Premiati i consigli comunali dei ragazzi

Premiati, in sala Trasparenza del Palazzo della Regione, i primi 6 vincitori: sono Occimiano, Crescentino, Viù, Giaveno, Bra e Caselle. Alla «chiamata» della nuova legge hanno già risposto 54 Centri. L’assessore Caucino: «Momento molto importante, il Piemonte mette i ragazzi al centro della vita politica locale».
 
L’assessore regionale alla Famiglia, Chiara Caucino, ha partecipato, questa mattina, alla premiazione dei sei vincitori dell’iniziativa «I Conslgli Comunali dei ragazzi e delle ragazze», istituiti per legge proprio grazie all’azione di Caucino. Ad essere premiati sono stati Occimiano, nell’Alessandrino (partner un istituto comprensivo e 2 ETS), Crescentino, nel Vercellese, con partner la Provincia di Vercelli e 8 Comuni, 6 istituti comprensivi e 2 ETS, Bra (con partner 2 istituti comprensivi 2 ETS), Caselle Torinese, (con partner 5 istituti comprensivi, 3 comuni e 1 ETS), Giaveno, sempre nel Torinese , (partner 3 istituti comprensivi) e Viù, nelle Valli di Lanzo, nel Torinese, con partner un istituto comprensivo, 3 comuni e 6 ETS.
A consegnare i diplomi è stata l’assessore stessa: la premiazione è avvenuta nella Sala Trasparenza del nuovo palazzo unico della Regione, di fronte a una platea di decine di bambini accompagnati dai loro amministratori.
« Sono molto emozionata in questo momento – ha ammesso Caucinoe vi ringrazio perché posso toccare con mano il successo di questa iniziativa – per cui ringrazio anche per il grande lavoro i mei uffici regionali, in particolare, la dottoressa Antonella Caprioglio – alla quale già il primo anno hanno risposto 54 Comuni piemontesi, dato importante e non scontato». « Sono soprattutto soddisfatta nel vedere quanti bambini e ragazzi si sono messi in gioco: oggi parte la fase attuativa della legge e il tavolo regionale dei Consigli comunali dei ragazzi e delle ragazze. Si tratta di un punto di forza valoriale, per il Piemonte, di straordinaria importanza, in quanto mettiamo al centro i ragazzi, diamo loro la parola e chiediamo loro la cosa più importante: di dirci in che modo vogliamo trasformare la nostra società».
La nova legge, infatti, riconosce il ruolo di queste «istituzioni» come strumento di cittadinanza attiva, educazione civica, conoscenza delle risorse del territorio e partecipazione istituzionale delle giovani generazioni alla vita politica e amministrativa delle comunità locali. Il Consiglio è istituito dal Comune in forma singola o associata e rappresenta tutti gli studenti delle scuole: ascolta e accoglie le esigenze dei ragazzi dalla terza classe della scuola primaria fino alla terza classe della scuola secondaria di primo grado, facendosi portavoce presso le autorità comunali delle loro istanze con facoltà di poter formulare anche proposte proprie. In Piemonte esistevano già circa 200 Consigli comunali dei ragazzi, istituiti su iniziativa dei singoli Comuni. Ora se ne stanno costituendo di nuovi e, con la Rete, le loro potenzialità vengono decuplicate, con tutte le conseguenze positive del caso.
Ma come funzionano? Innanzitutto, il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze partecipa attivamente all’attività amministrativa locale ed esprime pareri, seppur non vincolanti, sugli atti adottati dal Comune o dall’Unione dei Comuni. Inoltre promuoverà l’informazione rivolta ai ragazzi sull’attività svolta ed esercita ogni ulteriore funzione secondo quanto previsto dalla specifica disciplina di ciascun Comune.
Non solo: la Regione favorisce e sostiene le iniziative volte a creare momenti di incontro e confronto tra i Consigli comunali dei ragazzi costituiti, anche attraverso la creazione della Rete regionale dei Consigli e l’istituzione del suo coordinamento e ne promuove l’istituzione.
La legge istituisce anche per il 4 dicembre di ogni anno la Giornata regionale dei Consigli comunali dei ragazzi, nel corso della quale i Comuni condividono con la comunità regionale le pratiche messe in atto dai rispettivi Consigli.
Per la realizzazione di queste iniziative sono stati stanziati 75mila euro per il periodo 2023-2025.
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