La Regione Piemonte presenta un bilancio della programmazione degli interventi avviati relativi alla montagna, che l’hanno portata a distinguersi come una delle realtà di riferimento a livello nazionale.
La strategia 2025/2027 prevede infatti un investimento complessivo di 180 milioni di euro, destinato a un ampio ventaglio di azioni strutturali che spaziano dalla resilienza ai cambiamenti climatici al potenziamento delle infrastrutture, dai servizi alla digitalizzazione, fino alla valorizzazione economica delle comunità alpine. Gli interventi comprendono il recupero dei terrazzamenti storici, la rigenerazione dei presidi montani, le misure per ridurre il divario digitale e il sostegno alla progettazione tecnica degli enti locali. Centrale è anche il contrasto allo spopolamento e alla progressiva perdita di servizi essenziali, come la chiusura degli sportelli bancari, nella consapevolezza che una montagna dotata di servizi è una montagna viva, in grado di attrarre famiglie e imprese. Una quota significativa delle risorse è stata programmata attraverso il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit), che il Piemonte ha trasformato in un vero e proprio laboratorio di politiche innovative.
«La Giornata internazionale della Montagna è un richiamo politico e culturale al quale il Piemonte risponde con una strategia chiara: la montagna non è un luogo da assistere, ma un motore di sviluppo – afferma l’assessore regionale allo Sviluppo e Promozione della montagna Marco Gallo – Abbiamo investito 180 milioni perché crediamo che questi territori siano centrali per la sostenibilità, la competitività e l’identità stessa del Piemonte. Le Alpi non sono margini, ma frontiera di innovazione, di servizi ecosistemici e di nuove economie. I risultati finora ottenuti e la risposta dei territori confermano che la strada che la Regione ha intrapreso è quella giusta: investire, innovare e lavorare insieme alle comunità che vivono le nostre terre alte. A gennaio presenteremo un pacchetto di misure Fosmit completamente rinnovato, costruito insieme alle Unioni Montane e ai GAL, per rafforzare ulteriormente questa traiettoria».
Nel corso della legislatura, la Regione ha inoltre rafforzato il proprio impegno sulla governance multilivello, coinvolgendo in modo strutturato enti territoriali, comunità locali e attori dello sviluppo rurale. Le Green Communities stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nei processi di pianificazione condivisa, mentre le Unioni montane sono state collocate al cuore del nuovo impianto strategico, con risorse dedicate al rafforzamento della loro capacità amministrativa e progettuale. In parallelo, i GAL sono stati valorizzati come nodi fondamentali per l’innovazione sociale, lo sviluppo delle micro-filiere produttive e la rigenerazione diffusa dei territori.
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