto con la sua attività parallela di commediografo per il teatro. Serve così ancora una volta due ruoli abissali ai volti-feticcio di Colin Farrell e Brendan Gleeson, in una conflittualità crescente e incontrollata: il resto lo dicono l’isola, le splendide figure di contorno e l’eco non distante delle battaglie della guerra civile d’Irlanda sulla terraferma.” Durata 90 minuti. (Ambrosio sala 2 anche V.O., Classico, Eliseo Grande, Reposi sala 1 e sala 5, Romano sala 1)

Tàr – Drammatico. Regia di Todd Field, con Cate Blanchett e Nina Hoss. Lydia Tàr, prima donna di sempre a dirigere l’orchestra dei Berliner Philarmoniker, si trova al centro di polemiche sull’abuso di potere esercitato nel proprio ruolo e sulla richiesta di favori sessuali fatta a delle dipendenti in cambio di riconoscimenti professionali. In particolare, dopo il suicidio di una sua ex assistente, Krysta, cominciano a circolare prove e video compromettenti, probabilmente diffusi da membri del suo stesso staff. Durata 158 minuti. (Eliseo Blu e Eliseo Rosso, Greenwich Village sala 1, Nazionale sala 1 e sala 3)

The Plane – Drammatico. Regia di Jean-François Richet, con Gerald Butler e Mike Colter. Allo scoppio di una violenta tempesta, il comandante di aereo Torrence mette in salvo i passeggeri con un atterraggio di fortuna. L’aereo però atterra su di un’isola delle Filippine dove infesta una guerra tra gruppi avversi e equipaggio e passeggeri vengono presi in ostaggio da ribelli indipendentisti: soltanto su un ex marine accusato di omicidio e che l’FBI stava trasportando su quel volo potrà contare Torrence per poter mettere definitivamente in salvo tutti quanti. Durata 107 minuti. (Uci Moncalieri)

The Quiet Girl – Drammatico. Regia di Colm Bairéad, con Catherine Clinch, Carrie Crowley e Andrew Bennet. Nell’Irlanda del 1981, Cait, una ragazzina di appena nove anni, una famiglia numerosa e un padre violento, la madre ancora una volta in atteso di un bambino, passa le sue giornate in solitudine. In estate viene mandata dai suoi genitori da una coppia di lontani parenti. La bambina rifiorirà, ma in questa casa scoprirà un segreto. Tratto dal racconto “Foster” della scrittrice irlandese Claire Keegan. Durata 95 minuti. (Eliseo Grande e Eliseo Rosso, Romano sala 2)

The son – Drammatico. Regia di Florian Zeller, con Hugh Jackman, Vanessa Kirby, Laura Dern e Anthony Hopkins. La vita di Peter, a cui si è unita la nuova compagna Beth e la nascita di un figlio, è messa in grande agitazione allorché ricompare la ex moglie con il figlio Nicholas, un giovane traumatizzato, che non sta frequentando l’istituto a cui è iscritto, pieno di rancore e di rabbia. Peter si sposta nella vecchia casa e nella vecchia famiglia per seguire quel suo ragazzo più da vicino, prendendosi cura di lui come avrebbe voluto veder fare da suo padre e cercando di dare un ordine ad una vita e a delle giornate che devono seguire il lavoro, la nuova problematica famiglia e una prospettiva di lavoro a Washington inseguita da tempo. Peter cerca di rimediare alle mancanze del passato e di costruire un futuro: ma riuscirà a costruire un solido legame con suo figlio nel tempo presente? Durata 123 minuti. (Massimo sala Cabiria anche V.O., Romano sala 3, Uci Moncalieri)

Un vizio di famiglia – Thriller. Regia di Sébastien Marnier, con Jacques Weber, Laure Calamy e Doria Tillier. La giovane Stéphane conduce da sempre una vita priva di emozioni e di giorni che si possano definire diversi l’uno dall’altro, lavora come operaia in una fabbrica di generi alimentari, nei momenti liberi fa visita alla sua compagna, ospite nel carcere femminile. Decide improvvisamente di prendere contatto con il padre che non ha mai conosciuto, un ricchissimo industriale con villa in riva al mare, dove vive con un quartetto di donne davvero imprevedibile. Sono una moglie quotidianamente sopra le righe, la loro figlia piena di ambizioni e madre a sua volta di una ragazzina ribelle, la loro cameriera piena di misteri. È chiaro che le quattro donne non vedano di buon occhio l’arrivo improvviso della sconosciuta, che non è certo entrata nella casa per rinunciare alla sua parte di eredità. Intenzione di Stéphane è di farsi accettare dalla sua nuova famiglia, magari mentendo a se stessa e agli altri con le invenzioni di una personalità che non esiste, di un successo che non è mai esistito. Con l’inizio di simili bugie e con l’avanzare in ognuno di saldi sospetti, cresce un mistero che a poco a poco entra nella vita di ogni giorno della famiglia. Durata 125 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse)

