DEAMBROGIO (PRC): IL CASO DELLA SUPERSTRADA VC-NO LO DIMOSTRA.
Il Presidente della Regione Cirio ha recentemente rilanciato il progetto di autonomia differenziata, richiedendo per il Piemonte il trasferimento di ulteriori competenze. In merito a queste dichiarazioni e all’iter relativo alla realizzazione di una superstrada tra Vercelli e Novara Alberto Deambrogio, segretario regionale del PRC di Piemonte e Valle d’Aosta, ha dichiarato: “Cirio torna a rilanciare un progetto, quello della cosiddetta autonomia differenziata, che è da respingere come pericoloso e dannoso, non solo perché contraddice il dettato costituzionale, ma perché porterebbe a una insopportabile diseguaglianza in termini di diritti tra diversi territori. La pandemia, solo per fare un esempio, ha dimostrato in modo chiaro quali siano i limiti, già oggi, di un sistema salute frammentato tra aree più forti e più deboli; quel che Cirio auspica è una cristallizzazione di questo sistema”.
Mentre dimostra tutto il suo zelo nella destrutturazione del quadro istituzionale il Presidente della Regione fa molta fatica a rispettare le norme internazionali come la Convenzione di Aarhus, la quale specifica che occorre fare in modo che “la partecipazione del pubblico avvenga in una fase iniziale, quando tutte le alternative sono ancora praticabili e tale partecipazione può avere un’influenza effettiva”. Alcune associazioni ambientaliste hanno proprio richiamato questa norma a fronte del fatto che la Provincia di Vercelli l’11 aprile 2022 ha approvato il Documento di fattibilità delle alternative progettuali per una nuova superstrada tra Vercelli e Novara, il 15 aprile 2022 ha approvato il bando per la progettazione e lo ha pubblicato ufficialmente il 27 aprile 2022.
Tutto questo denota che tutto sia già stato deciso, senza valutare altre possibilità e cioè di realizzare una infrastruttura ex novo, una strada extraurbana principale di tipo B, senza una approfondita analisi dei flussi di traffico. Con i cittadini e con le associazioni non si è mai discusso ed essi hanno giustamente diffidato la Provincia di Vercelli a revocare la procedura in modo da avviare un confronto partecipato su quale sia il tipo di infrastruttura da prevedere, a partire dalla oggettiva e dettagliata individuazione dei fabbisogni.
“Il Presidente della Provincia di Vercelli, Botta – ha concluso Deambrogio – ha dichiarato di voler ascoltare il territorio e così pure Cirio. Quello che però si può registrare è un comportamento totalmente difforme, da parte dei due, rispetto alle parole dette; le associazioni sono ancora in attesa di un cenno a seguito delle loro richieste scritte di incontro. A Cirio chiediamo di concentrarsi di più sulla democrazia reale del suo territorio, sulla tutela ambientale e molto meno sulla fine dei diritti costituzionali indotta dall’autonomia differenziata”.
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