“Prima viene il diritto alla salute e al reddito”
Di questo passo non occorre essere dei grandi esperti per dire del rischio altissimo di una terza ondata di contagio da coronavirus. Come se non bastasse, dopo un lockdown di facciata, tutto ordinato intorno ai comportamenti individuali e al ruolo irrinunciabile delle attività produttive, si è dato la stura ai consumi natalizio che ieri ha portato le folle nel centro di Torino. Altro che distanziamento sociale. Per molti aspetti è peggio che nel periodo estivo. Tutto deve soggiacere ai meccanismi della produzione e del consumo, indipendentemente dai rischi per la salute. Non si fermano le produzioni degli F35 a Novara, non una delle fabbriche toccate dal contagio sospende le attività, si inneggia alla ripresa dei lavori nei cantieri della Torino Lione. Come se non bastasse il presidente Cirio vorrebbe anche l’apertura delle piste da sci. In compenso le scuole per tante, troppe inadempienze in tema di trasporti, scaglionamento orari, aule, dotazione di insegnanti, coperture sanitarie rimangono chiuse. La scuola, ultima ruota del carro, una vera e propria vergogna degna di un paese incivile! Appellarsi alla mera responsabilità delle persone, nel contesto di una serie di inadempienze istituzionali, come fanno in queste ore Cirio, l’assessore regionale Icardi e altri ancora è pura ipocrisia. Così non va. Alla logica del profitto al primo posto contrapponiamo il primato del diritto alla salute, la qual cosa comporta l’interruzione di tutte le attività non essenziali e al contempo l’adozione di adeguate misure di garanzia del reddito per tutti. Nessuna disponibilità da parte nostra a subire una situazione incresciosa che sta precludendo la possibilità di uscire da una situazione di grave rischio sanitario.
Ezio Locatelli segretario provinciale Rifondazione Comunista Torino
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