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

/

A cura di Elio Rabbione

A letto con Sartre – Commedia. Regia di Samuel Benchetrit, con François Damiens, Valeria Bruni Tedeschi e Vanessa Paradis. Una piccola cittadina portuale di pochi abitanti del nord della Francia, un boss della criminalità locale innamorato di una giovane cassiera e per lei poeta di poesie piuttosto strampalate, la figlia adolescente innamorata di un bullo della scuola, uno scagnozzo che oltre la violenza ha scoperto la forza del teatro e la sua nuova vera passione. Durata 107 minuti. (Centrale, Fratelli Marx sala Chico)

Anton Cechov – Drammatico. Regia di René Féret, con Nicolas Giraud e Lolita Chammah. La vita di un grande scrittore, tutti i dubbi e la disperazione, le passioni. La sua professione di medico con cui mantiene la famiglia ma anche la passione per la letteratura, la pubblicazione dei racconti nei giornali, anche l’infelicità perla morte del fratello ucciso dalla tubercolosi: un dramma non soltanto familiare che lo porterà a intraprendere un lungo viaggio nella prigione di Sakhalin e la visione della vita drammatica che i detenuti sono costretti a vivere. Durata 96 minuti. (Centrale)

Avatar – La via dell’acqua – Fantasy. Regia di James Cameron, con Sam Worthington, Zoe Saldana, Kate Winslet e Sigourney Weaver. Sequel del primo “Avatar” arrivato sugli schermi nel 2009, ottava fatica di Cameron lungo una carriera ormai quarantennale. Personaggi e scenografie e avventure impresse nella memoria del pubblico, favolistiche, emozionanti. La storia che occuperà da oggi gli schermi natalizi vedrà Jack Sully e Neytiri e i loro tre figli ancora alle prese con gli umani, guidati dal colonnello Miles Quaritch, che hanno nuovamente scommesso sulla riconquista delle loro terre: il militare, con alcuni altri marine, viene nascosto nelle sembianze dell’avatar di un Na’vi, per poter assomigliare al nemico e con l’inganno poter catturare il traditore Sully, a cui si deve l’intero disegno della difesa del suo nuovo popolo. La famiglia sarà così costretta ad abbandonare la propria casa per andare in cerca di nuovi territori nelle regioni di Pandora. Scrive Alessandra Levantesi Kezich nelle colonne de La Stampa: “Cameron ha portato a buon fine la missione e offre un’affascinante esperienza immersiva, assolutamente da godere su grande schermo… l’ultima, magistrale parte del racconto, tutta giocata nelle vie dell’acqua, rivela una volta di più in Cameron il gran signore degli Abissi che sappiamo.” Per gli appassionati: i personaggi principali già hanno firmato i rispettivi contratti per la partecipazione agli “Avatar” 3 e 4. Durata 192 minuti. (Massaua in 3D, Ideal in 3D, Reposi sala 3 in 3D, Uci Lingotto sala 5 in 3D e sala 10, The Space Torino sala 1 / 2 in 3D / 5 in 3D / 7 in 3 D, The Space Beinasco sala 2 in 3D / 3 in 3D / 4 / 5 / 7 in 3D, Uci Moncalieri sala 3 e sala 13)

Babylon – Commedia drammatica. Regia di Damien Chazelle, con Brad Pitt, Diego Calva, Olivia Wilde, Lukas Haas, Eric Roberts, Tobey Maguire e Margot Robbie. Un racconto memorabile ambientato nella Hollywood degli anni Venti, nel passaggio dal muto alla sonorità, una storia di ambizioni smisurate e di eccessi oltraggiosi, che ripercorre l’ascesa e la caduta di molti personaggi di un’epoca di sfrenata decadenza e depravazione nella sfavillante mecca del cinema. Attori chiamati a dar vita ad antichi personaggi che nelle azioni e negli angoli più nascosti dell’esistenza riportano alla memoria i nomi dei primi divi hollywoodiani. Dal regista premio Oscar di “La La Land”. Durata 188 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 2, Reposi sala 5, Uci Lingotto sala 2 / 3 / 11, The Space Beinasco sala 1 / 3 / 8 / 9, Uci Moncalieri sala 4 e sala 6)

