IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / Il prof. Guido Curto è un vip rampante torinese di grande successo, figlio dell’egittologo Silvio, che da vice preside di Giovanni Ramella al liceo d’Azeglio diventò direttore dell’Accademia Albertina, per poi approdare a palazzo Madama e infine alla Reggia di Venaria
Una carriera sfolgorante e sicuramente molto meritata per un iniziale, modesto professore liceale di storia dell’arte.
Adesso il prof. Curto vuole cancellare dal circuito delle residenze sabaude l’aggettivo sabaude. La notizia mi fa un po’ trasalire e mi domando a che titolo il prof. Curto può decidere -in una intervista di giornale- di annunciare la cancellazione del nome dei Savoia dalle residenze che appartennero alla Dinastia millenaria che si fonde con i destini stessi del Piemonte e dell’Italia. Spero che ci sia stato un equivoco e che la cosa si chiarisca, andando oltre le polemiche già scatenate su Facebook. Infatti apparirebbe strano, se non persino ridicolo, che proprio nel bicentenario della nascita del primo Re d’Italia e Padre della Patria Vittorio Emanuele II, venisse ostracizzato un nome che non può essere cancellato e non va cancellato per nessun motivo da quelle residenze che appartennero storicamente ai Savoia. Non e’ una questione di monarchia o repubblica, ovviamente, ma di modesto buon senso o,meglio,di quello che Omodeo definiva il “senso della storia”.
Aldo Viglione, presidente del Piemonte per antonomasia, che volle per primo il recupero delle residenze sabaude, non si sarebbe mai sognato, in epoca di trionfante demagogia antisabauda, di cancellare quel nome che può piacere o non piacere, ma che risulta oggettivamente dalla realtà storica tramandata nei secoli. Vorrei chiedere al Presidente della Regione Cirio che si ritiene un erede di Viglione, di prendere posizione e di dire la sua opinione in proposito.
Le motivazioni addotte da Curto appaiono abbastanza pretestuose. Sostituire Piemonte alla parola Sabaude, per evitare errori di localizzazione da parte dei turisti, appare privo di senso. Semmai, se proprio si voleva, si poteva aggiungere Piemonte, senza togliere il riferimento ai Savoia. Le confusioni territoriali che teme il professore non sono giustificate, mentre appare invece molto chiaro l’intento di cancellare, in modo del tutto ingiustificato, l’identità storica delle dimore sabaude. Spero che il prof. Curto voglia considerare anche la voce di chi dissente e che scrive, richiamandosi alle ragioni della storia, sicuramente più importanti di quelle del turismo, pur di per se’ molto importanti.
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