RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA
R.C. Sherriff “Due settimane in settembre” -Fazi Editore- euro 18,50
Ha il passo lento delle piccole azioni quotidiane che riempiono il tempo delle vacanze, le stesse da anni, ormai una certezza. Questo romanzo ci immerge nelle vicende della famiglia Stevens che ogni estate soggiorna nella stessa pensione e riporta alla ribalta uno scrittore scivolato nel dimenticatoio.
Robert Cedric Sheriff, nato nel Middlesex nel 1896 e morto nel 1975, è stato uno scrittore, drammaturgo e sceneggiatore inglese che, dopo aver combattuto nella Prima Guerra Mondiale, si è trasferito a Hollywood negli Anni Trenta. Lì ha scritto la sceneggiatura del film “L’uomo invisibile” dando l’avvio a una carriera che l’ha visto autore di sceneggiature di altri film di successo.
Ha pubblicato anche dei romanzi e questo è del 1931, riscoperto dal Premio Nobel Kazuo Ishiguro durante la recente pandemia.
La trama è semplice e narra le semplici vicende della famiglia Stevens, il cui capofamiglia da 20 anni porta i suoi cari alla pensione “Vistamare” dove aveva trascorso la luna di miele. Condito da piacevoli e ampie dosi di ironia tutta inglese, il romanzo si muove intorno alla pensione che negli anni è sempre rimasta uguale a se stessa e immutabile; persino i centrini sono gli stessi da un ventennio, anche se tutto è invecchiato e si è consumato.
Sullo sfondo c’è la malinconia per il tempo che passa inesorabile, mentre la signora Stevens non ha mai osato confessare che il mare non le piace. Le pagine scorrono con al centro l’abitudinarietà del signor Stevens, come la passeggiata durante la quale traccia il bilancio dell’anno appena trascorso.
Poi in vacanza incontra un attore girovago, mentre il figlio sogna un futuro di architetto e non ama la vita da impiegato alla quale il padre l’ha avviato…..e via così nella normalità di una famiglia come tante altre, ma che dalla penna di Sheriff emerge e diventa protagonista di una lettura godibilissima.
Gabriela Wiener “Sangue misto” -La Nuova Frontiera- euro 17,90
Gabriela Wiener è un’affermata scrittrice e giornalista peruviana che in questo libro si incammina sulle tracce di un suo antenato. E’ Charlies Wiener , ed è stato un avventuriero, esploratore amatoriale austriaco naturalizzato francese, ad un passo dallo scoprire il Machu Picchu. Nel 1878 aveva partecipato all’Esposizione Universale di Parigi, la fiera che celebrava i progressi tecnologici dell’epoca.
Inoltre Wiener è stato l’autore di un libro sul Perù, paese dal quale aveva portato via circa 4000 reperti archeologici, con il sogno di essere riconosciuto per i suoi meriti.
150 anni dopo la Wiener subisce il fascino e l’enigma di quel trisavolo tanto ingombrante che viene ricordato come quasi –scopritore delle vestigia dell’antica città Inca; cittadella edificata sulla cima di un’alta montagna, formata da palazzi, terrazze, muraglie e altre mille meravigliose testimonianze della genialità della civiltà incaica.
In un museo francese Gabriela Wiener si aggira in cerca di conferme sulla sua provenienza e su quell’antenato conservatore e sostenitore delle teorie razziali che circolavano ai suoi tempi. Personaggio controverso che pare sia tornato dal Perù con un bambino indigeno «per metterlo in una teca come fecero con King Kong. Dicono che gli indios che venivano portati in Europa non sopravvivessero a lungo»…così ci racconta l’autrice in questo libro -a cavallo tra presente ed epoca coloniale- in cui va anche alla ricerca di se stessa.
Antony Penrose “Le molte vite di Lee Miller” – Contrasto edizioni- euro 21,90
Il figlio Anthony in questo libro racconta la grande artista ma anche la donna, e lo fa attraverso le parole e le immagini.
Anthony è nato nel 1947 dalla fotografa e modella Lee Miller e dal pittore surrealista Sir Roland Penrose, l’uomo con cui ebbe la relazione più duratura della sua vita e con cui trascorse gli ultimi anni.
Mille i volti di Lee Miller nata nel 1907 e morta nel 1977; in mezzo una vita densa di tutto un po’. Iniziò la carriera di modella a New York e apparve in copertina su Vogue; dicevano che fosse la donna più bella del mondo e della sua epoca, e le sue foto confermano fascino e uno splendore rari.