Close – Drammatico. Regia di Lukas Dhont, con Eden Dambrine e Gustav De Waele. I tredicenni Léo e Rémi sono molto legati eabituati a dimostrarsi affetto in pubblico genuinamente, senza preoccuparsi di cosa possa pensare chi li vede da fuori. Un giorno, mentre sono a scuola, una loro coetanea davanti l’intera classe chiede loro se sono una coppia, insospettita dal loro modo di comportarsi. Nonostante Léo specifichi che il loro rapporto è soltanto di amicizia e quasi fraterno, il loro forte e duraturo legame viene improvvisamente e bruscamente interrotto. Léo inizia a evitare l’amico, timoroso ormai che la loro amicizia possa essere fraintesa. Dal canto suo, Rémi si sente ferito e non riesce a comprendere il vero motivo del perché il suo migliore amico abbia cambiato atteggiamento nei suoi confronti. Quello che Léo non si aspetta però è che la sua vita verrà colpita da una tragedia totalmente inaspettata, che lo porterà ad affrontare le conseguenze della sua scelta. Durata 107 minuti. (Nazionale sala 4)

Decision to Leave – Thriller, Drammatico. Regia di Park Chan-Wook. Un austero detective deve indagare su un possibile caso di omicidio, sulla morte di un uomo durante una scalata in montagna. Non passerà molto tempo prima che i suoi sospetti ricadano sulla moglie della vittima per la quale l’uomo inizia a provare un forte sentimento. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “La vertigine Hitchcockiana torna nelle geometrie di Park Chan-Wook, la cui destrezza tecnica o artistica non si esaurisce mai in sé ma cerca traiettorie per rappresentare il mistero e il desiderio. Qui il mélo alla Wong Kar-Wai sposa il thriller mentre la protagonista Tang Wei segna l’incrocio tra Kim Novak e Eva Marie Saint.” Durata 138 minuti. (Fratelli Marx sala Groucho anche V.O., Nazionale sala 1 anche V.O. / sala 2 V.O. / sala 3)

Everything Everywhere All At Once – Commedia fantastica. Regia di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, con Michelle Yeoh e Jamie Lee Curtis. Evelyn, una donna di origini cinesi, gestisce con il marito Raymond una lavanderia a gettoni, impresa che è il sostentamento per l’intera famiglia, che comprende pure il nonno materno e la loro figlia Joy. Evelyn non è contenta del proprio matrimonio, sa di aver sposato un uomo tropo debole, non vede certo di buon occhio la relazione che Joy sta portando avanti con un’altra donna, arriva in più l’ufficio delle tasse, nella persona della ferrea quanto puntigliosa Deirdre, a reclamare gli arretrati dei pagamenti. La mal sopportata infelicità di un’esistenza viene del tutto rivoluzionata da un attualissimo metaverso che la spinge ad affrontare un’avventura in cui convogliano realtà parallele, impresa non da poco se si tratta di salvare il destino degli universi e sconfiggere il nemico per sempre. Undici nomination agli Oscar. Durata 139 minuti. (Centrale V.O., Due Giardini sala Ombrerosse, Uci Lingotto sala 9, Uci Moncalieri sala 11)

Godland – Nella terra di Dio – Drammatico. Regia di Hlynur Pàlmason, con Elliott Crosset Hove. Sul finire dell’Ottocento, L’Islanda è sotto il controllo danese. Al prete Lucas viene assegnato l’incarico di recarsi sull’isola, documentare con delle foto la vita degli abitanti locali e costruire una chiesa. Ma tra mari ostili e lunghi pellegrinaggi le condizioni sul suolo islandese si rivelano proibitive, e l’atmosfera inospitale. Ben presto la spedizione, composta tra gli altri dalla guida Ragnar con cui Lucas entra subito in conflitto, perde pezzi e speranza. Durata 143 minuti. (Greenwich Village sala 2 e sala 3)

