Askatasuna, perquisizioni della polizia nel centro sociale e nelle case degli antagonisti

Da questa mattina sono in corso perquisizioni nell’edificio occupato da Askatasuna  in corso Regina. La polizia sta perquisendo anche abitazioni di militanti riconducibili al centro sociale e a collettivi studenteschi. L’operazione di polizia è collegata all’inchiesta sugli assalti alle Ogr, a Leonardo e alla sede de La Stampa, durante manifestazioni pro Palestina nei mesi scorsi.

Perquisizioni al centro sociale Askatasuna di Torino

Arrivano le reazioni politiche.

“Caro sindaco, te l’avevo detto, te l’avevamo detto. Quanto emerso oggi durante le perquisizioni al centro sociale Askatasuna di Torino conferma ciò che denunciamo da tempo: quel già assurdo patto di collaborazione siglato con il Comune è stato un’altra volta apertamente violato”. Lo dichiara il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, che prosegue: “L’accordo prevedeva un utilizzo limitato e regolamentato degli spazi. La presenza di persone che vi abitavano stabilmente, ben oltre quanto consentito, dimostra che non c’è mai stata la volontà di rispettare le regole. Quando un patto viene tradito, quel patto cessa di avere valore. Non esistono zone franche né scorciatoie ideologiche che giustifichino l’illegalità. Chi occupa spazi pubblici e non rispetta gli accordi presi con le istituzioni non può pretendere indulgenza o coperture politiche. Askatasuna deve essere sgomberato: lo Stato non tratta con chi considera le regole un optional”. Il Ministro ha poi concluso: “L’imbarazzante gestione della questione da parte del Comune e del sindaco ha, com’era ovvio, portato soltanto a una perdita di tempo. Parlare di patto sciolto, ora, non basta più. Siamo nel bel mezzo di uno scenario che richiede responsabilità e azioni politiche, un lessico e un immaginario da Libro Cuore non risolveranno la situazione. Il sindaco di Torino prenda atto concretamente della violazione e agisca di conseguenza: governare una città significa far rispettare le regole, non voltarsi dall’altra parte”.

“L’operazione di questa mattina ha certificato quello che noi dal territorio denunciamo da sempre. Non c’è stato giorno in cui Askatasuna sia stato libero dagli antagonisti. Per mesi il Comune di Torino ha raccontato la versione del Patto con i “civici”, dei piani interdetti, dei lavori necessari per permettere allo stabile di sanare l’inagibilità, ma nei fatti in Corso Regina 47 continuava ad esistere la base del peggior antagonismo violento. Finalmente speriamo che l’operazione di oggi metta un punto fermo su questa vicenda e riporti alta la credibilità dello Stato” a dichiararlo e la capogruppo di Fdi in Circ.7 Patrizia Alessi insieme ai consiglieri Domenico Giovannini e Francesco Caria.
Alessi continua: “Signor Sindaco, Assessore alla Sicurezza, Assessori tutti della Giunta Lo Russo, Garanti del Patto Askatasuna e tanti altri…..oggi almeno un pò di vergogna spero esca da voi! BASTA prenderci in giro!”.

“Ottima la notizia di questa mattina delle azioni di polizia nel centro sociale Askatasuna. Il regalo di Natale più bello che Piantedosi potesse fare ai torinesi. Quanto sta accadendo nell’immobile di Corso Regina certifica la rottura del patto di collaborazione del Comune di Torino e rappresenta quello che diciamo da anni: Aska è un luogo di illegalità. Siamo soddisfatti che il sindaco Lo Russo abbia preso atto della realtà. Ringraziamo il Prefetto e le Forze dell’Ordine, perché questo è un momento storico per la nostra città”. Così Fabrizio Ricca, Capogruppo Lega in Piemonte.
“La prefettura e le forze dell’ordine stanno facendo il loro dovere con lo sgombero dei locali occupati da Askatasuna, e di questo tutti i torinesi gli sono grati. Amareggia constatare che da parte del sindaco Lo Russo c ‘è una lettura per così dire burocratico-istituzionale della vicenda che ha invece un profilo politico e sociale fin troppo evidente.
Lo sgombero di quel centro, da me denunciato come uno dei focolai principali delle tensioni che negli ultimi mesi hanno interessato Torino, non doveva avvenire per la violazione delle regole sull’uso degli spazi riconosciuti ad Askatasuna. Meglio, molto meglio per la credibilità del sindaco e della città, se il patto di collaborazione fosse stato impugnato da Lo Russo appena scoppiati i primi incidenti e accertata la responsabilità oggettiva di esponenti di Askatasuna. Lo Russo dovrebbe conoscere meglio di me la storia del Pci e i comportamenti coraggiosi assunti da quel partito quando l’attività dei movimenti autonomi era vicina alla degenerazione. La loro condanna fu totale e senza riserve. Come oggi deve essere per Askatasuna” il commento di  Daniela Ruffino, segretaria regionale di Azione in Piemonte

“Finalmente sono in corso perquisizioni e si stanno sgomberando i locali occupati abusivamente a Torino da Askatasuna. In uno stato civile e democratico il ripristino della legalità è doveroso”. Lo ha affermato il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni.

“Gli appartenenti ad Askatasuna – ha aggiunto – sono stati protagonisti più volte delle manifestazioni in cui sono scoppiati gravi episodi di violenza. Si tratta di veri e propri professionisti del disordine, i quali, indipendentemente dalla motivazione della manifestazione, hanno quale unico scopo quello di provocare tensioni. Per troppo tempo è stata tollerata la situazione di illegalità e finalmente oggi è stato deciso l’intervento. È stato un lavoro capillare di verifiche e accertamenti, da parte dei colleghi di Torino, per dimostrare in modo oggettivo lo stato di illegalità presente nel centro sociale. La professionalità degli operatori ha superato il pregiudizio ideologico”, ha concluso Paoloni.

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