Torino ha conferito il Sigillo civico della Città allo psichiatra Annibale Crosignani, fra i principali protagonisti della lotta contro i manicomi e fondatore della prima comunità terapeutica a Torino, del primo ambulatorio psichiatrico territoriale, a Collegno, e della prima comunità residenziale pubblica per malati psichiatrici.
Crosignani, oggi novantenne, anticipò a Torino l’entrata in vigore della legge Basaglia, contribuendo a chiudere nel 1973 il manicomio femminile in via Ignazio Giulio (dove ora c’è l’anagrafe centrale di Torino), un inferno per centinaia di donne che, colpevoli solamente di essere povere e sole, finivano per esservi recluse.
Alla cerimonia in Sala Rossa erano presenti la vicesindaca Michela Favaro che ha ricordato come Crosignani sia stato un medico “che ha fatto della comprensione, della condivisione e della cura il tratto distintivo del suo operato nel corso degli anni, con la capacità di stare accanto a tutti coloro che si sono trovati ad essere emarginati, rinchiusi, dimenticati dalla società, con un approccio alla disciplina che sceglieva di tendere la mano e di umanizzare le vite delle malate e dei malati” e l’assessore alle Politiche sociali, Jacopo Rosatelli.