Ma la vita dorata come top-model nella New York sfolgorante degli Anni Venti non era abbastanza per questa giovane donna piena di talento che disse «preferisco fare una fotografia che essere una fotografia».
Irrequieta e coraggiosa si trasferì a Parigi dove diventò l’allieva prediletta e la musa ispiratrice di Man Ray; il grande e famoso fotografo surrealista che finì per innamorarsene pazzamente. Però anche questa sarà solo una parentesi nella vita di Lee Miller in cui si inanellano altri capitoli.
Camaleontica e geniale tornò nella Big Apple dove aprì un suo studio fotografico e lavorò per riviste di moda ed agenzie pubblicitarie; poi sposerà un miliardario egiziano e al Cairo incarnerà il ruolo di brillante signora dell’alta società.
Seguiranno altri incontri e altri amori, fino a quello che sarà definitivo con il critico d’arte e pittore Sir Roland Penrose con il quale nel 1939 si trasferì a Londra iniziando a lavorare per “British Vogue”.
Nel 1942 sarà la fotografa corrispondente di guerra per questa rivista al seguito delle forze armate statunitensi e documenterà l’avanzata delle truppe alleate contro il nazismo. Quando a Monaco i liberatori entrarono nella casa di Hitler, Lee espresse il suo sarcasmo surrealista facendosi fotografare mentre faceva il bagno nella vasca del dittatore.
Ma sarà anche l’esperienza più traumatica della sua vita; prima donna ad entrare nei campi di sterminio di Dachau e Buchenwald ne ritrasse tutto l’orrore, e non riuscirà mai più a toglierselo dagli occhi, dalla mente e dall’anima.
A raccogliere i cocci di una vita vissuta con tanta intensità sarà Roland che sposò nel 47, anno in cui mise al mondo il figlio Antony. Una maternità vissuta fuori dagli schemi, perché la donna che torna dalla guerra è l’ombra di se stessa, problematica ed infelice. Decise di lasciarsi alle spalle il lavoro passato e nascose i suoi rullini in soffitta. Ed è lì che il figlio li ha ritrovati e man mano che sviluppa quel tesoro materno riesce anche a capire meglio la donna che per lui era sempre stata un enigma.
The Book Fools Bunch “Guida tascabile per maniaci dei viaggi letterari” – Edizioni Clichy- euro 19,00
Spesso i lettori più appassionati non si limitano a divorare pagine e pagine dei loro autori preferiti. La simbiosi che si crea è tale che nasce anche un forte desiderio di ripercorrerne le tappe fisicamente, in prima persona. Irresistibile il fascino che si subisce visitando i luoghi in cui hanno vissuto i propri idoli, entrare nelle case o nelle canoniche in cui i grandi letterati hanno abitato.
Una miniera di itinerari percorribili in tutti i continenti è racchiusa nelle oltre 500 pagine di questa guida che parte dall’assunto che non solo ogni libro è un viaggio, ma è anche la spinta a viaggiare nella vita e nei luoghi di chi l’ha scritto.
Per chi, per esempio, ama Ernest Hemingway, è un’emozione assoluta e unica entrare nella sua casa di Key West: osservare gli arredi e le suppellettili che gli hanno tenuto compagnia per anni, o buttare l’occhio al suo studio dove ci immaginiamo il genio al lavoro sulla macchina da scrivere. Da maniacale bibliofila vi garantisco che l’entusiasmo di tale esperienza non ha prezzo.
Un pool di appassionati di libri e viaggi ha lavorato per un anno alla stesura di questa guida che può essere gustata comodamente stando in poltrona e sguinzagliando la fantasia; oppure armandosi di armi e bagagli per seguire itinerari che attraversano il mondo e le vite di vari scrittori.
Potete usarla come guida e bussola di viaggi, scegliendo gli itinerari che più vi avvicinano agli autori e alle autrici del cuore; ogni percorso nasce da un libro e a voi la scelta delle mete. Potete viaggiare “dentro” i libri con l’immaginazione e inseguendo con la fantasia i mondi creati dagli scrittori.
La seconda sezione del volume, divisa tra Italia e il resto del mondo, è la guida più aggiornata che potrete trovare sulle mille cose legate ai libri: parchi letterari, case di autori, case museo, fondazioni, centri culturali, e infiniti altri spunti, inclusi cimiteri e sepolture dove i grandi della letteratura riposano.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE