“Steve McCurry. Animals”
Fino al primo maggio 2022
Uomini e animali, compagni di viaggio e di vita. In ogni tempo e luogo. Nel bene e nel male. O solo animali (ma dietro c’è sempre la presenza, ostile o rassicurante, dell’uomo), come nel caso dei cammelli che attraversano senza meta precisa, incerti e spauriti, i pozzi di petrolio in fiamme o degli uccelli migratori interamente cosparsi di petrolio: suggestive terribili immagini diventate iconiche e scattate nel ’91 da Steve McCurry durante una missione nell’area del Golfo, specchio del disastroso impatto ambientale e faunistico nei luoghi del primo conflitto che oppose l’Iraq ad una coalizione ONU guidata dagli USA, ai fini di restaurare la sovranità del piccolo emirato del Kuwait. Un reportage che farà vincere al fotoreporter di Phlidelphia (oltre trent’anni di attività, classe ’50) il prestigioso “World Press Photo”, assegnatogli da una giuria molto speciale, la “Children Jury” composta da bambini di tutte le nazionalità. Siamo nel 1991. E proprio allora prende idea e corpo il progetto “Animals”, diventato (dopo anni di appassionato lavoro peregrinando dall’Africa all’India, dall’Afghanistan agli States, dal Kuwait al Pakistan) mostra di intensa, a volte drammatica poeticità, e arrivata oggi per la prima volta in Piemonte, ospite delle antiche cucine della Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Prodotta con la consueta minuzia di eventi e saggezza espositiva da “Next Exhibition”, in collaborazione con “SUDEST 57”, l’Assocciazione culturale “Dreams” e la curatela di Biba Giacchetti, la rassegna raccoglie sessanta emozionanti scatti (“opere d’arte indimenticabili”) che raccontano al pubblico le mille sfaccettature di una vita quotidiana dove uomo e animale appaiono indissolubilmente legati da comuni destini e da rapporti di empatia e di amore che toccano davvero a fondo occhi e anima. Negli scatti, un’ampia coralità di immagini realizzate da McCurry – nominato in Francia “Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere” e palmarés d’eccezione, inclusa la “Robert Capa Gold Maedail”, il Premio della “National Press Photographers” e per quattro volte il primo premio della “World Press Photo” – in tutti i sei continenti del Pianeta, ponendo sempre al centro dell’obiettivo storie e narrazioni legate alle categorie degli ultimi e dei più fragili, con un’attenzione particolare ai bambini, alle “condizioni dei civili nelle aree di conflitto, documentando le etnie in via di estinzione e le conseguenze dei cataclismi naturali”. Quanto mai ampia e decisamente varia la panoramica di opere selezionate per la mostra che prende avvio da un toccante spunto di riflessione con la ricostruzione del fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai, attraverso l’innovativo sistema di proiezioni multimediali realizzati con il sistema “Remix 4.0”.
In parete troviamo immagini tecnicamente perfette nella scelta del momento (che non poteva essere che quello per rivelarsi geniale) e nell’uso insuperabile del colore; immagini che raccontano di piena condivisione d’affetti fra uomo e animale o di bestie sfruttate, d’allevamento o da lavoro – come unica risorsa alla miseria e alla sopravvivenza – animali domestici, di compagnia o esotici colti in situazioni anche bizzarre (e per questo ancor più intriganti) per il nostro mondo e le nostre abitudini da mondo occidentale. Con loro troviamo spesso ad interagire bambini, come il ragazzino indiano dal viso stupito e anche un po’ corrucciato che porta al collo come niente fosse uno sgusciante serpentello o come quello thailandese rannicchiato pensieroso o triste fra i larghi bracci di un albero e consolato dal giovane elefantino. All’apparenza più aggressivo e meno conciliante il mega-biscione dall’aria nient’ affatto socievole, sfoggiato sul petto nudo di un appariscente giovanottone colto fra gli scomparti poco affollati (e ci credo bene!) di un centro commerciale di Los Angeles. La mostra “ci invita a riflettere – scrive la curatrice Biba Giacchetti – sul fatto che non siamo soli in questo mondo, in mezzo a tutte le creature viventi attorno a noi. Ma soprattutto lascia ai visitatori un messaggio: ossia che, sebbene esseri umani e animali condividano la medesima terra, solo noi umani abbiamo il potere necessario per difendere e salvare il pianeta”. E durante il percorso numerosi approfondimenti sono volti proprio a sensibilizzare il pubblico sulle tematiche della salvaguardia del nostro pianeta e sull’ecosostenibilità. Nella sala didattica verranno realizzati anche seminari e workshop, con il coinvolgimento di diverse fasce d’età.
Gianni Milani
“Steve McCurry. Animals”
Palazzina di caccia di Stupinigi, piazza Principe Amedeo 7, Nichelino (To); tel. 375/5475033 o www.mostramccurry.com
Fino al primo maggio 2022
Orari: mart. ven. 10/17,30 – sab. dom. 10/18,30
Nelle foto
– “Al Ahmadi”, Kuwait, 1991. Photo Credit Steve McCurry
– “Gujarat”, India, 2009, Photo Credit Steve McCurry
– “Chiang Mai”, Thailand, 2010, Photo Credit Steve McCurry
– “Los Angeles, USA, 1991, Photo Credit Steve McCurry
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