Pd: sblocco fondi non autosufficienza

Riceviamo e pubblichiamo

“Dalla sua istituzione, nell’anno 2007, il Fondo per le Non autosufficienze (FNA) ha visto interventi governativi tesi a regolare in maniera più puntuale l’utilizzo delle risorse. Il Governo, e in particolare il Ministro Orlando, hanno previsto lo stanziamento più alto della storia italiana. Al Piemonte sono andati ben 45,8 milioni di euro per l’annualità 2019 e 56,7 milioni per il 2020. Negli scorsi giorni sono intervenuto con il Ministero per sbloccare i 45,5 milioni relativi al 2021, somma che verrà presto erogata alla Regione, su rendicontazione dei servizi resi nel 2019, dopo l’imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. I servizi non sono quindi a rischio!

È una notizia fortemente attesa dai 48 consorzi socio-assistenziali del Piemonte, che da sempre sono la spina dorsale dell’assistenza ai più fragili e l’elemento di raccordo con le amministrazioni comunali.

In Piemonte, al 31.12.2020, 21.548 persone gravi e gravissime ricevevano prestazioni domiciliari in lungo assistenza finanziate dai fondi sociali statali del Piano nazionale per la non autosufficienza. Erano 4.672 nella sola città di Torino. Nel mio collegio erano 655 in circoscrizione 3, 438 nella 4, 639 nella 5 e 566 nella 6.

Sin da quando ero assessore alle politiche sociali del Comune di Torino, tra il 1996 ed il 2005, ho avuto a cuore gli anziani più fragili e le persone con disabilità, mettendo a punto misure innovative per le cure domiciliari e l’accoglienza residenziale. Ora però il modello di cura deve essere rivisto profondamente, per far fronte all’aumento delle persone non autosufficienti, alle crescenti difficoltà delle famiglie e alla drammatica crisi pandemica ed energetica.

Per questo, mi impegno a portare avanti la Proposta di Legge a mia prima firma già incardinata negli scorsi mesi e a far mie le istanze di un territorio con alta percentuale di anziani come Torino ed il Piemonte. La mia proposta prevede di promuovere un finanziamento sanitario per le cure domiciliari, come già previsto dalla Legge regionale 10/2010, di cui mi ero fatto promotore quando ero in Consiglio regionale e che ora la Giunta Cirio non sta più finanziando adeguatamente. Dobbiamo contrastare il disimpegno della sanità sulla domiciliarità e riconoscere che domiciliarità e residenzialità sono complementari, due facce della stessa medaglia che meritano pari sostegno. Va garantita alle famiglie la libertà di scelta tra cure a domicilio e cure in Rsa.

Invece in Piemonte, la Giunta di centrodestra negli ultimi tre anni ha ridotto la spesa sanitaria e anche quella sociale per persone non autosufficienti, con una cinica forma di risparmio sulla parte più fragile della nostra popolazione, e ora sta cercando di sostituire l’impegno finanziario della Regione con dei fantomatici voucher attinti dal Fondo Sociale Europeo (FSE).

Così facendo, distolgono l’FSE da altre importanti destinazioni di spesa, per coprire la cattiva gestione dei fondi sanitari da parte delle ASL piemontesi, e spostano la competenza delle Rsa e della domiciliarità verso l’ambito sociale, diminuendo la responsabilità in capo alla sanità.

Cirio e Marrone teorizzano la sostituzione di convenzioni finanziate dalla sanità e non soggette a ISEE con un voucher finanziato dal Fondo Sociale Europeo e soggetto a ISEE. Un grave arretramento dell’assistenza piemontese.

Il PD ed il Ministro Orlando negli ultimi anni hanno invece notevolmente incrementato i fondi statali per la non autosufficienza!

Stefano LEPRI – deputato e candidato del PD a Torino

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