Il basket visto da vicino
66 a 32 per Torino all’intervallo. 12 su 16 da 2 e 9 su 12 da tre la percentuale di tiro. Ottima prestazione offerta da Torino ma, oggettivamente, questa di Piacenza è una delle squadre più deboli del campionato.
Non è per sminuire, ovviamente, però se non si era una squadra di “bidoni” dopo 6 sconfitte consecutive, non si diventa campioni per aver vinto questa partita.
Torino ha giocato comunque bene segnando tutto quello che doveva e, sicuramente, ci guadagna il morale.
I giocatori hanno centrato la partita e il migliore è sicuramente Trey Davies, artefice del super break che ha chiuso la partita già a metà secondo quarto: 20’ di gioco, al di là dei punti segnati e di rimbalzi, assist e palle recuperate +52 plus minus con lui in campo.
Scott, Landi, De Vico, Pagani, Alibegovic: tutti bene. Fino a quando la partita aveva un senso tutti avevano contribuito a rafforzare il vantaggio.
Torino vince e riprende il cammino? Chi può dirlo.
Questa partita promuove il morale ma non lascia spazio ad eccesso di ottimismo in quanto l’avversario è stato veramente poca cosa, ma questa non è una colpa della Reale Mutua. A volte queste partite, se non ben affrontate divengono un rischio, ma se quando tiri … segni quasi sempre, il rischio non si corre.
Bene così, dunque… e adesso occhio e mente alle prossime. Il livello generale è basso, e, come visto, giocando bene si vola via in fretta. Magari, con un pochino di serenità e senza cambi avventati, oggi non avvenuti per mancanza di “possibilità” in quanto assenti e convalescenti non lo hanno “fortunatamente” consentito, la Torino del basket potrebbe tornare a sperare… .
Paolo Michieletto
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