“Parliamo di un cantiere con indubbie complicazioni, con varie vicissitudini anche giudiziarie, ma il contratto indica chiaramente la fine dei lavori a giugno 2024, tempistica che, come Regione Piemonte, chiediamo sia rispettata. Se si verificherà un ulteriore ritardo le risorse ottenute dalle penali dovranno andare al territorio. Su questo c’è trasversalità da parte di tutti i soggetti coinvolti. Riconosciamo lo sforzo ditta esecutrice dei lavori Edilmaco che ha impiegato oltre 200 operai nelle ultime settimane – ha concluso Gabusi – ma per noi la priorità rimane il rispetto della data di fine lavori”.
La scorsa settimana la ditta Edilmaco ha chiesto un’ulteriore proroga fino a settembre per ultimare i lavori della nuova canna. Il Presidente Cirio ha insistito per la data del giugno 2024, affermando che per ogni giorno di ritardo andranno applicate le penali che verranno ridestinate agli operatori turistici della Valle danneggiati dalla chiusura.
“Continua a non esserci un adeguato e preciso cronoprogramma – ha ribadito Marello – la situazione per la valle e la provincia cuneese è ormai da anni insostenibile sotto tutti i punti di vista, compreso quello economico. Cirio e Gabusi, pretendano la verità sulla situazione del cantiere, i tempi e l’adeguamento del vecchio tunnel da Anas e dal Governo, anche alla luce delle pesanti dichiarazioni di Edilmaco”.
Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di Paolo Bongioanni (FdI) su Proventi Atto di sottomissione Edilmaco; di Monica Canalis (Pd) su Un pasto caldo per i genitori dei neonati ricoverati presso il Regina Margherita di Torino; di Alberto Avetta (Pd) su La Regione utilizza i dati delle SDO (schede dimissioni ospedaliere) per programmare e gestire i propri servizi sanitari?; di Sarah Disabato (M5S) su La Regione intervenga per rimettere subito in servizio i diciannove elettrotreni GTT sulle linee ferroviarie piemontesi.