E’ stata aperta l’inchiesta in cui è indagata anche l’ex assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino
Ora il Pd chiede al presidente Chiamparino di bloccare il tunnel di corso Grosseto: se ci sono irregolarità (alcuni giornali parlano di tangenti da un milione) l’opera deve essere fermata. Il pasticciaccio del progetto pubblico da 131 milioni di euro, affidato e poco dopo modificato con l’aumento dei costi, sta scuotendo la politica. Sul tunnel di corso Grosseto, opera che consentirà di andare in treno da Porta Susa a Caselle, è stata aperta l’inchiesta in cui è indagata anche l’ex assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino dei Fratelli d’Italia. Il fascicolo in tribunale è stato affidato al pm Stefano Demontis. Tra gli indagati, ad oggi sei, anche il compagno della Bonino, l’imprenditore Ezio Bigotti e Leo Massari, un dirigente di Scr, la società della Regione che gestisce gli appalti. L’ipotesi formulata è corruzione e turbativa d’asta in relazione alla procedura con cui sono stati affidati i lavori al gruppo di imprese formato da Itinera (Gavio) e Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna.
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