Grazie ragazzi – Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Antonio Albanese, Fabrizio Bentivoglio, Vinicio Marchioni e Sonia Bergamasco. Antonio Cerami è un attore di teatro che da tre anni non calca il palcoscenico, vive da solo in un appartamento a Ciampino dove sente il passaggio di ogni aereo e doppia film porno per arrivare a fine mese. Il suo amico Michele, che ha un lavoro stabile presso un piccolo teatro romano, gli trova un incarico insolito: sei giorni di lezioni di recitazione presso il carcere di Velletri allo scopo di far mettere in scena ai detenuti una serie di favole. È un progetto finanziato dal Ministero cui la direttrice del carcere, Laura, ha acconsentito senza troppo entusiasmo ma ad entusiasmarsi sarà Antonio, che deciderà di mettere in scena presso il teatro di Michele un progetto più grande, scoprendo inaspettatamente del talento nella improbabile compagnia: “Aspettando Godot” di Beckett, perché i detenuti “sanno cosa vuol dire aspettare: non fanno altro”. Così Mignolo dalla moglie focosa, Aziz nato a Tripoli e arrivato in Italia con il gommone, Damiano il balbuziente, Diego il boss e Radu l’addetto alle pulizie rumeno lavoreranno per interpretare un testo complesso e impegnativo. Si lasciano andare scoprendo il potere liberatorio dell’arte e la sua capacità di dare uno scopo e una speranza oltre l’attesa. Durata 117 minuti. (Ambrosio sala 2, Eliseo Rosso, Fratelli Marx sala Harpo, Greenwich sala 2 e sala 3, Romano sala 1 e sala 3, The Space Torino sala 6, The Space Beinasco sala 6 e sala 9)

L’innocente – Commedia. Di e con Louis Garrel, e con Anouk Grinberg e Noémie Merlant. A Lione Abel lavora come guida in un acquario e non si è ancora ripreso dalla prematura scomparsa della moglie. Anche la madre Sylvie lo preoccupa, visto che continua a sposare detenuti in serie. L’ultimo della lista è l’ex rapinatore Michel, il appena uscito di prigione apre un negozio di fiore insieme alla donna. Abel però è convinto che ci sia sotto qualcosa di losco. Vista la situazione, si mette a pedinare il novello fioraio coinvolgendo l’amica Clémence. Durata 99 minuti. (Greenwich Village sala 1 e sala 2, Nazionale sala 2 / 3 / 4)

La ligne – La linea invisibile – Regia di Ursula Meier, con Stephanie Blanchoud, Valeria Bruni Tedeschi e Dalì Benssalah. Durante un furioso litigio, la trentenne Margaret ferisce la madre Christina e viene per questo condannata a restare per tre mesi lontana dalla donna, ad almeno cento metri di distanza dallasua abitazione. Molto legata alla sorellina Marion, Margaret – musicista fallita con alle spalle altri episodi di violenza che hanno messo fine al rapporto sentimentale e professionale con l’ex Julien – accetta di tenere all’aperto le lezioni di musica per la ragazzina, restando al di qua di una linea tracciata sul terreno e impossibile da superare. Nel frattempo Christina, donna fragile e vanesia che accusa le figlie di averle rovinato la carriera da pianista, passa da una relazione all’altra, incapace di interessarsi alle vite degli altri, nemmeno quando la primogenita Louise la rende nonna, e soprattutto di elaborare il rapporto con Margaret. Durata 101 minuti. (Massimo sala Rondolino anche V.O.

Le otto montagne – Drammatico. Regia di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi e Elena Lietti. La storia di una amicizia iniziata tra le montagne e le vallate della Val d’Aosta, tra due ragazzi dodicenni, Pietro e Bruno, il primo nato in città, a Torino, l’altro abituato da sempre a trascorrere le sue giornate tra quello scenario. Una storia di rapporti anche tra padri e figli, i genitori di Pietro disposti a ospitare l’amico per farlo studiare in città, la opposizione paterna, il tempo della crescita e degli affetti e dell’innamoramento, un legame stretto pronto ad attraversare i decenni, una storia di tante avversità o di diversità o di montagne a cui dare la scalata, fisicamente quanto psicologicamente, una storia di un presente e di un passato con cui fare doverosamente i conti e anche con cui fare pace. Tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti, Premio Strega 2017, Premio della Giuria a Cannes. Durata 147 minuti. (Ambrosio sala 2, Due Giardini sala Nirvana, Eliseo Rosso, Fratelli Marx sala Harpo, Romano sala 1 e sala 3)

Il primo giorno della mia vita – Drammatico. Regia di Paolo Genovese, con Toni Servillo, Margherita Buy, Valerio Mastandrea, Lino Guanciale, Giorgio Tirabassi e Sara Serraiocco. Il regista di “Perfetti sconosciuti” e di “The Place” lo ha definito “il film più bello che ho fatto”. Tratto da un suo romanzo, è la storia di quattro persone, diversissime tra loro, ormai definitivamente stanche del continuo affrontare le tante avversità che la vita ha posto e pone davanti a loro e pronte quindi a metter fine alla loro esistenza. Ma una figura misteriosa compare in mezzo a loro con la propria facoltà di regalare loro una settimana intera per scoprire quel che sarebbe il mondo senza di loro. Inizierà una nuova ricerca della felicità e soprattutto il desiderio di ricominciare. Durata 121 minuti. (Ambrosio sala 3, Massaua, Eliseo Blu, Ideal, Reposi sala 4, Uci Lingotto sala 4, Uci Moncalieri sala 2 e sala 11)

Gli spiriti dell’isola – Drammatico. Regia di Martin McDonagh, con Colin Farrell (Coppa Volpi alla Mostra del Cinema veneziana) e Brendan Gleeson. Nel 1923, su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, due amici di lunga data, Padraic e Colm, si ritrovano in una situazione di stallo quando Colm decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Padraic, confuso e devastato, tenta di riaccendere il loro rapporto con il supporto di sua sorella Siobhan, che insieme a Dominic, il figlio del poliziotto locale, ha le sue preoccupazioni all’interno della comunità locale. Ma quando Colm lancia un ultimatum scioccante per concretizzare le proprie intenzioni, gli eventi iniziano a degenerare. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Martin McDonagh esplicita in maniera scoperta il debito che il suo cinema ha sempre avuto con la sua attività parallela di commediografo per il teatro. Serve così ancora una volta due ruoli abissali ai volti-feticcio di Colin Farrell e Brendan Gleeson, in una conflittualità crescente e incontrollata: il resto lo dicono l’isola, le splendide figure di contorno e l’eco non distante delle battaglie della guerra civile d’Irlanda sulla terraferma.” Durata 90 minuti. (Ambrosio sala 1, Massaua, Classico, Eliseo Grande, Reposi sala 1, Romano sala 2, Uci Lingotto sala 8, Uci Moncalieri sala 13)

The Fabelmans – Commedia drammatica. Regia di Steven Spielberg, con Paul Dano, Michelle Williams, Gabriel LaBelle, Judd Hirsch, Seth Rogen e David Lynch. A sei anni, all’inizio degli anni Cinquanta, Sammy Fabelmans si rifiuta di andare al cinema, quel mondo di immagini gli mette paura. Lo sguardo rassicurante della madre gli fa comprendere quanto i film siano sogni indimenticabili, quello pragmatico e sicuro del padre gli dice quanto sia interessante una macchina che può muovere immagini fisse. Lei è tutta per la leggerezza e per la poesia, la tecnologia e l’idea fissa per lui. Le immagini che indurranno il piccolo Sammy alla grande svolta della sua vita sono quelle del “Più grande spettacolo del mondo” di De Mille: Sammy, ovvero Steven Spielberg, il grande fascinatore dei nostri tempi, tra squali e alieni, tra animali preistorici e camion che inquietanti ti seguono per le strade e archeologi immersi nelle più entusiasmanti delle avventure. Imbraccerà una cinepresa e con l’aiuto di compagni di scuola e famigliari, comincerà con i piccoli western, con le prime scene di guerra. Immagini dei mondi fantasiosi “di fuori”, ma anche immagini della propria famiglia, dei propri genitori che hanno intenzione di divorziare, procurando al ragazzino una enorme amarezza: il padre ingegnere vorrebbe trasferirsi a Los Angeles perché ha avuto notizia di una promozione, la madre che ha rinunciato per crescere la famiglia alla carriera di pianista vorrebbe restare a Phoenix. La sceneggiatura firmata dal regista e da Tony Kushner (autore teatrale dell’applauditissimo “Angels in America”) avvolge lo spettatore in intimismo, in grande determinazione e negli affetti (soprattutto verso la madre, a cui il film è dedicato) familiari. “The Fabelmans” è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Spielberg mette in scena il suo alter ego Sam Fabelman in questo romanzo di formazione che è confessione e, naturalmente, lettera d’amore rivolta al cinema. Perché il cinema è una passione che nasce nell’infanzia e si sostanzia per sempre della meraviglia, del timore e dello stupore primigeni provati di fronte al “più grande spettacolo del mondo”. La cinepresa del regista americano riflette sull’esistenza, sulla famiglia, sugli amori che finiscono impercettibilmente ed è lo strumento che cattura il dettaglio segreto e doloroso della verità.” Durata 151 minuti. (Reposi sala 2, Romano sala 1)

