Nuova produzione di Tedacà, con la supervisione di Simone Schinocca
Liberamente ispirato a ‘Luci della Città’ di Charlie Chaplin, il 21, 22, 23 e 26 dicembre prossimi, debutterà lo spettacolo Bloomsville, una nuova produzione di Tedacà, diretta da Valentina Renna, con la supervisione di Simone Schinocca. L’opera è inserita nella stagione “Mostri” della Fondazione Teatro Piemonte Europa e andrà in scena al teatro Astra, in via Rosolino Pilo 6.
Bloomsville è il nome di una città come tante, in cui i personaggi del vagabondo e della fioraia si incontrano per cercare insieme quell’umanità semplice e imperfetta che nella loro società sembra non trovare spazio. Lo spettacolo non utilizza la parola, ma mescola diversi linguaggi quali teatro fisico, danza, musiche e sonorizzazione originali suonate dal vivo da Supershock, Paolo Cipriano, polistrumentista che ha calcato i palchi di Europa, America e Medio Oriente.
Bloomsville, come tutte le città del mondo, rappresenta un luogo ricco di contraddizioni. Tra le sue vie si muove un Vagabondo dall’animo gentile e pragmatica, che incontra diversi personaggi tra cui un borghese ricco ma infelice, fermato appena prima di un suicidio, e una Fioraia tanto sensibile quanto invisibile al resto della società. Insieme alla Fioraia, il Vagabondo affronta un percorso di dolore e speranza verso quell’umanità semplice e imperfetta che il contesto urbano tende a imbrigliare.
Bloomsville rende omaggio a Charlie Chaplin e a ‘Luci della città’ attraverso l’intreccio di diversi linguaggi “fisici”, di teatro fisico, danza jazz, tip tap e street Dance, ritrovando nella dimensione “non verbale” la cifra universale dei personaggi e della storia da narrare.
“Lo spettacolo si concentra sulla profonda dicotomia tra due mondi contrapposti – spiega la regista e ideatrice Valentina Renna – il mondo del sogno, dell’amore, della semplicità e autenticità, rappresentato dalla Fioraia, e il mondo Urbano, inteso nella sua accezione più brutale, caratterizzato da frenesia, ostentazione, ricchezza apparente e una disperazione di fondo. Il Vagabondo è costretto a barcamenarsi costantemente tra queste due realtà. A differenza del film originale la Fioraia non è cieca a livello sensoriale, ma viene resa cieca emotivamente, simboleggiando la sua incapacità iniziale di interagire con la vita in città.
La stessa città diventa in alcuni casi personaggio e viene ad essere personificata da due performer che agiscono come Parche e semplici antagonisti.
A livello visivo Bloomsville, per rendere l’idea del disagio, della chiusura e della fatica emotiva dei personaggi, utilizza la metafora dei fili. La Fioraia ne sarà inizialmente avvolta, il Vagabondo li avrà come parte dei suoi costumi, mentre il ricco li avrà perennemente visibili senza accorgersene. Due gli interni speculari presenti all’interno dell’impianto scenografico, la casa della Fioraia e del Ricco, rappresentative della dicotomia tra sogno e contesto urbano entro cui si muove il Vagabondo.
“La scenografia è costruita in prospettiva, a trapezio, per rendere omaggio alle prospettive tipiche del cinema – afferma Valentina Renna – mentre la dimensione razionale e indifferente della città viene rappresentata dalla presenza di oggetti cubici e da costumi con una palette di colori neutri”.
La colonna sonora originale di Bloomsville è stata interamente creata da Paolo Cipriano, in arte Supershock. Musiche e suoni vengono eseguiti dal vivo, richiamando sonorità rock, progressive e psichedeliche.
“Questa contemporaneità musicale ha l’obiettivo di togliere il velo di passato che potrebbe evocare il film a cui ci siamo ispirati, per rendere i temi che affrontiamo universali e metropolitani, perché Bloomsville è appunto una città come tante al mondo, non ha una collocazione spazio temporale” afferma Valentina Renna.
In alcune parti dello spettacolo, accanto ai cinque performer Francesca Bovolenta, Simone Fava, Diva Franceschini, Michela Paleologo, Andrea Semestrali, e al musicista Paolo Cipriano, sarà in scena un ensemble di sei danzatori e danzatrici under 25 di Tedacà.
“Sono gli allievi più talentuosi dei nostri laboratori di danza, ci piace l’idea di vederli sul palco nelle scen3 in cui si materializza il lato più popolato della città, una dimensione abitata dal talento delle giovani generazioni, quindi un buon auspicio per una qualsiasi città “.
Orari spettacoli
Domenica 21 dicembre e venerdì 26 dicembre ore 17
Lunedì 22 dicembre ore 19
Martedì 23 dicembre ore 21
Teatro Astra, via Rosolino Pilo 6, Torino
Mara Martellotta
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