La Juventus si aggiudica la partita del posticipo del sabato sera con un classico 2 a 0. Allo Juventus Stadium si è presentato un Empoli dal gioco compassato ma efficace. C’è voluta l’ennesima prodezza di un Carlitos Tevez che ormai non smette più di stupire non solo i tanti tifosi juventini ma tutti gli appassionati del più bel gioco del mondo. Nel finale Pereyra firma il raddoppio su assist dell’argentino
Juventus Empoli 2-0
Con un gol per tempo, la Juve sbriga anche la pratica empolese e aggiunge un altro tassello per il raggiungimento del suo 33° scudetto sul campo. Una vittoria firmata ancora una volta da Carlitos Tevez che con il 17° centro stagionale ha reso semplice la conquista della vittoria da parte della formazione di Allegri centrando il 20° risultato utile in campionato. Oltre a ciò, si gode un’imbattibilità difensiva che, in gare ufficiali, è salita a 484 minuti. L’Empoli, al contrario, si è visto costretto a porre fine alla bella striscia che durava da otto giornate ma torna, comunque, a casa a testa alta. La squadra allenata dal tecnico Sarri ha creato parecchi grattacapi ai Campioni d’Italia, sfiorando, nella ripresa, in più di una circostanza, un pari che, per coraggio ed impegno, avrebbe anche meritato. Priva degli infortunati Pirlo, Pogba e Marchisio, la Juve è scesa in campo con un centrocampo corretto, lanciando Padoin in cabina di regia con Sturaro al suo fianco. Poi, in vista della decisiva semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Fiorentina di oggi, ha concesso un turno di riposo a Chiellini e Morata, dando spazio a Ogbonna e Llorente. Sul fronte opposto Sarri, viste le non ottimali condizioni di Tonelli, ha confermato in toto l’undici vittorioso con il Sassuolo. Per quasi un tempo la Juve ha fatto fatica a venire a capo di una squadra spigliata, scesa in campo decisa a giocarsi le proprie carte a viso aperto.
I bianconeri si sono ritrovati spesso a dover subire l’asfissiante pressing avversario e a velocizzare l’azione per mettere in difficoltà la retroguardia azzurra. Un obiettivo riuscito rare volte prima per merito di Tevez, che ha saltato con una bella finta al limite due avversari, e poi con un traversone dalla trequarti di Sturaro che ha smarcato in area Lichtsteiner. In entrambe le circostanze, però, Sepe è uscito alla perfezione, chiudendo ottimamente lo specchio agli avanti bianconeri. Si è capito che per sbloccare il risultato la Juve avrebbe avuto bisogno di un episodio e puntuale è arrivato al 43°: su un lancio in area per Sturaro, Giacomelli ha giudicato erroneamente volontario un tocco maldestro in chiusura di Rugani a Sepe e ha decretato la punizione a due. Vidal dal vertice dell’area piccola ha toccato il pallone corto a Tevez che con un gran destro ha infilato il pallone sotto l’incrocio. L’Empoli non si è abbattuto e, con un ottimo avvio di ripresa, ha messo alle corde i bianconeri. Buffon ha dovuto dimostrare tutta la sua classe per fermare uno scatenato Pucciarelli che prima lo ha costretto a un colpo di reni per deviare in angolo un colpo di testa in tuffo e poi ad un intervento risolutore in uscita per carpirgli il pallone dai piedi dopo che l’attaccante si era presentato solo davanti alla porta. La Juve si è limitata a controllare e solo nel finale, con l’ingresso di Morata, è tornata a farsi vedere in avanti.
All’81° Vidal sfiorava il palo con un destro dal limite. Con il trascorrere dei minuti, visti anche gli ingressi di Mchedlidze, Zielinski e Verdi, i toscani si sbilanciavano in avanti e i bianconeri finivano per approfittarne. Il gol giungeva al 94°, dopo che gli azzurri si erano visti costretti a proseguire in 10 per un infortunio muscolare occorso a Verdi. Tevez se ne andava via in discesa personale e con un sinistro dal limite costringeva Sepe a respingere il pallone sui piedi del subentrato Pereyra che da due passi infilava in rete. Con questo risultato, a nove giornate dal termine del torneo, risulta quasi impossibile solo pensare che la Juventus possa mancare a conquistare il suo 33° scudetto sul campo.
Dario Barattin
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