The Plane – Drammatico. Regia di Jean-François Richet, con Gerald Butler e Mike Colter. Allo scoppio di una violenta tempesta, il comandante di aereo Torrence mette in salvo i passeggeri con un atterraggio di fortuna. L’aereo però atterra su di un’isola delle Filippine dove infesta una guerra tra gruppi avversi e equipaggio e passeggeri vengono presi in ostaggio da ribelli indipendentisti: soltanto su un ex marine accusato di omicidio e che l’FBI stava trasportando su quel volo potrà contare Torrence per poter mettere definitivamente in salvo tutti quanti. Durata 107 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 3, Uci Lingotto sala 1 / 3 / 9, Uci Moncalieri sala 14)

Un bel mattino – Drammatico. Regia di Mia-Hansen Løve, con Léa Seydoux e Nicole Garcia. Sandra Kinsler, traduttrice consacrata al suo lavoro e al prossimo, vive a Parigi con la sua bambina e il peso di un lutto. Vedova da cinque anni, riscopre l’amore con Clément, un vecchio amico in piena crisi coniugale. Ma quel nuovo sentimento improvviso si scontra con la realtà e la malattia degenerativa di suo padre, un insegnante di filosofia che vive solo e ha bisogno di cure costanti. Per gestire l’irreversibile demenza del genitore, comincia per Sandra e la sua famiglia la dolorosa ricerca di una casa d’assistenza. Tra una vita che si spegne e un amore che comincia, Sandra approfitta di quegli ultimi momenti di complicità con il padre e cerca all’orizzonte un nuovo inizio. Durata 112 minuti. (Nazionale sala 1 e sala 3)

Un vizio di famiglia – Thriller. Regia di Sébastien Marnier, con Jacques Weber, Laure Calamy e Doria Tillier. La giovane Stéphane conduce da sempre una vita priva di emozioni e di giorni che si possano definire diversi l’uno dall’altro, lavora come operaia in una fabbrica di generi alimentari, nei momenti liberi fa visita alla sua compagna, ospite nel carcere femminile. Decide improvvisamente di prendere contatto con il padre che non ha mai conosciuto, un ricchissimo industriale con villa in riva al mare, dove vive con un quartetto di donne davvero imprevedibile. Sono una moglie quotidianamente sopra le righe, la loro figlia piena di ambizioni e madre a sua volta di una ragazzina ribelle, la loro cameriera piena di misteri. È chiaro che le quattro donne non vedano di buon occhio l’arrivo improvviso della sconosciuta, che non è certo entrata nella casa per rinunciare alla sua parte di eredità. Intenzione di Stéphane è di farsi accettare dalla sua nuova famiglia, magari mentendo a se stessa e agli altri con le invenzioni di una personalità che non esiste, di un successo che non è mai esistito. Con l’inizio di simili bugie e con l’avanzare in ognuno di saldi sospetti, cresce un mistero che a poco a poco entra nella vita di ogni giorno della famiglia. Durata 125 minuti. (Due Giardini sala Nirvana e sala Ombrerosse)

Le vele scarlatte – Drammatico. Regia di Pietro Marcello, con Noémie Lvovsky e Louis Garrel. Film chiamato a inaugurare lo scorso anno la Quinzaine des Réalizateurs del 75° Festival di Cannes. Nella Francia del primo dopoguerra, Juliette, orfana di madre, vive con il padre Raphaël, reduce di guerra, individuo chiuso e estremamente burbero. Anche Juliette, per il suo carattere solitario, è malvista in paese, non ha amicizie, gli altri abitanti del villaggio la evitano. Ha in sé un’anima sognatrice: un giorno, sulla riva del fiume, riceve la visita di una maga felice nel predirle che delle vele scarlatte appariranno presto all’orizzonte per condurla via, lontano da quel paese e da quelle persone. Una promessa o una profezia che sa di magia, un momento atteso a lungo: fino al giorno in cui un giovane quanto eroico aviatore non scende dal cielo e si posa accanto a lei. Durata 103 minuti. (Massimo sala Cabiria anche V.O.)