“Michele Tocca. Repoussoir” In mostra alla “GAM” di Torino, le opere del pittore romano

 “Cornice” (“Repoussoir”) e marginalità sono fulcro visivo del dipinto

Fino al 5 novembre

“Repoussoir” è un progetto d’arte che dà il titolo alla mostra, ospitata fino a domenica 5 novembre, negli spazi della “Wunderkammer” della torinese “GAM”, ed è anche il titolo di un’opera specifica presente nella stessa mostra, “Repoussoir (Muffa)”, olio su lino del 2016, a firma del pittore di Subiaco, classe ’83, Michele Tocca, vincitore con tal progetto del cosiddetto “PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea”, promosso dalla “Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura”. L’esposizione, a cura di Elena Volpato, nasce dalla volontà del Museo torinese di via Magenta di acquisire un gruppo di opere del pittore romano formatosi fra Italia, Belgio e Inghilterra dove completa i suoi studi presso il “Royal College of Art, Painting Department” di Londra. Tocca é “un pittore – sottolinea Elena Volpato – capace di porsi all’osservazione del mondo con l’immediatezza di una interiore “first-timeness”: con il candore di uno sguardo che sa vedere tutto come fosse la prima volta, eppure coltiva una profonda conoscenza dei meccanismi della visione, delle strutture di pensiero e delle eredità che l’arte ci tramanda”. Proprio in tal senso, il termine “Repoussoir”( termine che appartiene alla storia della pittura di paesaggio e che vuole solitamente indicare un elemento posto in primo piano “con lo scopo di rappresentare un ostacolo, una cornice, una quinta all’aperta visione”), assume invece nei dipinti di Tocca il senso di “ostacolo al positivo”, capace di rilanciare in profondità lo sguardo per arrivare al fulcro visivo del dipinto. Marginalità che è percorso perfetto per arrivare all’essenza profonda, la più vera, delle cose. E che sa tenere insieme il candore e la schiettezza di una pittura che parla linguaggi attuali pur non disconoscendo la grande lezione della storia. Per questo motivo, nell’allestimento della mostra, pochi, meditati, studi pittorici di piccole dimensioni, realizzati direttamente sulla natura da artisti del passato, come Antonio FontanesiMassimo d’Azeglio e Giovanni Battista De Gubernatis (tratti dalla collezione dell’Ottocento della “GAM”) sono stati disposti in alto sulle pareti, come fossero degli “appunti ideali”, mentre le serie pittoriche di Michele Tocca scorrono sulla linea di visione. E anche una distinzione cromatica separa sulla parete la pittura del presente da quella ottocentesca, “così come nella mente dell’artista, talvolta, una sfumatura più o meno intensa di colore, la prospettiva un poco più ravvicinata sull’oggetto o la sintesi più o meno spinta di una pennellata, separa il suo proprio fare dalla memoria viva di quanto i ‘plenairists’ andavano scoprendo tra Sette e Ottocento, dando campo a vere rivoluzioni dello sguardo e all’emergere della consapevolezza storica del paesaggio”. Particolarmente interessante, nel percorso espositivo, la serie delle “Giacche da pioggia del pittore”, messe lì ad asciugare dopo una piovosa giornata di pittura all’aperto e che, al primo impatto non ci rappresentano null’altro che semplici accessori, mentre nella visione di Tocca (condivisibile, a ben pensarci) sono veri e propri “autoritratti”, dipinti dalle gocce di pioggia e dalle inevitabili macchioline di colore ad olio cadute durante il lavoro. “Il pittore – conclude la Volpato – ritraendo di spalle la propria giacca da lavoro fa di se stesso un ‘repoussoir’, un dispositivo della visione pittorica, e della sua opera una riflessione sull’‘attualità’ fisica e metaforica tra la pittura e i fenomeni”.

Gianni Milani

“Michele Tocca. Repoussoir”

GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea”, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it

Fino al 5 novembre

Orari: da mart. a dom. 10/18. Chiuso il lunedì

Nelle foto:

–       Michele Tocca: “La giacca da pioggia del pittore”, olio su lino, 2020, Ph. Perottino

–       Michele Tocca: “Repoussoir (Muffa)”, olio su lino, 2016, Ph. Sebastiano Luciano

–       Michele Tocca: “Cantiere – corda”, 2021, Ph. Sebastiano Luciano

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