Il cinquantesimo compleanno della galleria Tucci Russo 

Mostra personale di Tony Cragg, dal titolo “GE(SCHICHATE)” e la collettiva “Vue d’ensemble-immaginari in dialogo parte III”

Il 5 ottobre scorso la galleria Tucci Russo ha celebrato i suoi 50 anni di attività e, nello spazio di Torre Pellice, si sono inaugurati una  mostra personale di Tony Cragg, dal titolo “GE(SCHICHATE)” e la collettiva “Vue d’ensemble-immaginari in dialogo parte III”. Nella sede torinese della galleria, è aperta, fino al 31 gennaio 2026, la personale dell’artista Mario Airò, dal titolo “Co-mondo”.
Lisa Di Grazia, per tutti Lisa Tucci Russo, è stata compagna di lavoro e di vita, sin dai primi anni Settanta, di Antonio Tucci Russo, scomparso nel 2023 e figura emblematica della Torino degli anni Sessanta, vicina a poeti e artisti dell’arte povera, prima direttore della galleria di Gian Enzo Sperone e poi, dal 1975, gallerista egli stesso in uno spazio in via Fratelli Calandra, che debuttò con una mostra di Pier Paolo Calzolari. La galleria si sarebbe poi spostata al mulino Feyles nel 1990, in via Gattinara, e nel 1994 negli spazi dell’ex manifattura tessile Mazzonis, a Torre Pellice. Nel 2017 l’apertura di una seconda sede all’interno di un palazzo storico di via Bertolotti, nel cuore di Torino.

“50 anni! Era al di là delle mie capacità – afferma Lisa Tucci Russo – riassumere in un’unica esposizione la storia di una vita, di esperienze vissute e di come l’arte sia stata in grado, fin dalla prima mostra del ’75, di Calzolari, di cambiare il mio pensiero e la mia visione di mondo. Da qui l’idea di diluire nell’arco dei tre anni passati, fino al presente, delle visioni che ho riassunto da un lato nelle tre collettive intitolate ‘Vue d’ensemble: immaginari in dialogo rispettivamente parte I, parte II e parte III’. Le opere hanno dialogato tra loro nelle varie esposizioni, dando sempre una visione di un momento diverso nel lavoro di ogni singolo artista. Contemporaneamente sono state affiancate le mostre personali, negli spazi di Torre Pellice e di Torino, di Jan Vercruysse, Conrad Shawcross, Robin Rhode, Marisa Merz, Daniel Buren, Alfredo Pirri, Gilberto Zorio, Richard Long, Christiane Löhr, Gianni Caravaggio, Mario Airò (attualmente in corso a Torino) e Tony Cragg, che ha inaugurato in contemporanea con la ‘parte III’ di ‘Vue d’ensemble’. Ho vivida memoria della prima mostra con Cragg, nel 1984, di quando Tony dopo un velocissimo viaggio in macchina (7 ore da Wuppertal a Torino) è arrivato per la prima volta nella vecchia sede di corso Tassoni, e mi piace pensare che il titolo scelto dall’artista per questa esposizione sia un omaggio alla galleria per questa speciale occasione. In tedesco ‘GE’ intende una totalità, ‘SCHICHT’ significa ‘un insieme di strati’, metaforicamente una sovrapposizione di eventi, cose accadute che diventano storia: GESCHICHTE”.

“Dopo aver soddisfatto questo mio personale desiderio – continua Lisa Tucci Russo – penso però più concretamente al suo lavoro: STACK (Schicht) è un titolo che lo accompagna fin dalle sue prime opere, che composte da elementi sovrapposti presentano una visione tassonomica del mondo; lui stesso ha affermato di considerare gli oggetti creati dall’uomo come ‘chiavi fossilizzate di un tempo passato che è il nostro presente’. Allo stesso modo, le composizioni di oggetti su pavimenti e pareti, che ha iniziato a realizzare negli anni Ottanta, sfumano il confine tra paesaggi naturali e artificiali, creando il contorno di qualcosa di famigliare in cui le parti che lo compongono sono i relazione con il tutto. Cragg intende la scultura come uno studio di come i materiali e le forme concrete influenzino i modelli delle  oltre idee ed emozioni. La figura umana è l’esempio principale di quello che sembra in definitiva organico e suscita risposte emotive, pur essendo una composizione complessa di molecole, cellule, organi e processi. Il lavoro di Cragg non imita la natura o il suo aspetto, ma si concentra sul perché siamo come siamo. Le opere in mostra, da Riot, del 1987, fino alle più recenti ‘Incidents’, ‘Stand’,’Edge’, ‘Rem’, questa facente parte della recente serie ‘Dream sleepers’, mostra il continuo interrogarsi dell’artista sulla materia, se organica o inorganica, è quindi sul mondo”

Le mostre sono accompagnate in una sala dedicata da una serie di proiezioni che raccontano la storia di Lisa e Antonio Tucci Russo, insieme agli artisti, dal 1985 ad oggi.

Apertura fino all’1 marzo 2026, da mercoledì a domenica 10-13/15-18.30

Mara Martellotta

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